15. Mamma ti benedice
All'improvviso eravamo a casa Jackson.
Io, Percy e Nico eravamo seduti sul divano dell'appartamento di Sally nell'Upper East Side. Il resto del soggiorno era occupato dalla signora O'Leary.
Udii uno strillo soffocato provenire dalla camera da letto. La voce di Paul disse: «Chi ha messo questo muro di pelo davanti alla porta?»
«Percy?» gridò Sally «Sei qui? Stai bene?»
«Sono qui!» le gridò Percy di rimando.
"BAU!". La signora O'Leary tentò di girare su se stessa per trovare Sally, buttando giù tutti i quadri alle pareti.
Ci vollero un po' di minuti, ma alla fine riuscimmo a sistemarci. Dopo aver distrutto la maggior parte dei mobili del soggiorno e probabilmente aver fatto imbestialire i vicini, aiutammo Sally e Paul a passare dalla camera alla cucina, dove ci sedemmo attorno al tavolo. Prima che mi accomodassi, Sally mi abbracciò immediatamente. «Oh, Alex!» esclamò, accarezzandomi la testa «Mi fa davvero tanto piacere vederti!»
«Fa piacere anche a me vederti, Sally» le dissi. Mi spuntò spontaneamente un sorriso in risposta al suo. «Ti trovo bene»
«Oh, senti chi parla. Sei splendida, tesoro. Più cresci e più diventi bella» mi disse, facendomi arrossire «dai, sediamoci»
La signora O'Leary continuava a occupare tutto il soggiorno, ma aveva sistemato la testa sulla porta per poterci vedere, cosa che la rendeva felice. Sally le lanciò una confezione formato famiglia di carne macinata, che le scomparve subito in gola. Paul versò a tutti un po' di limonata mentre Percy spiegava la nostra visita in Connecticut.
«Allora è vero». Paul fissò Percy come se non lo avesse mai visto prima. Indossava una vestaglia bianca, ora cosparsa di peli di cane, e aveva i capelli brizzolati sparati sulla testa. «Tutto quel parlare di mostri, di te che eri un semidio... è proprio vero»
Percy annuì. Lui e Sally dovevano avergli spiegato tutto. «Mi dispiace per la signora O'Leary. E anche per il soggiorno e-»
Paul rise come se fosse contentissimo. «Vuoi scherzare? Ma è fantastico! Cioè, quando ho visto le impronte sulla Prius ho pensato: "okay, forse..." ma questo!». Diede qualche colpetto affettuoso sul muso della signora O'Leary.
Sentimmo tremare il soggiorno (BUM, BUM, BUM). La signora O'Leary si era messa a scodinzolare, contenta. «Impronte sulla Prius?» chiesi confusa.
Paul rise di nuovo. «Oh, sì. L'avevo prestata a Percy per fare un giro con Rachel, e-»
«Non fa niente, credo di non volerlo sapere» lo interruppi in fretta, addossandomi allo schienale.
Sally lanciò a Paul un'occhiataccia. La vidi muovere la gamba: probabilmente gli aveva dato un calcio sotto il tavolo. «Ditemi, a cosa dobbiamo la vostra visita?» chiese, cambiando totalmente argomento.
Percy mi lanciò un'occhiata prima di iniziare a raccontare a Paul e Sally di Tifone e degli dei e della battaglia che sarebbe presto giunta in città. Poi gli parlò del piano di Nico.
Sally intrecciò le dita attorno al bicchiere di limonata. Indossava la sua vecchia vestaglia blu di flanella e portava i capelli legati. Quando Percy finì di spiegarle tutto fece un respiro profondo. «Percy, è pericoloso» disse «persino per te»
«Mamma, lo so. Potrei morire. Nico me l'ha spiegato. Ma se non ci proviamo...»
«... moriremo tutti» concluse Nico. Non aveva toccato la limonata. «Signora Jackson, non abbiamo nessuna possibilità contro un'invasione. E l'invasione ci sarà»
«Un'invasione di New York?» intervenne Paul «Possibile? Come potremmo non accorgerci dei... mostri?»
«Non lo so» ammise Percy «non so come Crono potrebbe marciare col suo esercito su Manhattan, ma la Foschia è potente. Tifone sta imperversando per il paese e i mortali pensano che sia una calamità naturale»
«Signora Jackson» disse Nico «se faremo le cose per bene a Percy non succederà niente. Alex è qui apposta»
Mi ritrovai improvvisamente addosso quattro paia di occhi. Mi mossi sulla sedia, vagamente a disagio. «Cosa vuol dire?» mi domandò Sally.
«Vede i ciondoli che portano al collo?» le domandò Nico.
«Quali? Le perle, o-»
Il figlio di Ade scosse la testa. «Il tridente e la saetta» la corresse «Alex e Percy hanno involontariamente creato una connessione mettendoli. Sono legati»
«Ah, sì?» fece Percy, sorpreso.
«Sì. Per questo Alex ci ha accompagnati» spiegò Nico «sarà l'àncora di Percy. Ciò che lo riporterà indietro»
Di immortales, non mi piaceva per niente il modo in cui mi stavano guardando Percy e Sally. Specialmente quello in cui mi stava guardando Percy. «E come funziona?» spiegò quest'ultimo, teso «Perché è meglio che tu lo sappia subito, Nico: non esiste che io permetta ad Alex di entrare con me nello Stige!»
Miei dei, ma quando imparerà che non può darmi ordini e decidere per me? Nico scosse la testa e parlò prima che io avessi la possibilità di protestare. «No, non dovrà entrare» gli assicurò «starà sulla riva con me. Quando arriverà il momento le spiegherò cosa dovrà fare». Poi guardò Sally. «Signora Jackson, Percy ha bisogno della sua benedizione. Il processo deve cominciare così. Non ne ero certo finché non abbiamo incontrato la madre di Luke, ma ora ne sono sicuro al cento per cento. Quest'impresa è riuscita solo due volte nella storia. In entrambi i casi la madre ha dovuto dare la sua benedizione. Ha dovuto acconsentire che il figlio si assumesse questo rischio»
«Volete che io benedica una cosa del genere?». Sally scosse la testa. «È una follia. Percy, ti prego...»
«Mamma, non posso farlo senza di te»
«E se sopravvivi a questo... questo processo?»
«Allora andrò in guerra» risposi «Io contro Crono. E solo uno di noi sopravvivrà»
Mi costrinsi a stare zitta mentre Percy gli riferiva parte della Profezia. Percy sarebbe sopravvissuto, non mi importava come, ma avrei fatto di tutto per non farlo morire. «Tu sei mio figlio» disse lei affranta «non posso proprio...»
«Sally, ascoltami» le dissi, sporgendomi in avanti. Lei mi guardò, gli occhi lucidi. «Riporterò Percy a riva. Ce la metterò tutta, anche se adesso come adesso non ho idea di cosa devo fare. Non m'importa di quello che dice: la Profezia è tanto mia quanto sua. Scenderò in battaglia al suo fianco, dove è giusto che stia, e gli guarderò le spalle come ho sempre fatto. Mi assicurerò che torni a casa da te. Vivo»
Assottigliai lo sguardo. Provai un senso di determinazione che raramente avevo provato in vita mia. Percy era convinto di dover morire? Era convinto che la Profezia riguardasse lui "perché aveva scelto così, gnegne"?
Be', tanto peggio per lui. «Lo giuro sullo Stige» conclusi.
Un rombo di tuono riecheggiò in lontananza.
Per un lunghissimo momento nella cucina regnò il silenzio più assoluto. Nessuno si muoveva.
«SEI IMPAZZITA?!»
Sally, Paul e Nico sussultarono, spaventati dal grido furioso di Percy. La signora O'Leary alzò il testone e lo inclinò di lato. Mi limitai a incrociare di nuovo le braccia e a guardare fisso davanti a me, lo sguardo inchiodato su una vecchia foto di Percy da piccolo affissa al muro dietro Sally.
«Dimmi che c'è un modo di sciogliere il giuramento!» sibilò Percy, rivolto a Nico.
«Non che... non che io sappia» borbottò Nico.
«PER TUTTI GLI DEI! ALEXANDRA GRACE, HAI LA VAGA IDEA DI COSA-»
«Ti do la mia benedizione»
Percy chiuse la bocca di scatto, fissando la madre. «Cosa...?»
Sally mi guardò. Seppi che aveva compreso appieno le implicazioni del giuramento che le avevo fatto. Aveva fiducia in me, e il pensiero non fece altro che rafforzare la mia sensazione di star facendo la cosa giusta. «Ti do la mia benedizione, Percy»
Nico sembrava più ansioso che mai. Annuì. «È ora, dunque»
«Percy» lo chiamò Sally «un'ultima cosa. Voglio che tu mi mandi un segno quando sarà tutto finito. Per farmi sapere che stai bene». Si frugò nella borsetta e gli consegnò il cellulare.
«Mamma, lo sai che i mezzosangue e i telefoni-»
«Lo so» replicò lei «ma non si sa mai. Se non riesci a chiamare... magari fammi un segno, qualcosa che io riesca a vedere da qualunque parte di Manhattan»
«Come Teseo» suggerì Paul «doveva levare le vele bianche al suo ritorno ad Atene»
«Solo che se ne dimenticò» mormorò Nico «e suo padre si buttò giù dal palazzo per la disperazione. A parte questo, era una bella idea»
«Che ne dici di una bandiera... o di un razzo segnalatore?» propose Sally «dall'Olimpo... l'Empire State Building»
«Qualcosa di blu»
«Sì, terrò gli occhi aperti e aspetterò un segnale blu. E vedrò di non buttarmi giù da un tetto»
Appena prima di andare, Sally mi tirò da parte e mi abbracciò stretta. «Non dimenticherò mai quello che stai facendo per Percy» mi sussurrò. Sciolse l'abbraccio e mi sorrise, portandomi la ciocca di capelli grigi dietro l'orecchio. «Sei molto coraggiosa, Alex, e io mi fido di te. So che non potrei lasciare Percy in mani migliori»
Le rivolsi un piccolo sorriso. «Grazie, Sally. Lo rivedrai, te lo assicuro»
Lei mi accarezzò la guancia. «E rivedrò anche te» disse con forza.
Non mi sentii di dirle niente, perché se ero sicura che Percy sarebbe sopravvissuto, non potevo dire la stessa cosa di me.
«Mi dispiace, bella» disse Percy alla signora O'Leary «dobbiamo farci un altro viaggetto nell'ombra»
«Di immortales, dobbiamo proprio?» brontolai.
Percy mi lanciò un'occhiata gelida. «L'unico motivo per cui non ti incateno per i polsi a quel calorifero laggiù e ti costringo a rimanere qui, Alex, è che dopo mezz'ora piomberesti negli Inferi con quel dannato coso ancora attaccato addosso»
Mi strinsi nelle spalle e lo provocai con un occhiolino. «Ci puoi giurare, bello mio»
Percy si accigliò, ma decise di lasciar perdere. «Dove si va?» chiese a Nico «Los Angeles?»
«Non ce n'è bisogno» rispose lui «c'è un ingresso per gli Inferi più vicino».
Ehilà! Come va, miei adoratissimi? ♥
Oggi TRE capitoli al posto di DUE, e in anticipo rispetto al solito, per festeggiare il mio compleanno! YAYYYY SONO VECCHIAAAA (ignorate i miei singhiozzi disperati...)
A proposito: volevo ringraziare di cuore tutti quelli che hanno speso 5 minuti per farmi gli auguri, e augurare a tutti un buonissimo rientro a Hogwarts! ♥
NEI PROSSIMI CAPITOLI:
incontriamo Grover, i nostri eroi si fanno un bel viaggetto negli Inferi... e Nico ne combina una delle sue :3
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