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Sembrava come se il tempo scorresse lento tra quelle mura da quando l'imperatore si era presentato, da dopo che aveva comunicato che lui sarebbe rimasto lì per un pò Jungkook aveva fatto di tutto per cercare di farlo ragionare e tornare al palazzo mettendo di mezzo anche i suoi doveri ma sembrava che l'imperatore non aveva nessuna intenzione di muoversi e questo fece capire al ragazzo che lui stava cercando qualcosa ma non capiva cosa... La cosa che disturbava il principe più di tutti era che Jimin era come sparito mostrandosi solo la sera all'imperatore nella sua forma di volpe mostrando il suo rispetto per poi nascondersi nella foresta e questo stava preoccupando Jungkook che una notte mentre tutti dormivano uscì fuori dalle mura inoltrandosi nella foresta seguendo il suo istinto arrivando nei pressi di un lago dove vi era la volpe nella sua forma umana che stava in piedi ad osservare il riflesso della luna su quello specchio d'acqua, si avvicinò mettendosi al suo fianco.
Jm: Cosa ci fai qui?
Jk: Sono venuto a cercarti... Mi mancavi...
Jm: Dovresti stare al palazzo... Se tuo padre ci scopre...
Jk: Davvero? Questo e ciò che dici dopo che ti ho detto che mi manchi?
Jimin sospirò girandosi verso il principe puntando il suo sguardo rosso e solo in quel momento Jungkook si rese conto che non era il suo solito colore ma era più scuro... Era spento e questo fece preoccupare subito il ragazzo che alzò la mano portandola sulla guancia del bianco notando come fosse freddo.
Jk: Cosa succede?
Jm: A quanto pare lo stare lontano da te ha delle conseguenze...
Jk: Che tipo di conseguenze?
Jm: Il calore di cui disponiamo noi volpi del fuoco diminuisce rendendoci più deboli... Anche il nostro potere sembra essere diminuito... E poi...
Jk: Sei preoccupato per Hyunjin... Ti posso assicurare che per ora sta bene... Lui e Taehyung sono nelle sue stanze e nessuno apparte me o See-Yun si avvicina... Anche i miei uomini li stanno proteggendo.
Jm: Lo so... Ma tutto questo... Credo che la divinità abbia messo lo zampino con tuo padre...
Anche Jungkook la pensava come Jimin sul fatto del padre ma fino a quel momento non aveva mai voluto dirlo a voce ma ora con lui sembrava che tutti i suoi timori fossero reali e questo lo portò a sospirare... Jimin portò la mano su quella del principe stringendola e sorridendogli.
Jm: Non preoccuparti tuo padre non è posseduto dalla divinità... Me ne assicuro tutte le sere che vengo... Ma ora dimmi tu come stai?
Jk: Potrei stare meglio se tu staresti con me... Ogni giorno Seeing mi aiuta a tenere a bada mio padre ma e da un pò che insiste su un argomento...
Jm: Avere un erede...
Jungkook si sorprese che Jimin sapesse di quell'argomento ma poi tornò in sé ricordandosi che parecchie volte gli aveva detto del loro udito e questo gli faceva capire che alla fine non si allontanava mai troppo dalla dimora.
Jk: Si...
Jm: Fallo.
Jk: Cosa?
Jimin tolse la mano allontanandosi di poco per poi dargli le spalle mentre Jungkook non riusciva a capacitarsi perché ora gli stesse dicendo certe cose.
Jk: Jimin di cosa parli?
Jm: Jungkook quello che ho detto... Dai un erede a tuo padre e... Crea la tua vita con una umana...
Jk: Volpe cosa stai dicendo? Io non posso... Io...
Jungkook si fermò dal parlare perché si trovò la mano di Jimin sulla bocca che gli faceva cenno di no, sapeva bene cosa il principe voleva dire ma in cuor suo sapeva anche che quella loro strana unione non doveva mai esistere tra di loro... Era un'unione creata da una divinità che voleva solo creare caos e questo già da subito non doveva esistere.
Jm: Non dirlo... Non dire quella parola perché io non posso donarti ciò che vuoi... La nostra unione non doveva mai esistere, questi sentimenti non dovevano mai esistere...
La volpe tolse la mano allontanandosi di nuovo dal principe mettendo più distanza da loro specialmente dopo che vide il principe che voleva toccarlo ma non poteva cedere non in quel momento pur di tenerlo al sicuro.
Jk: Non puoi dire così... Dopo le notti che passavi a dire che ero tuo... Che non ci saremo mai divisi...
Jm: Mentivo... Mentivo per avere solo il tuo corpo e la tua energia... Siamo così noi volpi... Mentiamo pur di avere qualcosa per noi come tornaconto...
Jungkook indietreggiò di un passo non riconoscendo più quel ragazzo che fino a pochi giorni prima sembrava avergli dato il mondo intero, non voleva credere alle sue parole dopo le notti passate insieme, non voleva credere che stesse dicendo il vero ma il suo sguardo aveva fatto crollare tutte le sue barriere distruggendo il suo cuore, non disse altro e andò via lasciando Jimin da solo ma se solo avesse guardato meglio avrebbe potuto vedere che la volpe che aveva davanti era solo un'illusione che nascondeva il vero volto del ragazzo che era rigato da lacrime nel dire quelle parole... Però era per il bene di entrambi, si asciugò le lacrime e tornò in forma di volpe osservando l'acqua e pensando a come avrebbe potuto portare via da lì il fratello.
Taehyung era seduto sul suo letto mentre osservava Hyunjin che quella notte aveva voluto essere suo ancora una volta, l'osservava mentre dormiva notando come sul suo volto si dipinse una smorfia di dolore e la sua mano toccarsi il petto stessa cosa che fece lui sentendo il dolore che stava provando, si sdraio portandolo tra le sue braccia stringendolo a sé ma dei rumori lo fecero alzare velocemente e tirare fuori la spada puntandola verso la porta in completo silenzio in attesa e pronto a uccidere chiunque osasse entrare e stava per farlo ma per fortuna si fermò in tempo non appena sentì la voce di sua zia che lo chiamava dolcemente, si girò a coprire subito Hyunjin con le sue vesti per poi dare il permesso alla donna che entrò avvicinandosi al nipote.
See-Yun: Come ti senti figliolo? Ti ho portato qualcosa da mangiare...
T: Grazie zia... Oggi un pò meglio ma...
Taehyung si girò a guardare la volpe venendo seguito dalla donna che si avvicinò al letto sedendosi su di esso passando la mano tra i capelli del ragazzo che sorrise a quel tocco.
See-Yun: E così freddo... Non migliora per niente?
T: Credo che non migliorerà se realmente uno dei due...
See-Yun: Non lo dire hai capito? Voi due vi amate e un amore come il vostro e quello del principe e Jimin non può finire così... Ci deve essere un modo...
Il moro sospirò abbassando lo sguardo andandosi a sedere affianco alla zia notando come il biondo si stesse svegliando e non appena aprì gli occhi sorrise nel vedere la donna abbracciandola sorprendendola per il gesto.
H: Madre siete tornata...
La donna guardò il nipote e senza rispondere iniziò ad accarezzare i suoi capelli dolcemente.
See-Yun: Sono qui figliolo...
Taehyung osservò solo la scena per poi mettersi di nuovo in guardia avendo sentito dei rumori e dei lamenti provenire fuori la sua porta ma non fece in tempo a dire alla donna di prendere e nascondersi con Hyunjin che gli uomini dell'imperatore entrarono puntando le armi contro di lui quindi non poté fare troppo che prese e abbassò la spada.
T: Cosa state facendo?
Imperatore: Seguono solo i miei ordini comandante...
Taehyung portò subito lo sguardo sull'uomo sapendo già che sarebbe stata la sua fine quindi non si scompose più di tanto alzando di nuovo la spada verso l'uomo che ghignò a quel gesto.
Imperatore: Da quello che vedo le storie erano vere... Prendete la volpe...
Gli uomini si mossero ma Taehyung blocco loro la strada mettendosi davanti ma questo non fermò gli ordini perché alcuni uomini lo attaccarono e mentre lui era intendo a difendersi altri lo superarono avvicinandosi alla volpe ma See-Yun si mise avanti a difesa però le guardie non avevano mezze misure e colpirono la donna facendola cadere a terra... Questo gesto però non rimase impunito perché Hyunjin anche se debole attaccò le guardie uccidendone alcune per poi guardare l'imperatore.
Imperatore: Un animale rimane sempre tale... Uomini...
Taehyung voleva far calmare Hyunjin ma degli uomini approfittarono della sua distrazione che lo colpirono facendolo andare in ginocchio facendogli perdere la presa della spada prendendo subito i suoi polsi portandoli dietro la schiena e tenerlo fermo... Hyunjin aveva solo per metà le sembianze di volpe avendo solo le orecchie e la coda in mostra e non poteva trasformarsi senno avrebbe potuto ferire qualcuno ma vi era anche il fatto che era molto debole, avanzò verso l'imperatore ringhiandogli contro.
T: Maestà lasciatelo andare.
Imperatore: Silenzio... Voi fate ciò che vi ho detto... E tu volpe stai ferma o lui muore.
Un uomo puntò la spada alla gola di Taehyung mentre altri si avvicinarono a lui in un altro momento avrebbe potuto agire ma con la vita del moro in pericolo non poteva fare più di tanto quindi si fermò, questo suo gesto fece muovere velocemente i soldati che si avvicinarono iniziando a legare i polsi della volpe con un filo in oro... La particolarità di quel filo era che mentre veniva creato insieme veniva legato un capello di una persona che sarebbe diventato il padrone della volpe e quella persona in quel momento era proprio l'imperatore, Hyunjin sentì il potere del filo d'oro cadendo in ginocchio e sentendo i suoi polsi bruciare.
T: Cosa state facendo... Liberatelo...
Imperatore: Ora tu volpe sarai sotto il mio comando... Portatelo via partiamo subito...
La volpe venne coperta e presa da un uomo che lo portò fuori mentre l'imperatore si girò a guardare Taehyung avvicinandosi a lui.
Imperatore: Non ti preoccupare mi prenderò cura io di lui...
T: Ve la farò pagare...
L'uomo scoppiò a ridere prendendo una spada conficcandola nel fianco di Taehyung che trattenne un lamento ma il suo pensiero andò subito a Hyunjin che infatti lo sentì urlare e questo fece capire all'imperatore che i due erano legati, ghignò per poi uscire dalla stanza e insieme a i suoi uomini e la volpe lasciare quel posto tornando al suo palazzo.
See-Yun si avvicinò al nipote tamponando la ferita.
T: Dobbiamo avvisare Jimin...
See-Yun: Lo farò io... Ma prima devo guarire la tua ferita...
Taehyung avrebbe voluto correre a salvare la volpe ma le forze gli vennero meno facendolo cadere svenuto nello stesso istante entrò nella stanza Jungkook che aveva visto il padre andare via e voleva sapere ma non si aspettò di vedere l'amico a terra e la stanza in completo disordine correndo subito da lui e chiedendo alla donna cosa era successo.
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