Chiaccherate notturne
Sia Jon che Daenerys avevano scoperto ben presto che quando la piccola Rhaella si voleva far sentire, non lo faceva piano.
Decisamente no.
I suoi pianti si sarebbero potuti udire da miglia di distanza e su questo Jon stuzzicava sempre Dany, dicendo che aveva proprio il ruggito di un drago.
Peccato che colui che doveva intervenire quasi sempre a placare il ruggito del drago durante la notte era Jon Snow.
E anche quella notte fu così.
Il pianto di Rhaella interruppe il sonno dei suoi genitori.
"Jon... " Dany si girò dalla sua parte e scosse il marito per un braccio.
Jon si alzò sbadigliando dal letto e le scoccò un bacio sulla guancia.
"Lo so amore mio. Tu riposa."
E si diresse verso la culla di Rhaella lì vicina.
Dany fece finta di ritornare a dormire ma con la coda dell'occhio osservò Jon prendere in braccio la piccola e cominciare a cullarla.
Era davvero fortunata ad avere un marito del genere e Rhaella ancor più fortunata ad avere un padre del genere.
Si addormentò con un sorriso sulle labbra e la speranza che presto Jon sarebbe ritornato a scaldare il loro letto.
Speranza che fu mal riposta, perché quando Dany si svegliò di nuovo, poco prima dell'alba, Jon non era ancora tornato.
Perlomeno i pianti di Rhaella si erano spenti, ma non i suoi versetti che riempivano la stanza ancora immersa nell'oscurità.
E Jon? Dov'era?
Dany decise di alzarsi dal letto per controllare.
Si coprì con la vestaglia e si diresse verso la culla di Rhaella.
Era vuota, tranne per l'uovo di drago viola che le era stato posato nella culla appena nata.
Dany non ebbe bisogno di cercare ancora, perché non appena alzò lo sguardo dalla culla vide dove erano finiti suo marito e sua figlia.
Adagiata fra le braccia del padre, la piccola Rhaella giocherellava con la mano di quest'ultimo che era adagiata sul suo minuscolo petto e succhiava felice le dita di Jon.
E proprio al vedere Jon, Dany cercò di trattenere una risata.
Con in braccio la sua creatura, Jon Snow giaceva addormentato su una poltrona, la testa rivolta all'indietro e la bocca semiaperta dalla quale, come al solito, usciva un rivolo di saliva.
Alla fine il cavaliere è crollato e il drago ha vinto. Pensò Dany divertita.
Quando Rhaella la vide avvicinarsi, smise di succhiare il pollice di Jon ed emise forti gorgoglii, che fecero svegliare di colpo il suo esausto papà.
"Rhaella?" Esclamò Jon sbattendo le palpebre.
Poi i suoi occhi grigi incrociarono quelli violetti di Dany.
Le sorrise.
"Non ne voleva proprio sapere di riaddormentarsi. Ho provato di tutto: ninna nanne, coccole, cambio pipì e cambio pupù, giocattoli, ma non vuole proprio chiudere i suoi occhietti. E io non volevo farti aprire i tuoi."
Dany aveva già capito da un pezzo che cosa voleva Rhaella.
La prese fra le braccia e, quando slacciò i lacci della vestaglia, la neonata le si attaccò al capezzolo come una sanguisuga.
"Aveva semplicemente fame. Avresti potuto svegliarmi Jon."
"Non volevo svegliarti, dormivi così profondamente e poi... sei così bella quando dormi Dany."
Di rimando Dany gli sorrise e guardò la creaturina che succhiava ingorda al suo seno.
Jon sbadigliò e si passò una mano fra gli spettinati riccioli scuri, per poi sfregarsi gli occhi.
"Andiamo a letto mio re che ne dici? Sappiamo entrambi cosa succede se non dormi abbastanza: cominci a vedere cose strane!"
Jon annuì e poi sbadigliò ancora, afferrando la mano libera che Dany gli offriva e ritornando con lei fra tende del loro letto a baldacchino.
"Mi piace guardare quando l'allatti." Jon allungò una mano e accarezzò la testolina riccioluta di Rhaella.
Erano i suoi stessi capelli, lo stesso mare nero che Dany amava.
Ma gli occhi, e di questo lei era felice, erano i suoi. Gli occhi viola dei Targaryen.
"Anche a me. È così... bello, rilassante, quando è fra le mie braccia. Mi sento come se non mi bastasse nient'altro, tranne te ovviamente mio re. "
Anche un osservatore poco attento avrebbe potuto constatare che Jon Snow stava lentamente ritornando nel mondo dei sogni.
Dany gli sorrise e lo baciò.
In modo un po' sonnolento, Jon rispose al bacio.
"Dormi mio re, la giornata incomincerà tra poco e tu hai bisogno di forze." Gli scostò un ricciolo ribelle dalla fronte. "E grazie per queste tue alzatacce notturne, sei un marito e un padre meraviglioso."
In modo ancor più sonnolento, Jon annuì. La sua testa stava sprofondando nel cuscino.
Rhaella intanto stava succhiando un po' più lentamente. Dany sperò che questo significasse che anche lei presto sarebbe ritornata fra le calde copertine della sua culla.
O forse sarebbe potuta rimanere fra le calde coperte del letto dei suoi genitori.
"Domani notte mi alzo io, tu dormi. Capito Jon?"
"Si... " Ormai il sonno aveva preso il sopravvento sul suo sposo.
E, a quanto pare, anche su sua figlia.
Rhaella aveva infatti smesso di succhiare e ora giaceva calma e con gli occhietti chiusi fra le braccia di Dany.
Lei la baciò sulla fronte.
Era sua figlia. Non era un sogno, era vero e quella strega non aveva avuto ragione.
Il suo grembo si era ripreso e aveva generato un'altra vita, un sogno di primavera, quella meraviglia che ora si era addormentata fra le sue braccia.
Dany ritornò a sdraiarsi sul letto con la piccola stretta a sé.
Per adesso sei calma piccolina, ma poi sappiamo che tornerai a ruggire come un drago.
Eppure non le dispiaceva e neanche a Jon.
Valeva alzarsi nel cuore della notte pur di avere quel gioiello fra le braccia.
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