🦊3. Escogitare🦊
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Erano passati alcuni giorni da quando la Madre Volpe aveva dato la notizia alla volpe rossa, notizia che non era stata presa tanto bene ma che aveva lasciato l'amaro in bocca alla volpe il quale non passava giorno che mostrava il suo malessere specialmente nei confronti delle piccole volpi e delle altre creature magiche, un malessere che si notava pure attorno a lui visto che dove lui riposava le piante erano come marcite, la volpe azzurra era seduta a poca distanza da lui osservandola.
Volpe Azzurra: Fratello... Dovresti cercare di calmarti...
Volpe Rossa: Hyun mi calmerò quando la madre volpe non mi faccia sposare con quell'umano...
H: Anche io non sono d'accordo su tutto ciò... Ma tu ti stai sfogando sui cuccioli e la natura...
La volpe aprì gli occhi guardandosi attorno notando che effettivamente attorno le piante prima verdi e rigogliose ora aveano il colore della terra, sospirò muovendo la coda avanti e indietro e come per incanto le piante che prima erano secche e morte ora stavano risplendo di un verde acceso, Hyunjin sorrise al fratello e si avvicinò a lui sdraiandosi al suo fianco venendo subito avvolto dalla coda della volpe rossa.
H: Jimin io starò con te... Non sarai solo.
Jm: Grazie Hyun...
Anche se non voleva questa vita per il fratello, Jimin era grato a Hyunjin per stargli vicino anche più del dovuto, alzo il muso guardando il cielo azzurro pieno di nuvole.
Jm: Hyun... Non voglio che sappia chi sono... Voglio che lui mi veda solo in forma di volpe...
H: Da quello che so le donne quando si sposano indossano un velo che tiene coperto il volto... Essendo che lui non sa che sei un maschio puoi celare la tua natura ma non devi parlare...
Jm: Tanto mi vedrà solo quel giorno in forma umana.
La volpe si appoggiò di nuovo sulle sue zampe chiudendo gli occhi, quando era giorno le volpi preferivano passare il loro tempo a riposare sotto l'ombra degli alberi anche perché come sapevano molte creature magiche era il momento in cui loro erano più deboli e anche per questo che di giorno loro avevano sempre la forma di lupo ma non per questo non si potevano difendere, invece la notte per loro era diversa, durante la notte grazie anche alla luce della luna i loro poteri erano al massimo e nessuno osava avvicinarsi sapendo di non potere niente con loro... Apparte le creature magiche nessuno sapeva questa cosa e coloro ignari di questa situazione ci provavano ad attaccare le volpi anche nei giorni di sole come in quel momento che dal folto della foresta degli uomini vestiti con abiti sporchi di terra e coperti con cappucci in pelle si avvicinavano cercando di non farsi sentire, peccato che le volpi già sapevano della loro presenza ma volevano fargli credere il contrario.
Gli uomini avanzarono sapendo di essere contro vento in modo da non far sentire il loro odore alle due volpi che si trovavano sdraiate ai piedi dell'albero, si guardarono con sguardo complice, due di loro tirarono fuori le lame avvicinandosi con passo lento sempre di più alle due volpi mentre gli altri due presero e tirarono fuori arco e freccia mettendosi a una debita distanza, le volpi si mossero stiracchiandosi per poi mettersi in piedi, i due uomini con l'arco mandarono in dietro il braccio facendo tendere la corda dell'arco per poi rilasciarla lasciando che la freccia grazie alla spinta volasse andando a colpire una delle volpi al fianco, gli uomini esultarono per aver almeno preso una delle due volpi ovvero l'azzurra quindi per loro era arrivato il momento di attaccare avvicinandosi muovendo le lame cercando di colpire anche la rossa che ringhiava e attaccava con gli artigli, gli arcieri appena avevano campo libero scoccarono di nuovo le loro frecce colpendo ancora una volta la volpe azzurra che si accasciò a terra, la volpe rossa provò ad avvicinarsi all'opposta per aiutarla ma venne colpita da una delle lame di un uomo e poi da un'altra facendola cadere a terra senza vita.
Gli uomini esultarono complimentandosi tra di loro per essere riusciti a uccidere due volpi, avrebbero usato le loro pelli vendendole e i loro resti li avrebbero usati per creare delle armi sapendo che le loro ossa erano perfette e avevano delle priorità per uccidere altre creature magiche, si avvicinarono legando le loro zampe per poi legare una corda attorno al collo di entrambe le volpi cominciando a trascinarle verso il bosco.
H: Quando si renderanno conto?
La volpe azzurra alzò il viso osservando i quattro uomini che trascinavano due tronchi enormi di albero, avvolte si domandava se gli uomini avevano del cervello ma più andava avanti e più sembrava di no ai suoi occhi.
Jm: Non lo so e non mi interessa... Devono solo ringraziare che non li abbia uccisi...
H: Torniamo a casa stanotte la madre volpe vuole festeggiare...
Si alzarono entrambe e con eleganza e tranquillità camminarono dal lato opposto dei cacciatori inoltrandosi nel fitto della foresta.
Nella grande sala dell'imperatore le urla di un giovane ragazzo echeggiavano facendo tremare le domestiche per la rabbia messa in quelle parole contro l'imperatore, nessuno aveva mai osato urlare contro il signore di quel palazzo e chi l'aveva fatto si era ritrovato con la testa staccata dal collo ma quello che rivolgeva quelle urla e quelle parole all'imperatore non era altro che il principe Jungkook, che dopo alcuni giorni non si era per niente fatto andare a genio il fatto che il padre avesse deciso del suo destino e di chi avrebbe avuto al suo fianco per tutta la vita.
Jk: VOI AVETE OSATO FARE QUALCOSA QUANDO SAPETE CHE NON ERO D'ACCORDO...
Imperatore: Moderati figliolo...
Jk: MODERARMI? VOI VOLETE CHE IO STIA INSIEME A QUELLA CREATURA.
L'imperatore stufo delle lamentele del figlio si alzò dal suo trono camminando verso di lui, una volta vicino lo guardò negli occhi con rabbia.
Imperatore: Ti ho detto di moderarti Jungkook... Stai parlando come un ragazzino capriccioso, questa unione ne va del futuro del nostro regno...
Jungkook tenne lo sguardo nel padre pensando che era la prima volta che lo guardava così, e vero si stava comportando come un ragazzino perché non accettava l'unione e per questo non aveva pensato al suo popolo, per anni fin da quando aveva memoria era cresciuto con gli ideali di diventare un giorno imperatore e sostituire il padre per poter regnare con benevolenza, aveva sognato di poter essere un buon imperatore ed essere amato dal suo popolo, voleva diventare come suo padre... Eppure in quel momento la rabbia e l'odio che provava contro le creature magiche lo portava a vedere solo il nero della medaglia e non domandarsi se effettivamente quell'unione sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Jk: Perdonami padre...
Imperatore: So bene cosa provi ma per salvare il nostro regno questa è la soluzione migliore... Tu eri un bambino ma so che ricordi bene il dolore e la sofferenza che la grande guerra aveva portato... Non ha portato via solo a noi ma anche a molte persone del nostro regno... Questa unione porterà la pace per molto tempo.
Il moro strinse i pungi, da una parte voleva dare retta alle parole del padre e accettare questa unione ma purtroppo la parte che più prevaleva in quel momento era quella dell'odio, senza dire altro prese e uscì dalla stanza andando verso il grande giardino dove sapeva di trovare Taehyung ad addestrare le giovani reclute, superò il grande corridoio arrivando finalmente nel giardino, le giovani reclute si trovavano su una gamba tenendo sulle loro spalle dei lunghi bastoni con alle estremità due secchi pieni di acqua, Jungkook si fermò sedendosi su un ciocco di legno cercando con lo sguardo l'amico che girava per le file delle reclute, era divertente la scena con lui che passava e appena vedeva che non andava bene colpiva il didietro dei ragazzi con una canna di bambù facendogli perdere l'equilibrio e cadere a terra finendo per bagnarsi e sporcarsi con il fango.
T: Dovete mantenere l'equilibrio anche se venite colpiti... Non è questo ciò che io vi sto insegnando... Siete delle pappe molli.
La voce bassa e roca echeggiò tra quelle file facendo sussultare alcuni ragazzi, Jungkook ridacchiò mentre una cameriera gli serviva una tazza di tè, Taehyung era il miglior combattente che il palazzo avesse anche per via della sua esperienza sul campo di battaglia, era poco più che un ragazzino quando aveva iniziato a combattere per obbligo per difendere la sua famiglia ma questo non l'aveva fermato di diventare uno dei migliori, era diventato dopo tre o quattro anni uno dei comandati più giovani al quale era stato affidato un esercito con più di cinquecento soldati portandolo a vincere molte battaglie, e fù proprio ciò che lo portò a diventare la guardia personale del principe.
Jk: Taehyung perché non gli dai cinque minuti di tregua?
T: In battaglia il nemico non ti dà tregua...
Taehyung uscì dalle file avvicinandosi al principe, colpì la tazzina con la canna facendola cadere a terra sotto lo sguardo stupito dei soldati.
T: Questo vale anche per te moccioso...
Jungkook si alzò tirando fuori la sua lama puntandola contro il castano che non si mosse dalla sua posizione.
Jk: Ricorda il tuo posto soldato...
Il tono che usò il principe non era di cattiveria anzi era un tono burlone cosa che fece ghignare il castano che con una mossa veloce colpì la mano del principe con la canna facendogli perdere la presa della spada.
T: E tu ricorda chi ti ha addestrato fino a oggi moccioso...
Jk: Mi stai sfidando soldato?
Jungkook prese la spada puntandola di nuovo contro Taehyung iniziando a muoversi verso di lui cercando in tutti i modi di colpirlo ma con scarsi risultati perché il castano riusciva non sapeva come a schivare i suoi colpi per colpirlo alle mani o alle gambe.
T: Ricordati che devi combattere senza emozioni...
Jk: Per te è facile non devi sposare un mostro...
T: Devi sposarlo ma non è detto che ci devi passare ogni minuto insieme o fare qualcosa...
Taehyung schivò di nuovo il colpo finendo dietro Jungkook colpendolo al sedere facendolo cadere in ginocchio a terra, il principe stava pensando alle parole dell'amico, ciò che diceva era vero loro dovevano solo unirsi in matrimonio per creare l'unione tra le due razze ma questo non voleva dire che era costretto ad avere altro o creare con quel mostro la sua famiglia, si avrebbe fatto la scena ma nel mentre sarebbe stato con la persona giusta con il quale avere dei figli.
Su quel trono mentre beveva la sua tazza di tè il signore del destino rideva per quello che stavano escogitando le due creature, entrambi odiavano la specie opposta, entrambi avevano avuto un esperienza brutta con l'opposto e questo rendeva più che felice il signore perché questo portava il caos, ma chi era lui per non creare ancora più scompiglio tra di loro, si alzò e si avvicinò alla pozza mosse la mano prendendo un filo legato a un altro sciogliendo il nodo per poi legarlo a uno dei due fili che creavano il nodo dell'unione tra la volpe e l'umano.
X: Un pò di pepe non guasta mai... Divertitevi ragazzi...
Il filo appena legato divenne viola mischiandosi al colore di uno dei due fili facendo tremare di nuovo la stanza e tingere di nero l'acqua per poco tempo.
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✨Nuovo capitolo dove vede i due arrabbiati per la decisone presa sulle loro vite... Cosa succederà secondo voi?✨
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