Preparazioni

"Mamma bella." Aemon la baciò sulla guancia e strinse con la sua manina il tessuto porpora del suo abito. Dany rispose al bacio e inspirò il profumo del suo bambino. Sapeva di talco e di gelsomino. Lo strinse a sé e riprese a far ondeggiare la sedia a dondolo sulla quale era seduta.

La nursery era bagnata dalla luce solare e il suo pavimento invaso da giocattoli di ogni sorta. Rhaella era intenta a far volare il suo draghetto di legno mentre i gemellini dormivano tranquilli nelle loro culle a poca distanza da Daenerys. Le due septe governanti tenevano d'occhio vigilmente i loro protetti, sedute accanto alle braci spente del camino. Dany aveva affidato Jon alla sorveglianza di Sansa e aveva trovato diletto nel passare il pomeriggio con i suoi bimbi. I suoi bimbi che sentivano terribilmente la mancanza del loro papà. I suoi bimbi perennemente pieni di domande.

"Mamma è bella." Ripetè Aemon e sfregò il viso contro il suo seno. Dany gli accarezzò il capo argenteo, donandogli poi un tenero bacio sulla fronte. Il suo principino era così calmo e buono, delicato come un soffione.

"Papà viene a giocare con noi Mamma?" Rhaella smise di giocare e si avvicinò a Dany, poggiando una manina sulle sue ginocchia. Le sue ametiste si accesero di una luce speranzosa, luce che Dany avrebbe desiderato non spegnere. Ma non poteva mentire alla sua figlioletta.

Scosse la testa e le labbra di Rhaella assunsero una piega di tristezza. Due perle lucide si affacciarono alle sue iridi violette e presero subito a scorrere lungo le sue guance. Scosse le ginocchia di Dany insistentemente e lanciò il suo giocattolo per terra. Dany si allarmò: sua figlia non aveva mai fatto i capricci prima d'allora. Depose Aemon sul pavimento e si alzò.

"Rhaella! Non si lanciano gli oggetti sul pavimento!"

"VOGLIO IL PAPÀ!"

Dany si abbassò al suo livello e la strinse a sé, incurante dei suoi movimenti e dei suoi piccoli pugni contro il suo petto. Rhaella si dimenava e piangeva nell'abbraccio della sua mamma. "VOGLIO IL PAPÀ! IL PAPÀ!"

"Il papà sta male amore mio!" E chissà quando tornerà stare bene...

Svegliati dalle grida di Rhaella, Daeron e Alysanne avevano deciso di unire il loro pianto al suo. Nel bel mezzo di quelli strilli assordanti solo Aemon parve mantenere la calma e girava la testa, osservando per un momento la sorella e per un altro i fratellini, con occhi sgranati. Dany sospirò e prese in braccio la sua piccola. Aveva solo tre anni dopotutto, era normale che scoppiasse a piangere. Con lei girovagò per la stanza e la cullò fino a quando non percepì i suoi singhiozzi attenuarsi.

La mia cucciola, il mio sogno di primavera...La baciò sulla fronte e inalò il suo aroma alla lavanda. "Perdonami tesoro mio, ma il papà ha bisogno di rimanere nel lettino e di vedere poche persone. Tu ed Aem siete ancora troppo piccoli..."

Rhaella si asciugò il moccio dal naso in un modo poco regale. "Voglio essere grande per poter vedere papà."

Rimani piccola, rimani così come sei per più tempo possibile. Rimani la mia bambina. "Possiamo fare una sorpresa al papà, che ne pensi? Tu, io, Aem e i gemellini. Gliela faremo vedere domani mattina, quando sarà sveglio come un grillo, ma adesso dobbiamo preparargliela. Mi aiuterete?"

Senza esitare i suoi cuccioli annuirono.



E così, dopo aver preparato con i suoi figli una sorpresa per Jon, Dany ritornò proprio a lui. Sansa non sembrava ancora essere uscita dalla camera reale, perciò Dany bussò. Dopo qualche minuto di attesa una Sansa Stark recante in mano ago, filo e un telaio circolare le aprì. La Lady di Grande Inverno le sorrise e, portandosi un dito alle labbra, le intimò di fare silenzio prima di entrare.

"È crollato meno di cinque minuti fa, dopo un'estenuante rievoca della nostra infanzia a Grande Inverno." Le sussurrò Sansa indicando un addormentato Jon. "Non pensavo che fosse già arrivato il momento del suo riposo pomeridiano."

"Nelle sue condizioni ha soprattutto bisogno di riposo." Dany si avvicinò a Jon e lo sistemò bene sotto le lenzuola, sprimacciandogli il cuscino e rimboccandogli le coperte. "Ha tossito?"

Sansa accennò alla ciotola di rame posata sul comodino. Non era immacolata. "Un po' ma non esageratamente, qualche minuto e poi era tutto finito."

A giudicare dal contenuto della ciotola il sangue sembra diminuito rispetto a ieri. Se così era Dany non poteva fare altro che esultare interiormente. Ogni piccolo passo verso la guarigione di Jon significava molto per lei. Gli tastò la fronte. Stessa temperatura di ieri. La febbre non desisteva. "Grazie mille Sansa, spero che non ti abbia arrecato fastidio."

"Nessun fastidio Daenerys." Sansa sorrise. "È un membro della mia famiglia e passare del tempo con lui è il minimo con cui io possa ripagarlo dopo tutto quello che ha fatto per me."

Detto questo Sansa Stark uscì, lasciando Daenerys e Jon da soli. Lei occupò la sua sedia vuota vicino al letto e prese a scrutare Jon. Ai piedi del suo amato Spettro ronfava, la pelliccia bianca che si alzava e si abbassava ritmicamente ad ogni respiro. Dany sorrise alla vista del metalupo, il più fedele amico del suo sposo.

Domani ti attende una sorpresa amore mio, ti dimostrerà quanto la tua famiglia ti ama e ti è vicino, specialmente in questo momento difficoltoso. Sperò che gli piacesse.

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