capitolo 1 parte 1

"...Ricapitolando, dolcezza. Vuoi che ti... rapiamo? Ho capito bene?"
Una voce dal tono malizioso mi distoglie dai miei pensieri e mi riporta alla realtà.
Porto gradualmente la mia attenzione sul bandito che mi ritrovo davanti.

Annuisco risolutamente e ripeto per l'ennesima volta il piano incongruente che ho elaborato in precedenza.

Zero (pseudonimo di Hyun-Woo)

Età:25 anni
Altezza:187 cm
Occupazione: Gangster

Ignoro il tanfo e il fumo che riempiono la sala da biliardo fredda e spoglia, mentre uno dei suoi uomini avvolge un braccio attorno alle mie spalle nel tentativo di avvicinarmi al suo petto.

Un brivido di disgusto mi attraversa la schiena.
Mi chino per raccogliere il borsone portato appresso e lo poggio con poca grazia sul bancone che mi separa dal gangster.

"Qui dentro c'è mezzo milione di dollari in contanti. Se accetti l'offerta sarò lieta di collaborare con voi. Altrimenti..."
Tiro verso l'alto la cerniera richiudendo il borsone.

Interviene una giovane bionda dal comportamento e l'abbigliamento, seducenti.

"Cavolo! È davvero così facile per quelli agiati gettare via irragionevolmente cifre esorbitanti?"
Prende posto al mio fianco e sposta di lato i miei capelli.

"È pazza, ed è così fottutamente attraente..."
Avanzo di un passo scostandomi dalla sua presa.

"Pazza, dici, Cruita?"
Uno scagnozzo dai capelli insolitamente rossi, si aggiunge alla nostra conversazione.

"A me sembra che stia cercando di fare da cavia per farci cadere nella sua rete. State tenendo in considerazione il fatto che questo zuccherino senza faccia possa anche solo pensare di tradire suo padre? E guarda caso, è Joseph Harrington! Razza di idioti, svegliatevi!"
Digrigno i denti.
In che razza di situazione mi sono cacciata? Non me li aspettavo tanto diffidenti. Non posso biasimarli.
L'erede di un multimiliardario che si presenta alla loro soglia pregando di venire catturata è paradossale.
Il solo pensiero risulta essere assurdo.

"Ho passato del tempo a studiare dettagliatamente il piano. Potreste correre dei rischi come potrebbe filare tutto liscio. Non ne possiamo avere la certezza, dunque, credo che la cifra sia più che equa"
Il mio battito inizia a farsi gradualmente irregolare.

Che probabilità ha il mio piano di funzionare se continuo a nascondere in questo modo la mia identità?

Mi schiarisco la gola e fisso intensamente gli occhi del capo del Casinò, in attesa di una risposta.

"Potresti non rendertene conto a causa dell'adrenalina, ma la porta è ormai chiusa. Sei circondata dai miei uomini. I tuoi soldi sono con me, e... Dubito che qualcuno sia a conoscenza del tuo piano pazzoide. Nessuno verrà a cercarti qui, questo è poco ma sicuro."
Dannazione!

Il mio volto deve essere sbiancato in un battito di ciglia.
Maschero la mia concitazione con un debole sorriso, pur sapendo che i miei lineamenti sono celati.

Come posso pensare di conquistare la loro fiducia se perfino la mia identità è nascosta? Sono certa che siano nettamente più scaltri di questo.
Promettere cifre sempre più esorbitanti ogni qualvolta che intuisco che qualcosa non sta andando nel verso giusto non è la tattica che intendo intraprendere, nonostante sia il ragionamento di un qualunque dissennato che si presenterebbe qui.

"Ho esplicitamente avvertito il mio autista di chiamare gli uomini di mio padre se non dovessi uscire da qui entro la mezzanotte. Ciò segnerebbe la fine per il vostro miserabile ridosso. Giselle Harrington Levine è scesa fin qui per chiedervi di collaborare. Perché tanta voracità? Solo questo dovrebbe bastare per incrementare drasticamente la vostra reputazione."
Zero sbatte lentamente le palpebre, spiazzato.
Nella sala, cala il silenzio.

"Era una minaccia quella?"
Scrollo le spalle fingendo l'indifferenza.

"Non provo ad indimidire nessuno. Sto solo cercando un modo per mettervi al corrente dei fatti e chiarire le cose una volta per tutte"
Alza un sopracciglio.
Rimpiango quasi immediatamente quel che ho appena detto, e mordo il labbro inferiore concitatamente.

"Quindi stai marcando il tuo territorio"
Gingilla con una bilia rossa.

"Non direi"
Dissento.

"Abbiamo ricevuto il messaggio forte e chiaro, invece."
Le sue espressioni si fanno gradualmente dure.

"Non sei nella posizione di farlo. Stai tracciando la tua linea di brama su un territorio già marcato in precedenza."
Interviene lo scagnozzo dai capelli rossi.

Abbasso lo sguardo.
Le sue parole tentennano ogni mia limitata speranza.

''E per la cronaca, mancano quattro ore alla mezzanotte. In media è il tempo massimo che impieghiamo a squartare un corpo di medie dimensioni e scioglierlo nell'acido fino a farlo svanire."
Indietreggio.

"Poche curve, capelli lunghi, gambe esili... Quattro ore sono più che sufficienti."
Un ghino si stampa sul volto del bandito.
Mai mi sono sentita tanto esposta e giudicata. Sento un secondo brivido percorrere la mia schiena.
Zero interviene.

"Basta così"
Si alza dalla sua sedia con la grazia di un felino, come per dimostrare chi è colui che ha il totale controllo.

Per una frazione di secondo perdo l'equilibrio.

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