Capitolo 16

"Jon?"

Con gli occhi ancora chiusi Daenerys tastò l'altro lato del letto. Era vuoto.

"Mmh... Jon dove sei?"

Si crogiolò ancora un po' nella morbidezza del cuscino, decidendo in seguito di alzarsi. Dalle grandi finestre ad arco di pietra entrava la brezza marina, con quel suo odore pungente di salsedine. Dany lasciò che il suo corpo nudo ne fosse inondato. Era una piacevole sensazione.

Piace anche a te piccolo mio? Ogni giorno che passava il suo grembo era sempre più rigonfio, anche se aveva appena superato la seconda luna ed era entrata nella terza.

"Jon? Dove sei?" Domandò ancora.

La stanza era vuota e l'unico rumore che Dany sentiva era il suono delle onde che si infrangevano contro gli scogli.

Vuota come del resto è questo castello.

Erano arrivati a Roccia del Drago la sera prima, dopo mezza giornata passata su una galea. Una galea che avevano incontrato a Padelle Salate ed il cui capitano - un grosso lyseniano con un ancor più grosso paio di basette - si era reso disponibile a portare quei due strani pellegrini fino all'ancestrale ma ormai abbandonata residenza di Casa Targaryen.

Si sarà chiesto cosa mai avessimo intenzione di fare qui.

Probabile. Ma adesso questo a Dany non interessava. Le interessava piuttosto scoprire dove diamine si fosse cacciato suo marito.

Si alzò dal letto ma prima che potesse fare un solo passo fu fermata da una familiare testa nera che fece capolino dalla finestra.

Drogon.

Il grande drago nero li aveva accolti la sera prima fra carezze e ruggiti felici.
Anche Dany era stata felice di rivederlo e si era chiesta da quanto tempo fosse lì.

"Buongiorno Drogon." Gli disse Dany sorridendogli. "Hai visto Jon?"

Un altro ruggito felice e poi il drago spiccò il volo verso l'altro capo dell'isola. Probabilmente era un no.

"Dany?" Ecco la voce che voleva sentire.

Si girò. Jon Snow se ne stava sulla porta nudo come il giorno in cui era venuto al mondo ed uno sguardo preoccupato. Sguardo preoccupato che ben presto si tramutò in un atto preoccupato.

"Cosa fai lì senza niente addosso? Copriti o te o il bambino prenderete qualche malanno!"

E più velocemente che poté Jon afferrò la coperta del grande letto e la strinse sulle spalle di Daenerys. Lei scoppiò a ridere.

E lui non ne capì il motivo.

"Cosa c'è da ridere?"

"Dovresti vederti quando fai così! Sembri una balia!"

La risposta di Jon fu un'adorabile espressione confusa che indusse Dany a baciarlo. Quando le loro lingue finirono l'ennesima danza Dany lo guardò. Dal suo viso era scomparso quel pallore infernale che era comparso durante la febbre. Anche la febbre era scomparsa, fuggita via subito la mattina seguente al singolare incontro con la nana albina. E della ferita sul polpaccio rimaneva solo un cerchio di un rosso sbiadito che presto sarebbe scomparso del tutto.

Non avrò mai parole per ringraziare quella vecchia.

"Il nostro sogno di primavera come sta?" Disse Jon abbassandosi all'altezza del suo ventre.

Sogno di primavera. Dany adorava quando chiamava in quel modo il loro bambino.

"Comincia già a farsi sentire. Decisamente figlio tuo." Rispose Dany ridendo leggermente.

Jon baciò quel lieve rigonfiamento poi ritornò in piedi.

"Anche tu dovresti metterti qualcosa addosso sai." Gli disse Dany accarezzandogli la guancia.

I riccioli scuri di Jon era spettinati ed aggrovigliati come un cespuglio. Oh dei, quanto era bello quella mattina.

"Ma come faccio? Qui ci sono solo abiti da donna!" Ed indicò il grande armadio di legno all'altro capo della stanza. Era l'armadio di Dany, di quando lei dominava a Roccia del Drago, e quella era la sua stanza. "Ed i miei vestiti sono sporchi. Zietta cosa faccio?"

Tirò avanti il labbro inferiore in un dolce tentativo di imitare un bambino triste.

Dany lo baciò sulla guancia. "Il mio nipotino può indossare benissimo la sua maglia ed i suoi calzoni che usa per dormire."

"Quindi zietta mi stai dicendo che posso rimanere tutto il giorno nei miei abiti notturni?"

"Che possiamo rimanere tutto il giorno nei nostri abiti notturni e fare tutto quello ci pare in questo castello desolato."

Jon la baciò sulla spalla e sul collo. Delicatamente, come se lei fosse una pietra preziosa. "Facciamo colazione prima?".

Dany rise alla sensazione dei suoi baci. Quanto erano gradevoli!

"D'accordo."



Lei si rivestì con la lunga camicia da notte che le avevano dato i bruti. Era un lungo e grezzo abito bianco. Prese per mano Jon e lo guidò fra i corridoi abbandonati di Roccia del Drago.

Era una strana cosa vederli così vuoti. Vuoti di persone, perché i grandi draghi di pietra che adornavano muri, colonne ed archi avevano occhi che parevano onnipresenti e onniscienti.

Antiche ali di fuoco tramutate in ali di pietra. La magione dei Targaryen risalente ai tempi di Valyria forgiata dal fuoco, dalla roccia, dalle onde e dal sale.

"Allora dove sono le cucine?" Domandò Jon spazientito dopo infiniti giri. "Ho fame!"

Dany gli sorrise. "Ci siamo quasi. Proprio quella porta in fondo al corridoio e, se la memoria non mi inganna, ci dovrebbero essere ancora dei pacchi con un cibo molto particolare..."

"Cioè?"

"Aspetta e vedrai. Niente sorprese Jon Snow."

Arrivarono di fronte alla porta e Dany indugiò un attimo guardando Jon con uno sguardo birichino.

"Mi preoccupi quando fai questo sguardo." Disse Jon.

"Davvero mio lord?" Dany rise. "Invece di cercare di decifrare i miei sguardi, perché non ti godi un po' di cioccolato?" Spalancò la porta e davanti a loro comparvero sacchi e sacchi ripieni di una soffice sostanza marrone. "Che ne dici?" Chiese a Jon.

La risposta di Jon fu quello stesso sguardo birichino che lei gli aveva rivolto poco prima ed un: "Dico che sei una vera monella mia signora."

Risero e subito dopo si gettarono a capofitto nel consumare il cioccolato. Seduti al tavolo di legno aprivano i sacchi e ne tiravano fuori squisiti pezzi che finivano per essere velocemente divorati.

È così buono! Rilevò Dany mentre si leccava le dita dopo la seconda - od era la terza? - scorpacciata.

"Prevedo che al nostro piccolo piacerà molto il cioccolato." Disse Jon accarezzandole il ventre.

"Già." Dany strinse la sua mano. "Mmh mio lord vi è rimasta qualche briciola qui." Con la punta del dito tolse briciole di cioccolato dalla barba di Jon. "E qui." Lo fece ancora.

Adorava la sensazione dei suoi polpastrelli contro quei morbidi peli neri e quelle labbra carnose. Le labbra di suo marito.

Jon sorrideva. "Anche a voi mia signora. Posso avere l'onore di pulirvi?"

"Ma certo mio lord. "

La pulizia arrivò. La labbra di Jon si posarono sulle sue e la sua lingua cominciò ad esplorare la sua bocca.

Dany fece lo stesso. Con il viso di Jon così vicino poteva sentire il profumo di cioccolato che ancora lo permeava ed il solletico piacevole della sua barba contro la sua guancia.

"Volete pulirmi tutta mio lord? " Disse lei quando si staccarono un secondo.

"Certamente."

Jon la prese e l'attirò a sé, sulla sua sedia, le loro lingue che si abbracciavano ancora. Poi la baciò sulle guance, sulle spalle e sul collo. Dany gli saltò in grembo e spinse con la lingua ancora più un profondità, la punta esplorava il palato di Jon. Lei si rimise in piedi e si tolse la camicia da notte che cadde frusciando sul pavimento.

Sotto era nuda.

"Così riesci ad esplorarmi meglio?" Gli sorrise, gli occhi d'ametista scintillanti di malizia.

"Decisamente sì."

Jon si alzò e si tolse i pantaloni e la tunica, restando nudo e con la sua virilità eretta e ben in mostra.

Daenerys indugiò un attimo sul triangolo nero e riccioluto che la sovrastava, ritornando poi con lo sguardo al sorriso di suo marito. Jon si strinse ancora a lei, le sue braccia calde che circondavano la schiena di Dany quando si abbassarono insieme sul pavimento. Quando la penetrò fu un piacere: sentiva il suo uccello che entrava vigoroso e che spargeva il suo seme dentro di lei.

Dany emise gridolini di piacere ogni volta che entrava ed usciva. Sopra di lei Jon torreggiava e sotto di lei il pavimento emetteva i calori vulcanici tipici di Roccia del Drago.

Jon si sdraiò accanto a lei e Dany cominciò a baciarlo. Sapeva tutto di cioccolato ed era una meraviglia. Lo baciò ripetutamente sulla bocca.

"Ti amo." Disse al primo bacio. "Ti amo." Ripeté al secondo. "Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo!" Esclamò infine al terzo. "Oh lo sanno solo gli dei come io abbia fatto a finire con la più meravigliosa persona al mondo Jon!" Lo baciò ancora.

Le labbra di Jon erano un po' screpolate, ciò dovuto alla lunga permanenza alla Barriera e Oltre, ma morbide, così morbide...

Sentì solo in un secondo momento le dita di suo marito che esploravano i suoi capelli argentei in una dolce carezza. Era stata troppo occupata a sentire il pene che entrava ancora irruente, senza chiedere permesso alla sua porticina rosa, ma che una volta dentro era un ospite gradito.

Si baciarono ancora, ancora ed ancora, Jon le strinse un capezzolo con il pollice e l'indice ma non le fece male, anzi, le piaceva. Ben presto i suoi capezzoli furono oggetto di particolare studio della bocca di Jon Snow, che con la lingua lasciava lievi linee di saliva e profumo di cioccolato.

Lui prese ad esplorare con la mano l'interno del suo fiore e con il dito la fece gridare eccitata.

"Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, TI AMO!"

Fecero l'amore ancora per un po', i corpi fusi nell'atto fra baci, carezze e sussurri d'amore. E tantissimi sacchetti contenenti cioccolato sparsi ovunque. Alla fine si staccarono, felici, e si guardarono l'un l'altro negli occhi.

Gli occhi di Jon esprimevano tutto l'amore possibile, due pozzi grigi ricolmi d'affetto fino a strariparne.

"Allora... " Disse Dany. "Ti piace il cioccolato?"

Lui annuì. "Ma adesso cosa facciamo?" Chiese Jon.

"Adesso ripuliamo questo casino che abbiamo causato." Rispose Daenerys. "E poi andiamo a fare una passeggiata sulla spiaggia. Ti va?"

"Mi va ogni cosa che la mia signora comanda."

La baciò un'ultima volta prima di alzarsi e rivestirsi.




In seguito camminarono mano nella mano sul bagnasciuga, i piedi nudi che lasciavano impronte nella sabbia che venivano subito cancellate dalle onde. Dany era deliziata quando l'ennesima nuova onda sommergeva i piedi di lei e di Jon. L'acqua era fresca e pulita.

"Per te quando arriveranno Tyrion e gli altri?" Le domandò ad un certo punto Jon.

"Non lo so." Rispose Dany. "Spero presto. Ma intanto godiamoci questo nostro soggiorno da soli a Roccia del Drago."

Posò la testa contro la sua spalla e Jon la baciò sui capelli.

"Con anche Dragon e Spettro mia signora."

"Con anche Drogon, Spettro ed il nostro sogno di primavera mio lord."

Stettero un attimo in silenzio ad osservare la distesa blu del mare, poi Jon parlò.

"Dany?"

"Sì amore mio?"

"Tu credi che mio padr- cioè mio zio Eddard sia contento di ciò che ti ho fatto?"

I suoi occhi erano leggermente lucidi, notò Dany, ma ora il tempo della tristezza era finito. Gli accarezzò la guancia. "Io credo che lui sappia che mi hai salvato e che non sia arrabbiato con te. Non è assolutamente arrabbiato con te. Mi hai salvato dal mostro di me stessa Jon."

Lui sospirò e poi la baciò sulla guancia. "Grazie Dany, ora sono più tranquillo. Ti amo."

"Ti amo anch'io Jon Snow."

Dany avrebbe voluto fermare il tempo e rimanere lì con lui su quell'isola per sempre, ma sapeva che era impossibile.



Quella notte guardarono le stelle sulla scogliera e quando ritornarono Jon la trasportò fra le sue braccia. Infine furono a letto, sotto le coperte. Dany si girò verso le finestre ad arco. La brezza notturna che entrava era frizzante e faceva ondeggiare le tende di lino bianco.

Onde nere ed onde bianche. Pensò.

Da qualche parte su quelle onde nere vecchi amici stavano venendo in soccorso di lei e di Jon, ed oltre quelle onde nere, sulla magnifica terra che così tante volte aveva sognato, uomini malvagi stavano compiendo crimini contro innocenti.

Io... io ho compiuto un crimine orribile ma non sono mai stata una persona malvagia. Decise Dany.

Si girò verso Jon.

Lui si era già addormentato con il viso sprofondato nel cuscino e i riccioli scuri che si erano già spettinati ed aggrovigliati. E, come al solito, stava sbavando. Dany trattenne a stento una risata e baciò Jon sulla fronte. Di tutta risposta Jon mugugnò qualcosa nel sonno, ma fu solo per un attimo e poi ritornò il normale silenzio dell'addormentato.

"Alla fine il lupo sbava."

Daenerys Targaryen si addormentò cullata dal suono delle onde che si infrangevano contro le rocce grigie dei draghi.

E dal sentire che il suo - no, loro, suo e di Jon Snow - sogno di primavera galleggiava fra le acque sicure del suo grembo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top