2. Il mistero della lama grondante sangue
Gli occhi guardavano affascinati la mano grondante del sangue che dalla lama scivolava lungo il manico fino a colorare le dita.
«Ricapitoliamo. Lei, signora, è uscita in giardino, ha visto il corpo a terra e ha chiamato aiuto. Giusto?»
«Sì, esatto, proprio così, ispettore, mia nuora sembrava morta, immersa in una pozza di sangue e vicino a lei un coltello.»
«Poi?»
«Al mio urlo mio marito e mio figlio si sono precipitati fuori. Ada era uscita a rispondere al telefono e noi abbiamo continuato a chiacchierare. A cena eravamo io, mio marito, mio figlio e... quella là!»
Guardò tutti e tre gli uomini: attento l'ispettore. sorpreso il marito, sconvolto il figlio.
«Quella là, signora?»
«Carmela!»
«Mamma!»
«È inutile che vi scandalizziate, sì, proprio così: quella là! Cosa pensi, Mauro, che non mi sia accorta di come ti guardava? Pensi che non abbia notato che da un po' di tempo fai di tutto per non trovarti da solo con tuo fratello?»
«Carmela! Ma che dici? Che insinui?»
«Io non insinuo! Io so! Vero, Mauro, che è come dico io? Abbi coraggio e di' tutto a questo rincitrullito di tuo padre!»
«Mamma! Non mi sembra proprio il caso! Ada è in sala operatoria a combattere per la vita e noi siamo nella sala d'attesa di un ospedale!»
«E quando? Quando sarà il caso? Quando sarà arrivato anche quell'imbecille di tuo fratello con gli occhi foderati di prosciutto? Eh? Dimmi tu quando!»
«Signori, calmatevi, abbiate rispetto per il luogo. Sono riuscito ad avere a disposizione una saletta, parlerò con ognuno di voi in privato. Comincerò con lei. Mi segua per favore, signora.»
«Prego, mi esponga i fatti.»
«Allora, ispettore, io e mio marito eravamo stati invitati stasera da mio figlio che abita, come lei ben sa, in un appartamento nella parte alta del Parco Margherita, qui a Napoli; è un piano terreno che affaccia tutto su un piccolo giardino a uso privato separato da una siepe da un cortile pubblico. Noi siamo arrivati intorno alle diciotto, mia nuora era già lì, avevo avuto un prima sentore di qualcosa in passato, ma stasera ne ho avuto conferma: il modo in cui guardava Mauro, il suo cercare sempre un contatto con lui, il profumo dello stesso bagnoschiuma su entrambi, forte e chiaro, e i capelli di entrambi ancora umidi, come sarebbe stato possibile se Ada fosse appena arrivata da lavoro? Mio figlio Bruno, il marito di Ada, non era presente, è fuori città, al nord, per lavoro, dovrebbe rientrare domani, quindi eravamo solo io, mio marito Gennaro e mia nuora invitati a cena da Mauro, che, quando è libero dal lavoro, si cimenta sempre molto volentieri in cucina. Ci siamo accomodati in salotto dove era apparecchiato il tavolo. Mauro era molto agitato, si vedeva che non era sereno e cercava di scostarsi da Ada il più possibile, anche andando in continuazione in cucina per controllare tutto. Sa come sono gli uomini, ispettore, tutto ardore e amore prima di ottenere quel che desiderano, ma, quando poi si accorgono delle difficoltà e delle persone che farebbero soffrire con il loro comportamento sconsiderato, si tirano indietro, e mio figlio non è migliore degli altri. A tavola la tensione si tagliava con un coltello... mi scusi, ispettore, una pessima battuta. Comunque a un certo punto il cellulare di mia nuora ha squillato e lei ne ha approfittato per allontanarsi; nel frattempo Mauro è andato a controllare il secondo in cottura, una scusa, ho sentito che discuteva con Ada in giardino, ma non ho capito cosa dicessero, poi è tornato e, quando mio marito è andato in bagno, io ho cercato di indagare, ma lui era sfuggente e nervoso... quando lo è gli balla sempre la gamba destra. Mio marito ci ha messo un po' e, quando è tornato, Ada era ancora in giardino, ho intravisto la sua figura vicino al platano. Poi io mi sono alzata con una scusa e sono uscita anche io perché volevo avere un confronto con mia nuora che era ormai fuori da almeno mezz'ora. Credevo tardasse perché non voleva affrontarmi, invece l'ho trovata a terra, pensavo fosse morta. Per istinto ho preso in mano il coltello e poi e ho chiamato aiuto. Gennaro ha subito telefonato al pronto soccorso, mentre Mauro era come pietrificato, ho lasciato andare il coltello e ho dovuto scuoterlo per sbloccarlo e, nel farlo, gli ho macchiato la camicia con il sangue di Ada. Poi siete arrivati voi insieme all'ambulanza e ci avete seguito in ospedale. Questo è tutto.»
«Quindi lei ha, in pratica, inquinato tutte le prove. La faccio troppo intelligente, signora, e queste sue azioni non fanno che alimentare i miei dubbi in merito a tutta la faccenda. Comunque le do una notizia: suo figlio Bruno sta per arrivare. È tornato in anticipo senza avvisare nessuno; era a casa ad aspettare il rientro della moglie.»
La donna ebbe un sobbalzo...
Che attrice nata, la mater dolorosa.
«Può andare, entri pure suo marito.»
«Signor Gennaro ha notato qualcosa di strano stasera?»
«Forse, quando, con la scusa del bagno, sono andato a fumare di nascosto da mia moglie, ho notato Ada parlare con qualcuno in giardino, ma non l'ho riconosciuto. Per discrezione sono rientrato subito. Avrei voluto parlarle, ma i casini che stavano per scoppiare già erano sufficienti.»
«Quindi... lei sapeva.»
Gennaro abbassò lo sguardo colpevole...
Un amorevole padre tutto finzione.
«Vada, vada ed entri suo figlio.»
«Si accomodi Mauro e mi esponga i fatti, chiarendomi anche i rapporti personali che intercorrono tra lei e la vittima.»
«Come avrà capito, io e Ada avevamo una relazione che andava avanti già da un po'. Io però ero arrivato a un punto di saturazione, avevo deciso di troncare, ma ogni volta che me la trovavo davanti non riuscivo a resisterle... lei non la conosce... Ada è un concentrato di sensualità. Però i sensi di colpa nei confronti di mio fratello mi stavano divorando. Stasera avevo deciso di parlarle e ho approfittato del fatto che si era auto esiliata in giardino per raggiungerla, anche perché la presenza dei miei avrebbe frenato qualsiasi discussione. Lo so, sono un vigliacco, ma la preoccupazione mi stava distruggendo, anche perché Ada voleva dirgli tutto... non potevo permetterle di distruggere la mia famiglia, ma mai le avrei fatto del male.»
«Perché ha la camicia sporca di sangue?»
«Mi sono tagliato mentre affettavo le verdure, Ada mi aveva medicato, ma con la doccia calda il taglio si è riaperto, non me ne ero accorto e il sangue ha macchiato il polsino. Poi mia madre mi ha imbrattato con il sangue...», il pomo d'Adamo si muove, «il sangue...», raddrizza la schiena, «io ero pietrificato, lei era... era lì, e... e mia madre con il mio coltello per la carne imbrattato di sangue in mano. Ho temuto fosse morta... e che, che... non mi sarei mai perdonato se se ne fosse andata odiandomi. Lei può non crederci, ma io amo quella donna, per me non è solo sesso, ma è comunque la moglie di mio fratello, che dovrei fare secondo lei? Io sto impazzendo.»
Guardalo, afflitto come si tiene la testa tra le mani, falso bastardo traditore.
Strano come si vedano più verità attraverso un vetro, che ascoltando infinite parole vuote.
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