Capitolo 33

~ Invisibile ~

Quando arrivano da Giulia, Cris e Fosco non ci sono ancora, Roby ne approfitta per prendere da parte Martina e parlarle. «Vieni, facciamo due chiacchiere tra donne» dice alla piccola con fare affettuoso.

«Mamma ti ha detto che non voglio più andare a danza e pure tu pensi che invece devo andarci per forza?» le chiede la piccola con il visino triste.

«Vuoi lasciare danza?» le chiede Roby sorpresa, poi ripensa a ciò di cui le deve parlare con urgenza, «Fa niente, ne parliamo dopo, adesso voglio parlarti di una cosa più importante, va bene?»

«Certo zia.»

«Mamma ti ha detto che la zia Cris è tornata?»

«Sì.» risponde la piccola timidamente, ma nei suoi occhi si legge la gioia per la notizia.

«E mi pare di capire che ti farebbe piacere rivederla?»

«Sì, ma solo se tu poi non piangi» le risponde la piccola che a modo suo ha capito la situazione tra loro.

«Non lo farò, promesso. Scusami se non ti ho spiegato bene quello che è successo con lei» le dice rendendosi conto che ha trascurato di farlo.

«Avete litigato, lei è andata via e ti ha fatto piangere tanto, giusto?»

«Sì, ma quando gli adulti litigano è sempre colpa di tutti e due, anche lei ha pianto tanto.»

«Ah... E adesso sta bene come te?»

«Sì, e anche se non sarà più come prima, siamo ancora amiche e tra un po' verrà qui perché anche voi le siete mancati tanto» le spiega cercando di mostrarsi più serena che può.

«Davvero? E posso ancora chiamarla zia Cris?» le chiede la piccola felice.

«Certo, tu con lei puoi comportarti come prima, perché lei ti vuole sempre bene, sei sempre la sua modella preferita, non è cambiato nulla tra voi.»

«Davvero?» le domanda sempre più felice.

«Sì, guarda sta arrivando, quella nella macchina dietro quella del nonno è lei» le risponde facendole notare dalla finestra le auto che entrano nel vialetto.

La piccola corre subito fuori e non appena Cris apre la portiera le urla: «Zia Cris.»

Cris esce dall'auto e se la ritrova tra le braccia. «Ciao Marti, come stai piccola?»

«Benissimo e non sono più piccola» risponde prontamente.

«Hai ragione, sei davvero una bella signorina adesso» si corregge Cris trattenendo l'emozione.

Lei la guarda e le chiede timida: «Sono ancora la tua modella preferita?»

«Certo tesoro, lo sarai sempre» afferma abbracciandola.

La piccola la prende per mano. «Andiamo dentro ci sono gli altri che ti aspettano.»

Fosco, che ha assistito alla scena fermo davanti al portico, le dice: «Visto? È come ti dicevo? E tu mi hai fatto sclerare per convincerti.»

Lei annuisce e poi aggiunge: «Ma non resto a pranzo, vado via tra un po', erano questi i patti.»

«Va bene» risponde lui rassegnato.

Entrano in casa e anche Alessandro corre in braccio a Cris a darle il benvenuto.

«Bentornata Cris.» La riceve Giulia mostrandosi molto affettuosa.

«Grazie Giulia» le risponde in visibile imbarazzo. Ha notato la macchina di Roby fuori, sa che lei è qui e questa è la sua famiglia. Si sente di invadere uno spazio che non le spetta e non capisce perché tutti la ricevono così amorevolmente, dopo quello che è successo con Roby.

Anche Francesco la saluta molto affettuoso, ma il disagio è molto e Cris fatica ad iniziare una conversazione.

Giulia lo intuisce ed esordisce: «Mi spiace non esserci stata lunedì sera, ma questo monello si è fatto venire la febbre.»

«Non preoccuparti, sono sicura che lui avrebbe preferito non averla, vero Ale?»

Il piccolo annuisce e le chiede: «Dove sei stata zia?»

Lei lo guarda, notando che Roby e sua madre escono dalla cucina e gli risponde: «In tantissimi paesi intorno al mondo.»

«Ciao Cris.» La saluta Beatrice venendo in avanti, con Roby che la saluta a sua volta, lei ricambia ancora in visibile disagio.

Giulia si accorge dell'atmosfera tesa. «Beviamo qualcosa in attesa di metterci a tavola e vi faccio assaggiare un salame di selvaggina di quelli che il mondo se li sogna, solo noi li abbiamo.» afferma scherzando, riferendosi a Cris.

Lei coglie la provocazione e le risponde tenendo il suo scherzo. «Posso girare il mondo, ma tu continuerai sempre a sfottermi.»

«Perché non verrai più qui a portare i cannoli? Rimarcando che solo in Sicilia ci sono quelli veri?», le chiede Giulia ridendo, cercando di smorzare l'atmosfera tesa.

«Ok, mi arrendo» risponde Cris, mentre Fosco porta il tagliere in tavola e comincia ad affettare il salame.

Giulia versa da bere e distribuisce i bicchieri, Cris ancora in imbarazzo dice loro: «Io però non riesco a fermarmi a pranzo, ieri sera ho preso già un impegno.»

«No zia Cris, resta.» Protesta Martina quasi supplicandola.

«Non sapevo che oggi sarei venuta qui e ho preso un impegno con una mia amica, mi spiace Marti.» si giustifica con la piccola che subito replica.

«Ma sei arrivata adesso.»

«Rimango ancora un po', non vado via subito, va bene?» Lei annuisce malvolentieri, cercando aiuto in Roby. In questo momento leggo con chiarezza nella sua mente, ed è sicura di sapere chi sia l'amica con cui ha preso un impegno Cris.

Il cellulare di Cris suona e lei, vedendo che è Anna, educatamente cerca di allontanarsi. «Scusate un attimo, devo rispondere.» Ed esce a farlo.

Parla con Anna spiegandole che non può parlare molto perché si trova a casa della sorella di Roby e non sa gestire la situazione. Si accende una sigaretta mentre parla con lei e quando chiude la telefonata resta fuori a finirla, spera di trovare la capacità di reggere la situazione dentro casa. Sente la porta aprirsi dietro le sue spalle e qualcuno uscire, si gira istintivamente, Roby l'ha raggiunta fuori. «Non riesci a disdire l'impegno che hai preso per pranzo? Lo hai davvero?»

«Non sarei dovuta venire, scusami. Ma papà... scusa, tuo padre ha insistito e non ho saputo dirgli di no. Non ho nessun impegno, l'ho detto solo per non rimare. Sono tornata da poco, lo hai detto tu che ti è difficile gestire...»

Roby la interrompe. «Ricordo cosa ti ho detto, ma Martina ci tiene tanto che resti e anche gli altri.»

«Rimango ancora un po' e poi vado, lei lo capirà, tornerò in altri momenti per stare con loro.»

«Mi hai chiesto di non allontanarmi da Pitt e Tommy e non l'ho fatto, anche se loro sono la tua famiglia...»

Cris la ferma vedendo la difficoltà con cui sta cercando di parlarle. «Fermati, ho capito dove vuoi arrivare, ma sono tornata da poco, capisco che è presto...»

«No! Lasciami finire!» esclama interrompendola con tono duro.

Cris avverte la sua difficoltà nel trovare le parole per esprimere il suo pensiero, ma non dice nulla, attende terminando di fumare.

«Sarà sempre presto, una settimana o un mese non cambierebbe nulla. Mi hai chiesto un rapporto civile e di lasciarti vedere Axl al tuo ritorno e per quanto ci ho messo tanto a capirlo è giusto che sia così. Per noi, ma soprattutto per le persone che ci vogliono bene.»

«Non devi farlo per forza.»

Roby la guarda infastidita dal sentirsi interrompere sempre e non la lascia finire. «Per quanto pensavo fosse impossibile, oggi riesco a guardarti in faccia e trovo ragionevoli tutte le tue richieste, adesso ne concedi una a me?» le chiede con tono fermo, notando che ha avuto su Cris un impatto brusco. Già "quell'impossibile" poteva evitarselo, è l'unica cosa che lei ha capito in tutto il discorso e le risponde sentendone forte il peso.

«Certo.»

Roby si accorge di come i suoi occhi si siano rattristati e con un tono che oserei definire affettuoso le chiede: «Per favore resta a pranzo.»

«Ok», le risponde, non capendo questo cambio repentino nel suo tono di voce.

Tornano in casa facendo finta di nulla, Roby non perde mai occasione per sbirciare ogni sua espressione mentre parla con gli altri, ride con suo padre o gioca con i bambini. Si mettono a tavola, Cris approfittando dei bambini che litigano per sedersi accanto a lei, riesce a far sedere Alessandro tra lei e Roby, evitando la vecchia disposizione dove lei le sedeva sempre accanto.

Durante il pranzo Giulia non perde occasione per dire a tutti che Martina vuole lasciare danza e tutti chiedono alla piccola il perché, ma lei molto infastidita si limita a rispondere: «Non voglio più andare e basta!» Cris la osserva e diversamente dagli altri non le chiede nulla.

«Allora Cris, com'è il mondo lì fuori? Ti sei trovata bene?» Apre la conversazione Francesco.

«Tutto il mondo è paese, scusa la frase fatta, ma credo sia vero e sono stata bene.»

«Ma come ti sei organizzata? Mi incuriosisce capire come si fa a fare un viaggio così lungo, spostandosi spesso, dovendo fare e disfare di continuo i bagagli.» Giulia partecipa curiosa alla conversazione.

«Non è stato difficile come sembra, anch'io all'inizio pensavo fosse un casino e invece è stato più semplice di quanto pensassi. Ci spostavamo in aereo solo per le lunghe tratte, per il resto viaggiavamo in macchina o in treno e il mio bagaglio per lo più era sempre solo lo zaino, con poche maglie e qualche paio di jeans di ricambio. Poi compravo qualcosa di più serio nelle città dove dovevo fare le mostre, e insieme a tutte le cose che andavo comprando in giro, le spedivo a Pitt prima di prendere il volo successivo» le spiega Cris.

«Quindi hai fatto shopping in tutto il mondo?» continua Giulia sempre più curiosa.

«Sì, e non mi sono nemmeno resa conto di quanta roba ho comprato, finché non sono tornata e i ragazzi mi hanno fatto notare che lasciano la macchina in giardino perché il garage è strapieno di pacchi» le risponde sorridendo.

Per quanto tutti cercano di metterla a suo agio lei non riesce a farlo, così Giulia, accorgendosi quanto le è difficile fare conversazione, le chiede: «Come ti sembra oggi l'arrosto?»

«Non lo ricordavo così buono.»

«Non lo ricordavi perché questo l'ho cucinato io» interviene Beatrice sorridendo, Roby nota questo strano comportamento della madre, mentre Fosco si inserisce e aggiunge scherzando:

«Le è uscito bene per puro caso, di solito brucia sempre tutto.»

«Non ci credo, è davvero ottimo e la carne è tenerissima.»

«Pa' ha ragione, mamma mette la roba sul fuoco appena sveglia, abbassa la fiamma e va via, ricordandosi della pentola sul fuoco solo quando è ora di mettersi a tavola» interviene Roby ridendo di cuore.

«Nana da te un colpo basso del genere non me lo aspettavo» le dice sua madre scherzando.

Lei le risponde a tono: «Sono Nana, quindi posso darti solo colpi bassi, l'altezza l'avete data tutta a Giulia.»

Cris nota quel nomignolo, Beatrice si accorge che lei le sorride e ricambia.

Quando si spostano sul divano a giocare con i piccoli Martina timidamente chiede a Cris: «A te non interessa perché non voglio più andare a danza?»

«A me vuoi dirlo?» Le rigira la domanda Cris. Roby attenta ascolta la conversazione.

«No, ma se non lo dico a nessuno forse mamma mi costringe ad andarci per forza.»

«Allora credo sia meglio che ci spieghi il perché non vuoi più andarci» le consiglia Cris, notando che anche Giulia sta ascoltando la conversazione.

La piccola abbassa la testa e dice: «Quest'anno la maestra ha iniziato a farci fare danza moderna, io non sono molto brava. Non mi piace e le altre bambine mi prendono in giro, mi chiamano cigno morto perché preferisco la danza classica, è più bella. E l'altro giorno...» La bambina si interrompe diventando ancora più triste.

«Cosa è successo l'altro giorno?» le chiede Roby inserendosi nel discorso.

Martina guarda Cris che le sorride rassicurandola per farla continuare. «Una bambina, quella più antipatica mi ha spinto mentre stavo ballando e io sono caduta. Si sono messi a ridere tutti e lei ha detto "Il cigno è morto di nuovo!"»

Giulia attenta alla conversazione le chiede seria: «È vero quello che hai detto? Ti ha spinta o sei caduta?»

«Sì, è vero! Lo sapevo che non mi credevate come ha fatto la maestra! Tutti mi prendono in giro e lei non mi crede, e nemmeno voi!» risponde la piccola piangendo e scappando in camera.

Giulia le corre dietro rimproverandola: «Non mi piace quando fai così, ci sono i nonni e questa scenetta non funziona!»

Cris assiste alla scena sentendosi stringere il cuore. Istintivamente si alza andando vicino a Giulia e le chiede con tono calmo: «Scusa se mi intrometto, posso parlarle un attimo.»

«Fa sempre così Cris, è quell'età in cui i capricci sono troppi» le risponde Giulia da mamma stanca.

«Lo so, ci siamo passati tutti, ma lasciami fare un tentativo.» Giulia annuisce, lei va in camera dalla bambina e la trova stesa sul letto a piangere.

«Ehi, posso parlarti un attimo?» le chiede sottovoce.

«Vattene, tanto non mi crede nessuno e dovrò andarci per forza» le risponde rimanendo con la faccia piena di lacrime sul cuscino.

Cris le poggia la mano sulla schiena per confortarla e le dice: «Io ti credo, stai tranquilla e non piangere, mi hai detto che adesso sei grande o scherzavi e sei ancora piccola?»

«Non scherzavo» le risponde asciugandosi le lacrime e girandosi a guardarla.

«Bene, allora possiamo parlare di questo problema come fanno i grandi?» le chiede Cris, mentre Roby che l'ha seguita a sua insaputa, resta ad ascoltarle vicino alla porta.

Martina annuisce e le chiede: «Perché non mi crede mai nessuno?»

«Perché quando non parliamo apertamente con le persone che amiamo finiamo per sembrare in torto anche se non lo siamo» le risponde con rammarico, poi la fa sollevare e le chiede: «Non sei brava nella danza moderna perché non sei capace, o perché visto che non ti piace non ti impegni?»

«Non mi impegno» le dice come se confessasse una colpa.

«Come mai?» le domanda curiosa Cris.

«Perché non mi piace e la maestra mi ha messo in un gruppo diverso da quello della mia amica Laura.»

«Capisco, ma credo che la maestra lo abbia fatto per aiutarti a diventare grande.» Si ferma notando l'espressione dubbiosa dipinta sul viso di Martina, «Vedi, diventare grandi significa fare anche cose che non ci piacciono molto e con persone che non conosciamo.»

«Ma io non ci voglio andare più a danza se non posso stare nel gruppo con Laura e poi nell'altro c'è quella bambina antipatica che mi spinge sempre.»

«Per la bambina antipatica penso che puoi chiedere a mamma di parlare con la maestra, ma per il resto anche se tu non sei d'accordo, credo sia giusto così.»

«Ma perché?» le chiede la piccola continuando a non capire.

«Marti, crescere vuol dire fare dei passi avanti, conoscere amiche nuove e imparare a fare cose nuove. Prendi me, per esempio, mi piaceva tanto lavorare qui a Milano, ma per continuare a crescere sono dovuta andare tanto lontano, con persone che non conoscevo.»

«E non ti mancava la zia? Noi, Pitt e Tommy?» le domanda la piccola diventando triste quanto Cris.

«Si, tanto. Ma dovevo imparare un modo nuovo di lavorare, come tu devi imparare la danza moderna, io nel farlo ho conosciuto altri amici e adesso che sono tornata ho ancora te, Pitt, Tommy e tutti gli altri. Vedi, se tu inizi a ballare con l'altro gruppo e ti impegni, nessuno ti prenderà in giro, anzi potrai avere altre amiche come Laura.»

«E se Laura piange come faceva la zia quando tu sei andata via?» le chiede la piccola con l'innocenza della sua età.

«Io ho fatto piangere la zia per altri motivi, non perché sono andata via. Tu però puoi spiegare a Laura che non andrai lontana, sarete sempre nella stessa scuola di danza, ballerete in gruppi diversi ma siete sempre vicine, vi vedete comunque tutti i giorni.» le spiega Cris cercando di non lasciarle vedere il male che le ha fatto la sua domanda.

Roby l'ascolta rimanendo nascosta dietro il muro vicino alla porta aperta, con un nodo in gola.

«Allora devo andare per forza a danza?»

«Non per forza, solo se vuoi crescere. Tu sei in un'età dove si è troppo piccoli per alcune cose e troppo grandi per altre e puoi ancora permetterti di fare i capricci, ma facendoli ti comporti da piccola, è questo che vuoi essere?»

«No.»

«Se vuoi dimostrare di essere grande cosa pensi sia meglio fare?»

«Andarci ancora, ma se poi quella bambina antipatica mi fa cadere di nuovo e mi prende in giro?»

«Se racconti sempre tutto alla mamma, lei ti crederà e ti aiuterà» le spiega Cris.

La piccola ancora dubbiosa e le chiede: «Tu perché mi hai creduta?»

«Perché tu sei una bimba capricciosa, ma non dici bugie.»

«Vabbè, ma qualche bugia ogni tanto la dico pure, forse per questo lei non mi ha creduta» confessa la piccola.

«Ma se ti fai beccare subito, sei peggio di me» le risponde Cris ridendo, facendo ridere anche Martina che però la contraddice.

«No, tu sei peggio di me.» Cris ride e l'abbraccia, la piccola nel farlo si gira verso la porta e vedendo l'ombra di Roby, le dice all'orecchio: «C'è una spia.»

«Fai finta di niente, non si accorgerà che siamo noi» le risponde scherzando Cris.

Martina scoppia a ridere e anche Roby fatica a resistere e fa un passo avanti lasciandosi vedere dalla nipote che esordisce: «Ma che dici? La zia ci conosce.»

«Ah... è la zia spiona allora!» esclama Cris sorpresa.

«Non sono una zia spiona, sono solo venuta a dirti che il caffè è pronto e papà ha aperto la torta» interviene Roby per giustificarsi.

«Allora corriamo di là, se arriva prima la zia si mangia tutta la torta» dice Cris scherzando e la piccola continuando il suo scherzo dice:

«Se l'è mangiata già tutta, guardala è tutta sporca di panna.»

«Ma non è vero, non è sporca» le risponde Cris facendole il solletico, subito la bambina ricambia conoscendo il suo punto debole sui fianchi.

«No ti prego fermati, potrei morire» la supplica, piegata in due dalle risate.

«Non è sporca ma di sicuro l'hai già mangiata, se le dai un bacio sa di fragola, prova.» Martina continua quel gioco innocente. Roby la guarda imbarazzata, come lo è Cris, ma prontamente si riprende alzandosi dal letto e le risponde senza guardarla.

«Non sarebbe una prova valida, la zia sa sempre di fragola. Dai andiamo, voglio la torta.»

Escono dalla stanza rincorrendosi, mentre Roby non riesce a fare a meno di vedere di fronte a sé una Cris che non ricordava più, ma adesso sembra che tutto le torni in mente invadendo ogni suo pensiero.

Tornano in soggiorno a mangiare la torta, Martina si scusa con Giulia e le chiede l'aiuto che le serve, che ovviamente non le viene negato. Giulia ne è molto contenta. «Grazie Cris, non sai quanto mi sarebbe dispiaciuto se avesse lasciato la danza, poi per Natale stanno preparando un musical molto carino, diverso dal solito.»

«Quale?» chiede curiosa Cris.

«Flash dance» le risponde Giulia e aggiunge, «Per adesso stanno facendo quello vero qui a Milano e Carla, la sua maestra, ha pensato di fare quello per Natale.»

«Cos'è Flash dance?» chiede distratta Cris.

«Un vecchio film degli anni 80'.» le spiega Giulia e subito Roby interviene.

«Lo conosci, è quello con Jennifer Beals.»

«Chi?» chiede ancora Cris distratta dalla torta.

«Beth..., L Word...» le ricorda Roby.

«Ah... Allora è bellissimo, lo fanno ancora a Milano?» chiede Cris interessata.

«Penso di sì, la prima è stata pochi giorni fa quindi credo che ci sia ancora» le spiega Giulia

«Cercherò i biglietti, sarà davvero bello da vedere, posso portare Martina?» chiede istintivamente. Giulia è un po' scettica, ma ricordandosi quanto la figlia le è affezionata annuisce e subito Cris dice alla piccola: «Cosi puoi vedere il musical vero e tu sarai bravissima nel ruolo che ti daranno.» La piccola esulta felice.

Roby curiosa le chiede: «Da quando ti piacciono i musical?»

«Ne ho visti diversi, ad Anna piacciono molto e quando siamo stati a New York ha insistito per andare a Broadway. Effettivamente sono davvero belli, mi piace questo raccontare una storia tra ballo e musica» le risponde Cris non notando l'espressione di Roby.

«Anna?» chiede curioso Fosco.

«Sono partita con lei per la spedizione nel villaggio dei Kubut e poi ha finanziato il progetto fotografico, mi ha aiutata molto nel mio lavoro, è davvero una donna in gamba. Dovresti conoscerla, ti piacerebbe. Ha fatto davvero tanto per me.»

«Avrà visto davvero qualcosa di speciale in te per investire tanto sul tuo lavoro» interviene Francesco.

«Lei dice di sì, ed effettivamente per come ha organizzato tutto, con suo figlio con la sua compagna sono riusciti a renderlo tale» gli risponde Cris

«Tu sei brava Cris, ho visto la tua intervista e quella mostra era stupenda, perché lo erano le tue foto.»

«Grazie Giulia, diciamo che ho capito cosa mi piace fare di più in questo lavoro, per questo ho pensato di aprire un'agenzia mia. Durante il viaggio ho fatto alcuni servizi per delle pubblicità ed è molto più gratificante sia professionalmente che economicamente, rispetto a quello che facevo prima, mi ha dato molta sicurezza» le spiega Cris.

«Spero che questa sicurezza non sia riposta male, un'agenzia tua è una bella responsabilità.» Si inserisce Beatrice.

«Lo so benissimo e ho avuto modo di pensarci a fondo, ma come mi ha suggerito Anna devo sfruttare al meglio questo periodo di così detta popolarità, ho già ricevuto diverse proposte da alcune agenzie pubblicitarie italiane e con l'aiuto di Marco sono sicura che andrà bene.»

«Quindi anche questa è un'idea di Anna? Continuerai a lavorare con lei?» le chiede Roby sospettosa.

«No, il progetto è mio, lei mi ha aiutata solo per alcuni aspetti, ma il nostro rapporto di lavoro si ferma con la pubblicazione del mio libro fotografico. Anche se so di poter fare affidamento su di lei per tutto» le risponde ingenuamente ignorando i pensieri di Roby, che io invece da stamattina o ricominciato a vedere. È un piccolo passo, ancora non leggo il suo cuore, ma la sua mente inizia ad essermi molto chiara.

«Ah...!» esclama Roby, lasciandomi intravedere un lieve velo di gelosia tra i suoi pensieri.

Cris solo adesso nota la sua espressione dubbiosa, ma non capisce a cosa sia dovuta. È ancora troppo confusa sul come rapportarsi con Roby, le uniche espressione di lei che per adesso sa decifrare sin troppo bene sono solo quelle in cui la vede soffrire.

Il suo cellulare suona, è un messaggio di Pitt, lei lo legge e subito dice: «Adesso devo andare, devo riportare la macchina a Pitt, si è fatto tardi.» Non appena si alza Martina subito le chiede:

«E quando mi porti in teatro?»

«Più tardi cerco i biglietti e ti faccio sapere» le risponde sicura, poi guarda Giulia e le chiede: «Li prendo anche per voi? Vi va di venire?»

«Con Ale non credo sia il caso, si annoia subito» le risponde Giulia.

«Ma lo molliamo ai nonni per una sera» dice scherzando Francesco.

«Guarda questo. Come se i nonni non fossero stati invitati» risponde Fosco scherzando e subito chiede: «Era rivolto anche noi l'invito?»

«Certo, era rivolto a tutti, ditemi solo quanti biglietti prendere, Ale sono sicura che si divertirà» risponde Cris.

«Posso tenerlo io Alessandro, a me i musical non interessano» interviene Roby.

Cris capisce il perché del suo rifiuto e non dice nulla, Fosco prende la parola. «Bene, allora prendi sei biglietti.»

«Ok, grazie del pranzo e ancora complimenti per l'arrosto Beatrice. Ciao a tutti.» Li saluta affettuosamente e va via.

Roby rimane in casa a guardarla mentre esce dal vialetto con la macchina, sua madre le si avvicina e le chiede: «Stai bene?»

«A te come è sembrata?» le chiede ignorando la sua domanda.

«Molto a disagio, ma non la conosco molto. Oggi l'ho osservata a lungo, credo che nemmeno per lei sia stato facile. Colpevole o no, mi è sembrato solo che abbia fatto il possibile per non dare a vedere che non sta bene»

«Già, però...» farfuglia Roby.

«Però cosa?»

«Quando parlava di Anna non sembrava stesse male, adesso le piacciono anche musical e su Anna può fare affidamento per tutto. E adesso che ci penso l'altro giorno al locale parlava con lei al cellulare e la chiamava Tesò» risponde nervosa.

«Capisco, ma anche tu stai con un'altra.» Le ricorda la madre.

«Io non sto con Chiara, la sto solo frequentando e non la chiamo tesoro!» sbotta sempre più nervosa.

«Ma quando Chiara le si è presentata come tua compagna tu non l'hai corretta.»

«Che dovevo dirle? Ho litigato dopo con Chiara!»

«Perché hai litigato con lei? Non vuoi che Cris sappia che stai con un'altra?»

«Cris c'è rimasta male, l'ho visto... e poi Chiara non deve pensare cose che non sono vere su di noi, è complicato mamma» risponde agitando le mani.

Beatrice prova a calmarla, sperando ritrovi la lucidità di questa mattina. «Calmati Nana.»

«Come faccio a stare calma? Lei mi ha tradita, adesso forse sta con un'altra, io non so nemmeno come ho fatto a guardarla in faccia, a resistere con lei qui che pranza con la mia famiglia» sbotta piangendo.

«Lo so io come fai. Ci riesci solo perché non sei sicura che lei ti abbia tradita. Sinceramente adesso che l'ho osservata non lo sono nemmeno io. I suoi non mi sembrano occhi colpevoli, sono tristi, lo hai detto anche tu stamattina.» Le ricorda Beatrice sperando di riaccendere in lei quel dubbio capace di aiutarla davvero in questo momento.

«Si sono tristi e glieli consola Anna, se pure mi sbaglio ed è stata a letto con lei in questi mesi?»

«Tu lo sei stata con Chiara o non ho capito bene?» le chiede quasi come rimprovero Beatrice.

«Sì ma che c'entra? È diverso... io stavo male e adesso non succede più da tanto» risponde nervosa piangendo.

«E Cris non sta male?»

«Sì, ma se lei... Non posso accettare quel lavoro, non posso continuare a vederla.»

Beatrice la ferma subito, l'abbraccia notando che lei sta crollando e le dice: «Questa è una decisione che puoi prendere solo tu. Ma se davvero ti sei sbagliata e adesso non fai nulla per esserne sicura, se lei non ti ha tradita e la lascia andare con Anna o chiunque altra, riuscirai mai a perdonarti di averla persa così?» le chiede smuovendo dentro di lei qualcosa, vedo il suo cuore contorcersi. Fa cenno di no con la testa continuando a piangere, «Allora devi accettare quel lavoro, devi riuscire a chiarire i tuoi dubbi. Lo farai?» le chiede sperando di avere davvero la sua piccola Nana tra le braccia, la stessa che si fidava di lei e dei suoi consigli. Credo davvero che le somigli molto e solo Beatrice, in questo momento, può davvero aiutarla a capire e accettare la verità.

«Sì», le risponde sottovoce.

Cris arriva a casa distrutta, si siede sul divano e Pitt, sentendola rientrare si siede accanto a lei e le chiede subito: «Come è andata? Giulia è stata gentile con te? C'era anche Beatrice?»

«Oddio Pitt, fammi respirare per favore» gli risponde portando la testa sulle ginocchia tenendola tra le mani, poi continua, «Mi sembra di essere stata in apnea tutto il giorno.»

Lui le poggia la mano sulla schiena e molto discretamente le dice: «Scusa, hai ragione, riprenditi con calma.»

«Tommy dov'è?» chiede lei alzando la testa cercandolo in giro per casa.

«È già andato al locale è passata Enrica a prenderlo.»

«Mi spiace ho fatto tardi, tu hai aspettato me per andare insieme?» chiede lei confusa.

«No, io non vado oggi, non sto bene, sono indisposto.» le risponde con la vocina da donna mestruata, che ha sempre fatto ridere Cris, infatti sorride e gli chiede:

«Hai le tue cose?»

«Si, sono arrivate stamattina.» Continua lui nel suo scherzo, facendo sbottare lei a ridere.

«Che scemo che sei, dai vuoi andare al locale?» le chiede un po' più tranquilla.

«Se tu hai bisogno di Tommy andiamo pure» le risponde come chi sa che lui ormai è la sua seconda scelta.

Lei fa cenno di no con la testa e l'abbraccia iniziando a piangere, «Scusa adesso passa, ho solo bisogno di...»

«Non preoccuparti, piangi pure, immagino che sarà stato davvero difficile per te rivederli tutti.»

«Non è quello Pitt, mi sono mancati tutti è vero, ma lei sta ancora così male, non volevo rimanere a pranzo. È stata lei a chiedermelo, era sin troppo visibile che lo ha fatto solo per loro, perché sa che ai bambini sono mancata. Era tutto finto, Pitt lei si sente costretta a guardami in faccia, non mi ha perdonato. Ha detto che è d'accordo ad avere un rapporto civile, ma lo fa solo per mantenere le apparenze con gli altri e io mi sento morire a starle accanto così, mi sembra di farle continuamente del male. Ogni volta che la guardavo di nascosto era nervosa, non sopportava avermi lì. Non accetterà mai di lavorare in agenzia» dice sfogandosi.

«Che lavoro?»

«Marco le ha proposto il posto da amministratore.»

Lui la guarda scioccato. «E lei? Sarebbe perfetto se accettasse.»

«Lei non accetterà, e adesso credo sia la cosa migliore.»

«Cris perché non le parli? Dille la verità, lei non ha nulla da perdonarti, sono passati così tanti mesi, lei adesso ti guarda e se le dici la verità lei ti crederà, ha sempre capito se menti. Lo hai detto anche tu.»

«Assolutamente no Pitt, se mai lo facessi la ucciderei davvero, non si perdonerebbe mai di non avermi creduta. Ti ricordi quanto si è sentita in colpa quando ha fatto finire la memory card nel bicchiere di succo di frutta, quella con le foto che ho dovuto rifare?»

«Si, non ha toccato nulla di tuo per tre mesi. Anch'io non vado d'accordo con i sensi di colpa, ma non mi sono mai torturato così» risponde lui ricordando l'accaduto di qualche anno fa.

«Lei non deve conoscere la verità, non so come ma devo riuscire a farmi perdonare, ma è così difficile starle accanto e non poter fare nulla, mi manca così tanto.»

«Immagino.»

«Mi sono fatta questo tatuaggio perché ho bisogno di avere qualcosa di suo addosso.»

«"Sappi Amore mio, che se avanza un pezzo di sto cuore è cuore tuo, tu dici sì per sempre e io non per morire ho tatuato te... Sappi..."»

«Basta Pitt, ti prego!» gli chiede implorandolo, lo odia quando comincia a ridurre tutto in una canzone di Biagio, anche se nei mesi lontana da casa ascoltava spesso il suo lettore mp3 e sa che quella canzone come tante altre sono più vere di quanto volesse credere.

«Dai non puoi dire che non è la vostra canzone, è perfetta, siete voi due.»

«Se non fosse per il piccolo particolare che lei non dirà mai quel "sì per sempre".»

«Non perdere la speranza Cris, non farlo, io sono sicuro che succederà qualcosa, voi siete fatte per stare insieme, lei è la tua lei. So di averlo detto di tutte le ragazze che ti si avvicinavano ma stavolta sono serio, non so per quanto il destino vi deve ancora rompere le balle ma tu non smettere di sperare, Roby tornerà da te.» Lo guarda scettica e lui la supplica, «Cris ti prego, non ti abbattere, lo so che non sono Tommy e non so come tirarti su il morale, andiamo al locale da lui se vuoi.»

«Ma che dici scemo?»
«La verità, tu con lui ti apri di più.»

«No, lui sta solo zitto e a me non resta altro che parlare» gli spiega sorridendo.

«Ok allora non parlo più, sfogati» gli dice lui premuroso intenerendo Cris.

«Pitt, non saprei cosa dire nemmeno a Tommy, potrei solo ripetere all'infinito che lei mi manca, mi manca, mi manca, mi manca...» gli risponde riprendendo a piangere, lui l'abbraccia e per la prima volta rimane in silenzio. La stringe a sé e anche se il nodo alla gola sembra soffocarlo, non cede, non piange. Si impone di sostenerla in silenzio mettendo a tacere anche il suo cuore.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top