Fragranze
"Sei una persona meravigliosa."
La vasca era colma di acqua bollente e incorniciata da fili di fumo. Le fiammelle delle candele disseminate per la stanza si riflettevano nel bronzo, piegandosi al suo volere e deformandosi sulla superficie. Jon Snow baciò la sua sposa sulle labbra e, dopo aver emesso un sospiro di sollievo, cominciò a spogliarsi. Ben presto farsetto, braghe, stivali, cintura e cappa si depositarono abbandonati in un angolo. Jon scivolò nella vasca dichiarandosi ancora una volta sollevato con un bel sospiro.
"Grazie Dany... ne avevo proprio..."
"Bisogno?" Dany sorrise e si inginocchiò vicino alla grande bocca bronzea. Raggruppò gli oli, i teli e le spugne su un mobiletto poco distante. "Sì, ne avevi disperatamente bisogno mio piccolo draghetto di neve. Passi notte e giorno chino su quei maledetti fogli e non mi interessa se trattano del matrimonio di Arya o della visita del governatore di Braavos o di chi so io. Hai bisogno di rilassarti."
Jon sprofondò nella coperta liquida. "Ed io che pensavo che il tuo dividerti fra quel ghiottone di Jaehaerys e i doveri regali fosse assai più stressante. Forse mi ero sbagliato."
Lei gli accarezzò il capo, modellando quei riccioli scuri come argilla. "Beh, non proprio. Jae non chiede solo il mio seno e i miei compiti giornalieri non domandano soltanto la mia presenza corporea. È dura fare l'equilibrista fra il ruolo di madre e quello di sovrana, ma almeno non mi fa restare alzata fino a notte fonda perché devo pensare a delle scartoffie, non è vero Jon?"
"Come sempre hai ragione amore mio... oh il mio collo!" Si crogiolò nei massaggi di Daenerys, affidandosi completamente a lei. Dany lisciò quei muscoli tesi, li percorse con i propri polpastrelli, scacciando in questo modo fino all'ultimo briciolo di nervosismo dall'animo del suo amato. Come tocco di classe lo baciò ripetutamente, un bacio per ogni mossa. Quando ebbe concluso era chiaro che Jon non avrebbe desiderato altro che rimanere nell'acqua per ore e scomparire sotto quella coltre fumosa. Gli conferì un bacio sulla fronte prima di lasciarlo ai suoi pensieri.
"Ora cerca di riposare, Arya vorrà che un cugino calmo e pacato la trasporti all'altare."
Stava per andare a controllare Jae quando una mano si posò sul suo polso, bloccando la sua via. Le palpebre di Jon si levarono, incollandosi a lei. Jon la trasse a sé e le sorrise dolcemente. "Rimani qui, degnami della tua presenza. Facciamo il bagno insieme intanto che Jae dorme."
Dany non se lo fece ripetere due volte. La sua veste ricadde frusciante sul pavimento, svelando il suo corpo nudo e formoso. Anche questa gravidanza non le aveva ingrossato i fianchi, anzi, l'aveva lasciata più snella di quanto fosse prima. Tutto merito della fame infinita di Jaehaerys. Le braccia di Jon si spalancarono per accoglierla e il loro calore si sommò a quello dell'acqua. Dany si strinse a lui, venendo asserragliata dalle sue gambe. La pelle di Jon era stata ammorbidita dalla schiuma, levigata come marmo.
"Bisogna approfittare di questi attimi mia regina e Khaleesi, quel piccino non dormirà per sempre. Ha i polmoni più forti che io abbia mai visto."
Un bacio sulla guancia, la barba di lui le solleticò le labbra. Dany protese un braccio all'indietro per grattargli la testa riccioluta. "Un vero drago, non c'è che dire. Se strilla così adesso in futuro saprà impartire ordini proprio come un Khal!"
"Già..." Jon si accomodò ben bene e chiuse gli occhi. "Ora rilassiamoci amore mio, è una serata così bella..."
Dany aveva precedentemente versato qualche goccia di olio alla lavanda e al sambuco affinché il bagno risultasse gradito al suo sposo. Ora lei inalò quelle essenze ed elesse il torace di Jon come suo cuscino. Un pensiero guizzante nella mente la fece sorridere. La sua mano vagò nel caldo laghetto e lei emise un gridolino di vittoria quando strinse nel palmo un pesce. Un pesce eccezionale e rosa. "Anche tu sei bellissimo stasera amore mio..."
Per sua fortuna Jaehaerys era ancora troppo piccolo e troppo addormentato per comprendere la vera origine dei suoni che da lì in avanti provennero aldilà delle soffici pareti della sua culla.
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