CAPITOLO 2: ADRIEN

ADRIEN RACCONTA:

Erano passati sette fottuttissimi lunghi anni dalla morte di Papillon e ancora non avevo trovato pace...
Quando si scoprii che Gabriel Agreste era Papillon e che era morto, in seguito alla battaglia finale, si scatenò un vero e proprio boom mediatico e io ero in mezzo all'occhio del maledettissimo ciclone e dovevo prendere le redini della fottuta maison Agreste.
Decisi di fuggire, e di vivere per un po' di tempo nella meravigliosa Italia, in una villa, lasciatami in eredità da mio padre, a Capri, per chiudere con gli errori del passato e andare avanti, ma c'era un neo nel mio piano... Ladybug...
La mia amata insettina, il mio primo e unico grande amore, mi spezzò il cuore, ma l'abbandonai...
Dopo una feroce discussione la abbandonai, lei e tutti i miei amici e compagni di scuola, nemmeno salutandoli, sparii dalle loro vite da un giorno con all'altro senza farmi più vivo.
Passarono 5 anni anni e, preso dalla nostalgia, di nascosto andai a Parigi dove scoprii che la mia amata Coccinella era in realtà la mia dolce e tenera migliore amica, Marinette Dupain-Cheng, e mi innamorai ancora una volta di lei, non prima di essermi dato dello stupido per non averla riconosciuta prima, quella sera decisi di seguirla e di nascosto entrai in camera sua mentre dormiva, con un sonno disturbato sulla scrivania, con la testa poggiata sul suo diario.
La presi a mo di sposa e la misi sotto le coperte, stavo per andarmene quando il suo kwami mi fermo...

Tikki: Ciao Adrien...

Adrien: È un piacere rivederti Tikki!

Tikki: Marinette ha sofferto e sta soffrendo tanto per colpa delle tue scelte!

Adrien: Lo so Tikki, ma non posso rimanere, devo ritrovare la pace e me stesso...
Mi spiace...

Tikki: Lei ti ha sempre amato sia da Adrien, ma anche da Chat Noir, nel profondo del suo cuore, ed è lei che sta perdendo e ha già perso la sua anima.
Qualunque cosa devi fare falla in fretta e torna da lei il prima possibile.

Chat: Te lo prometto Tikki!

Me me andai, ma prima di tornare in Italia comprai un piccolo locale e lo regalai a Marinette, per far si che potesse aprire la sua boutique, il giorno del suo ventitreesimo compleanno.
Una volta di nuovo nella mia residenza a Capri scrissi una lettera per Marinette per suggellare le mie scuse su carta, ma non trovai mai il coraggio di spedirle...
Appena però sono tornato a Parigi ho ritrovato quella pace e serenità che tanto mi mancavano e che tanto ho cercato senza successo.
Appena rividi la mia Lady mi si riempirono gli occhi di gioia, sapevo che non sarebbe stato felice il nostro primo incontro dopo anni senza nemmeno una vista o una parola di sfuggita, ma di certo non mi immaginavo di ritrovarci mentre sfogavo la mia rabbia su un lurido stupratore, che aveva appena cercato di stuprare una ragazzina in un vicolo.
Anche se per un attimo, nei suoi occhi vidi la pura gioia di rivedermi che subito venne scacciata via dell'orrore nel vedere cosa stavo facendo.
In un primo momento cercai di scappare per evitare i suoi occhi e la sua paternale, ma lei mi acchiappò incjiodandomi a terra e anche se con lo sguardo ancora accecato dall'odio, riuscii a gioire nel vedere che la mia lady ci teneva ancora a me, anche se mi spezzò il cuore vedere che piangeva e che ha pianto per causa mia e dei miei atteggiamenti sia da Adrien che da Chat Noir.
Prima di "salutarci" notai che ebbe un sobbalzo quando gli rinfacciai che non era mai stata mia.
Tornaii a Villa Agreste e, dopo essermi ritrasformato, mi misi a pancia in giù sul letto a rimuginare sul mio primo riavvicinamento con la mia adorata Buginette.

Plagg: Bel lavoro idiota!

Adrien: ...

Plagg: Ma dico, non potevi essere meno duro con lei!?
È stata molto male in questi sette anni solamente per colpa tua, sia da Adrien che da Chat, dovresti cercare di riappacificarti con lei!

Adrien: Lo so Plagg... è solo che mi sento così dannatamente di merda al solo pensiero che per colpa di mio padre abbia rischiato la vita!

Plagg: Lo so cosa pensi, ma anche tu eri nelle sue stesse condizioni e anche tu ne eri ignaro fino all'ultimo!
Non è colpa tua, cerca di perdonarti e di farti perdonare...

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