Capitolo 1 parte 12
I miei occhi si spalancano nell'istante in cui realizzo.
Le vite di innumerevoli persone mi balenano dinanzi agli occhi scacciando via i fantasmi appartenenti al mio passato.
Il personale e tutti gli invitati si trovano all'interno impegnati nella cerimonia. A quanto pare sono poche le persone al corrente, tuttavia la voce ancora deve arrivare. Presto l'incendio si propagherà ovunque. Non c'è tempo per sciagurarsi!
Una volta trovata la forza per camminare correttamente, mi dirigo verso l'interno abbandonando la fresca aura notturna disturbata dall'imminente vampata, in cerca di mio padre.
Provo un subdolo senso di soffocamento nel pensare alle conseguenze delle mie avventate azioni.
È senz'altro la mano di Zero!
Non mi sarei dovuta lasciar andare in questo modo. Dare carta bianca a dei criminali è decisamente mera insania.
Mi imbatto in un cameriere dall'aria apparentemente placida. Anche lui è ignaro!
Questa disorganizzazione è incomprensibilmente allarmante.
Qualcosa non torna.
"Dobbiamo evacuare. La prua della crociera è completamente in fiamme, informa il pilota."
Il cameriere balbetta incapace di formulare una frase.
"Evacuare! Dobbiamo evacuare!"
Annuisce concitatamente per poi voltarsi e dileguare.
Diamine!
In un angolo della sala avvedo Zero che se la spassa pacatamente.
Irata, avanzo nella sua direzione.
"Credevo fossimo d'accordo sul lasciare fuori t-"
La voce di mio padre mi immobilizza d'emblée.
"Karl Hale"
Serro la mascella.
Zero impreca sottovoce.
"Da non molto è entrato in possesso di una percentuale notevole di una delle compagnie di Carter Corp, nevvero? Cosa si prova nell'aggrapparsi al successo altrui sfruttando il proprio talento nel raggirare?"
Aggrotto la fronte.
Il calice contenente il liquido scarlatto che mio padre poco fa sorbiva, cade a terra macchiando il pavimento di disparate orripilanti sfumature raggelanti.
Per pochi secondi che sembrano però durare un'eternità, sento il respiro mancarmi.
Jodene interviene.
"Signore! Oltraggiare un ospite non è mai rientrato nei suoi principi!"
Ammicca.
"Giusto! Non l'avrei fatto se non si fosse trattato di un impertinente menzognero"
Sento il respiro mancarmi.
La sala si riempie di sussulti e lamentele.
È finita! Sono spacciata.
"Karl dopo aver ricevuto il tuo invito, Jodene, ci ha comunicato con delle profonde scuse che per affari di capitale importanza, non sarebbe potuto venire.
Corbellarci durante una cerimonia tanto significativa per la nostra famigli-"
"C'è un incendio a bordo!"
Esclamo a squarciagola, assicurandomi che tutti ci sentano.
Una volta finalmente ritrovate le parole, le mie barcollanti sicurezze svaniscono.
Lo sguardo spazientito di mio padre mi scruta con attenzione.
"Il lato destro della prua della crociera è completamente in fiamme!"
In quell'istante, gli scagnozzi di Zero irrompono inseguiti dalle nostre guardie.
Cruita, che istanti fa era estenuata, sfodera un pugnale per respingere la furia dei buttafuori.
Si scatena un macabro e continuo putiferio nella sala principale della crociera.
Zero mette fine allo schiamazzo con un reboante sparo.
Ogni cosa tace.
Con poca discrezione mi traina verso di lui e mi punta alla tempia destra la sua arma.
I suoi uomini ci circondano.
"Provate a muovervi e sarete l'ultima cosa che vedrà!"
Singhiozzo.
Bridget cade pesantemente a terra.
I miei occhi colmi di lacrime incontrano quelli spenti di mio padre.
Provo una fitta al cuore.
Mi sento una totale disertrice!
Dinanzi alla verità mi rendo conto dell'insidiosità di questa insania.
Se non evacuiamo presto saremo tutti spacciati.
Zero mi afferra il polso così forte che sento le ossa sfregare l'una contro l'altra.
Faccio una smorfia.
"Zero! Che diavolo fai?"
Scuote il capo.
"Fa la brava adesso"
Inabile di gestire la situazione, socchiudo gli occhi. Troppo pavida per riuscire ad affrontare gli inevitabili contraccolpi, ma non così tanto vigliacca da lasciarmi andare completamente.
Cruita al centro della pista prende a gridare.
"Ascoltatemi bene adesso. Se tenete alle vostre miseri vite farete meglio a seguire i nostri ordini.
Mettete in questo sacco ogni cosa di valore che possedete. Denaro, gioielli, cimeli e qualunque cosa che abbia un costo. I denti sono compresi."
La sua voce è colma di malizia.
Pianti e grida sono ciò che i miei sensi riescono a percepire.
I lunghi attimi di attesa mettono in soqquadro le mie idee.
D'acchito, un tonfo mette a tacere tutti instillando concitazione.
Una totale mancanza di corrente elettrica assilla la banda di criminali, che senza indugio afferra la piega che irreparabilmente prenderà l'operazione.
Zero impreca e riafferma.
La concitazione maschera il suo inamovibile ghigno.
"Sparite immediatamente!"
È limpidamente vano procedere.
Mi alzo tremolante in direzione di mio padre, che si tira su distintamente maneggiando un'arma, e abbandonando tutti.
Abbandonando me.
Frastornata tra la folla scombussolata, rimango irrigidita fissando il nulla.
"Tu vieni con me."
Zero mi prende per il polso risvegliandomi dal mio stato di trance effimero e trascinandomi verso l'esterno.
Turbata dal fatto che mio padre mi abbia lasciata derelitta in tale circostanza, seguo gli ordini di Zero senza replicare.
Nell'istante in cui torno in me, straluno gli occhi.
Le grida assordanti dei presenti, che pur di mettersi in salvo, mandano all'aria la loro intatta reputazione usando mani e riducendosi a selvaggie bestie, mi fanno rabbrividire.
Buffo come le sproporzionate quantità di denaro e potere che possiedono sulla terraferma queste persone siano inutili qui, inquanto invalori.
Le mie pupille bruciano nello scrutare l'espansione dell'orrido incendio.
È come se una tormenta avesse colpito l'intera crociera. L'aria che un paio di ore fa era colma di signorilità e squisitezza, adesso, arde mestamente i miei spossati polmoni.
Jodene, a bordo di una scialuppa di salvataggio e con addosso un giubbotto salvagente, appella la mia attenzione.
"Avanti, Giselle! Vi-"
La sua voce, però, viene sovrastata da decine di altre scongiuranti, che mi rendono impossibile comprenderla.
La fatidica notte che avrebbe dovuto trasformare la mia vita si sta trasformando nel mio incubo peggiore.
Mai avrei immaginato di vedere questo smodato numero di persone coinvolto in una vicenda tanto esiziale.
Nel pensare agli anni di progettazione e manutenzione della crociera, la rinominanza dell'azienda dopo tale episodio e la dedizione, il denaro e il tempo spesi per elaborare questo piano irresoluto, provo una fitta al cuore.
È tutto sconnesso oramai...
Ritorno alla realtà solo quando provo un'istantanea sensazione di vuoto nel momento in cui uno degli ospiti nel dileguarsi, mi spinge facendomi cadere in acqua.
La mie certezze vacillano. Per un paio di secondi tutto intorno a me cessa di esistere, lasciandomi sospesa in un granguignolesco e abissale vuoto.
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