02. I Do
«chi sono io?» disse rimanendo impassibile «così mi offendete, dopo tutti gli anni che abbiamo trascorso assieme... Che peccato.»
«invece che fare il finto offeso, che ne dici di dirmi chi sei?»
«noto con piacere che, assieme ai ricordi, non avete perso il vostro caratterino arrogante» ridacchiò alzandosi dalla sedia. Gli lanciai un'occhiataccia, stava evidentemente evitando la mia domanda e ciò mi infastidiva. Fu allora che si decise finalmente a parlare «Fukushi Sota, questo è il nome che avete scelto per me»
«scelto per te?» ripetei, la confusione che avevo in testa cresceva ad ogni sua parola, sentivo come se ciò che era sparito dai miei ricordi fosse di estrema importanza «non capisco. In che senso l'avrei scelto io? »
«in che senso?» ripeté scrutando la mia espressione per assicurarsi che fossi genuinamente confusa. «non ha importanza in questo momento, perché non provate a vivere normalmente fino a quando i ricordi riaffioreranno da soli?»
«cosa intendi con vivere normalmente?» domandai alzandomi in piedi davanti a lui, tenevo lo sguardo leggermente alzato per via della piccola differenza tra le nostre altezze «chi sono e perché delle persone mi stavano inseguendo? Perché non sembri intenzionato a rispondere alle mie domande? Trovi divertente rispondere con mezze frasi per poi cambiare discorso?»
«che ne dite se andiamo a mangiare qualcosa?» si allontanò nella direzione della porta, sembrava intenzionato ad andarsene «prima, quando siamo passati davanti alla mensa, ho sentito un profumino di orata al forno che mi ha fatto venire l'acquolina in bocca»
«siamo passati?» domandai soffermandomi sul fatto che avesse usato la prima persona plurale «non mi risulta che tu fossi presente»
«vi sbagliate, lo ero eccome, semplicemente non mi avete notato»
«penso proprio che avrei notato se una persona-»
«proprio così, avreste notato una persona, non un gatto nero che si aggira nell'ombra dei corridoi»
«un gatto...» ripetei cercando di far mente locale, sembrava star facendo di tutto per confondermi le idee «quella è la tua abilità speciale?»
«curioso» osservò fermandosi prima di abbassare la maniglia «come avete detto, non avete ricordi, eppure credete ciecamente a quello che vi ho detto io e a quello che vi hanno raccontato quei due ragazzi. Nessuno vi ha mostrato una capacità soprannaturale, ma ci credete, normalmente una persona sarebbe scoppiata a ridere. Il soprannaturale non è cosa comune in questo mondo, non in questo periodo storico»
«non ho motivi per non crederci. Non ho nessun ricordo legato alla mia vita, però le nozioni di storia non mi mancano. Ci dev'essere un motivo se ricordo di avvenimenti storici legati a persone dalle capacità sovrannaturali, per questo credo a te, a Sana e Woosung. Tu mi conosci, no? Saprai che anche io ho un'abilità speciale»
«un'abilità speciale?» ripeté ridacchiando «non immaginate nemmeno cos'eravate in grado di fare»
«allora perché non me lo racconti?»
Prima che il ragazzo potesse dire qualsiasi cosa, la voce di Sana giunse alle nostre orecchie mentre bussava energeticamente alla porta. Sota si trasformò in gatto nel giro di qualche secondo e, dopo che lui si era nascosto sotto al letto, io aprii la porta. Non mi feci troppe domande sul perché il ragazzo-gatto si fosse nascosto, molto probabilmente gli altri non dovevano essere a conoscenza della sua presenza.
«Yoohyeon, ho buone notizie!» annunciò con un enorme sorriso stampato in volto «Mizuno ha deciso che posso assentarmi dalle lezioni, che ne dici se ti presento ai nostri compagni?»
«mi sembra un'ottima idea» la assecondai seguendola fuori dalla stanza, in realtà non mi importava granché di conoscere altre persone, quello che mi premeva era scoprire la mia identità
Seguii Sana fino ad un'aula, c'erano a mala pena dieci banchi ed erano quasi tutti vuoti, ragazzi e ragazze erano riuniti a gruppetti per parlare tra loro.
«il mio consiglio è di non fidarsi di alcuni di loro, alcuni soggetti sarebbe meglio evitarli, in particolare quelli laggiù» disse la bionda indicando un gruppetto formato da due ragazzi e due ragazze «soprattutto la ragazza coi capelli rossi, è la figlia di Izanami, le sue azioni hanno sempre un doppio fine. Quindi stai attenta. Il suo nome è Kim Minji, ma si fa chiamare Jiu, è una classe S ed è anche una delle persone più potenti in questa scuola assieme ai suoi tre amici»
«quello coi capelli castani...» chiesi osservando meglio il ragazzo «non è quello che ha parlato degli uomi-»
«sì, è lui» mi interruppe prima che potessi finire la frase «lui è Komiyama Naoto, quello accanto a lui è Im Changkyun, entrambi classe A, sono come fratelli e si dice abbiano avuto lo stesso passato turbolento prima di arrivare qui. Infine, la più bassa è Lee Gahyeon, è la meno temibile tra tutti; pare che lei sia arrivata qui lo stesso giorno di Jiu e che siano amiche da allora, è buona come il pane e le sue abilità sono immense, infatti anche lei è classe S, proprio come Jiu»
La serietà con cui Sana parlò del gruppo svanì un attimo dopo, quando decise di presentarmi alla sua amica.
«lei è Yoohyeon» affermò poggiandomi le mani sulle spalle «Yoohyeon, lei è Handong»
«è un piacere conoscerti» sorrisi guardando la ragazza e Woosung che si era già presentato in precedenza
«sai, Yoohyeon, dovresti ringraziare Handong se ti trovi qui» mi fece notare l'albino «è grazie a lei che siamo usciti da scuola»
«spero tu non abbia detto lo stesso pure a Mizuno» sibilò la ragazza in questione «io vi ho aiutati a patto che non faceste il mio nome»
«sai che non farei mai il tuo nome, non sono una spia»
«a tal proposito... Per quale motivo siete usciti di nascosto?» domandai sperando di ricevere una risposta, ma senza risultati, al che persi la pazienza «sentite, io mi sono fidata di voi, ho creduto a ciò che mi avete detto su questa scuola e pure alle abilità che sostenete di avere anche se non avete dimostrato nulla ma, se continuate evitare questa domanda, perdete credibilità»
«Yoohyeon, ti dispiacerebbe venire un attimo?» il professore che avevo incontrato non appena sveglia si presentò in aula con quella richiesta giusto in tempo per interrompere la discussione che stavo per creare «il direttore vorrebbe incontrarti»
Annuii e seguii il professore fuori dalla classe per pura educazione. Nonostante Woosung avesse descritto Mizuno come un fratello maggiore, c'era qualcosa di strano in lui che gli dava poca credibilità, forse il fatto che girasse per la scuola in jeans e t-shirt pur essendo un professore.
«Sana ti ha presentato gli altri?» chiese per rompere il silenzio
«diciamo che mi ha fatto un po' il quadro generale della classe...» risposi ripensando alle parole che la bionda aveva usato per descrivere il gruppetto che avrei dovuto evitare «non sapevo che Izanami avesse una figlia oltre ai trentacinque della leggenda»
«ti riferisci a Jiu?» domandò dopo un attimo di esitazione «non è che io sappia molto delle faccende personali degli studenti, in particolare di quelle che hanno a che fare con gli dei. Detto fra noi, preferisco non immischiarmi»
Detto ciò sorrise e aprì le porte della presidenza.
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Siccome in questo capitolo ho tirato in ballo la mitologia giapponese, vediamo di capire chi è Izanami:
Nella mitologia giapponese è la dea creatrice, sorella e compagna del dio Izanagi, madre delle isole del Giappone.
Si narra che il primo gesto di Izanagi ed Izanami fu quello di far sorgere le terre dall'oceano e in seguito gli dei crearono altre otto grandi isole che divennero la terra di Yamato, il Giappone.
Le due divinità abbandonarono il Regno del Cielo e stabilirono la loro nuova dimora sulla Terra. Dalla loro unione nacquero 35 esseri sacri, tra cui il dio del mare, il dio delle montagne, il dio degli alberi e il dio del vento. La nascita dell'ultimo dio, quello del fuoco, costò la vita ad Izanami che finì nello Yomi (il paese dei morti, equiparabile all'oltretomba governato da Ade nella mitologia Greca).
La dea si nutrì con il cibo infernale e si trasformò in un demone. Izanagi scese al paese dei morti con l'intento di riportare la sua compagna sulla Terra e ne vide l'aspetto terrificante. La dea, sentendosi coperta di vergogna, si adirò con lo sposo e lo inseguì decisa ad ucciderlo.
Izanagi riuscì a fuggire e sbarrò le porte dello Yomi con un enorme masso.
Izanami adirata gli gridò che avrebbe preso la vita di 1000 umani per ogni giorno di lontananza. Allora Izanagi, furente, le rispose che lui avrebbe dato la vita a 1500 umani per ogni giorno. Fu così che la morte entrò nel mondo.
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Allora, cosa ne pensate di questo capitolo?
Mi raccomando, supportate me e questa storia lasciando una stellina ★
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