Limoni e porte rosse

"Dove mi stai portando?"

"Aspetta e vedrai!"

"Puoi togliermi questa benda dagli occhi almeno?"

"No mia regina, te lo detto: è una sorpresa!"

Dany rise. Quella mattina Jon l'aveva bendata, dicendole che l'avrebbe condotta verso una sorpresa.

"Una sorpresa che ti piacerà tantissimo!" Erano state le sue testuali parole.

Da allora avevano vagato per i corridoi della Fortezza Rossa con la mano di Jon che la guidava.

"Puoi darmi almeno darmi un piccolo indizio mio re?"

"Mmh... va bene. È un cosa che ti piace."

"Rhaella?"

Questa volta toccò a Jon ridere. "No, il nostro sogno di primavera è nelle abili mani di Davos. Con i bambini ci sa proprio fare."

Dany sorrise ripensando ai giorni precedenti. Era stata confinata a letto subito dopo il parto e Jon era sempre stato lì presente per lei e per la piccola.
Rispondeva a ogni suo più piccolo bisogno e qualunque cosa gli domandasse lui gliela concedeva senza indugio.

Jon e Dany avevano deciso fin da subito di crescere Rhaella da soli, senza l'aiuto di balie o nutrici perciò ogni qualvolta la piccola piangeva toccava a loro due accorrere per i suoi bisogni.

O, detto in altri termini, le alzatacce in piena notte toccavano a Jon Snow.

"Allora che cos'è?"

"Adesso lo vedrai mia regina, siamo quasi arrivati."

Già da un po' Dany sentiva l'aria fresca sul viso, il calore del sole sulla pelle e profumi di fiori nelle narici.

Questo voleva dire che erano nei giardini.

Improvvisamente Jon si fermò e Dany per poco non gli sbatté contro.

"Siamo arrivati. Sei pronta per la sorpresa?"

"Non sto più nella pelle."

Dany sentì le mani di Jon che le scioglievano i nodi della benda, ma non gliela tolse subito dagli occhi.

"Questo è per te mia regina." Le sussurrò all'orecchio. Il suo alito era fresco e la sua voce piena d'amore.

Quando Dany non ebbe più davanti agli occhi la benda, non riuscì a reprimere un gridolino di stupire.

Era vero o era un sogno?

Davanti a lei, racchiuso in una piccola radura di alberi, cespugli ed edera rampicante sul muro lì accanto, vi era un albero di limoni.

Un vero albero di limoni.

Ma se quello era presente allora...

Sì girò e constatò che sì, c'era anche quella.

La porta rossa.

Tutto ciò che fino a quel momento era stato sempre racchiuso nel mondo dei suoi sogni, ora era diventato realtà.

E tutto grazie a quel ragazzo che aveva lì accanto.

"Allora? Ti piace?" Domandò Jon.

La risposta di Dany fu un bacio che lo colse di sorpresa ma al quale presto si abbandonò.

Quando si staccarono gli occhi violetti di Dany luccicavano d'amore.

"Tu sei la persona più meravigliosa che abbia mai camminato sulla faccia della terra Jon Snow."

Jon le sorrise con uno dei suoi sorrisi sghembi e adorabili che la facevano sciogliere.

"Ti amo Daenerys."

"Ti amo anch'io Jon, ma ora... "

Lo spinse sul terreno, proprio sotto i rami pieni di limoni dell'alberello.

Non ci fu bisogno di spiegazioni, Jon aveva capito cosa volesse fare e per questo accolse Daenerys fra le sue braccia con un sorriso.

E le sue labbra la accolsero in un modo ancor più invitante.

Dany tornò ad assaporare il gusto del palato di Jon e fece scontare la sua lingua con la sua.

Nel frattempo le sue mani si divertirono a scompigliare i suoi riccioli scuri e quelle di Jon fecero lo stesso con le sue ciocche argentee.

Era così bello sentire la morbidezza delle sue labbra, la punta del suo naso che sfiorava quella di Dany e i ruvidi peli della sua barba che le solleticavano le guance.

"Ho aspettato questo momento per quattro mesi." Mormorò Jon quando le loro bocche si staccarono per un attimo. "Non riuscivo più a sopportare di non possederti ancora."

Dany gli sorrise e gli accarezzò la barba. "Beh, ora quel tempo è finito. Bentornato nel castello delle meraviglie!"

"Oh non vedo l'ora di entrarci!"

Dany lo accontentò e sollevò la gonna, togliendosi prima la biancheria intima.

Quando il suo fiore fu visibile a Jon, lui non riuscì a reprimere un fischio di delizia.

Poi si tolse immediatamente i pantaloni, e allora fu la sua virilità a essere visibile e essere oggetto di un attento studio degli occhi di Daenerys Targaryen.

E finalmente, dopo mesi, le loro carni tornarono a fondersi e a diventare una sola.

Jon diventò un lupo e la furia dell'Inverno venne con lui.

La possedette con forza, fece entrare il suo membro velocemente ed il suo membro era duro e pieno di seme.

Dany sentì quel seme che viaggiava dentro di lei, sentì il suo calore che la esplorava e che cercava di entrare ancora una volta.

Jon la baciò sulle gambe e con la lingua penetrò il suo sesso.

La lingua di Jon era un lupo affamato che voleva assaporare il suo liquido. Dany la sentiva entrare e uscire e arrivare all'orgasmo.

E quando ciò accadeva urlava di piacere.

Le sue braccia cinsero Jon per il collo e lo fecero ritrovare con la schiena contro il terreno.

Dany ora troneggiava su di lui e con le mani fece tornare il suo uccello al nido.

La penetrò e lei gridò estasiata, andarono avanti ed indietro, avanti ed indietro.

Dany gli lasciò un succhiotto sul collo e Jon tornò a far danzare le loro lingue prendendole il viso fra le mani.

Quando Dany alzò di poco la testa, incontrò le verdi foglie delle fronde e i grossi limoni maturi.

Emanavano un buonissimo profumo.

Solo allora si accorse che lei e Jon erano sporchi d'erba e di terriccio.

E che ormai era mezzogiorno inoltrato.

Probabilmente ci staranno cercando. Pensò Dany. E Rhaella vorrà vederci.

Non vedeva l'ora che la loro bambina crescesse per portarla lì, in quel luogo dove le mansioni reali non potevano entrare. Un luogo che era libero.

Un luogo che era il suo paradiso.

"Credo che sia ora di tornare Jon."

Jon si alzò da terra ma nel farlo i suoi riccioli neri rimasero impigliati nei rami. Lui si staccò con un colpo netto e ciò che ne ottenne fu una cascata di fiorellini bianchi.

I fiori di limoni caddero a decorare la scura capigliatura di Jon Snow.

Dany tentò di trattenere una risata, ma fu inutile.

"Così sembri un folletto dei boschi!"

L'adorabile espressione confusa di Jon si trasformò in un sorrisetto monello.

"Davvero mia regina? Sono il vostro folletto allora, sono qui per farti un incantesimo."

Si avvicinò e le punte dei loro nasi si sfregarono. Poi si baciarono ancora.

"Torniamo Jon." Ripetè Dany. "A quest'ora Tyrion avrà mandato quasi tutte le guardie della Fortezza Rossa a cercarci."

Si alzarono, si rivestirono e si avviarono verso la porta rossa.

"Sei pronta a far prendere un gran bello spavento al Folletto?" Jon la guardò con una luce birichina negli occhi.

"I sovrani dei Sette Regni sporchi di erba e terriccio dalla testa ai piedi? Oh sì, mi immagino già la sua espressione."

Risero entrambi.

"Cerchiamo di evitare le guardie? Che ne dici di una bella monelleria mia regina?"

"Vuoi che compariamo all'improvviso nelle nostre stanze sorprendendo tutti? Mi piace! Mi è mancato correre in questi mesi."

E infatti corsero e le loro risate si persero nell'aria primaverile.

Erano questi i momenti in cui non erano i legittimi monarchi dei Sette Regni, ma due giovani amanti.

Due giovani genitori.

Due ragazzi che erano cresciuti troppo in fretta.

E che fra limoni e porte rosse ritrovavano la gioia della giovinezza.

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