Capitolo 29

*Jack's pov*
Non sono mai stato in anticipo in tutta la mia vita in nessuna occasione. Quindi... l'ansia che provo è un'emozione da prima volta o qualcosa di diverso?
L'unica cosa a cui riesco a pensare mentre aspetto Alex è: "Accidenti, so che non si presenterà." Cazzo, quella ragazza mi fa diventare matto. Non so se in senso buono o cattivo. Probabilmente cattivo. Non c'è niente di buono nell'impazzire.
Alle sette e qualche minuto, la scorgo dalla finestra camminare verso l'entrata. Tiro un sospiro di sollievo. È qui.
-Sono sollevata nel vedere che neanche tu hai preso sul serio il codice d'abbigliamento. Pensavo di essermi vestita da giro al parco, piuttosto che da ristorante.- Mi rivolge un sorriso e si siede di fronte a me. Sono contento del fatto che si stia comportando diversamente dall'ultima volta... Adesso, almeno, mi parla. Devo ammettere che però la tensione non mi fa ragionare nel modo giusto e invece di rispondere col mio solito sarcasmo, me ne esco con un'alzata di spalle e un sorriso nervoso. "Da quand'è che sono così sensibile e angoscioso?"
La cameriera arriva con un paio di menu, ma Alex la liquida con un cenno della mano e un sorriso galante. Sappiamo già cosa ordineremo.
Quel particolare, anche se stupido, mi mette subito a mio agio.
-Andiamo, Jack. Dimmi qualcosa. Mi sto innervosendo.
-Oh, bello!- Ho ritrovato il sarcasmo. -Così saremo in due.
La sua risata mi sembra naturale. È un buon segno. Mi motiva a continuare a parlare. -Facciamo una cosa da persone intelligenti?
-Dimmi tutto.
-Godiamoci la vita senza pensare a ciò Che è successo. Passiamo la serata da buoni vecchi amici e dimentichiamo i rancori... che ne dici?
Anche se sembro sicuro di ciò che dico, le parole 'buoni vecchi amici' mi procurano una smorfia interiore di disappunto.
-Ah, no. Troppo semplice.- Alex schiocca le labbra e incrocia le braccia. -Prima voglio sentire le parole "Mi sono comportato da stupido, scusa, Lex." Poi, a fine serata, deciderò se perdonarti o no.
Se è tutto così facile, allora, posso anche farcela.
-Posso anche mettermi in ginocchio, se vuoi.
-Passo.- Ride. -Non è una richiesta di matrimonio.
-Allora mi scuso a modo mio.- Mi schiarisco la voce, preparandomi ad iniziare il discorso che ho provato mentalmente per tre giorni.
"Sono proprio diventato una checca."
-Allora, innanzitutto grazie per essere venuta. Non mi immaginavo che arrivassi, visto il modo in cui mi sono comportato ultimamente. Voglio dire, di solito sono un coglione, ma non così tanto. È solo che... quel ragazzo mi dá una sorta di fastidio che mi é impossibile da ignorare, nonostante ci provi con tutte le mie forze. È come se in una vita precedente l'avessi odiato. So già cosa stai pensando... 'Perché ti dá fastidio?' Ma stavolta ho la risposta. Sono geloso. Perché mi piaci. Cavolo, che bene mi fa dirtelo così, in faccia. Adesso, non mi importa se ti piaccio ancora o no, non voglio neanche saperlo. Con il tuo allontanamento ho capito che voglio la tua felicità, proprio come tu volevi, o vuoi, la mia. E se non è con me, può essere con chiunque. Mi sta bene. Io non sono nessuno per dare contro alla persona che ti rende felice, e non capisco perché ci ho messo tanto ad arrivarci. Solo... rivorrei indietro la tua amicizia... Perché mi manca. Prometto che non farò più nulla di stupido per perderla, stavolta davvero. Mi dispiace.
Prendo un respiro profondo. Ho detto tutto questo tenendo lo sguardo fisso sul tavolo, aspettando una reazione da parte di Alex. Spero che le mie parole abbiano avuto l'effetto desiderato.

*Alexandra's pov*

Mi ha commossa. In quasi sei anni che ci conosciamo, non ho mai sentito dire a Jack cose del genere. Non so proprio cosa rispondere, adesso. Continuo solo a guardarlo, mentre tiene gli occhi fissi sul tavolo, aspettando una risposta che non ho.
Quando alla fine solleva lo sguardo, sorride vedendomi disorientata.
-Esatto, Jack Barakat è in grado di scusarsi in modo sensato... Chi l'avrebbe mai detto?- Si sposta I capelli che gli cadono sulla fronte (invano, dato che tornano a coprirgli la faccia), e mi guarda.
-Mi hai colpita. Non ti facevo così umile- dico semplicemente.
-Quindi mi perdoni?- chiede, uno sguardo speranzoso.
Come posso non scusarlo quando mi guarda con quegli adorabili occhi castani? Sono sempre stati il mio punto debole, e non posso negare il fatto che anche adesso continuano a farmi un certo effetto. Non come prima, ma comunque.
-Fammici pensare...- Mi metto una mano sotto il mento e faccio finta di faticare a prendere una decisione. Il sorriso di Jack si trasforma in un broncio patetico, che mi fa scoppiare a ridere.
-Certo che ti perdono, Jacko. Come potrei tenerti il muso a lungo?- Sospiro e gli sorrido.
-Evviva!- esulta, attirando l'attenzione di qualche cliente lì intorno.
-Ssh!- Lo colpisco sul braccio, ridendo. -Ci guardano tutti.
Alza le spalle, contento e disinteressato. Dopodiché, a bassa voce, intona un motivetto che conosco anche troppo bene.
-Let's go
Don't wait
This night's almost over
Honest
Let's make
This night last forever
Forever and ever
Let's make this last forever.
Poi mi sorride. E mentirei se dicessi che quel sorriso mi lascia indifferente.
Mi fa tornare in mente tante cose.
Troppe cose. Cose alle quali in teoria non dovrei più pensare.

__
Da 948 a 1,01k in un giorno... voi mi rendete felice. GRAZIE GRAZIE GRAZIE
(La canzone è First Date dei blink-182, per chi non la conosce)
Ah e comunque grandi svolte in arrivo.
Positive? Negative? Tra chi?
Posso darvi solo un indizio: non pensate a nulla di troppo scontato.
Adios

''VERI

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