15. It's Your Fault

𝐊𝐢𝐦 𝐌𝐢𝐧𝐣𝐢 (𝐉𝐢𝐮) '𝐬 𝐩𝐨𝐯

Verde per la gioia, arancio per l'interesse, blu per la tristezza e nero per il tradimento. A me era capitato il nastro nero, significava forse che avrei tradito la fiducia di Yoohyeon nel momento in cui avrei distrutto la sua anima? Oppure c'eravamo già incontrate in passato? L'unico modo per scoprirlo sembrava essere proprio quel ricordo. Non mi fidavo particolarmente della ragazza che ci aveva guidati nel mondo dei sogni, ma ero arrivata fin lì e non mi rimaneva che andare avanti, dovevo attraversare quella porta.

Mi ritrovai in quello che aveva tutta l'aria di essere il corridoio di una reggia. Era stranamente silenzioso, niente mormorii e niente suono di passi sul pavimento in parquet, quale palazzo non aveva delle persone che facevano avanti e indietro per i corridoi per svolgere il lavoro a loro assegnato?

Continuai a camminare per quel lungo corridoio buio che sembrava non finire mai, fino a quando sentii dei passi alle mie spalle. D'istinto, mi nascosi dietro ad una delle grosse tende vermiglie che catturavano la luce del sole e non la lasciavano trasparire nel corridoio. Per un attimo mi lasciai distrarre dall'immenso giardino che si estendeva fuori dalle finestre, campi di rose blu, fontane con giochi d'acqua e un gazebo proprio al centro di tutto quello, aveva un'aria quasi familiare. Ma non era il momento di pensarci. Sbirciai oltre la tenda e vidi Yoohyeon passarmi davanti; indossava un lungo abito bianco con le maniche a sbuffo tempestato di pietruzze che esposte alla luce del sole avrebbero creato dei giochi di luce mozzafiato, i capelli grigi le ricadevano lungo tutta la schiena e sulla testa aveva un cerchietto di perle e cristalli che richiamava un motivo floreale. A giudicare dai vestiti quel ricordo sembra ambientato in un'epoca differente.

Non si muoveva in modo impacciato come faceva spesso nei corridoi della scuola, sembrava molto sicura di sé, elegante e aveva tanto l'aria di chi si credeva superiore a chiunque. Vedendola in quel ricordo, mi innervosiva, mi veniva davvero voglia di porre fine alla sua vita.

Camminò fino alla fine del corridoio dove si trovava un'enorme porta di legno così scuro da sembrare nero che si aprì da sola, senza che lei la sfiorasse, e la oltrepassò. Quando vidi che si stava per chiudere provai a trasportarmi direttamente all'interno della stanza ma, non funzionò, era come se le mie abilità fossero inefficaci in quel ricordo, e dovetti affrettarmi per riuscire ad entrare in quella sala e nascondermi dietro ad una colonna. Avevo lo strano presentimento che Yoohyeon sapesse della mia presenza, non potevo limitarmi a starmene in piedi nel mezzo della navata centrale. Oltre a noi due, c'era pure una ragazza dai capelli biondi vestita voltata di spalle. La sua figura era in netto contrasto con quella di Yoohyeon, sembravano quasi due opposti; indossava un abito nero lungo fino al ginocchio, dei guanti e degli stivali del medesimo colore. Sembrava quasi provenire da un tempo diverso, più avanti rispetto a quello in cui stava avendo luogo quel ricordo.

«Minji, non pensavo di rivederti così presto» affermò Yoohyeon, per un momento pensai che stesse parlando con me ma, quando la bionda si voltò, mi resi conto che si stava rivolgendo ad una me del passato «pensavo che sarebbe passato almeno qualche secolo»

«non sembri felice di vedermi»

«che sciocchezza, io sono sempre felice di vederti» ammise abbozzando mezzo sorriso, sorpassò la bionda e camminò in direzione del trono «ma sai che non mi è permesso dimostrarlo in alcun modo, soprattutto ora che l'incantesimo si sta indebolendo... la scomparsa di Gahyeon e Handong...»

«non sono scomparse, se ne sono andate perché avevano paura. E questo tu lo sai bene. Dopo quel che è successo a Siyeon, tu...»

«taci. Non voglio sentire quello che stai per dire» disse Yoohyeon fermandosi e voltandosi verso la bionda con un'espressione più seria «per quale motivo sei qui?»

«sai già per quale motivo sono qui, non serve che sia io a dirtelo, tu sai sempre tutto»

«hai ragione, io sono onnisciente, ma voglio che sentirtelo dire. Voglio che tu con la tua voce mi dica quello che stai per fare e per quale motivo.»

Yoohyeon onnisciente? Che sciocchezza.
Tuttavia, pensandoci bene, mia madre me l'aveva accennato, le abilità di Yoohyeon erano molto indebolite dal suo stato di amnesia, se lei si definiva onnisciente, aveva sicuramente delle abilità immense, forse addirittura superiori alle mie. E io non potevo permettere che una ragazzina qualunque più potente di me girasse indisturbata, non potevo proprio permettere che esistesse.

«dopo quello che è successo a Siyeon hai perso il controllo, hai cacciato Bora e hai rinchiuso Yubin. Gahyeon e Handong temevano per la loro incolumità e hanno deciso di andarsene.» iniziò a spiegare la bionda avvicinandosi all'altra. Yoohyeon rimase ad ascoltarla attentamente senza muoversi di un centimetro, fino a che non si trovarono faccia a faccia «a questo punto dovrei ucciderti»

«non aspetto altro da secoli, ma sappiamo bene entrambe che tu non puoi farlo. L'hai detto tu stessa al nostro incontro e me l'hai ripetuto ad ogni mia singola supplica, o no?»

«hai ragione, ma posso fare qualcosa di peggiore» fece un passo indietro e tra le sue mani apparve una spada che puntò contro a Yoohyeon, il volto di quest'ultima assunse un'aria preoccupata e spaventata, indietreggiò fino a quando non inciampò nel suo stesso vestito e si ritrovò a terra «mi hai costretta a farlo...»

«cosa ti ha promesso quell'uomo? Come ti ha convinta a farmi questo?»

«qualcosa che tu non sei e non sei mai stata in grado di fare, ha promesso di proteggere le persone a cui tengo. Ma non è solo questo... gli Dei ti vogliono morta, ora come ora sei vulnerabile, potrebbero mandare qualcuno ad ucciderti... se tu muori, io... l'intera umanità potrebbe cessare di esistere»

«non sei costretta a farlo, se tu rimani con me...»

«io non posso rimanere con te, devi capirlo»

«perché non puoi? Per quell'uomo? Minji, è solo un ventenne, un umano. Tu non puoi amare un umano»

«lo so benissimo, la Maledizione Contraddittoria mi ha portato via l'unica persona che io abbia mai amato, so che più tengo alla vita, più qualunque cosa che mi circonda muore. Ne sono consapevole. Ma come puoi pensare che io possa essere interessata a quell'uomo? A me importa solo che protegga le mie amiche»

Rimasi molto perplessa nel sentire quelle parole, chi diavolo era la persona che avevo amato? Non avevo mai amato nessuno, oltre me stessa ovviamente. Tutto quello che stava accadendo in quel ricordo mi lasciava confusa.
Cos'era la maledizione Contraddittoria?

«Minji, non farlo»

«se avessi voluto evitare tutto questo ti sarebbe bastato andare da qualche altra parte, ma sei rimasta qui ad aspettarmi»

«perché mi fido di te, so che non è quello che vuoi!»

«hai ragione, io non vorrei, ma tu mi hai costretta a farlo» con la spada formò nell'aria uno strano simbolo e infilzò la punta della lama nel centro provocando un urlo straziante da parte di Yoohyeon. Non conoscevo quel simbolo, non avevo la minima idea di cosa quella versione di me avesse fatto ma, a giudicare dalle urla di Yoohyeon, era sicuramente qualcosa di terribilmente doloroso. «le storie della dea e della fata dorata si dividono in questo punto, ma un giorno potrebbero intrecciarsi ancora... questo è un arrivederci, amica mia»

Dopo quelle parole, la bionda sparì.
Il pianto disperato di Yoohyeon invadeva tutta la stanza che da lì a poco iniziò a tremare come se ci fosse una scossa di terremoto. Più che un dolore fisico, quello che la ragazza stava vivendo, aveva tutta l'aria di essere emotivo. Per quanto tentassi di capire cosa le era appena stato fatto, le sue urla strazianti mi deconcentravano, non riuscivo a capire nemmeno cosa volesse dire che le storie della dea e della fata dorata di dividevano.

«MINJI!» urlò per l'ennesima volta «PERCHÉ?!»

Le colonne portanti della stanza iniziarono a crollare e dietro al trono si aprì un varco che dava la vista sull'intero giardino esterno; gli alberi, l'erba del prato e i campi di rose erano completamente avvizziti, le fontane si erano prosciugate e nel cielo era comparso un enorme nuvolone rosso.

Cosa stava succedendo?

Non ebbi modo di capirlo, alle mie spalle comparve una porta e venni risucchiata al suo interno. Accadde tutto in pochi istanti, un battito di ciglia e mi ritrovai nel corridoio della magione. Non c'era nessuno oltre a me e, non mi importava di ciò che avevo appena visto, quella era l'occasione perfetta per cercare l'anima di Yoohyeon e distruggerla.

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Quante cose che ho detto e non detto in questo capitolo... AHAHAHAHAHAH

Mi raccomando, supportate me e questa storia lasciando una stellina

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