XXV
Capitolo Venticinquesimo
Dopo un paio di caffé e una ramanzina lunga e probabilmente fuori luogo (chi ero io per giudicare?!) avevo portato Becky in camera mia e l’avevo lasciata da sola, a riposare.
Non ditelo in giro, ma diventa insopportabilmente piagnucolosa quando deve smaltire una sbronza.
Ed io non ero certo dell’umore giusto per farle da balia e asciugarle il sudore dalla fronte. Non ero dell’umore giusto nemmeno per parlare, ad essere sincera, anche se, da quel che aveva detto, lei sembrava non ricordarsi molto della serata precedente.
Quando le avevo detto di averla vista strofinarsi amabilmente e senza alcuno straccio di dignità contro mio fratello era arrossita di botto, nascondendosi il viso tra le mani.
-Non l’ho fatto.-aveva detto, in un singhiozzo-Non posso aver fatto una cosa così stupida.
“Stupida è limitativo”, ero stata sul punto di dire, ma qualcosa mi aveva trattenuta.
Buonsenso? Tatto? Il fatto che io avessi fatto incredibilmente di peggio? Non saprei dirlo con certezza. Forse un po’ tutte queste cose messe insieme.
Il pezzo forte, però, era stato quando le avevo chiesto di darmi spiegazioni riguardo a come si fosse ritrovata mezza nuda in camera di Liam, più tardi, quella sera stessa. Lui aveva accennato qualcosa, ma si era mantenuto sul vago. Troppo poco.
Becky aveva sputato di getto il sorso di caffé che aveva in bocca, tossendo forte per mascherare l’evidente rossore che le si stava diffondendo dalle guance fino alle orecchie e per un po’ non aveva detto nulla.
Io ero rimasta parecchio interdetta, e l’avevo osservata mordicchiarsi il labbro e giocherellare con il bicchiere di carta del caffé, nervosa.
-Ah, uhm, sì…-aveva esordito.-Non è che ricordi molto.
E non le avevo creduto nemmeno un po’.
Sapevo bene come funzionava il suo cervello, ed avevo molta paura di quello che sarebbe accaduto.
-Oh, andiamo Becks. Dillo.
Era chiaro. Glielo si leggeva in faccia. Ma, egoisticamente, volevo sentirglielo dire. Sillaba dopo sillaba. Parola dopo parola.
-È un ragazzo molto gentile.-era stata la sua risposta elusiva, e me l’ero fatta bastare.
Avevo scosso la testa, con un sorriso amaro. Cara, piccola, vecchia Becky, perché cadi sempre negli stessi, stupidi, inutili, insensati, insignificanti, fottutissimi errori?
-Ha una ragazza, Becky, te lo ricordi questo, vero?-avevo aggiunto poi, più duramente di quanto avrei voluto.
Ci aveva messo un po’ a rispondere. Aveva preso un lungo sorso di caffé e aveva chiuso gli occhi, inspirando piano, come per prendere coraggio e dire le parole che le premevano sulla bocca.
-La sua ragazza è Shandi Tyler, Christa, te lo ricordi questo, eh?
Anche il suo tono era sorprendentemente duro, e mi venne un tuffo al cuore.
Non volevo si creasse false speranze, né aspettative di alcun genere. Liam era moto disponibile con tutti, uno di quei ragazzi gentili che non si fanno scrupoli a darti una mano quando ne hai bisogno. Non era cattiveria, la mia. Sarei stata la prima a volerli vedere insieme, ma bisognava essere realisti.
Liam aveva un’insana attrazione per Shandi Tyler, e lei ricambiava in maniera… vistosa. Avevano un’intensa vita sessuale di cui tutti erano a conoscenza, e niente e nessuno sembrava in grado di mettersi in mezzo a loro. Una minuta ragazzina con il viso da angioletto, che per giunta sarebbe tornata a Bradford di lì a pochi giorni, non avrebbe di certo fatto eccezione.
Volevo solo evitarle di rimanere col cuore infranto ancora una volta.
Mentre pensavo alla fugace conversazione che avevo avuto con la mia migliore amica, mi diressi a larghi passi verso camera di mio fratello. Intendevo fare quattro chiacchiere anche con lui.
Che cosa gli era saltato in mente? Mettere le mani addosso a Becky? Ballare con lei? Dopo tutto quello che aveva fatto? Mi sarei fatta sentire.
Una piccola vocina da qualche parte nella mia testa, sogghignò. Avevo scelto un bel giorno per diventare la paladina della mia indifesa migliore amica.
Non la dai a bere a nessuno, Christa. Lo sanno tutti che sei egoista.
E questa vocina non aveva tutti i torti. Stavo evitando il mio ragazzo, il giorno del suo compleanno.
...
Bussai con forza alla sua porta, spostando il peso da un piede all’altro, ignorando il cuore che mi batteva spedito nel petto. Nessuno venne ad aprirmi.
Fantastico.
Bussai una seconda volta, stizzita, e mandai gli occhi al cielo, mugugnando un ‘vaffanculo’, quando ancora una volta non vi fu risposta..
Girai sui tacchi e feci per andarmene, con le mani che già prudevano, desiderose di fare a pezzi qualcosa, quando improvvisamente si aprì uno spiraglio nella porta, e mi ritrovai a fronteggiare mio fratello, completamente nudo eccetto che per un asciugamano bianco con le iniziali ricamate legato stretto in vita.
Eccola qui, la mia punching-ball preferita.
Sorrisi, quasi, nel vederlo. Nel vedere lì, davanti ai miei occhi, la possibilità di liberarmi della frustrazione che avevo accumulato. Era così facile dare la colpa di tutto a mio fratello. Era così facile gettargli addosso tutto l’odio che provavo per me stessa.
-Cazzone! SEI.UN.CAZZONE.-gli strillai a pieno viso, incrociando le braccia al petto. Insultarlo mi fece sentire più leggera, così decisi di continuare.-Cosa ti frulla in quella inutile testolina vuota? Vuoi combinare casini? Allora fallo, bene, ma non coinvolgere me! Vuoi far soffrire una ragazza? Fa con comodo, Scarlett può andare bene, ma non tirare in mezzo Becky! No, Jad, non Becky! Non di nuovo.
Lui rimase praticamente immobile, come se stesse trattenendo il fiato. Le mie parole sembrarono averlo colpito come un pugno dritto in mezzo allo stomaco.
-Buongiorno anche a te, sorellina.-annaspò, facendo un passo indietro, dandomi così la possibilità di ripartire subito all’attacco.
-Voglio che tu le stia lontano. Segui il mio labiale. Lontano. Lon ta no. Cazzo, Jad, sei la cosa peggiore che potesse capitarle.
Assieme a me, pensai subito dopo.
Siamo onesti: sono l’amica peggiore che potesse capitarle.
Jad fece per dire qualcosa, ma alzai una mano per zittirlo.
-Adesso parlo io, tu stai fermo lì, e mi ascolti, intesi?-sibilai, e lui roteò gli occhi, con una smorfia sul volto. Non gli sono mai andate a genio le mie scenate da pazza isterica.- Ottimo. Probabilmente eri talmente ubriaco che non ricordavi nemmeno il tuo nome, ma ci penserò io a rinfrescarti la memoria. Caro “fidanzatino-perfetto-cucci-cucci-cu” sappi che ieri sera le tue mani erano saldamente incollate al culo della mia migliore amica, in maniera tutt’altro che amichevole. Sono sicura che alla tua cara Car farà piacere saperlo, non credi anche tu?
Molte emozioni passarono sul volto di mio fratello, in pochi secondi. Confusione, rabbia, sconcerto.
La sua mano si strinse attorno al mio polso e venni tirata violentemente dentro la sua stanza. Chiuse la porta e mi ci inchiodò contro. Rimasi letteralmente senza fiato.
-Ti ho ascoltata. Adesso è il mio turno.-mosse il suo indice intimidatorio verso di me, come quando mi aveva minacciata di fare a pezzi il mio peluche se avessi detto a Niall dello scherzo. Mi faceva paura quando faceva così. Sembrava cattivo. E questo non è di solito uno degli aggettivi che preferisco usare per descriverlo. Non gli si addice. È rompipalle, narcisista, egocentrico, leccapiedi, opprimente, fastidioso, eccessivo, odioso, ma non… cattivo. Per lo meno non di solito.
-Io…
-Shh.-mi zittì, scuotendo la testa.-Non ho idea di quello che sia successo ieri, ma se una cosa è certa è che resterà tra di noi. Intesi, Christa? Qualunque cosa io abbia fatto o detto, tienitela per te. Se Scarlett dovesse venirlo a sapere ne rimarrebbe distrutta. E io distruggerei te. Intesi ancora?
Deglutii, tenendo lo sguardo basso, sentendo lacrime di sconforto formarsi agli angoli dei miei occhi.
-Mi hai sentito?!-sibilò, e due grossi lacrimoni mi scivolarono giù dalle guance.
Ma non piangevo per paura, per rabbia o per rimorso. Piangevo per delusione.
Io e mio fratello non eravamo poi così diversi. Non potevo definirmi migliore di lui in nessun senso.
Probabilmente, se non avessi fatto quello che avevo fatto, avrei gioito immensamente per questa sua piccola debolezza, per questo piccolo tradimento. Mi avrebbe sollevata sapere che almeno in una cosa, lui era peggiore di me.
E invece no, lui aveva ballato con Becky, da ubriaco.
Io avevo baciato Harry, e non potevo nemmeno incolpare l’alcool.
Ancora una volta, ero peggio io. Ancora una volta, avevo perso.
Scivolai a sedere, abbracciandomi le gambe, con il viso sepolto tra le mie ginocchia. Zayn si allontanò senza aggiungere altro, lasciandomi lì da sola, con le mie lacrime.
Dopo pochi secondi, tuttavia, una mano gentile mi si posò sulla spalla, ed io sobbalzai.
-Christa?- alzai lo sguardo, per incontrare gli occhi azzurri di Niall, carichi di preoccupazione.
Mi sforzai di fare un mezzo sorriso. Buffo, era la prima volta che parlavamo dopo quello che era successo. Non ero neppure più risentita nei suoi confronti. Eravamo tutti sulla stessa barca. Tutti traditori che mentono alle persone che amano.
-Come fai?-gli chiesi, asciugandomi le lacrime col dorso della mano.-Come fai a farlo?
Lui aggrottò le sopracciglia, confuso:-Come faccio a fare cosa?
-A telefonare ogni sera ad Elyse, a dirle quanto ti manca, e quanto la ami, e poi andare ad infilarti nel letto di Kim come se non fosse nulla.
Per una volta, non intendevo essere cattiva, non intendevo accusarlo di niente, accidenti non volevo nemmeno metterlo alle strette. La mia era una semplice domanda.
Come si convive ogni giorno con un tradimento? Come lo si nasconde? Avevo il leggero sospetto che mi sarebbe presto toccato farlo. Con quale faccia avrei mai potuto confessare la verità a Louis? Se Harry non gli aveva ancora detto nulla, non sarei stata di certo io a farlo. Mi sarei portata quel segreto nella tomba, ed avrebbe fatto meglio a fare lo stesso anche lui.
-È complicato, Christa.-disse lui, sospirando. Per la prima volta mi sembrò incredibilmente stanco. - Pensi davvero che io non mi senta male ad ogni respiro che faccio? Pensi...pensi che non mi importi di Elyse? Accidenti, io quella ragazza la amo.- aveva scosso la testa, ridacchiando piano, senza allegria.- Ma è davvero difficile essere così lontano da lei. Non sentirla, non vederla, non…
Ci fu una breve pausa, nella quale io non alzai mai lo sguardo, che rimase incollato alla punta delle mie scarpe. Niall sospirò di nuovo.
-Tengo molto a Kim. Moltissimo. Non so che idea vi siate fatti voi tutti di lei ma, cavolo, è assolutamente sbagliata. E… Non credi che si possa amare qualcuno senza smettere di amare qualcun altro? Non credi che sia possibile amare due persone allo stesso tempo?
E fui sul punto di dirglielo. Di lasciarmi sfuggire tutto. Fui sul punto di mandare all’aria tutte le sue certezze.
Non credo sia possibile, Niall, no. Anche perché una di quelle persone non ti ama davvero.
-Ho aspettato così tanto tempo questo momento, Christa. Volevo davvero scusarmi, farti capire, io...Avrei voluto parlartene subito, ma non volevi…non volevi nemmeno vedermi, io…
-Mi piacevi, Niall.- dissi in un soffio.-Stupito? Mi piacevi sul serio.
La sua espressione era straordinariamente confusa. Davvero non aveva capito?
Forse era il momento di raccontargli una storia.
-Sei stato il mio primo vero amico, qui. La prima persona che mi guardasse davvero senza il filtro di mio fratello.-esordii, tirando su col naso.-Ma avevi una ragazza, mi ci ero rassegnata. Sapevo di non avere speranze, contro di lei, e mi andava bene così, davvero. Poi è arrivata Kimberly e le cose sono cambiate. Ho visto che non mi avresti mai scelta, nemmeno se fossi stato...libero, passami il termine. Pensavo fossi diverso, e invece ti sei dimostrato uguale a tutti gli altri.
Mi alzai piano, sgranchendomi le gambe, lasciandolo seduto sul pavimento.
-Nessun rancore, biondino. Ognuno fa le sue scelte.-misi una mano sulla maniglia della porta.-Adesso devo andare, ho un conto in sospeso con qualcuno che, a differenza tua, si è interessato a me.
Con un breve cenno della mano mi congedai, inspirando forte. La parte facile era appena finita. Adesso veniva quella difficile.
Non avrei potuto evitare Louis Tomlinson in eterno.
E non intendevo farlo un secondo di più.
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NdA
Boom babies! Eccomi qui, sorprendentemente puntuale (anzi, con un giorno di anticipo, vorrei sottolineare!) ad aggiornare la fan fiction più incasinata che esista!
Chi non ha capito un tubo di quello che sta succedendo alzi la mano! Non preoccupatevi, tempo al tempo. Capirete tutto, prima o poi hahahhaha
Questo è un capitolo di passaggio: dovrete aspettare ancora un po' per vedere cosa succede tra Louis e Christa, ma spero che il gioco valga la candela! ;)
Avevo bisogno di chiarire che Liam e Becky non stanno ancora insieme ( chi vorrebbe vederli insieme, chi? chi? aw) e soprattutto volevo che Christa parlasse finalmente con Niall (campane, cori angelici, cmon Vittoria hahaha)
Cosa vi aspettate, nel prossimo capitolo? Quanti di voi pensano che Harry abbia parlato del bacio a Louis? Quanti pensano che Christa lo farà? Come reagirà Louis?
Lo scoprirete la settimana prossima!
La nota sta diventando scandalosamente lunga, ma volevo RINGRAZIARE tutti quanti perchè il primo capitolo ha superato le 500 visite (OMFG)!!!!!! Non avete idea di quanto io vi adori!
Tod
ps. presto pubblicherò una nuova fanfiction, in inglese ( sperando di riuscirci! ) che spero seguirete con la stessa assiduità (?) di ABLT <3
pps. al lato/ inizio capitolo Becky, in tutta la sua tenerezza, aw
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