Capitolo 8
*Josh's pov, sabato sera*
-E che cazzo, mamma, smettila! Stai diventando imbarazzante!- esclamo per l'ennesima volta quando mia madre mi riaggiusta il cravattino (nero, per fortuna).
-È che sei così bello, tutto elegante, e... Oh, il mio piccolino sta crescendo! È già il ballo dell'ultimo anno...- Mamma si asciuga una lacrima dall'angolo dell'occhio. "Potrei essere più a disagio di così?"
-Mamma... ti prego.- Afferro le chiavi dell'auto dal mobile e dico: -Ci si vede più tardi-, dopodichè esco sul vialetto. Ammetto di essere leggermente nervoso, ma ingoio il sentimento e mi dirigo verso casa di Alex. Sono le otto meno tre, perfetto direi.
Quando accosto e suono il campanello, è un uomo alto e con lo sguardo severo ad accogliermi. Mi mette soggezione. Socchiudo gli occhi e mi schiarisco la voce.
-Salve, signor Quinn. Sono Josh.- Mi presento all'uomo in modo più gentile possibile e lui mi risponde con un: -Piacere di conoscerti. Cognome?
-Fanceschi, signore.
-Età?
-Diciannove...
-Che media hai a scuola?
-Presumo B.
-Cosa hai intenzione di fare nel futuro?
-Papà, ti prego!- lo interrompe Alexandra spingendolo via dall'uscio, imbarazzata. -Non stiamo scappando in Canada!
-Era solo per essere sicuri.- mormora papà Quinn. Accidenti, che uomo inquietante. Sembra rilassarsi solo quando sua figlia lo abbraccia.
-Non fare troppo tardi, tesoro. Chiamami se hai bisogno.
-...okay... a dopo!
Si richiude la porta alle spalle e mi sorride.
-Mi... oddio, mi dispiace.- Si porta una mano sulla faccia e ride.
-Non preoccuparti, posso capire.- Le sorrido e la guardo. Indossa un semplice abito nero morbido e abbastanza corto, che mette in risalto le sua gambe. Che gambe, wow. Comunque, ha lasciato i capelli sciolti e penso si sia truccata... sì, decisamente. Gli occhi sembrano più luminosi.
-Wow, sei bellissima- dico prima di riuscire a trattenermi.
Alex arrossisce e mormora un timido: -Grazie. Anche tu stai molto bene.
-Mi concedi l'onore?- chiedo quindi, interrompendo il silenzio e porgendole il braccio. Lo accetta ridendo e la conduco verso l'auto. Le apro persino la portiera, è una serata speciale e voglio comportarmi in modo speciale, per lei.
Non facciamo neanche in tmepo a scambiarci due parole che siamo già in cerca di un parcheggio. Esattamente dietro un lampione ne troviamo uno, per fortuna. Scendo e sento Alex fare lo stesso dall'altra parte.
-Pronta?- chiedo, notando la sua espressione nervosa. Scuote la testa e mi stringe la mano, spostandosi i capelli con l'altra dietro le spalle.
-Dài, non fare la timida, andiamo.
*Alexandra's pov*
La prima cosa che noto è il modo in cui è stata decorata la palestra. È... accidenti, è perfetta. Il comitato del ballo si è dato un gran da fare quest'anno: luci colorate, festoni, divanetti, pista da ballo enorme, tavoli con cibo e bevande, postazione dj... Mi piace molto, l'atmosfera è carinissima. "Mi aspettavo qualcosa di squallido e deprimente."
-Fico, qui.- mormora Josh da di fianco a me. Mi rendo conto di stargli ancora stringendo la mano, ma non gliela lascio, è una bella sensazione.
-Ehi, ragazzi!
Sammie ci sta venendo incontro insieme a Zack. "Zachary Merrick che indossa uno smoking. Questa devo segnarmela."
-Ciao!- dico sorridendo. Josh li saluta con un gesto della mano.
-Che bello, siete arrivati anche voi.- Zack sorride. -Ci siamo quasi tutti.
-Chi manca?- chiede Josh.
-Jack e Maria.
"Datemi qualcosa da prendere a pugni. O a calci." Trattengo la mia follia assassina e sorrido in modo falso. In quel momento, ci raggiunge anche Karen, accompagnata da... accidenti, che figo... Henry, credo. Alto, occhi verdi, capelli scuri. Mi sembra strano non averlo mai notato prima, qui a scuola.
-Piacere, io sono Henry.- Mi porge la mano e gliela stringo. -Alexandra, ma puoi chiamarmi Alex.
-E io sono Josh.
Henry ha una faccia simpatica. Mi piace il modo in cui tiene il braccio sulla spalla di Karen, e il modo in cui le sorride sincero.
-Che ne dite di un drink?- chiede Sammie, indicando il tavolo con il punch. Individuo anche la familiare capigliatura di Alex e il lungo vestito color pelle di Lisa. Ci avviamo tutti lì, e non posso fare a meno di chiedermi "Chissà dove accidenti è Jack."
*Jack's pov*
Mi sveglio e stringo più forte il cuscino contro il mio petto. Che sonno.
Uno strano lamento mi sconcerta. "Il cuscino parla?" Apro gli occhi. Uh, è solo Maria.
-Cazzo, svegliati! Sono le otto e dieci!- Salta giù dal letto, e colgo l'occasione per occupare tutto lo spazio disponibile. Comodo.
-Che terribile ritardo! E i capelli! E il trucco!
"Dio, che voce fastidiosa." -Alzati e mettiti in ordine!
-Dieci minuti.- dico, e chissà quanto tempo passa.
-Jack , vieni ad allacciarmi il vestito!
-E che due palle.- Mi districo dalla coperte e mi gratto le pancia. Che stanchezza... Sospiro e cammino verso Maria davanti allo specchio. Tiro su la zip posteriore dell'abito viola e sollo allora mi rendo conto di quanto attillato e corto sia.senza contare il fatto che la ragazza sia supertruccata... Normalmente non sarebbe il mio tipo, ma il corpo ha la meglio sul cervello, e... "Cazzo, quanto vorrei scoparmela di nuovo."
-Fatto?- chiede Maria guardandomi dallo specchio.
-Mmh.- Mi sposto dall'altra parte del letto e cerco lo smoking da qualche parte nel mio armadio. Odio mettermi in tiro, fosse per me andrei ovunque in mutande, ma a quanto pare è contro il buon costume. Perdo cinque minuti buoni a vestirmi... ai piedi tengo le Nike nere, sono più comode di quei... cosi... chiamati mocassini... che ho indossato l'altro giorno. Rabbrividisco al ricordo. "Non fanno per me, no."
Passo la mano tra i capelli per ordinarli e prendo cellulare e... basta, per poi trascinare letteralmente Maria via dallo spacchio (-Stronzo, mi stavo truccando!) che si stava dando gli 'ultimi ritocchi'. Sta quindici volte meglio senza tutta quella merda sulla faccia, ma se vuole mettersi addosso una maschera, faccia pure. Non sono cazzi miei.
Arriviamo alle nove e qualcosa. Maria corre subito via da me per andare dalle sue amiche. Non che mi interessi un granchè, sono tutte delle tali oche che preferisco starmene per i fatti miei.
-Dove cazzo eri?- Mi giunge la voce minacciosa del mio coinquilino all'orecchio.
-Uno: lo sai benissimo, due: potevi anche svegliarmi.
-E secondo te io entro in camera tua con quella megera dentro?- Fa un cenno verso Maria. Trattengo una risata. -L'ultima volta che l'ho guardata cinque millisecondi più del dovuto, stava per tirarmi uno schiaffo.
A quel punto scoppio a ridere. Alex continua, acido: -Sai, a me una ragazza in mutande non capita tutti i giorni in camera.
-Amico, sei bravo a farmi sentire una merda.- "Forse perchè sei una merda." Il mio subconscio ritorna e mi fa stare peggio di prima.
-Senti...- mi dice il mio amico, -...quando avrai intenzione di dirle quello che provi veramente?
"Non lo so." Osservo intorno a me, evitando lo sguardo di Alex, che mi fa sentire solo peggio. Non so cosa rispondere. Mi limito a guardare altrove, verso il mio rimpianto più grande. Lei.
HEYOO
come state? Io bene.
Volevo dire, perchè all'inizio della storia me ne sono dimenticata: I RIFERIMENTI TEMPORALI NON TORNANO.
Le età dei personaggi sono state fatte combaciare, non erano le loro età reali nel 2006. Esempio, Josh dovrebbe avere due/tre (non sono forte con i calcoli) anni in meno di Alexandra e compagnia bella. Ah, e ovviamente tutti i fatti sono inventati. Non c'è nulla di vero tranne la relazione di Alex con Lisa e quella di Rian con Cass... quindi, enjoy! Ve lo dico perchè una volta nello scrivere una ff mi sono trovata trecentomila persone a chiedermi "omg, ma è vero? Non lo sapevo", e io spazientita ripondevo "no, ho inventato tutto, leggi e taci."
ANYWAYS uhm, fan dei 5sos, tenete duro, al capitolo 10 già appare Ashton e si inizia a parlare di Luke e Calum (per Mikey ci sarà da aspettare, sorreh ^-^)
Pis & llov. Lalala.
>>Veri
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