XXVI
Capitolo Ventiseiesimo
Non sono il tipo di persona che si spaventa. Io non ho paura di niente.
Quando avevo sei anni, e Jad otto,per esempio, andammo tutti insieme in visita allo zoo, e feci una fila lunghissima per prendere in braccio un boa consitrictor di due metri e mezzo. Venne fuori che ero troppo piccola e che non avrei mai potuto reggerne il peso: piansi, mi disperai e strillai che era solo un’ingiustizia. E mentre tutti gli altri bambini scappavano via terrorizzati, mio fratello incluso, io mi asciugavo le lacrime con una mano, e con l’altra accarezzavo la testa del serpente.
E non vale solo per i serpenti. Tutto ciò che potrebbe terrorizzare una persona qualsiasi, su di me non ha mai avuto effetto. Non ho mai avuto paura delle altezze, della velocità, dei luoghi angusti, dell’acqua profonda, non ho mai avuto paura nemmeno delle punizioni e dei rimproveri.
Ma, in quel momento, davanti alla porta della camera 127, avevo una tremenda e fottutissima paura di Louis.
Rimasi per svariati minuti con la fronte poggiata sulla porta, cercando di infondermi coraggio.
Dai, Christa, su. Probabilmente non sa ancora nulla.
Di sicuro. Forse.
Accidenti.
Di cosa avevo paura, poi, esattamente? Di venire scoperta? Di venire lasciata? Di vedere delusione, dolore, tradimento, negli occhi dell’unico ragazzo di cui m’importava davvero?
La verità era che tenevo troppo a Louis. Che io lo volessi, o meno, mi ero legata a lui, e legarsi a qualcuno significa mettere in mezzo i sentimenti, e mettere in mezzo i sentimenti comporta sempre un rischio molto più alto di quello che saresti disposto a correre.
Qual è il bello di fingere di non avere sentimenti, altrimenti? Si ha sempre il controllo, niente di coglie mai impreparato. Niente ti distrugge mai veramente.
Provare qualcosa per qualcun altro, invece, è sempre un’arma a doppio taglio. Ti fa sentire completa, giusta, amata, ma può anche rovinarti.
E di sicuro stava rovinando me.
Il ricordo del bacio di Harry era quello più vivo che avessi, era un’immagine impressa a fuoco nella mia retina, la vedevo ogni volta che i miei occhi si chiudevano.
Era il simbolo del mio tradimento, della mia debolezza, della mia impossibilità di amare e di essere amata. Era lì, lampante, a dirmi: “Ecco, vedi? Una cosa buona che avevi, sei stata capace di rovinarla”
Dai, Christa, su. È stato solo uno stupido errore.
Uno dei tanti, infierì la vocina cattiva nella mia testa. E aveva ragione.
Il mio cuore batteva velocissimo, i palmi delle mani erano incredibilmente sudaticci, e avevo lo stomaco talmente aggrovigliato che sentivo di essere sul punto di vomitarmi sui piedi.
Trenta secondi di coraggio. Poi il resto verrà da sé.
Cercai di preparare il mio finto sorriso migliore, ma mi venne fuori una smorfia stile Joker, e rinunciai. Tutto inutile, probabilmente quella faccia tosta di Harry gli aveva già spifferato tutto.
Oppure no? Stavo sul serio impazzendo.
Uno, due, tre.
Mi ritrovai a bussare forte, due colpi secchi, come un segnale. Mi chiesi se per caso non fosse meglio chiamarlo o dirgli che ero io, poi pensai che magari avrebbe potuto non aprirmi, poi mi dissi che io al suo posto non avrei voluto parlargli mai più, e poi mi mandai direttamente a quel paese perché SANTO CIELO STAVO DIVENTANDO TROPPO PARANOICA.
I cinque secondi che aspettai prima che la porta si aprisse furono i peggiori della mia vita.
Il cuore mi sprofondò sotto i piedi, tutta l’aria mi venne tirata via dai polmoni, ed io rimasi lì, imbambolata, in apnea, così priva di forze che uno spiffero mi avrebbe potuto far volare via.
Nella mia testa ronzavano mille “ma” e “se”, annaspavo alla ricerca di scuse plausibili, cercavo di intuire quale sarebbe stata la sua reazione, mi preparavo a rassegnarmi al dramma inevitabile.
Poi, la porta si aprì.
-Buongiorno Christa! Qual buon vento ti porta qui?
Boccheggiai, facendo un passo indietro.
Credo che se in quel momento avessi avuto davanti il principe Carlo, in mutande e reggiseno, probabilmente mi sarei spaventata di meno.
Mi ero preparata a tutto, fuorché all’evenienza che Harry mi comparisse davanti.
Lui sembrò cogliere al volo ciò che mi aveva portato lì, perché mi strizzò l’occhio e annuì piano, impercettibilmente.
-Certo, certo. Louis è qui. Sta ancora smaltendo la sbornia, sai?-continuò, nonostante non gli avessi risposto. Aveva un tono molto allegro, e un sorriso smagliante che però non traspariva dai suoi occhi.
Le due orbite verdi mi fissavano torbide, quasi volessero incenerirmi. Christa Malik flambè.
-Posso…?-fu l’unica cosa che riuscii a dire. Le parole mi erano morte in gola.
Harry si spostò velocemente di lato, facendomi entrare.
Louis era ancora a letto, sepolto sotto una montagna di coperte, gli occhi a malapena dischiusi. Un’ondata di sollievo mi avvolse. Fui sul punto di mettermi a ballare la conga. Era meglio di quanto potessi desiderare. Non sapeva.
Lui era lì, sereno e assonnato, completamente ignaro di quello che era successo. Di quello che io, la sua fantastica ragazza, avevo fatto. Il sollievo durò poco.
“Come-sentirsi-peggio-in-tre-semplici-mosse” ? Fatto!
Lanciai una rapida occhiata ad Harry, quasi a volergli chiedere il permesso, ma lui mi dava le spalle, le maniche del maglione bianco arrotolate fino ai gomiti.
-Ehi.-mormorai, avvicinandomi a Louis. Mi piegai sulle gambe così da avere la testa al suo stesso livello.-Buon compleanno.
Gli feci un debole sorriso, dandogli un bacio sulla punta del naso.
-Puzzo come una capra.-grugnì, e tirò fuori dalle coperte una mano, con la quale mi accarezzò piano il volto.-Sono un pessimo ragazzo.- ridacchiò. La sua voce era un po’ rauca.
Io sono anche peggio.
-Non dire stupidaggini.-lo ammonii, dolcemente, posando la mano sulla sua.
Provai a reprimere la fitta al petto, ma ogni centimetro di me bruciava come fuoco.
-E’ la vigilia di Natale e tu stai qui a farmi da balia. Non hai alberi da addobbare, pacchetti da incartare, amiche da intrattenere, robe così?- si lamentò, ma sorrideva.
Mi sfilai piano le scarpe che avevo ficcato prima di andare in camera da mio fratello:-Mi fai un po’ di spazio?
-Vedi? Questo è perché ti amo.-rise Louis, mentre scivolavo piano accanto a lui, sotto le coperte, e mi accoccolavo al suo fianco, come avrei dovuto fare quella notte.
Rimasi pietrificata, nel sentire quelle parole.
“Come-sentirsi-ANCORA-peggio-in-tre-semplici-mosse” ? Fatto!
Se sapessi quello che ti ho fatto, Louis, non mi ameresti.
Chi mi amerebbe? Chi amerebbe un tale disastro?
La porta sbatté con violenza, e solo in quel momento mi resi conto che Harry aveva assistito alla mia farsa, senza proferire parola.
Il mio cuore perse un colpo. Lo odiavo, lo odiavo davvero. Mi aveva fatto così tanto male.
Ed io? mi chiesi. Quanto male gli avevo fatto io?
-Lascialo perdere.-mi mormorò all’orecchio, lo scherno chiaro nella sua voce.-Da quando ha lasciato Mandi è fottutamente strano. Se ne sta sempre in giro, fissa il telefono per ore, cambia umore ogni due secondi.- ridacchiò, e lo imitai, sentendo una morsa stringermi la gola.-Penso si sia innamorato.
Mi strinse forte, baciandomi piano il collo, e feci di tutto per non far trasparire il gelo che si stava impossessando delle mie ossa.
Cosa? Cosa? COSA?
Rimasi stretta a lui, per un tempo indefinito, rubandogli il calore, l’amore, tutto.
Lo stavo prosciugando.
Dopo poco, si addormentò, e allora le lasciai libere di scivolarmi sulle guance.
Mille calde lacrime di quello che temevo fosse più che semplice pentimento.
\\
N.d.A.
Tadaaaaaaan. Rivelazione shock di Louis!
Scusate per il capitolo estremamente più corto del solito e per la lunga attesa (dai, dieci giorni non è poi così tanto ahahahah) ma volevo che finisse esattamente così, e aggiungere altro avrebbe solo fatto prendere alla storia una piega che non volevo.
State attente però, questo capitolo sarà anche breve, ma è decisamente importante. Sicure di aver afferrato bene quello che è successo? O dovete tornare a rileggere? ;)
Nei prossimi capitoli la storia prenderà strade insospettabili, siete avvisate! E non sto parlando soltanto di Christa...
Zarlett sì? No? Liam con Shandi? O con Becky?
Carry o Chrouis? Per chi tifate? Ho già la storia in mente, quindi probabilmente non cambierò idea, ma mi piacerebbe sapere quali pensate siano le coppie che resteranno! Fatemelo sapere qui sotto, mi raccomando!
Come al solito vi prego di Votare, vi ci vogliono solo due secondi, e per me conta davvero tantissimo. Anche un piccolo commento sarebbe gradito *occhioni da cucciolo*
Un'ultima cosa! Se non l'aveste ancora fatto, vi invito a leggere la mia nuova ff, "We meet in dreams". E' scritta in inglese, ma vi assicuro che è piuttosto semplice da seguire (l'ho pur sempre scritta io, che per la cronaca non vado nemmeno al liceo linguistico lol) .
Vi amo tantissimo, siete la mia forza.
Tod
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