Capitolo 25
*Lisa's pov, 6 agosto*
-No!- prego Zack, che tiene un gavettone in mano, coprendomi la faccia con le mani. -Ti supplico, sono già completamente zuppa. Non voglio ammalarmi!
-È estate, Liz!- mi grida Alexandra, correndo verso di me con un secchio pieno d'acqua. -Divertiti!
E me lo rovescia in testa. Sussulto e rabbrividisco, spostandomi i capelli dalla faccia. Alex sta ridendo a crepapelle, anche lei bagnata dalla testa ai piedi.
Michael approfitta di quel momento per sorprenderci rovesciandoci addosso una bottiglia intera di succo d'arancia.
-Cretino! È appiccicoso!- urla Alex, disgustata ma divertita. Mikey sta morendo dalle risate, soprattutto perché Alex lo sta inseguendo per il giardino cercando di abbracciarlo per sporcarlo. Io intanto colgo l'attimo e rubo a Thomas il tubo di gomma per poi aprire il rubinetto dell'acqua e lavarmi. Almeno posso dire che i capelli profumeranno di agrumi... Sospiro e continuo a sciacquarmi i vestiti.
Almeno Jack poteva dirci di portare il costume, prima di inzuppare tutti gli ospiti (e anche Alexander) accendendo l'irrigazione automatica. Ormai siamo tutti bagnati fradici, quindi possiamo solo sperare di asciugarci.
Decido di smettere di giocare per andare a sedermi su una sdraio rivolta verso il sole.
Le urla e le risate dei ragazzi che giocano mi fanno venire in mente che tra loro c'è anche Luke, e che si sta divertendo. Sta cambiando, sta tornando quello di una volta, e non potrei essere più felice di così. Lontano dalla cattiva influenza di Maria, il vero Luke sta tornando alla luce. Il Luke simpatico, solare e divertente.
Calum ha sempre fatto fatica a recitare la parte del bad-boy, e dopo pochi giorni trascorsi in compagnia nostra, ha smesso di essere chi non è ed è tornato quello pazzo e stupido (in senso buono) di una volta.
Mi crogiolo al sole pensando alla mia vita. È tutto bello. Ho una famiglia e degli amici fantastici, un fidanzato a dir poco perfetto... però c'è sempre un pensiero che mi tormenta. Maria e le sue 'seguaci'. Ho paura che possano rovinarmi la reputazione come hanno fatto con un sacco di ragazze prima d'ora. Quella che temo di più è Abigail. Può sembrare la solita bionda stupida, ma dentro di lei c'è cattiveria pura. È lei la mente degli scherzi più diabolici che il gruppo delle ochette mette in atto.
Sospiro. "Cosa potranno mai farmi?" Bandirmi dal gruppo dei popolari? Poco importa, non era divertente comunque stare in loro compagnia. Ho trovato degli amici veri, adesso, e non ho intenzione di tornare indietro per perdere di nuovo tempo con Maria e le altre.
*Jack's pov*
Mentre, un paio di settimane fa, me ne andavo da quella stupida festa di compleanno, ho capito cos'era la vera felicità. È quando sei talmente leggero che potresti spiccare il volo ad ogni passo che fai, ed è una sensazione meravigliosa. È libertà allo stato puro, è gioia e pace. Chi avrebbe mai potuto immaginare che avrei provato un sentimento simile lasciandomi alle spalle una ragazza?
Maria non sarà più nella mia vita, almeno spero. Sono stato chiaro con lei, non la amo e non vedo il motivo di continuare a far finta del contrario. So che anche per lei era lo stesso, e che le conveniva solo avere un ragazzo accanto per fare scena. Bene... ora dovrà cercarsene un altro. Non ho intenzione di recitare la parte del burattino di nuovo.
Sospiro. Sono sdraiato sul letto a fissare il soffitto da quando se ne sono andati tutti. Non so neanche più a cosa pensare. Chiudo gli occhi e presto mi addormento... sognando occhi azzurri e sorrisi tristi.
*Alexandra's pov*
La sera, dopo aver scambiato un paio di messaggi con Thomas (nei quali mi dice quanto è stato felice questo mese passato con Ashton) mi stendo sul letto a faccia in giù e lascio che la tristezza mi inondi.
Domani è il ventesimo compleanno di Josh e lui è dall'altra parte del mondo. Come mi dovrei sentire?
Oltretutto, domani è anche venerdì e mi toccherà lavorare. Sospiro pesantemente e lascio la frustrazione impossessarsi di me. Mi addormento poco dopo, verso le dieci di sera, essendo sfinita.
**
Quando termino il turno in gelateria, sono circa le cinque. La prima cosa che faccio è controllare il cellulare. Nessuna chiamata persa. Ma come? Ho provato a chiamare Josh tipo otto volte stamattina, e sapendo che con il fusorario in Inghilterra sono sei ore avanti, avrebbe dovuto rispondere... o almeno richiamare.
Sarà successo qualcosa? Sto diventando paranoica. Sto diventando decisamente paranoica. Devo smettere di pensare così tanto. Magari è semplicemente stato occupato, sarebbe plausibile: potrebbe stare festeggiando con i suoi amici e la sua famiglia.
Sospiro. Troverà tempo di chiamarmi, prima o poi.
Afferro la mia borsa e mi avvio verso l'uscita della gelateria. Cammino verso casa a testa bassa. Sono un po' giù di morale.
Quando apro la porta d'ingresso, la prima cosa che noto è mio padre che finge calma e tranquillità seduto sul divano a guardare la partita di tennis in tv. So che c'è qualcosa che non va dal momento che papá detesta ogni genere di sport (ecco da chi ho preso) e che non ha mai guardato partite di alcun tipo.
-Pa'. Ehi, pa'. Sono tornata.
-Oh, ehi, ciao. Non ti ho sentita, sai, ero concentrato.- Papá fa una risata nervosa e torna a fissare il televisore.
-Okay.- Sono sospettosa ma decido di non indagare. Almeno per ora. -Mi trovi di sopra in camera.
Mi avvio verso la mia stanza. Quando la raggiungo, mi chiudo la porta alle spalle, lancio la borsa sul letto e vado dritta verso lo stereo. Ho voglia di ascoltare un po' di musica.
Mentre scelgo il cd, però, qualcuno mi oscura la vista con le mani. Sussulto e lascio cadere le custodie a terra per lo spavento.
Mi rilasso all'istante, conoscendo mio fratello e i suoi scherzi stupidi.
-Ehi, Kells. Mi hai fatta spaventare.
Non lascia la presa. Tento di liberarmi, ma non riesco. Ridacchio.
-Kellin, ho capito, puoi lasciarmi.
-Kellin non è in casa- mormora lo sconosciuto al mio orecchio. Appena riconosco la voce trattengo il respiro e mi giro velocemente, senza dare il tempo al ragazzo di fermarmi.
-Uff, non dovevi indovinare subito- dice Josh, contrariato.
Stento a trattenere una risata isterica quando gli salto in braccio e mi aggrappo a lui come un koala alla sua canna di bambù.
-Anche io sono contento di vederti, piccola.- Josh ridacchia e mi stringe forte.
-Cosa ci fai qui?- chiedo, la voce rotta dall'emozione, mentre respiro il profumo che mi era mancato tanto nell'ultimo mese e mezzo.
-Diciamo che i miei genitori sanno sempre qual'è il regalo giusto per me.
Slaccio le gambe dalla sua vita e torno a mettere i piedi per terra. Fisso lo sguardo negli occhi blu di Josh e gli sorrido, venendo ricambiata.
-Da quanto sei qui?
-Tuo padre mi ha fatto entrare giusto cinque minuti fa. Ero nascosto in bagno- ammette.
-Quanto resterai?- domando.
-Riparto domani sera alle dieci.
-Okay.- Lo tiro verso di me per dargli un bacio.
-Vuoi andare a trovare gli altri?
-Magari domani.- Sorride. -Ti va di andare a cena da qualche parte?
Storco la bocca. -Non sono una tipa da cena elegante...
Josh si stringe nelle spalle. -Possiamo fare quello che vuoi. Sono qui per te.
-In teoria sarebbe il tuo compleanno...
-...e il regalo dei miei genitori è stato il biglietto per venirti a trovare, quindi- mi bacia la punta del naso, -cosa preferisci?
Gli sorrido e lo abbraccio, appoggiando la guancia al suo petto. -Non lo so. Buon compleanno.
-Tanti auguri a me- canticchia Josh, facendomi ridere.
-Mi sei mancato tanto- sussurro.
-Anche tu.- Mi bacia la testa e mi accarezza la schiena. In quel momento mi sento completa.
____
Buonasera!
Mi scuso se ultimamente pubblico sempre verso quest'ora ma ho sempre tipo questo cattivo presentimento di star scrivendo cazzate e alla fine per decidere di pubblicare un capitolo ci metto 43 ore e mezzo.
Tipo sì, la mia solita ansia e il caldo mi fanno sentire insicura persino di quello che scrivo che boh, in sti giorni ho addosso il pensiero che sia tutto orribile perché non so scrivere e non so cosa scrivere e quando e perché. *piange*
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