Capitolo 26

"Mangia di più... "

"Non ho molta fame."

Dany posò la forchetta nel piatto. La posata tintinnò al tocco con la ceramica.

Dall'altra parte del piccolo tavolo di legno Jon Snow sospirò.

Erano salpati quello stesso pomeriggio da Naath non appena avevano ricevuto la notizia dell'attacco a Roccia del Drago.

Gli Immacolati avevano raggruppato velocemente provviste ed armi ed erano salpati sulla loro nave, che ora seguiva quella di Yara in parallelo.

"Dovresti mangiare di più per il bambino, lo sai Dany... "

Sì, lo sapeva. Ma l'ansia e la preoccupazione le avevano chiuso lo stomaco.

Cosa era successo? Quando era avvenuto? Era rimasto ferito qualcuno? E le uova di drago?

Tutte queste domande senza risposta tormentavano Dany.

Ora loro due stavano cenando nella loro cabina, o almeno per come potevano.

"Oh Jon... come posso mangiare quando a miglia distanza da noi i nostri amici ed alleati sono stati colpiti? Sono in preda all'ansia... "

"Non dovresti esserlo. Siamo ancora lontani ed abbiamo giorni di viaggio davanti a noi. E tutta questa ansia non fa bene al bambino."

Al sentir nominare il loro piccolo miracolo le mani di Daenerys corsero ad accarezzare il proprio ventre.

Oh piccino mio... tua padre ha ragione...

Jon si alzò dal tavolo e si avvicinò a lei.

E la prese in braccio.

"Hey Jon che fai?! Cosa stai facendo?! Lasciami giù!"

Il suo consorte la depose delicatamente sul materasso del loro letto a baldacchino. Un sorrisetto era fiorito sulle sue labbra.

"Ora la mia regina si divertirà."

Detto questo cominciò a spogliarsi fino a che rimase completamente nudo davanti a lei.

Dany divorò con lo sguardo quelle forme che aveva imparato ad amare, quelle forme ormai così familiari, ma ritornò subito al buonsenso.

"Jon cerca di capirmi... "

"Oh ma io ti capisco benissimo. Il fatto è che sei così seria... "

Jon si gettò sul letto e le prese entrambe le mani per i polsi.

Lentamente cominciò a baciarle le dita una ad una.

Oh ma che vada a fare in culo la serietà!

"Mi sorprende che sia tu a dire ciò." Dany gli sorrise. I suoi baci era leggeri e gradevoli. "Tu Jon Snow che sei sempre così nordicamente imbronciato."

"Non sono sempre così nordicamente imbronciato!" Jon si spinse avanti e la baciò sulle labbra. "Ho solo tanti pensieri per la testa."

La testa di Dany atterrò sui cuscini imbottiti di piume. Jon la baciò ancora, labbra su labbra, lingua contro lingua.

"Spogliati mia regina." Lui affondò il viso nei suoi capelli argentati. "Spogliati e non pensare a cose brutte. Pensa solo a noi ed al nostro sogno di primavera."

Le dita di Jon cominciarono goffamente a cercare di toglierle il suo abito viola dalla gonna.

Dany rise. "Non così." Si mise a sedere sul letto e poco tempo dopo fu nuda come il giorno in cui era venuta al mondo, l'abito viola gettato ai piedi del letto. "Voi uomini siete veramente imbranati."

Anche Jon rise e le sue braccia la strinsero in un caldo abbraccio da dietro. Le sue mani le accarezzavano il grembo ed lui la baciò sulla spalla.

"Scalcia?"

Dany girò la testa e lo baciò sulla guancia, accarezzandogli prima il viso con una mano. "Sì, ha preso questo dal proprio papà."

Si girò ed in breve tempo Jon la penetrò e la divorò di baci.

Lei fece viaggiare le sue mani sulla pelle di lui e gli baciò con amore quelle cicatrici che aveva sul petto.

L'uccello di Jon era caldo ed impetuoso, entrava irruente senza chiedere permesso ma la deliziava, oh dei se la deliziava.

Avanti ed indietro, avanti ed indietro. Si rotolarono fra le lenzuola e risero felici.

La lingua di Dany gustò il palato di Jon e le sue mani esplorarono i suoi riccioli scuri.

Lo baciò ovunque potesse posare le sue labbra.

Fino a quando...

"Hey!" Un bacio di Jon era stato particolarmente duro e fatto con i denti al punto da lasciarle il segno sul collo.

"Questa è la mia vendetta per il tuo succhiotto di qualche sera fa mia regina."

Una luce birichina era comparsa nelle iridi grigie di Jon.

"Fallo ancora."

"Ti piace?"

"Sai dare dei succhiotti molto gustosi mio re."

Il naso di Jon sfiorò dolcemente la sua guancia. "Agli ordini!"

Ricominciò a succhiarla sul collo e sulla spalla e Dany emise gridolini di estasi.

I denti di Jon scavavano nella sua pelle lasciando segni rossi, ma non le facevano male, anzi, le piacevano. E più andava avanti a farlo contemporaneamente al suo uccello che la penetrava, più le piaceva.

Le mani di Daenerys toccarono ogni punto del corpo di Jon fino a quando lui non ebbe un fremito.

E Dany sapeva il perché.

"Non dirmi che soffri il solletico... "

Jon era arrossito visibilmente. "N-No, certo che no."

Sicuro? "Qualcosa invece mi dice di sì, perché non facciamo una prova?"

Meno di cinque secondi dopo Daenerys Targaryen stava rincorrendo Jon Snow per tutta la loro cabina.

"Vieni a farti fare il solletico da zia Dany!"

"No grazie!"

Quando finalmente l'ebbe in pugno lo solleticò in ogni suo punto.

"No Dany ti - ahahah aahah! - Dany basta ti pre - ahahahah! "

Jon si dibatté divertito sul materasso fino a quando non la prese per i polsi e la spinse in avanti su di lui.

"Sei proprio una monella." Le disse sorridendo.

"Hey eri tu che volevi che io mi rilassassi!" Dany lo baciò e poi si distese accanto a lui.

Le sue iridi violette si riflessero nelle sue grigie.

Poi lei compì quel gesto che era ormai diventato abituale: si accarezzò il ventre.

Anche la mano di Jon si unì alla sua.

"Come lo chiameremo?" Le chiese lui.

Dany rimase un po' perplessa a questa domanda: portava suo figlio in grembo da quattro lune e ancora non aveva pensato a che nome dargli una volta nato.

"Non lo so." Confessò. "Nomi papabili?"

"Di sicuro non Eddard o Lyanna." Rispose Jon. "Ho ormai capito che quei nomi sono una condanna a morte."

Daenerys ripensò alle ultime due persone che avevano portato quei nomi. Non avevano fatto un bella fine.

"A me piace Rhaella per una bambina." Suggerì lei. "Come mia madre."

"Quindi punti sui nomi Targaryen?"

"Credo che sia ora di farli ritornare in auge."

Jon rise e la baciò ancora. "Se è maschio Aemon, come il tuo anziano parente maestro di cui ti parlai tempo fa. E se è femmina sarebbe bello anche Alysanne, come la Buona Regina Alysanne."

"Jahaerys." Disse Dany. "O anche Rheagar, come mio fratello."

"Saera. Da quanto mi ricordo delle lezioni di storia, non è usato da anni per una principessa. E se nostro figlio si chiamasse... "

Dany sapeva già dove Jon voleva andare a parare. "Jon Snow, non osare... "

"Stavo solo pensando a... "

"Non dirlo!"

"Aegon."

Dopo un secondo di silenzio entrambi scoppiarono in una fragorosa risata.

Non esiste nessuno al mondo che sappia distrarmi come te, in questo sei il migliore.

Si sfregarono i nasi l'un l'altro.

"Adesso, lord mio nipotino, è ora di fare la nanna... "

Dany si sedette in ginocchio sul letto e Jon sulle sue ginocchia vi appoggiò il capo. "Uffa."

Un adorabile finto broncio comparve sul suo volto.

"Non voglio, lady mia zia, è ancora presto."

"Ma il sole è già tramontato e tutti sono nel loro lettino."

"Io non voglio andare nel mio lettino."

Dany gli sorrise e lo baciò sulla fronte.
"Ed invece ci andrai, non voglio metterti in punizione."

"Non voglio né la punizione né il lettino, voglio restare sveglio e giocare ancora con voi zietta."

Giocare. Certo come no, giocare.

Le frasi di Jon furono tradite da uno sbadiglio.

"Non sono stanco." Disse quasi per giustificarsi. "Era solo un un rutto mal riuscito."

Dany rise sonoramente a quest'affermazione. "Io invece dico che lo sei."

"No." Un altro sbadiglio. "Non lo sono."

"Sì."

"No... " Le palpebre di Jon iniziavano ad essere pesanti. Sorrise assonnato.
"Tu e le tue... " Ennesimo sbadiglio. "...corse serali per la cabina."

Dany lo lasciò andare e si sdraiò accanto a lui, vicino al suo petto ed un braccio di Jon la cingeva protettivo.

"È comunque un modo per rilassarmi no?"

Caddero entrambi in un sonno profondo.





Una settimana dopo Roccia del Drago accolse il loro ritorno.

Una Roccia del Drago che non aveva subito danni ingenti, dato che gli uomini di ferro erano imbattibili in mare, ma che rimaneva comunque scossa dall'evento.

Vi erano pochi feriti ed un solo morto.

E tanti nuovi arrivati.

L'esercito di Dorne era arrivato prima dell'attacco e la loro presenza aveva giocato un ruolo cruciale nella vittoria sull'esercito di Bran.

No, sull'esercito di Bran e Sansa.

Dany scoprì infatti che una buona parte dell'esercito nemico era composto da uomini del Nord. Uomini di Sansa.

La rabbia avrebbe preso controllo di lei se non fosse stato per la scoperta che Tormund ed alcuni bruti erano venuti in loro soccorso così come Ser Brienne di Tarth e Ser Podrick Payne, ex fedeli cavalieri di Bran.

Molti alleati di Bran ora si stanno rendendo conto di quello che è veramente.

Drogon aveva dato un aiuto fondamentale: il fuoco del drago aveva subito bruciato molte delle navi nemiche.

E le sue uova erano salve. Tutte e sette.
Dany le fece trasportare nelle sue stanze e le mise su un braciere, sperando così che si schiudessero più in fretta.

Non era stato un attacco così devastante come si era immaginata durante quella settimana di viaggio, ma rimaneva comunque un attacco ed ora bisognava pensare a ciò che sarebbe successo dopo.

Per questo lei e Jon decisero di radunare il primo, vero e proprio Concilio di Guerra del loro regno.

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