🦊1. Tutto inizia🦊
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Seduto sul suo trono osservava la terra e ciò che stava succedendo, era annoiato da dopo che aveva causato la grande guerra solo per il suo divertimento non era successo più niente per oltre cinquant'anni ma ora c'era qualcosa che aveva attirato la sua attenzione o per meglio due anime, così diverse e appartenenti a due razze opposte, entrambe con un passato di odio nei confronti dell'altra specie, entrambi con la paura di perdere ciò che amavano, si alzò ghignando avvicinandosi alla sacra pozza inginocchiandosi a essa, immerse la mano nell'acqua azzurra tirando fuori da essa due fili luminosi dal colore del sole, quei fili rappresentavano la vita di un essere vivente e da quella lui poteva comandarla creando momenti o azioni, poteva intrecciare il filo con quello di un altro intrecciando i loro destini sia nella buona che nella cattiva sorte.
X: Perché non giocare un pò...
Mosse le mani cominciando a intrecciare i due fili creando un nodo indissolubile, lo lasciò andare lasciando che quei due fili cadessero di nuovo in quell'acqua azzurra che divenne rossa non appena il nodo tocco il fondo, tutto in quella stanza tremò a quel cambio e il ghigno che aveva l'uomo sul volto divenne una cupa risata assaporando cosa sarebbe successo da lì in poi, tornò sul suo trono osservando la luna che splendeva.
X: Che tutto inizi mia amata.
Un giovane ragazzo dai lunghi capelli bianchi, danzava leggiadro sulle note di una dolce melodia intonata da un kayago dal dolce suono, i suoi piedi si muovevano delicatamente come ad accarezzare l'acqua mentre essa si muoveva leggera sotto al suo tocco come a danzare con lui, la luna bianca risplendeva alta in cielo mentre con i suoi raggi accarezza la pelle bianca e nivea di quel ragazzo così immerso nel suo ballo, mentre gli animali del bosco e le creature magiche osservano meravigliati e incantati i suoi movimenti, le vesti lunghe e bianche che ricoprivano il corpo del ragazzo si muovevano come a creare delle onde a ogni suo movimento, fece un ultimo movimento con le sue mani per poi cadere lentamente in ginocchio con il capo chino come a ringraziare chi lo stava guardando.
Si rialzò e con movimenti leggeri camminò verso la sponda dove un altro giovane ragazzo dai lunghi capelli biondi era intendo a riprendere a suonare muovendo leggere le dita su quelle corde pizzicandole avvolte lasciando che il dolce suono echeggiasse e accompagnasse il canto delle fate, sorrise non appena il bianco si avvicino e si sedette affianco a lui continuando a suonare il suo kayago per allietare la notte.
Il bianco alzò lo sguardo verso la luna osservandola lasciando che la sua mente cominciasse a ricordare quei momenti di quando era un bambino che correva con suo fratello sotto lo sguardo divertito dei suoi genitori, i momenti dove uno dei due si faceva male per poi essere curato dall'altro, gli abbracci con la loro mamma e le carezze del loro papà, momenti che ormai non vi erano più a causa degli umani che aveva portato via i loro genitori e molti altri loro compagni.
X: Cosa turba i tuoi pensieri fratello...
Il bianco portò lo sguardo sul fratello che in quel momento teneva lo sguardo davanti a sé continuando a muovere le mani sullo strumento.
X: Solo i vecchi ricordi di noi bambini.
X: Ricordo che era la mamma che ballava sotto la luna e il papà l'accompagnava...
Il ragazzo sorrise alle parole del fratello ricordando anche lui le volte che si perdeva incantato a guardare la madre mentre si muoveva leggiadra sull'acqua lasciando che la luna la illuminasse creando un aurea bianca attorno a lei, ma ricordava anche le volte che si sedeva con suo fratello dietro il padre che suonava appoggiati alla sua schiena mentre osservavano le sue dita muoversi leggere sulle corde del suo strumento lasciando che la sua melodia accompagnasse i movimenti della madre, si ridestò dai suoi pensieri non appena una voce soave arrivò al suo orecchio, si girò verso la voce notando una volpe bianca dai segni viola che si avvicinava a loro con passo delicato.
X: Jimin, Hyunjin sapevo di trovarvi qui.
Jm: Madre Volpe siamo lieti di avervi qui, a cosa dobbiamo la vostra visita?
La volpe si fermò a pochi passi dai due ragazzi mettendosi seduta mentre muoveva la sua coda a destra e sinistra tenendo lo sguardo su di loro.
Madre Volpe: Non potevo perdermi la tua danza piccola volpe...
H: Per quando avervi con noi sia una cosa stupenda e anche vero che quando ci cerca è perché vuole qualcosa mia signora...
Madre Volpe: Hai ragione Hyunjin... In realtà ho bisogno di voi per un incarico importante.
Jimin diede un ultimo sguardo verso la Madre Volpe portandolo poi di nuovo davanti a sé vedendo come anche le piccole fate si fossero fermate con l'arrivo della volpe, mosse il dito da sotto la veste creando delle piccole fiammelle rosse cominciando a farle volare attorno alle fatine che iniziarono a seguirle per prenderle.
Madre Volpe: Siete gli unici che potete adempire a questo incarico... Vorrei che domani veniate con me all'incontro con il sovrano degli umani.
A quelle parole Jimin si fermò con il dito nel far muovere le fiammelle mentre Hyunjin si mosse poggiandosi al fratello stringendo la stoffa della sua manica tra le mani, era la prima volta che la Madre Volpe gli chiedeva di accompagnarli a un incontro con gli umani ma la cosa che lo sorprendeva era che proprio a loro due aveva chiesto sapendo l'odio che provavano per quegli umani.
Jm: Madre... Forse è il caso che chieda a...
Madre Volpe: Il mio era un ordine piccola volpe domani verrete con me.
La volpe si alzò dando le spalle ai due ragazzi per inoltrarsi di nuovo nella foresta sparendo alla loro vista, Hyunjin si girò verso il fratello con sguardo preoccupato, il biondo tutto voleva tranne che avere a che fare con gli umani e ciò che portavano, aveva ancora adesso gli incubi di quella notte dove degli umani avevano superato il confine arrivando fino alla loro casa uccidendo i loro genitori mentre lui e il fratello si nascondevano per non essere visti, fù lì che iniziò la grande guerra tra i due regni.
Jimin notò che lo strumento di Hyunjin aveva smesso di suonare e quando si girò per guardarlo notò il suo sguardo vuoto e perso, allungò una mano ad accarezzare la sua guancia.
Jm: Io sarò sempre vicino a te fratellino...
Non si aspettava una risposta perché gli bastò il sorriso che gli fece il fratello a Jimin per farlo stare tranquillo, riportò lo sguardo alla luna con i pensieri che andavano già al giorno dopo.
Tutto taceva in quella notte di luna piena nel grande palazzo dell'imperatore solo dei lamenti provenienti dal grande giardino spezzavano quella quiete che si era venuta a creare, due giovani ragazzi erano intenti ad allenarsi muovendo abilmente le loro spande, uno dei ragazzi dai lunghi capelli neri si muoveva abilmente schivando i colpi dell'opposto per poi affondare la spada senza colpirlo realmente ma si ritrovò a terra dopo una mossa veloce del ragazzo dai capelli castani e lunghi che si abbassò muovendo velocemente la gamba in basso colpendo le gambe del moro che cadde a terra.
X: Ti sei distratto Jungkook.
Il moro si alzò sbuffando ripulendosi le vesti nere guardando storto l'altro ragazzo, si abbassò riprendendo la spada per poi camminare verso i gradini della dimora dove si sedette, prese un panno che era posto lì vicino cominciando a pulire la lama della sua spada, il castano notando il silenzio dell'amico si avvicinò poggiandosi a una colonna tenendo lo sguardo sul ragazzo.
X: Jungkook cosa succede?
Jungkook si fermò dal pulire la spada portando finalmente lo sguardo sul suo amico.
Jk: Domani... Dovrò incontrare la signora delle creature insieme a mio padre...
X: Ohh... Come mai? Di solito chiede alla sua guardia privata.
Il castano prese e si sedette affianco a Jungkook sapendo perfettamente che lui odiava quelle creature, odiava averci a che fare a causa di quello che successe con la sua sorellina, lui non era presente per sapere ma molte volte aveva ascoltato la storia dal moro dove una creatura si era intrufolata nel palazzo e avesse aggredito lui e la sorellina piccola, lui era sopravvissuto ma il ricordo gli era stampato sulla pelle con un lungo graffio lungo la schiena mentre la sorella purtroppo per proteggere lui ferito ci aveva rimesso la vita.
Jk: Non lo so... Taehyung verrai con me domani?
T: Sai bene che ci sarò... Sono la tua guardia del corpo.
Jk: Ma sei anche il mio unico amico qui.
Taehyung ridacchiò portando una mano sulla testa del moro muovendola scompigliando i suoi capelli, gesto che a Jungkook diede non poco fastidio visto che lui ci teneva a tenere sempre tutto in ordine ma il loro momento venne interrotto da una giovane donna che appena si avvicinò si in inginocchiò poggiando le mani a terra con sopra la testa.
X: Altezza l'imperatrice madre vuole vedervi.
Il nominato sospirò e si alzò salutando con un cenno di capo il suo amico, superò la serva camminando con passo svelto verso le camere della madre, sapeva perfettamente che sicuramente doveva dirgli qualcosa di urgente anche perché da dopo la morte della figlia non era uscita più dalle sue stanze evitando anche di mostrarsi nei momenti in cui era richiesta la sua presenza.
Arrivò davanti le stanze e una guardia posta lì annunciò il suo arrivo lasciandolo passare non appena sentì il consenso della donna, quando Jungkook entrò in quella stanza si aspettava di trovare la sua adorata madre nelle sue vesti e sistemata mostrando la sua bellezza ma tutto ciò che lui trovò fu solo una donna con abiti scoloriti e capelli lunghi e neri sciolti scompigliati, il suo bellissimo volto una volta perfetto ora era pieno di rughe e spoglio del trucco che la faceva ancora più stupenda, la donna appena vide il figlio alzò una mano tremante che subito venne presa dal ragazzo e stretta.
Jk: Madre...
Imperatrice: Minae.
La voce della donna era bassa e debole cosa che il giovane Jungkook notò subito, si avvicinò di più alla madre facendola poggiare con la testa sul suo petto accarezzando i suoi neri capelli, in quegli anni lei aveva perso la ragione e ogni volta che lo guardava il nome della figlia persa usciva dalle sue labbra scambiandolo per lei visto che erano gemelli questa cosa feriva in parte il ragazzo ma se era per far stare bene la madre avrebbe accettato anche questo.
Jk: Dormite madre io veglierò su di voi.
La donna strinse tra le mani la stoffa della veste del figlio addormentandosi tra le sue braccia mentre il ragazzo gli accarezzava portando il suo sguardo fuori nei giardini osservando la luna bianca che illuminava con i suoi raggi quel giardino che prima era pieno di fiori e ora solo di erbacce e rami secchi, quando era bambino quel giardino era sempre ben curato dalla madre avendo un talento per il giardinaggio ma poi tutto cambio diventando ormai un giardino vecchio e cupo.
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Questo è il primo capitolo di questa mia nuova storia, ciò lavorato un pò sopra e spero che vi piaccia come piace a me.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
In questo capitolo abbiamo conosciuto i personaggi principali due volpi e due umani entrambi con un passato dove gli hanno fatto odiare l'altro, chissà cosa succederà il giorno dopo all'incontro.
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