Capitolo 37

"Intendiamo rompere veramente la ruota."

Era stata questa la prima frase pronunciata da Daenerys Targaryen non appena lei e il suo consorte erano entrati alla prima seduta del Concilio Ristretto.

La prima seduta del loro regno.

I presenti si alzarono in piedi, salutando Jon e Dany con tanti: "Vostre Grazie."

Una volta che tutti ebbero ripreso i loro posti, la seduta poté iniziare.

"Vogliamo portare un cambiamento." Incominciò Dany. "Un vero cambiamento e di questo io ed il re abbiamo avuto occasione di parlarne."

"Già." Proseguì Jon, stringendo da sotto il tavolo la mano di Dany. "Abbiamo pensato che, nelle decisioni dello stato, tutti i Regni di Westeros volessero avere voce in capitolo. Perciò abbiamo deciso che questo Concilio, e di conseguenza, tutti i Concili a venire saranno composti da un membro nobile di ognuna delle Grandi Casate."

Ognuno potrà dire la sua ed affermare se le decisioni qui prese vadano bene per Westeros oppure no. Pensò Dany. Così accontenteremo tutti.

Fu proprio lei a riprendere la parola:
"Inoltre vorremmo togliere la legge salica: se un re ha delle figlie femmine esse dovranno entrare a far parte della linea di successione al trono e non esserne escluse come è stato finora. Esse potranno ascendere al trono ed essere incoronate come regine, nessuno  loro fratello o parente del precedente monarca potrà mettere in discussione la loro autorità in quanto un figlio o una figlia viene prima del fratello. "

Si fermò un secondo ad osservare gli sguardi curiosi dei suoi interlocutori, poi continuò:

"Per ultimo vorremmo che al re ed alla regina siano riconosciuti pari diritti. La regina non sarà più la consorte sottomessa del sovrano ma una sua pari, con lo stesso potere di prendere decisioni e fare le leggi. La sua autorità sarà riconosciuta e non si potrà metterla in discussione e lo stesso varrà anche per il consorte di un'eventuale regina sul trono."

Per un po' il silenzio dominò nella sala.

"Siete sicuri di queste decisioni Vostre Grazie?" Fu come al solito Tyrion a rompere il silenzio. "Vorreste applicare le stesse leggi di successione di Dorne?"

"Sì." Rispose Jon. "A Dorne vige la legge della primogenitura, non quella salica. Questo sistema non è mai stato messo in discussione dai dorniani e non ha mai scricchiolato. Vogliamo che anche i lord di Westeros imparino che per ereditare il potere non conta quello che si ha in mezzo alle gambe ma quello che si ha nella testa e nel cuore."

Indicò al proprio capo, sorridendo.

"Non abbiamo paura di una seconda Danza dei Draghi Tyrion." Disse Dany sorridendogli. "Si sono già visti gli effetti distruttivi che ha portato e credo che nessuno in questo paese abbia voglia di rivederli."

Dopo brevi consultazioni fra di loro i membri del Concilio Ristretto approvarono le scelte.

E dentro di sé Dany sentì esplodersi di felicità per questa cosa.

Finalmente un cambiamento vero!

Tutte le varie etnie di Westeros avrebbero potuto dire la loro sulle decisioni dei sovrani, avrebbero potuto consultarsi gli uni gli altri ed imparare gli uni dagli altri e senza che le donne fossero messe in un angolo!

Ci sarebbe voluto del tempo perché tutti accettassero questa cosa, quello era poco ma sicuro, ma con il tempo ciò sarebbe avvenuto.

Fu un'improvvisa sensazione di nausea a mettere fine alla sua felicità.

Proprio adesso piccolino?

Il loro sogno di primavera tornava a farsi sentire a quanto pare...

Strinse fortemente la mano di Jon per avvertirlo.

"Cosa c'è amore mio? Non ti senti bene?" I suoi occhi grigi erano pieni di preoccupazione.

Dany fece segno di no con la testa.
"Il bambino vuole parlare anche lui..." Disse prima di coprirsi la bocca con la mano per impedire l'uscita di un conato di vomito.

Jon la ricoprì con il proprio mantello.
"Chiedo venia signori, la regina si sente poco bene, continueremo domani."

Si alzò dal tavolo con Dany stretta fra le braccia e quel gesto fu ripetuto dagli altri componenti del Concilio.

"Vostre Grazie." Ripeterono all'unisono.

Dany e Jon uscirono dalla Sala.





Sì, suo figlio si faceva decisamente sentire nonostante tra poco la quinta luna sarebbe finita e sarebbe entrata nella sesta.

Una volta giunta in camera, Dany era corsa immediatamente alla latrina per gettare fuori il risultato di tutta quella nausea.

Il vomito non era stato tantissimo ma dopo ebbe comunque bisogno di stendersi un'attimo sul letto.

La stanza era immersa nella frescura e nella penombra, le tende bianche del letto a baldacchino fornivano un piacevole riparo da tutto il resto e fuori, sul balcone, le prime gemme stavano già sbocciando in tutta la loro bellezza.

La freschezza della primavera arriva. Pensò Dany accarezzandosi il pancino. E il nostro sogno con lei.

Si assopì un attimo.

Ed in seguito fu Jon a svegliarla con un bacio.

Jon che la guardava sorridendo sdraiato sul letto con le iridi grigie ripiene d'amore.

"La mia regina si è riposata?"

Dany gli sorrise. Avrebbe voluto perdersi in quegli occhi grigi per sempre.

Avrebbe voluto restare lì con lui per sempre. Lui era il suo tutto, il suo amore, la sua anima gemella. Per lei lui aveva fatto di tutto e lei lo stesso, ma neanche la morte era stata in grado di dividerli.

Niente era in grado di dividere Daenerys Targaryen e Jon Snow.

Erano una stessa anima divisa in due corpi.

"Sì mio re." Rispose Dany. "Ma è tutta colpa tua."

"Perché?" Jon sembrava sinceramente stupida.

"Perché a quanto pare il nostro sogno di primavera ha preso da te: è movimentato e non sta fermo un attimo."

Risero entrambi a questa battuta.

"E non sei contenta di questo?" Le chiese Jon baciandole il pancino. "Qualcun'altro come me da sbaciucchiare e strapazzare di coccole?"

"Ma ho già da te per fare questo! Un altro te? No grazie: al mondo basta un solo Jon Snow o Aegon Targaryen."

Lo baciò sulle labbra.

"So qui per darti una notizia." Le disse Jon quando le loro labbra si staccarono. "Una notizia che credo ti piacerà molto."

La fiammella della curiosità si era accesa dentro Daenerys. "Che cos'è? Dimmela."

"Beh ecco... ho parlato con Tyrion e lui ha detto che possiamo già iniziare i preparativi per le nozze."

"Vuoi dire che?" Dany non ci poteva credere.

"Esatto: io e te ci sposeremo alla presenza dei Sette Dei nel Tempio di Baelor."

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