Delizie di Fuoco e Sangue
Era così bella quando aveva i loro figli al seno. La sua regina. La sua sola ed unica regina. Daenerys metteva eleganza in ogni suo atto, persino nell'allattare. I gemelli erano ingordi, due palline rosa che crescevano di giorno in giorno, e per questo motivo i capezzoli del suo amore erano sempre rossi e gonfi. Ma Jon l'adorava anche così, l'adorava nonostante tutto e tutti.
"Samwell ti ha detto quando potrò uscire da questa stanza e tornare a lavorare? Sono giorni che sono rinchiusa qui dentro e non faccio altro che ascoltare le chiacchiere della servitù dal mattino alla sera."
Lo sbuffare di Dany svegliò Jon dalla trance in cui era caduto. Si era perso nell'aspetto meraviglioso che la sua consorte aveva quel pomeriggio: i capelli sciolti e ricadenti sulle spalle come una cascata di oro bianco, il fine abito color menta plissettato e decorato da sottilissime ramificazioni dorate, il seno libero, pallido, profumato di latte dal quale la piccola Alysanne stava traendo il suo nutrimento, le profonde pozze viola dei suoi occhi... oh, al suo cospetto si sentiva un totale ebete!
"Ehilà?" Dany sventolò una mano davanti al suo campo visivo per ridestarlo. "Jon Snow è in casa? Jon..."
"Eh? C-Cosa?..." Jon scosse la testa per svegliarsi e, alla vista del sorriso divertito che stava nascendo sulle labbra della sua regina, il suo cuore si sciolse. "Scusa amore mio, stavo... sì ecco stavo... pensando al debito che la Banca di Ferro ci ha appena condonato! Sì! Proprio a quello!"
Lo sguardo che Daenerys gli rivolse gli fece intuire che non si era bevuta nemmeno mezza frase. "Certo, come no, tutti pensano all'economia facendo gli occhi a cuoricino!"
Scoppiarono entrambi a ridere. Jon si alzò dalla sua sedia e si sedette in ginocchio di fronte a Dany, il suo mento a livello delle sue ginocchia. Dopo aver deposto una mezza addormentata Alysanne nella culla vicino al suo fratellino, le mani di Dany accarezzarono dolcemente il viso di Jon. Lui le sorrise e lei rispose al sorriso.
"Dimmi cosa ti preoccupa mia regina, il tuo re si farà carico di tutti i tuoi fardelli."
"Voglio uscire." Jon chiuse gli occhi e si godette quelle tenerezze. Nel buio delle palpebre serrate, la voce di Dany gli sembrò un'ulteriore carezza, un soffice panno di lana sulla fronte. "Uscire e tornare a lavorare con te per il regno. Ormai mi sono ripresa dal parto e non me ne sto più a letto tutto il giorno."
I pollici di Daenerys gli massaggiarono le tempie. "Uscire e vederti continuamente svolazzare intorno quel pavone dell'Alto Septon? Non credo che sarebbe di tuo gradimento. Ogni singolo giorno mi aggiorna sugli Umili Fratelli, oggi mi ha riferito che sono in marcia verso le Terre della Corona."
"A Westeros vige la tolleranza religiosa, ma creare una spaccatura all'interno del Credo potrebbe portare a vere e proprie guerre." Disse Dany. "Non mi aggrada essere d'accordo con Sua Alta Sacralità, ma su una cosa ha ragione: gli Umili Fratelli devono essere dispersi, le loro idee dimenticate. Dobbiamo agire in fretta prima che aitanti rampolli della nobiltà si uniscano alle loro file. E quando in questioni del genere ci finisce pure la nobiltà..."
"È un casino." Jon finì la frase per lei. Afferrò la sua bianca mano e ne baciò il dorso con grazia. La pelle della sua Dany era profumata: camelia e olio di rosa. "Ho detto all'Alto Septon che aspetterò la tua presenza nel Concilio Ristretto per prendere una decisione. Io non faccio nulla senza di te mia regina."
Jon ritornò in piedi e aiutò anche la sua regina. "Temporeggiare non sempre è giusto, lo so, specialmente in politica. Ma questi cosiddetti eretici potrebbero rivelarsi un punto a nostro favore. Ritengono i Targaryen inviati degli Dei, salvatori dal sangue benedetto e di conseguenza la loro adorazione nei confronti della monarchia non ha limiti. Inviando qualcuno fra gli Umili Fratelli che predichi loro l'amore che il Re e la Regina nutrono nei loro confronti, ma che al contempo colleghi quest'amore alla promessa assoluta di ritornare a far parte del Credo potrebbe essere una scelta azzeccata."
"Sfruttare la loro venerazione verso di noi per soffocare il loro messaggio? Mmh... interessante... se ritengono il Drago l'unico, vero e santo regnante di Westeros, non credo che avranno così tanta voglia di deluderlo."
Le braccia di Dany si posarono sulle spalle di Jon e lui, di rimando, cinse la sua regina sui fianchi. "Anche perché è risaputo che il Drago porti con sé Fuoco e Sangue."
A quell'affermazione detta con volontaria passione seguì un bacio particolarmente profondo sul collo di Daenerys. Un bacio fatto con i denti e che le lasciò un visibile segno rosso. Come i denti di Jon affondarono nella carne morbida un mormorio di piacere sfuggì dalle labbra della Madre dei Draghi. Era Alto Valyriano, Jon non aveva dubbi su questo. Dal collo, Jon salì alla bocca. Come un pugnale spugnoso e viscido, la sua lingua fendette le due rosee difese del palato di Dany. Lei non si oppose a quel bacio, anzi, fece di tutto per prolungarlo, prima di tutto incollando le sue mani sulle guance di Jon e spingendo con esse in avanti.
Ma fu Jon che spinse veramente in avanti. Spostando la sedia dove fino a poco prima la sua regina si era seduta, indietreggiò con lei fino al muro. Una lotta si stava svolgendo all'interno delle bocche, una lotta che li stava facendo ansimare e mormorare alle orecchie altrui parole valyriane. L'uccello di Jon premette contro le sue braghe, una lancia ansiosa di perforare lo scudo nemico.
Con rapidi movimenti, le dita di Dany slacciarono i lacci del suo farsetto e subito dopo scesero a quelli dei suoi pantaloni. Sapeva anche lei dove lui voleva arrivare, l'aveva capito subito. Erano stati mesi interi senza assaggiarsi l'un l'altra, senza percepire la pelle dell'altro sfregare contro la propria, e adesso volevano riprendersi il tempo perduto. Le loro carni dovevano diventare una, le loro anime fondersi. Doveva esistere un solo Drago, un solo essere bruciante del medesimo fuoco.
Dopo mosse un po' goffe, Jon riuscì a liberarsi del fardello del farsetto, il quale finì gettato in un angolo poco lontano dalle culle dei bambini, e, poco dopo, anche dei pantaloni e delle mutande. Quando le mani di Dany gli levarono la maglia, potè finalmente dichiararsi completamente nudo davanti alla sua sposa. Sposa alla quale, senza alcun indugio, alzò la gonna e abbassò la biancheria intima. Il tesoro di lei gli si svelò davanti agli occhi. Jon inserì la mano nello spiraglio. La carne era morbida come quella di un cerbiatta e umida come la rugiada mattutina. Un fremito scosse Daenerys non appena il dito di lui prese a vagare in quella morbidezza, scalando e scendendo dalla montagna del piacere. Lei sospirò di piacere prima di chinarsi sulla sua spalla. Succhiò la pelle di Jon come avrebbe succhiato il latte materno.
"Avy Jorrāelan!"
Ti amo! L'Alto Valyriano prese possesso della lingua di Dany. Alzando ancor di più il vestito, Jon spogliò la sua amata. Lei lo lasciò fare, sicura e calma. Ora erano entrambi nudi come il giorno in cui erano venuti al mondo. Jon continuò a baciarla con foga. Le labbra di Daenerys erano le sue vigne e lo stavano rendendo ubriaco d'amore, le sue guance campi di gigli in fiore e dalle sue labbra stillava mirra vergine, carica dei sapori dell'oriente che per anni era stato la casa della sua regina. Scese e baciò più volte i suoi seni, affondò i denti in quei frutti maturi e infine giunse al suo ventre. I baci che su di esso si posarono furono i più dolci che Jon ebbe mai donato.
Fulminea, Dany ribaltò le cose. Come Jon si fu rialzato lei si abbassò e glielo succhiò. Lo succhiò focosa, leccando con la lingua la carne soffice e incurante del liquido seminale. Jon non riuscì a trattenere grida esultanti.
"Dany! Oh Dany!"
Dany andò avanti. A giudicare dalla sua espressione, sembrava che stesse gustando il vino più buono di sempre. Jon intrise le mani nel latte puro della sua chioma. Si vide costretto a indietreggiare sotto il comando della sua regina e atterrò sul letto. Lenzuola accolsero la sua schiena. Daenerys si gettò con lui e alzò il viso. Il seme di Jon bagnava le sue labbra.
"Questo è abbastanza Fuoco e Sangue per te mia regina?"
Un sorriso fiorì sul volto della regina in questione. "Certamente mio re, ma ne voglio ancora..."
Jon tossì, un prurito alla gola l'aveva disturbato, ma subito rispose: " Io esaudisco ogni tuo desiderio."
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top