XVI - Future Is How You Decide To Live In The Present
Oggi sono a scuola. Per il corso di recupero di matematica. É l'ultima lezione prima dell'esame, con quella professoressa che odio più di questa città. Già, questa città. É qui che sono cresciuto. Ma non ho mai capito veramente cosa significa realizzarsi per il proprio futuro... fino ad ora. Sono seduto accanto a delle ragazze che, per non ripetere ogni volta il nome di questa città, mi limito a chiamare "oche". Il loro parlato é tipico di Mudfk... ehm... da oche, con la loro lingua che é più veloce della velocità della luce. Non credo alle mie orecchie. Parlano di argomenti per loro "importanti"... anzi, si atteggiano proprio a ragazze saggie e vissute nel parlare di questi "argomenti"! Dicono la loro opinione, commentano, criticano, fanno le "moraliste" (DIO CHE ODIO, IPOCRITE DEL CAZZO), e affermano qualcosa che secondo loro é intelligente. I loro argomenti sono: Jersey Shore, Gandia Shore, The Valleys, quell'ultimo reality show che fanno sul canale 6 dove delle "coppie" (*gargarismi*) vanno a vivere su un'isola...
In questo modo capisco che la gente si uccide anche per un secondo motivo, lo stesso ma non il solo per cui sono andato "in esilio dalla vita"...
Seriamente, parlando da ragazzo diciottenne perennemente single, ma che ha fatto già diversa "esperienza", anche osservando altre coppie e non, posso dire di poter trovare la ragazza giusta qui? Non posso credere seriamente che almeno una sola ragazza del genere (UNA cristo santo) non si trovi in questa città. Ci ho provato con tante ragazze, credendo che fossero come me, visti i loro gusti, ma tutte mi hanno rifiutato. Ci sono state anche ragazze che volevano provarci con me, ed alcune potevano anche essere giuste, ma, non so perché, le rifiutavo. Forse perché volevo semplicemente non volermi fidanzare in quel momento. Forse perché avrei voluto restare da solo. Forse perché non volevo pensare al futuro...
Già, é così. Il futuro mi spaventa. Vorrei vivere in pace nella mia infanzia. La casa dei miei nonni mi ricorda la mia infanzia, passata davanti alla Super Nintendo a giocare a Megaman X, Plok, Putty Squad... Quei pomeriggi passati così mi appaiono ora da sogno. Era bello giocare senza mai pensare al domani, senza mai chiederti nulla, senza mai porti problemi. Ma eccolo adesso, il futuro. Pronto a darti un sonoro calcio in culo. Lì sì che dovrai averne... di culo... appunto...
La lezione é finita. Vado dai miei nonni. I miei nonni sono l'antitesi di ciò che significa saggio. Mio nonno é un bambino invecchiato, ha l'artrosi deformante, e ha continuo bisogno di aiuto. E non ha rispetto per nessuno. Mia nonna sembra me vecchio e del sesso opposto. Mi riferisco al suo carattere. Non so se lei sia introversa, dopotutto é una capra ignorante. Però mi sembra depressa. Stanca di vivere. Ma non é molto vecchia. Non ha ancora compiuto 70 anni. Come tutte le nonne, credo, sa cucinare molto bene. Per questo preferisco venire a mangiare qui piuttosto che a casa mia.
Per vari motivi, mio padre odia a morte i miei nonni. Purtroppo, non sono stati un buon esempio di civiltà per noi, ha detto anche mio padre. Litigavano, e litigano ancora, sempre, arrivando anche alle mani certe volte. Bestemmiano. Mia nonna si trattiene. Mio nonno no. Bestemmia per ogni cosa. Io odio mio nonno. Non é più quello di una volta. Quel nonno che ci portava da piccoli a Tropical Town a prenderci un gelato, quel nonno che, tornato dalla piazza, ci dava sempre un regalo, quel nonno che ci faceva fare qualsiasi cosa volessimo... quantomeno. No, ormai non é più così. Ha bisogno di aiuto per tutto. Pur consapevole che ha bisogno di una mano per alzarsi ed essere portato dove vuole, lui abusa di questa mano. Sembra un bambino viziato. Ma é un vecchio ormai. Bisogna capirlo. Lo devo portare in bagno. Lo devo aiutare ad alzarsi dalla tazza, quando ha finito. Gli devo rimettere le mutande e i pantaloni. Lo devo aiutare a salire e scendere le scale. Lo devo aiutare a coricarsi...
Ma posso continuare a vivere così? É così che voglio vivere anche in futuro? No, cazzo! É ovvio che voglio realizzare i miei sogni! Ma posso continuare così? No! Non posso lasciare che i miei sogni rimangano dei sogni! É ora di realizzarli! Realizzarli, cazzo! Fonderò una band, inizierò a comporre, a reclutare membri nella mia band, a scrivere canzoni, poesie, magari dei libri, chi lo sa! Spero di poter viaggiare con John dopo il diploma, quasi come il Candido di Voltaire, o di vivere avventure come Finn e Jake di Adventure Time! Ho tanti progetti, insomma, e voglio realizzarli! Sarò fiducioso, sarò forte, continuerò a fare ciò che ritengo giusto per me, non mi arrenderò mai! Mai! Uscirò da questo schifo di città, e magari non vi farò mai più ritorno!
Queste non saranno illusioni, non sono io a deciderlo se lo sono o meno. É la vita, la realtà di oggi a decidere.
Io intanto esco allo scoperto. La mia coda é dritta. Il muro é alle mie spalle ormai.
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