Capitolo 44
~ Invisibile ~
Cris trascorre la mattinata in giro per lavoro tra un casting e l'altro per trovare i soggetti giusti per le pubblicità, pranza fuori con Mario lontana dal centro. Nel primo pomeriggio va a trovare Agnese, trovandola molto più tranquilla con il figlio vicino. Approfitta di Sara per farsi visitare finalmente la gola e lei le prescrive delle medicine e le consiglia di tornare a casa a riposare. Cris segue il suo consiglio concedendosi solo l'appuntamento dal notaio per firmare i documenti per l'acquisto della casa, ma visto che Claudio andrà sul tardi a firmali le faranno avere il contratto in serata.
Ritorna in agenzia andando nel suo monolocale dove rimane tutto il pomeriggio a lavorare, da cui esce quasi a fine giornata, quando sente che ormai negli uffici non c'è più nessuno.
«Che fai ancora qui? Sono le sette, dovresti essere già a casa» chiede a Roby trovandola ancora nel suo ufficio.
«Sto finendo le ultime cose, oggi qui c'è stato molto movimento, ho dato una mano anche a Simonetta.»
«Assumi un'altra assistente se il lavoro è tanto, tu non devi rimanere fino a tardi» le risponde riprendendo a tossire.
«Non stai bene Cris» le dice alzandosi e andandole incontro.
«Lo so, oggi mi sono fatta controllare da Sara, sto prendendo le medicine e presto passerà tutto, so prendermi cura di me stessa.»
«Ok. Hanno lasciato questa busta per te prima della chiusura» le comunica dandole la busta che teneva sul suo tavolo.
Cris nota che è aperta e la guarda sospettosa, controllandone il contenuto. «L'hai aperta tu?»
«Sì scusa, pensavo fosse qualcosa che riguardasse l'agenzia.»
«Ok, fa niente» le risponde sfogliando il contratto.
«È tutto in ordine, hai fatto un buon investimento, immagino che Pitt e Tommy saranno entusiasti di sapere che hai preso tu l'altra metà della villetta.»
«Non lo sanno ancora, pensavo di far loro una sorpresa stasera» Rimette il documento nella busta e notando che questa è molto squallida le domanda: «Hai una di quelle cartellette colorate?»
«Sì sono qui, scegli quella che vuoi» le indica aprendo il cassetto vicino la sua scrivania. Cris si avvicina e mentre cerca la cartelletta dalla finestra vede Chiara davanti al locale che aspetta. «Dovresti andare, ti stanno aspettando giù.»
Roby guarda dalla finestra e le propone: «Scendiamo insieme?»
«Non credo che a lei faccia piacere vederci insieme e non voglio crearti problemi.» La freddezza del suo tono fa percepire quanto la gelosia le faccia proprio un brutto effetto.
«Cris, io e Chiara...»
Cris la interrompe la guarda seria e le dice: «Non sono affari miei.»
«Se mi lasci spiegare...»
«Non mi devi nessuna spiegazione, quando le persone partono chi resta va avanti con la sua vita. È un concetto molto semplice!» la interrompe, uscendo nervosa dal suo ufficio e andando via.
Roby rimane ferma, sente forte quanto le ha fatto male e quanto gliene sta facendo ancora. Finalmente capisce ciò che deve fare prima di parlare con lei, sperando di riuscire a trovare le parole per chiudere definitivamente con Chiara.
Al locale stasera c'è poca gente, Pitt e Tommy si siedono al tavolo con Cris a bere un aperitivo. «Cos'hai in quella busta?» le chiede Pitt curioso come sempre.
«Una bella notizia» risponde Cris sorridendo, notando Roby e Chiara fuori che invece di entrare vanno via.
Tommy si accorge che lei cambia espressione e cerca di distrarla. «Quindi questa buona notizia, cos'è?»
Lei mette la cartelletta tra i due ragazzi e dice loro: «Guardate voi stessi.»
Loro la aprono e leggono il documento. «Hai... preso tu...» farfuglia Pitt incredulo.
«Da quando sono tornata sei cambiato tanto mamma, non reagisci più urlando alle sorprese, che ti è successo? Hai perso la voce?»
Lui emozionato si commuove. «È solo che fai queste cose... e io...»
L'abbraccia e Tommy le chiede: «Quindi avremo presto una nuova vicina di casa?»
«Sì, anche se bisogna ristrutturarla, per adesso ci metterò dentro un letto e l'indispensabile.»
«Per adesso, poi buttiamo giù il muro» ribatte Pitt riprendendosi dallo shock.
«Guarda che Claudio mi ha fatto uno sconto solo perché avrei avuto te come vicino, come coinquilino faresti perdere del tutto valore alla casa» risponde lei scherzando.
«Dai pensa che bello avere una casa unica dove stare tutti insieme» insiste Pitt, mentre il volto di Cris si fa triste.
Tommy se ne accorge. «Ehi... non ci vivrai solo con noi, lo sai.»
«No, non lo so più» risponde lei come chi ha perso ogni speranza.
Pitt interviene sicuro «Ma che dici? Roby...»
Lei lo interrompe nervosa. «Roby sta con un'altra!»
«Ma no, con Chiara non è nulla» insiste lui.
«Intanto poco fa è andata via con lei, con lei cenerà e con lei...»
Tommy la ferma. «No Cris, non ti permetto di arrenderti così, devi reagire.»
«Per ora non so farlo, scusatemi parliamo d'altro, non voglio pensare a lei» gli risponde sentendo troppo forte la confusione nella sua testa.
Roby in realtà non è voluta entrare al locale con Chiara per poterle parlare subito e dire a lei quella verità che non sa più tenersi nel cuore.
«Non ti andava di bere qualcosa prima di andare a casa?» le chiede Chiara mentre la segue verso la sua macchina.
«No, ho bisogno di parlarti.»
«Di cosa?» le domanda preoccupata, percependo molta tensione tra loro.
Roby entra in macchina, lei la segue e rimane in silenzio.
«Chiara, io e te credo sia il caso di non vederci più.»
«Dove ho sbagliato adesso?»
«Non hai sbagliato tu, l'ho fatto io, ho fatto un errore troppo grande e credo di averlo reso immenso frequentando te.»
«Ma cosa dici? Perché sarebbe un errore frequentarci?»
«Cris non mi ha tradita» le rivela sentendo quella frase uscire dalla sua bocca come una melodia.
Chiara inevitabilmente si innervosisce. «Cosa ti ha detto per convincerti? È tornata in lacrime o che?»
«Non ha fatto nulla, anzi mi evita, tu non sai come sono andate le cose fra noi, io non le ho creduto e l'ho mandata via, ma lei non ha fatto niente» le spiega Roby.
«Ma quale donna si lascia mandar via se non ha fatto nulla? E quella foto poi.»
«È falsa. Io non le ho dato scelta, non l'ho ascoltata, non l'ho guardata, non le ho creduto, anche se lei mi giurava di non averlo fatto» le risponde vergognandosi di sé stessa.
«Mi sembra assurda questa storia, che prove hai per esserne così sicura? E lei come può essersene andata se quello che dici è vero?»
«Non ho bisogno di prove, mi basta guardarla per capirlo e sono io che l'ho mandata via.»
«Ma cazzo, se tu mi accusassi ingiustamente io non andrei via, ma ti scuoterei finché non capiresti.»
«Non otterresti nulla, lei lo sapeva e in quel momento io le stavo facendo troppo male, più di quanto credevo lei ne avesse fatto a me.»
«Roberta questa è una follia!» afferma non credendo ad una sola parola di ciò che ha sentito.
«Io amo Cris e sono la sua Roby! Non mi importa quanto ci metterò a trovare il coraggio per dirle che conosco la verità, ma io voglio tornare da lei.»
«Capito, e per farlo ti sei convinta che lei è la vittima?»
«Non mi sono convinta, è la verità, sono io che l'ho tradita con te mentre lei era via, ma non capisci il casino che ho fatto?» le urla Roby disperata.
Chiara manda giù un boccone troppo amaro ma trova la forza di dirle: «Non stavate più insieme, non l'hai tradita, puoi aver sbagliato non credendole, ma non aggiungere altro peso perché non l'hai tradita con me. Non so cosa abbia fatto o ti abbia detto per rivoltare tutto contro di te, quella donna è...»
«È la donna che amo e non ha fatto niente. Sono io che la sto distruggendo, continuando a vederti.»
Chiara abbassa lo sguardo e le si legge in viso la delusione che Roby le ha appena dato. Apre la portiera e le dice: «Credo che questo sia un addio, se è vero quello che hai detto io devo sparire. Ti auguro che lo sia e che lei ti meriti davvero.»
«Ti accompagno, mi spiace, io...»
Non la lascia finire. «No. Faccio due passi, va bene così.» Esce dalla macchina e si allontana. Roby la guarda andar via sentendosi in colpa per il male che ha fatto anche a lei, ma sa che a questo punto se avesse continuato gliene avrebbe fatto solo di più. Credo che non abbia capito che tipo sia Chiara e io spero di sbagliarmi e di non rivederla più.
Rimango con Roby sentendo forte il suo senso di colpa e per quanto mi soffoca stando nel suo cuore non voglio lasciarlo vincere, lei ha bisogno di me. Arrivati a casa si siede sulla panchina vicino all'entrata. Vedo tutti i suoi pensieri, il senso di colpa le sta divorando il cuore, è una tortura lenta e persistente. Si accende una sigaretta e poi solleva la manica della maglia sul braccio sinistro.
No! Ti prego Roby non farlo, non serve, so cosa hai letto su quel libro ma tu non devi farlo, il tuo non è un tradimento.
Non mi ascolta, avvicina la sigaretta nella parte interna dell'avambraccio mentre comincia piangere e poi la poggia sulla sua pelle tenendola ferma affinché il segno resti ben evidente.
Perché? Che senso ha farsi ancora del male? Non stai già soffrendo abbastanza?
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