"ABBIANO INIZIO LE DANZE!"

Palazzo Imperiale.

Shin sorrise ai clan che aveva davanti a sé, con quella che sembrava essere grande goia riunita in un unico sorriso, osservò bene i capo clan uno ad uno per poi fermare piano lo sguardo di Juri e poi arretrare con un inchino molto formale e indietreggiare molto lentamente, si accorse dai dolori che provò in quel momento che ormai non aveva più l'età per fare determinate cose.

<<Venerabili-disse Shin mentre Takeshi lo guardava schifato, odiava quando era così lacche. Takeshi ora era avanti al portone con posizione ferma e decisa ma allo stesso tempo voleva andarsene il prima possibile, Shin era troppo vicino a lui.- vi prego di seguirmi all'interno del palazzo e di avere un piacevole soggiorno...>>

Il silenzio non cessò, il primo a muovere un passo fu Takehiko, con grande decisione e aria di superiorità, non sembrava per nulla esitante, era un Jimbu, aveva la guerra nel sangue, di certo entrare in un giardino era letteralmente una bazzecola rispetto a tutte le altre imprese compiute dal suo clan. Yuma lo bloccò con enorme calma solo con un gesto del braccio, Takehiko lo guardò in cagnesco, occhiata che mai sarà ricambiata dato che Yuma già avanzava verso l'interno del portone. Il passo era lento ma deciso, voleva sembrare assolutamente sicuro di tutto ciò che stava per fare eppure non lo era molto...

Sentiva un nodo allo stomaco che gli bloccava le braccia, ma avrebbe sciolto in ogni modo questo nodo, costi quel che costi.

Proprio quando entrò nel portone si ritrovò spiazzato da tantissime ballerine che si esibivano, ruote di seta che tracciavano arcobaleni in quel giardino, tra loro spiccava Alami. Sia perché era l'unica ad indossare un colore scuro, infatti il suo vestito era di un blu tendente al nero, ma anche perché era l'unica che aveva un sorriso splendente stampato sul volto. I suoi piccoli occhi vivi incrociarono velocemente quelli di Yuma mentre Takeshi sbuffò osservando Alami.

<<CHE ABBIANO INIZIO LE DANZE>> gridò la giovane ballerina sperando vivamente che i tanti fiori che aveva nei capelli non le cascassero tutti in una volta da un momento all'altro, erano molto belli ma erano anche molto scomodi.

L'uomo mentre osservava la ragazza non poté negare quanto fosse brava ma per lui quella scelta era stata una pagliacciata, per Shin invece era un buon modo per dare il benvenuto al clan...

Anche Yuma sorrise leggermente davanti a quella danza dall'aria così frenetica, per lui la danza era una delle più elevati forme d'arte, poter esprimere ogni cosa con un semplice movimento del braccio... Takehiko, stranamente, aveva anche lui un piccolo sorriso sul volto mentre osservava la danza, lanciando una veloce occhiata a Juri che nel mentre osservava il tutto con aria annoiata, perfino Shun si rilassò un pò, anche se non era ancora del tutto calmo.

Chou si sporse per osservare meglio la scena per poi scendere, senza nessun invito, gesto molto audace. Affiancò il fratello mettendo una mano sulla sua spalle e osservando con meraviglia le ballerine, mentre iniziò a ridacchiare.

La ragazza sussurrò all'orecchio di Shun "Forse so qualcosa di importante" a bassa voce cercando di non farsi sentire mentre cercava di soffocare una risatina.

Shun lanciò un occhiataccia a sua sorella, la conosceva benissimo e ormai sapeva che quella donna era capace di scovare. Si chiese se però era qualcosa di effettivamente utile o uno dei suoi tanti pettegolezzi che doveva condividere con chiunque conoscesse, per andare sul sicuro Shun la guardò con rimprovero.

<<Non adesso, Chou- il suo tono era quasi paterno, anche se aveva una nota di stanchezza nella sua voce, voleva semplicemente che sua sorella imparasse ad essere una donna forte e decisa e non più una bambina viziata- ti prego, questo è un momento serio. Potresti tornare al tuo posto?>>

Takehiko lanciò una veloce occhiata verso Shun, era stato fin troppo gentile per lui. Se Chou fosse stata sua sorella non l'avrebbe fatta proprio muovere dal suo posto.

La donna si staccò con grande freddezza dal fratello e il sorriso sulle sue labbra svanì di colpo per essere sostituito da un espressione di amarezza mentre con la testa guardò verso il lato opposto per non far vedere il suo dispiacere. Come si permetteva di trattarla come se fosse ancora una bambina? Perché non poteva semplicemente avere un pò di fiducia in più? Shun le diceva sempre che doveva essere meno egoista e che doveva collaborare e proprio ora che stava per dirgli quello che aveva scoperto la trattava così? Bene, allora Shun avrebbe aspettato e avrebbe fatto a modo suo, come sempre poi e di certo sarebbe andata molto meglio di come sarebbe potuta andare se l'avesse detto a suo fratello. O almeno così la pensava.

Si allontanò da quella scena di bellissime ballerine che ora per lei erano solo delle grandi puttane dal viso tutto dipinto ma non tornò nella propria carrozza, iniziò a girovagare nel giardino cercando di allontanarsi un pò da tutti. Era ora che iniziasse ad ambientarsi da subito, no? E poi se la sua compagnia non era gradita pazienza, non sapeva cosa si stavano perdendo.

Shun osservò Chou allontanarai sospirando sconsolato, non sapeva più che fare con quella donna, era sicuro che in giorno gli avrebbe fatto passare un guaio, se non a lui al clan intero.

Kenta ridacchiò sotto ai baffi alla vista del comportamento di Chou, lui era arrivato un pò prima dei clan e poteva finalmente rilassarsi dato che aveva ormai compiuto il suo lavoro. Ora l'unico pensiero andava a come riavere Honoka, ora che lei era la, nessuno gli avrebbe impedito di riaverla con sé, avrebbe fatto il possibile ed era più che sicuro che ci sarebbe riuscito.

L'ambasciatore reale osservò le ballerine, le conosceva bene una ad una, erano tutte belle ragazze un pò oche e che gli avevano sempre regalato delle belle ed intense notti, tranne Alami, Alami per Kenta era una bambina a tutti gli effetti: il modo in cui si muoveva, la vocina con cui parlava... Kenta non era neppure sicuro che Alami sapesse la conoscenza di certe tecniche di seduzione e poi era risaputo che tra Alami e Takeshi c'era qualcosa.

Sebbene il palazzo fosse così grande le voci correvano davvero in fretta e anche se nessuno li aveva visti in atteggiamenti troppo romantici, tutti avevano sempre visto Alami e Takeshi che si isolavano dagli altri, che parlottolavano tra loro e una volta un funzionario giurò sulla vita di sua figlia che vide che si stavano abbracciando, in sintesi Alami era già occupata, peccato era una bella ragazza per Kenta.

Anche Juri si era stancata di restare la ma non aveva la forza per scendere, le sue gambe erano sempre più pesanti e deboli e stava iniziando a preferire la calma e la pace, cosa non da lei. Si faceva sempre accompagnare da Ryosuke ormai, anche se il marito faticava a capire perché proprio quel ragazzino così impacciato e timido ma ormai non contraddiceva più le strane decisioni di sua moglie, da quando si era scoperta in attesa si arrabbiava per la più minima cosa e lui era sempre il bersaglio preferito.

Juri schioccò le dita per attirare l'attenzione del ragazzo che era incantato a guardare, anche se erano un pò lontani, le ballerine.

<<Si, mia signora!>> disse ricomponendosi per sembrare il più duro possibile, anche se l'ermetto gli scivolò comunque davanti agli occhi.

Juri trattenne a stento una risatina, doveva ammettere che quando faceva così quel ragazzino era assai tenero.

<<Cosa sta succedendo là? Non riesco a vedere>> ammise la donna tornando alla sua solita freddezza.

<<Un corteo di ballerine, signora. Probabilmente per accogliere i capi clan>> rispose sorridendo leggermente mentre tornava a guardare lo spettacolo mentre la musica aumentava.

Le ballerine si muovevano tutte in un ritmo più che sincronizzato con la musica, Alami in qualche modo riusciva a splendere tra le altre.

Juri iniziò a scendere anche se con un pò di fatica, la pancia stava crescendo ma davvero poco, nessuno avrebbe mai detto che quella sarebbe stata una pancia dovuta ad una gravidanza, anche perché il corpo di Juri era coperto da una larghissima tunica rossa. Ryosuke corse in aiuto di Juri, capendo che sarebbe stato più che inutile contraddirla, se quella donna voleva qualcosa l'avrebbe ottenuta senza se o ma.

<<Andiamo a vedere, non mi sono alzata dalle calde coperte solo per annuire e sorridere>> disse la donna avviandosi senza aspettarlo, con un leggero tono di sfida nella sua voce.

Ryosuke capì che per lui quel soggiorno sarebbe stato davvero, davvero davvero molto più lungo del previsto, Juri quando voleva sapeva essere davvero molto difficile da tener testa.

Ryosuke la seguì provando a starle al passo ma la donna in men che non si dica era già entrata nel giardino affiancando il marito.

Takehiko le lanciò subito un occhiataccia di disapprovazione, sia per il gesto irrispettoso che aveva compiuto: da protocollo dovevano prima entrare i capi clan assieme ai propri guerrieri, poi le mogli e infine tutti gli altri. Takehiko aveva raccomandato più volte di seguire il protocollo alla moglie, anche e soprattutto durante il tragitto ma a quanto pare erano solo parole al vento. Era anche un pò arrabbiato perché sapeva che certamente Juri non si era fatta aiutare da nessuno per scendere e che quindi la salute del bambino poteva essere compromessa.

Juri accennò a malapena ad un sorriso, non era la tipa per nulla sentimentalista o che dimostrava cosa provava ma doveva ammettere che non era niente male.

Le ballerine danzavano e danzavano, Alami sentì che ormai non era più lei a girare ma che era il mondo a girare attorno a lei, continuò continuò e continuò, fino a che la musica veloce non terminò e tutte le ballerine si fermarono al momento.

Ci fu un applauso da parte di quel piccolo pubblico, in particolare da Yuma, l'uomo però aveva intuito che quella era certamente una mossa politica per entrare di più nelle sue grazie: ballerine quindi legate all'arte della danze, con colori vivaci tipici degli Yamato che portavano nei capelli fiori di orchidea simbolo del clan. C'era qualcosa sotto, forte le sue preoccupazioni non erano così immaginarie come sperava, quello era solamente un primo tentativo amichevole ma era più che sicuro che ce ne sarebbero stati davvero molti altri magari anche più pericolosi. Yuma però provo a rimanere con un espressione totalmente serena, non doveva far capire che aveva capito.

<<Complimenti>> disse Yuma per poi ricomporsi, sorridendo.

Kenta con la coda dell'occhio continuò ad osservare le ballerine che andavano via con un piccolo sorrisetto, rimase lì solo Alami che lanciò un piccolo sorriso a Takeshi.

Takeshi alzò gli occhi al cielo e sospirò, gli era piaciuta la danza di Alami e anzi la considerava la migliore tra tutte quelle oche ma non capiva perché Alami cercava sempre le sue attenzioni.

<<Spero che lo spettacolo sia stato di vostro gradimento>> disse Shin col suo tono dolce rivolgendosi ai tre clan, il suo sguardo di fermò poi su Juri e su un Ryosuke appena arrivato che si sistemava l'elmetto.

<<oh, è un piacere anche vedere lei così contenta>> disse Shin con tono dolce a Juri, osservandola dall'alto in basso. Forse era quello il momento per cui Shin aveva atteso tanto, per cui si era sentito così agitato. Voleva assolutamente sapere se quelle voci erano vere, anzi ne aveva assolutamente bisogno. Sia per motivi politici ma anche per una certa curiosità personale, infine anche lui era un essere umano con i propri pregi e difetti.

La donna che aveva davanti però non era affatto come ne aveva sentito parlare: i lineamenti erano fieri e severi, tipici del clan Jimbu che se provenisse dalla nascita da quel clan, i capelli erano lasciati sciolti e spettinati ma la cosa che più notò fu che il ventre non sembrava quello di una donna incinta. Forse era dovuto alla larga veste che indossava? O al fatto che mancava ancora tanto alla nascita? Così però non aveva affatto prove. Così era solamente una stupida voce di corridoio che poteva essere vera quanto poteva non esserlo, si sentiva così frustrato da tutto ciò.

Juri squadrò dall'alto in basso quell'uomo dal viso così serio e le labbra sottili, per la donna non era affatto nulla di buono, non lo conosceva neppure e già non gli piaceva, a maggior ragione perché era a palazzo, Juri sapeva che tutte quelle gentilezze erano puramente a scopo politico e ora avrebbe dovuto proteggere non solo se stessa ma anche la creatura che cresceva nel suo ventre. Era così emozionata a felice di ciò, non passava secondo a chiedersi se quella creatura stesse bene, se sarebbe nata maschio o femmina, quando sarebbe nata o nato e che nome dargli. I Jimbu avevano una vera strana tradizione sui nomi, infatti il nome derivava dalla prima impressione che il nascituro emanava dalla nascita, suo marito si chiamava così perché a quanto pare sua madre disse che "sarà il principe tra gli eroi!", se lei fosse nata nel clan Jimbu che nome avrebbe avuto?
Eppure il fattore del nome che per altre madri sarebbe stato di vitale importanza per lei era una cosa davvero banale, la sua creatura poteva essere in pericolo di vita e anche lei ma Juri fino a che sarebbe stata in vita non avrebbe permesso ad anima viva di poter far male alla piccola cosetta che cresceva nel ventre.

Takehiko gli aveva detto che non era ancora arrivato il momento di dire la verità, che dovevano attendere il momento giusto... Ma quale sarebbe stato il momento giusto? Takehiko era un uomo abile ma spesso si lasciava troppo prendere dall'entusiasmo e dall'istinto anche se non sembrava.

La donna tornò a concentrarsi sull'uomo e gli rivolse un sorriso dolce, cercando di mascherare il suo disgusto, aveva qualcosa in mente ne era sicura adesso.

<<Ottimo spettacolo, complimenti alle ballerine>> disse con calma, anche se continuava ad avere il suo solito tono duro e quasi altezzoso. Lanciò una veloce occhiata ad Alami, che nel frattempo era rimasta sempre un pò in disparte probilmente intimidita dalla situazione, osservò come la ragazza si stesse rigirando le mani e come guardava nervosamente a destra e a sinistra. Era troppo dolce per riuscire a sopravvivere in quel luogo così ostile, probabilmente doveva essere sempre stata protetta da qualcuno... Un parente? Un amico o un amica? Juri osservò il perimetro attorno alla ballerina, non notava nessuno che potesse essere la sua "ala protettrice" eppure ci doveva essere qualcuno che in realtà la stesse proteggendo e scoprirlo sarebbe di certo stata una cosa molto utile.

La giovane ballerina avanzò leggermente col suo solito passo di seta, i suoi movimenti sembravamo evocare una leggera danza senza musica talmente che erano armoniosi e leggiadri, appena arrivò davanti ai capo clan fece un leggero inchino un pò impacciato dovuto anche alla stanchezza.

<<Vi ringrazio>> disse rivolta a tutti, avendo sentito gli applausi e qualche complimento anche se non aveva ben capito da quale bocca erano usciti. <<Sono Alami Souto, prima ballerina imperiale. >>

Un sorissetto leggero si disegnò sulle labbra della giovane ballerina mentre si sistemò dietro l'orecchio una ciocca ribelle.

<<Alami, forse è meglio se vai a risposarti assieme alle altre. Certamente ti sei stancata molto e anche i capi clan saranno stanchi per il loro viaggio- disse Shin in un tono non molto preciso, un misto tra un rimprovero per aver interrotto un discorso o un vero consiglio quasi paterno- inoltre credo che anche le altre ti stiano aspettando>>

Alami capì bene il messaggio, ormai aveva imparato a comprendere Shin anche quando parlava in quel modo troppo altezzoso e quasi incomprensibile per lei.

<<Oh capisco-disse con una punta di quasi amarezza nella propria voce, odiava essere rimproverata in quel modo dolce e tra l'altro era molto curiosa di conoscere dal vivo i vari clan ma avrebbe avuto certamente il modo per incontrarli ancora- allora io vado.>>

Alami se ne andò in modo leggermente impacciato e sorridendo, ora si sentiva più tranquilla la sua ansia iniziale era in parte scomparsa.

Chou era rimasta in un angolino ad osservare la scena, osservò con sdegno Alami per tutto il tempo senza provare minimamente a nasconderlo e anche quando la ballerina si girò verso Chou sentitevi osservata, Chou la guardò ancora peggio facendo arretrare Alami.

<<Sgualdrina>> disse sottovoce in cagnesco, con le braccia al petto e il viso leggermente all'ingiù, non sapeva bene perché avesse quel giudizio su quella ragazza che niente le aveva fatto ma già la odiava, il modo in cui si muoveva, il suo sorriso che sembrava disegnato...

<<A quanto pare la gelosia è nell'aria eh?>> disse Kenta con un mezzo sorrisetto mentre osservava Alami andare via.

Chou infatti si era avvicinata senza accorgersene a Kenta, quando sentì la voce dell'uomo alzo con velocità la testa e lo guardò con disprezzo.

<<Gelosa?- disse cercando di nascondere inutilmente uno sguardo perplesso, rendendo il tono ancora più duro proprio perché era Kenta- stai parlando con me? Allora non mi conosci per niente.>>

Disse tornado a guardare davanti a sé e producendo un leggero tintinnio sul braccio dovuto al movimento dei tanti bracciali che indossava, Kenta quasi la prese sul ridere, conosceva quanto quella donna fosse permalosa e a tratti infantile e infastidirla era davvero molto divertente anche se poteva essere pericoloso.

<<Oh invece ti conosco eccome- si avvicinò a lei e le sussurrò una parola nell'orecchio mentre alla giovane le guance si tinsero di rosso cercando però di nasconderlo- non ricordi?>>

<<Ammetto- disse socchiundendo gli occhi e sospirando, mentre col corpo si preparava a tornare vicino al fratello. Anche Shun in quel momento era meglio di Kenta- di aver fatto vari errori nella mia vita, altri meno gravi ma tu fra tutti sei il peggiore>>

Pronunciò quelle parole con un tono così acido e altezzoso che chiunque ne sarebbe stato certamente offeso e infastidito, Kenta però no anzi... La prese sul ridere, letteralmente. Kenta infatti scoppiò in una grossa risata che quasi dovette tenersi lo stomaco mentre Chou lo guardava più schifata di prima con un versetto di disapprovazione.

<<Che hai da ridere adesso?>> la giovane si allontanò dal ragazzo con chiaro disgusto, in realtà la sua compagnia gli provava abbastanza piacere ma neppure lei sapeva perché. Se fosse stato un'altro Kenta sarebbe già morto.

<<Che domanda strana- disse il ragazzo dopo essersi calmato un pò e cercando di ricompenporsi ma sembrava quasi inutile, gli usciva sempre una piccola risatina- non me l'aspettavo da una donna come te.>>

In realtà quella di Kenta altro non era che un odiosa provocazione, voleva solamente prenderla ancora in giro e ci stava pienamente riuscendo, Chou infatti aveva assottigliato gli occhi e gli stava voltando le spalle.

<<E io spreco il mio tempo prezioso con te>> si incamminò verso il fratello con passo scoraggiato.

<<Tanto lo so, che mi verrai a cercare>> disse il giovane con un sorriso sul volto, il tono però Chou non lo riuscì a decifrare, non capiva se era una provocazione, una sfida o un'affermazione.

Quando la giovane tornò dal fratello Shun stava già avanzando verso la porta principale e a detta di Chou non aveva una bella vera, sembrava alquanto pallido e scosso, si muoveva come se fosse in un sogno. La cosa non andava bene non andava affatto bene, Shun non poteva mostrarsi bene né per sé stesso, sarebbe stato vulnerabile, né per il clan che sarebbe apparso come un clan indifeso e quindi per Chou e non poteva permetterselo.

Afferrò una manica del fratello trascinandolo più in là, senza provare ad essere delicata o femminile, non aveva mai sopportato più di tanto quelle regole odiose imposte da persone che neanche sopportava.

<<Sta calmo>> disse semplicemente la donna con tono autoritario lanciando al ragazzo una pesante occhiata che aveva davvero più di mille parole.

Shun osservò bene Chou e tirò un profondo respiro per rilassarsi per poi annuire e sforzare un sorriso, sembrava già più sicuro di sé.

<<Hai ragione>>disse l'uomo per poi liberarsi delicatamente dalla presa della donna.

<<allora andiamo? Dobbiamo entrare>>

<<Andiamo>>

Nello stesso momento però Shin era seduto alla sua scrivania, con una scusa era riuscito a dileguarsi per primo, in realtà doveva solamente pianificare, mentre controllava file e file di papiri.

<<CI SONO!>> gridò poi con un sorriso sul volto e correndo giù dai clan, tra poco sarebbe iniziata l'assemblea e non poteva permettersi di mancare non dopo quello che aveva scoperto.

Allo stesso momento Alami era fuori la porta di Shin e riuscì ad appiattirsi al muro in modo da non farsi vedere, era lì per chiedere un informazione... Ma ora... Che cosa intendeva Shin? Che Takeshi avesse ragione? Che l'imperatore fosse davvero stato assassinato?

Angolo autrice.
Ciao bella gente, si si... Sono viva devo dire che non ho aggiornato per due motivi principali:
1) la scuola che sinceramente mi sta occupando tantissimo anche sotto punto di vista della mia vita proprio a causa della scuola mi stanno succedendo molte cose.
2) la difficoltà nel collocare assieme tutti questi personaggi, è stato molto più difficile di quanto mi aspettassi lo ammetto e ho rispolverato un pò il caro buon vecchio GOT e altri libri storico fantasy e ho già le idee più chiare, non vedo l'ora arrivino le vacanze di natale. È stato un brutto periodo questo che ha influenzato molto la mia creatività, anche perché le parti più difficili sono sempre le introduzioni delle cose.
Se trovate errori segnalate che correggo.

Trama--->

Cosa non vi piace?--->

Aspettative superate o no?--->

Critiche--->

Team Shin?--->

Per voi chi è la best girl?--->

Per voi l'imperatore è stato ucciso? Se si, come?--->

Cosa farà Alami adesso?--->

Quanto stanno bene Chou e Kenta da infinito a infinito?---> :3 (OTP!)

Teorie?--->

Oggi sono buona e voglio lasciare un indizio per i prossimi eventi: "un occhio solo e il fuoco bianco" u3u prendetela come una specie di profezia se avete idee su questa scrivetemele in privata.

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