42 - Nahr
Asmodeus' POV
I due demoni piombano dal cielo in un tornado di polvere e sangue.
"Le mie scuse per il ritardo, signora." L'accenno di un sorriso è ben stampato su Astaroth. "Il bordello demoniaco da cui siamo appena usciti ci ha rubato parecchio tempo. Le lingue infiammate dei draghi sono le migliori."
Solito di Astaroth. Gli piace fare sesso con i cuccioli di draghi. Be', tipico tutti i Demoni Vostra Altezza, d'altronde. Il seme dei demoni, finora, ha generato migliaia di mezzosangue: sangue demoniaco e sangue di drago.
"Risparmia le tue finte scuse e andiamo dritto al sodo. Lo hai portato?" Gli dico in lingua demoniaca. Noi demoni parliamo sempre in demoniaco, a meno che non ci sia la presenza di un angelo o di un mezzosangue.
"Certo che l'ha portato. Con chi credi di parlare? Hai davanti uno dei Principi dell'Inferno." sbraita il suo assistente Pruslas alle sue spalle, mentre un esercito di Mai-Nati cammina a passo felpato a cinquanta metri di distanza, fratelli dalla pelle del colore delle nuvole e ferite sanguinose che eruttano sangue e che lasciano tracce dappertutto.
"Non c'è bisogno, Praslul." Dice calmo il Principe, mentre le sue ali si ripongono nelle scapole con tale forza da schizzare sangue e pus perfino su di me. Le sue mani da drago sono rosse e unte di qualcosa di bianco. La corona che porta sopra la testa calva luccica dinnanzi le fiamme nere del posto. "Non sono venuto di certo a Nord per vederti urlare contro una delle mogli di Satana."
"Come dice lei, Principe." Praslul china leggermente il capo e ripiega le ali dorate all'interno del corpo umano. Il suo organo è piccolo e grigio, mentre quello di Astaroth è lungo e pompato. Noi Figli del Dolore non abbiamo bisogno di vesti, a dispetto dei Nephilim.
"Ho ciò che hai chiesto. Mio padre Lucifero in persona l'ha creato. Proprio due notti fa."
Il Principe si avvicina a me, il corpo imbrattato di sangue e di polvere. Un senso di forza e di eccitazione invade il mio corpo da umana, il corpo che ha lasciato entrare con violenza mio marito, il padre del demone che mi sta venendo contro. Cionostante, non sono io la madre. Satana ha generato centinaia di figli e figlie che ora popolano i Quattro Regni. Io gli ho donato soltanto sette figli, e tutti maschi.
"Con questo, tutti gli angeli del Nord della città di Londra scenderanno con noi e spiegheranno le loro maestose ali nelle fiamme nere. Sguaineranno le spade forgiate negli inferi contro gli esseri delle Aperture delle Porte, e noi domineremo sull'Altissimo. Altri demoni si occuperanno del resto del mondo." le parole di Astaroth mi riempiono il cervello con tale sollievo che per un momento vorrei volare tra le fiamme e respirare il gelo che mi rallegra ogni giorno, ma invece lo guardo negli occhi verdi smeraldo e gli sorrido.
"Potrei essere tua madre, sai. Il seme che ti ha generato avrebbe potuto fecondarmi." gli sussurro, volendo che l'assistente Praslul non ascoltasse, ma invano, visto che noi abbiamo l'udito più sviluppato degli angeli.
"Eppure potrei montarti qui, nel fango e nel fuoco e nel ghiaccio. Potrei creare altri demoni, insieme a te." Mi risponde algido il Principe, aprendo le mani squamose. Quando le mia dita toccano le sue squame, sento improvvisamente la magia attraversarmi le braccia e perforare il mio corpo. Il dolore è molto più piacevole di quanto pensassi. E noi con piacevole intendiamo doloroso, un dolore che ridurrebbe a cenere un mezzosangue.
"Cir ir wor, aq simut ihd ir akasaaon qu rusus..."
Divora questo sangue, e accordati con la legge del fuoco, comincia a sibilare Astaroth, le classiche parole iniziali di un giuramento tra scambi di magia. Le nostre mani sono unite e compatte, e quando le mia dita entrano nella sua carne squamosa, il sollievo mi fa spalancare le ali. Rovescio la testa, mentre fisso con occhi marini il cielo del Nord, marrone e grigio e nero.
Il Nord dell'Inferno, detto il Quarto Regno, o comunemente conosciuto come Nahr, è costituito da terre ghiacciate e popolate da fiamme nere che congelerebbero perfino un angelo. Non c'è demone che non abbia sofferto in queste terre di gelo e tempesta, che non abbia assaporato il Fumo Graduatorio generato dalle fiamme nere e che non abbia cavalcato i draghi che ora riposano negli immensi ghiacciai della pianura di Jalid.
Chi non ha cavalcato un Drago dei Ghiacciai? Solamente quegli esseri di Dio, i Figli del Cielo. I draghi sono loro nemici e in guerra cavalcano solamente loro stessi, visto l'orgoglio che è nato insieme alle loro menti. Né draghi né corvi né creature angeliche cavalcano gli angeli. E poi mi chiedo come facciano a vincere le guerre.
"La magia è dentro di te, Asmodeus." Mi sussurra il Principe afferrandomi la testa e costringendomi a guardarlo negli occhi bui. Quando le mie dita fuoriescono dalla sua pelle ruvida e bagnata, il fango sotto di noi si gela e il sangue diventa ghiaccio rosso.
Mi ha appena trasmesso la magia creata dal Re del Dolore in persona.
Ora posso espandere l'epidemia per tutta la città con le mie mani e richiamare nel gelo e nel dolore tutti gli angeli. Loro concordarono di stanziarsi nel Nord con i Figli del Dolore, per allontanare e far morire i Nephilim, e sciocchi sono stati.
Chi mai si fiderebbe di un demone? Solo Dio.
Per la prima volta nella storia dell'Universo, gli angeli si sono fidati dei demoni e per la prima volta si sono condannati ad un'eternità di guerra e dolore, e tutto per quella dannatissima faccenda dei mezzosangue, posta in alto, prima di tutto, perché avrebbe dovuto essere assolutamente compiuta.
Le Aperture delle Porte stanno arrivando, e gli angeli cadranno, mentre noi risaliremo e avremo l'onore di distruggere l'immenente onda di oscurità che incombe su tutto l'Universo.
Noi saremo sommersi dall'onore, e ora abbiamo bisogno della forza celeste. Abbiamo bisogno di angeli corrotti, non di angeli puri.
Quando io espanderò l'epidemia che mi ha appena donato Astaroth per il Nord, i Figli del Cielo saranno nostri, e gli Accordi dei Due andranno nell'inferno insieme a loro, perché non avrebbero mai dovuto fidarsi di noi.
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