Coccole al lume di candela

"Jon?"

Come richiamato dalla calda voce di Daenerys, Jon Snow alzò di scatto la testa dalla tavolino. "D-Dany... etciù!"

Dany era proprio difronte a lui con uno sguardo fra il preoccupato e l'arrabbiato. Aveva lasciato il suo raffreddato e febbricitante consorte nelle loro stanze a riposare ed era andata a prendere degli stracci freddi da mettergli sulla fronte. Solo che quando era tornata l'aveva trovato mezzo addormentato sul tavolino, con la testa china su fogli e documenti e l'inchiostro della penna d'oca che aveva ormai formato una piccola pozza nera.

Soltanto la candela di cera d'api sembrava essere scampata al re crollato, continuando ad ardere anche quando le ombre della sera si erano allungate

Dany pensava che guarigione di Jon dal Flusso di Primavera sarebbe stata veloce come la sua, ma si era dimenticata di contare la testardaggine del suo paziente. Jon non era abituato a essere malato.

"Che cosa stavi facendo Aegon?"

Lo chiamava con il suo vero nome solo quando era particolarmente arrabbiata con lui.

E adesso lo era: possibile che non riuscisse a rimanere a letto anche solo per cinque minuti?!

"I-io...o...e... etciù! etciù!" Jon si pulì ancora il naso con il dorso della mano. "Io mi sentivo b-bene... e perciò pensavo di poter a-agevolare un po' il tuo lavoro... "

Voleva aiutarmi. Questo pensiero fece sbollire un po' la rabbia di Dany, ma non la sua preoccupazione nei confronti di Jon.

Gli prese il viso fra le mani. Poteva sentire il calore che emanavano le sue guance. "Ti ringrazio per il pensiero, ma ti ho già ripetuto un milione di volte che tu devi rimanere a letto e riposare."

Jon sbuffò. "Non riesco a rimanere a letto, lo capisci? È così... così noioso! Non posso fare nulla e questi maledetti... i... e...etciù!... starnuti... "

Dany gli sorrise e gli diede un pizzicotto sulla guancia. "Puoi farlo per me almeno? Rimanere buono buono sotto le coperte?".

Jon parve pensarci un attimo, poi annuì e chiuse gli occhi, godendosi la mano di Dany contro il suo viso. Di rimando Dany lo accarezzò. Jon Snow sembrava un gattino che faceva le fusa.

"Sei bollente amore mio." Gli disse dopo avergli dato un bacio sulla fronte. "Vieni, zia Dany ti curerà."

Lo prese per mano e lo fece alzare. La camminata di Jon era un po' traballante, perciò Dany lo fece appoggiare sulle sue spalle.

Una volta giunti al letto gli rimboccò bene le coperte e andò a prendere la bacinella d'acqua fredda e gli stracci che prima, distratta subito da Jon, aveva appoggiato su un mobile poco distante.

"S-Scusami Dany... etciù!" Jon sembrava così piccolo sotto le coperte.

Un pulcino di corvo che è ancora nel nido. Pensò Dany mentre si sedeva sul bordo del letto e immergeva la prima pezza nell'acqua. Quando gliela posò sulla fronte, Jon emise un sospiro di sollievo.

"Scusarti di cosa Jon?"

"Scusami se... e... etciù!... se sprechi del tempo con me... e... etciù!"

A Dany venne quasi da ridere. Come poteva pensare una cosa del genere?! "Io non spreco tempo con te Jon! Sei ammalato e io ti curo, così come tu hai curato me." Dany gli bagnò anche il resto della testa e del collo con la pezza. "Tu sei la persona più meravigliosa che io abbia mai incontrato. Il mio caro altruista: lui può anche crollare, ma gli altri devono essere al sicuro e stare bene. Hai sempre e solo pensato agli altri Jon Snow, e ora gli altri ti aiutano."

Jon stava per rispondere, ma in quel momento starnutì e batté il record di starnuti fra lui e Dany.

Ne fece ben cinque di fila.

"Etciù! etciù! etciù! etciù! etciù!"

Dany rise. "Wow! Sentilo il drago!"

Jon non sembrava così divertito e si coprì la testa con il cuscino. "Mi daccio schibo da dolo... " Disse con la tipica voce di chi ha il naso tappato.

"Non è vero!" Esclamò Dany sorridendogli e accarezzandogli la schiena. "Sei così adorabile quando sei ammalato!"

Il volto di Jon fece capolino da sotto il cuscino. "Si derto... etciù!"

"Dico sul serio, il mio caro nipotino col naso colante e la febbre alta..."

Dany gli si avvicinò e baciò una sua mano che stringeva il cuscino.

"Con quella sua espressione smarrita..."

Jon si mosse, stringendo ancora di più il cuscino sul suo capo. Dany poté sentire una risatina. Si chinò un po' più avanti e baciò anche il dorso dell'altra mano.

"...E quei suoi capelli che ricordano un cespuglio... "

Un'altra risatina. "Ba abanti... etciù!"

Dany ubbidì. Baciò Jon sul collo.

"...Quel suo nasino rosso e gocciolante... "

Altra risata. Questa cosa si stava trasformando in un piacevole gioco per entrambi.

Lo baciò sulla schiena. La stoffa della sua tunica da notte era morbida contro le labbra. "...quella sua febbre alta alta che lo fa rabbrividire tanto... "

Ora il viso di Jon era emerso dal cuscino e la guardava con un sorriso sul volto pallido.

"E poi? Etciù! Che cos'ha anbora il duo nibodino?"

Dany gli fece un sorrisetto che sperò si ricordasse.

"... ed infine: lui soffre il solletico!"

Si avventò su Jon prima che lui potesse rendersene conto. Lo solleticò in ogni suo punto e lui non poté fare altro che agitarsi divertito, fra starnuti e risate.

"Ahahah! Etciù! Dany bast-ahahahaha! Etciù!"

Quando terminarono, le coperte che poco tempo prima Dany aveva così accuratamente posto sul corpo malato del suo consorte, ora erano disfatte e sparse in giro per il letto. Ma lui la guardava felice.

Dany gli rimboccò le coperte. "Almeno ti è passato il mal di testa, amore mio?"

"In questo mobo sbero di si..i..e..etciù!"

Jon sbadigliò e allungò una mano verso Daenerys. Lei rispose alla stretta. Le ricordò un'altra stretta: quella sulla sua nave, quando lui si era appena risvegliato dopo essersi miracolosamente salvato dal morire congelato. Era stata la prima volta che l'aveva chiamata "Dany" e l'aveva guardata con uno sguardo così pieno d'amore. Sembrava che per lui in quel momento esistesse solo lei. E anche adesso era così, solo che gli starnuti e gli sbadigli di Jon interrompevano l'atmosfera.

Dany gli sorrise e lo baciò sulla fronte. "Lo sai che scotti ancora vero?"

"Sì... "

Lei prese un'altra pezza bagnata e gliela mise sulla fronte. E Jon sospirò ancora una volta deliziato al tatto.

"Ora vado a prenderti una bella coppa di latte caldo per dormire meglio." Gli disse alzandosi dal letto. "Ma nel frattempo non provare assolutamente ad alzarti, altrimenti dovrai fare i conti con me. Sono stata chiara?"

Jon annuì e chiuse gli occhi, godendosi ancora la frescura del panno bagnato.

"Spettro, se tenta di alzarsi, riportalo subito a letto, d'accordo?" Domandò Dany al metalupo albino mentre usciva dalla stanza.

Lui di tutta risposta andò ad accucciarsi ai piedi del letto, proprio accanto al suo infermo padrone.



Quando Dany tornò ringraziò sottovoce gli Dei per la grazia che le fecero trovare.

Jon Snow giaceva addormento con il viso affondato nel cuscino, una pezza bagnata sulla fronte e un braccio ciondolante sul bordo del letto. La candela che era posata sul comodino disegnava sul suo viso pallidissimo un gioco di ombre e luci.

Non si è mosso! Pensò Dany felice.

Cercando di non far rumore, si avvicinò in punta dei piedi al suo amato addormentato e gli sedette accanto. Non potendo respirare dal naso, Jon lo faceva dalla bocca, solo che questo creava una sorta di lieve russare che lo rendeva ancora più adorabile.

La pezza sulla fronte era ormai asciutta e perciò Dany gliela cambiò. Facendo così però svegliò il paziente.

"Mmmh... Dany?... " Mormorò Jon con le iridi grigie socchiuse.

"Ssh.. dormi amore mio, scusa se ti ho svegliato, volevo solo cambiarti la pezza bagnata."

Jon mosse di poco il viso. "Che cos'hai lì?... "

Indicò la ciotola di latte caldo fumante che Dany teneva in grembo.

"È del latte caldo, per farti dormire meglio. Ma vedo che non c'è bisogno."

"Bosso berlo...o... e...etciù!"

A Dany Jon sembrava già sulla via verso il mondo dei sogni anche senza l'aiuto del latte, tuttavia se lo voleva...

"Certamente."

L'aiutò a berlo portandogli la ciotola alle labbra. Lentamente, sorso dopo sorso, il latte scese giù lungo la gola di Jon e quando ebbe finito lo si capiva anche da un miglio di distanza che aveva fatto effetto.

Sbadigliò ancora. "Grazie di duddo Dany... etciù! Buonanodde... "

Dany lo baciò sulla guancia. "Buonanotte amore mio, che la tua guarigione avvenga presto."

La candela sul comodino ardeva ancora, silente testimone di un vero amore alla sua luce tremolante.

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