A VOLTE RITORNANO...
Palazzo Yoshida
Kenta riuscì a liberarsi dalla presa che lo stringeva al collo e a scaraventare Akane dalla parte opposta della stanza, anche se non sembrava aveva un bel pò di massa muscolare e si teneva spesso in allenamento, utilizzava vesti larghe proprio per poter nascondere questa sua particolarità così da poter sorprendere l'avversario. Trovava un non so che di divertente nelle loro facce sorprese dopo che era riuscito a colpire l'avversario. Kenta riprese un attimo fiato massaggiandosi il collo mentre osservava Akane che si alzava agilmente, la donna sembrava non aver subito danni fisici, solo sorpresa.
Anche Akane, infatti, aveva quell'espressione, solo che la sua sembrava tendere tanto alla rabbia di chi era stata sconfitta ed ingannata. Kenta prese il piccolo pugnale che portava nella tunica sempre con sé, per motivi di sicurezza, non l'aveva mai usato se non qualche volta per tagliare della carne, ma appena lo prese in mano e si avvicinò alla donna mentre questa prendeva la propria arma, una voce familiare riempì il lungo corridoio del palazzo.
Sembrava essere spuntata dal nulla eppure era come se fosse sempre stata la.
<<Bene Bene- disse una voce di donna seguito da un rumore di passi e un delicato tintinnio, la veste verde acqua che sembrava creata apposta per lei tanto che le stava bene- Akane cara, sei sempre così dura, dovresti sapere che bisogna trattare bene gli ospiti, soprattutto ospiti di un certo livello...>>
Chou avanzò con grande fierezza a passo lento ma deciso, affiancando Kenta e poggiando una mano sulla spalla dell'uomo, guardando fisso la donna che le era davanti con un leggero sorrisetto.
<<Signorina- iniziò Akane con tono di rispetto posando la katana e guardando Kenta dall'alto in basso, finalmente aveva Kenta nelle sue mani e doveva lasciarlo andare via per un capriccio.- credo che->>
<<Non è importante cosa tu credi, va bene?- disse la giovane donna con tono tranquilla, nascondendo però un infinita acidità nella sua voce. Mentre la snobbò con una mano- va via>>
Chou tagliò corto lanciando un occhiata a Kenta che nel mentre era rimasto incredulo, non pensava che Chou potesse reagire così anzi... Credeva che non gli avebbe rivolto la parola o che avrebbe finto di non averlo mai conosciuto, dopo tutto quello che c'era stato, eppure ora lo stava difendendo, forse perché Chou non ha mai sopportato Akane o perché tiene ancora a Kenta?
In realtà per Kenta non c'era stato un granché, una veloce notte di passione, una delle migliori della sua vita, e un piccolo scambio di lettere ma nonostante ciò spesso nella mente di Kenta riaffiorava il ricordo della voce di quella giovane donna sempre così curata e testarda.
Akane annuì di mal gusto e si girò su se stessa per poi andare via, non prima di aver lanciato una delle sue occhiatacce a Kenta.
L'uomo sta volta non impallidì e anzi, ricambiò suscitando ancora più rabbia nella giovane che però non poté far nulla se non andarsene, doveva ancora stare agli ordini di una ragazzina viziata, spesso Chou agiva d'istinto, lo diceva sempre anche Shun ma sta volta aveva esagerato.
Chou aspetto in silenzio senza battere ciglio, osservando Akane andare via. Appena la donna se n'è andò Chou si allontanò dall'uomo, per poi portare le braccia al petto, muovendo le dita della mano destra, mentre sul suo volto si dipingeva un sorriso maligno e i suoi occhi scuri iniziarono a brillare, guardandolo dall'alto in basso. Ci fu un lungo silenzio tra i due dove Kenta non fece altro che osservare la donna.
<<A quanto pare, a volte si ritorna>> disse la giovane rompendo quel silenzio, oscillando leggermente la gamba avanti e indietro, mettendo il mostra Il proprio corpo.
Chou non era certamente un angelo del focolare o una donna sensibile, anzi, Chou non era affatto il tipo di donna che andava giù. Scaltra, senza scrupoli, provocative e ribelle, queste erano solo alcune delle parole che potevano arrivare a descrivere lontanamente la donna, era davvero molto difficile descrivere quella donna. Anche perché erano davvero molte le voci in giro su di lei, ma non erano voci chiare e coincise, erano più sussurri quasi preoccupati e ognuno di questi sibilava un pensiero diverso. Solo su una cosa concordavano tutti: la pericolosità di quella donna.
Molti avevano sentito parlare di chi avesse osato provare a sfidarla e molti di questi avevano fatto una brutta fine, può sembrare una lontana e angosciante coincidenza ma chi conosceva la donna sapeva che non era così. Inoltre Chou non era la donna che considerava la castità un sinonimo di bellezza, non che si lasciasse andare con tutti coloro che voleva, anzi, ma di certo era molto sensuale.
Kenta all'inizio non sapeva bene cosa dire, anche perché voleva solamente rivedere la sua amata Honoka ma la vista di Chou lo turbò e non poco, sentiva un serpente che percorreva le viscere dell'uomo e che si attorcigliava nel suo petto. Nonostante ciò si ricompose subito, cercando di non tremare.
<<Non sono qua per te>> affermò subito l'uomo per evitare spiacevoli equivoci e cercò di indurire la voce e guardando altrove, mentre osservava una delle tante decorazioni lì presenti si chiese perché proprio a lui.
La donna non si scomodò, anzi sembrava molto abituata ad essere al centro disituazioni imbarazzanti anzi era quasi divertita , in tutta sincerità già se l'aspettava che non fosse la per lei, sarebbe stato davvero il colmo, e qualche sua sentinella le aveva già dato una mezza notizia del suo arrivo. All'inizio si sentì strana poi decide di rigirare la cosa al suo favore, come sempre.
<<Io questo già lo sapevo- disse con voce innocente, sporgendosi verso l'uomo e sussurrando- sei qua per la tua amata sorella?>>
Kenta strinse I pugni e la guardò malissimo, come si permetteva di nominare la sorella?! Quella donna riusciva sempre a cacciar fuori il peggio di lui, ma sotto sotto Kenta era sicuro che era proprio quello l'intento della donna e si contenne.
L'uomo prese una ciocca dei capelli della donna e l'accarezzo, con grande sorpresa di quest'ultima le cui guance si tinsero anche un pò di rosso, osservò bene Kenta e si avvicinò a l'uomo col respiro pesante.
Purtroppo però ormai mille visioni di Chou che tormentava la sua dolce Honoka gli assillavano la mente, voleva assolutamente portarla via. L'ambasciatore reale si allontanò di scatto lasciando Chou ancora più sorpresa e con l'amaro in bocca, per lei quella era una chiara richiesta di guerra.
<<sono qui in vesti lavorative>> affermò cercando di non aggredirla. Mentre pensava a dove mai potesse essere Honoka in quel momento.
Honoka in realtà era appena tornata da una delle sue tante "passeggiate", ovvero da una di quelle tante piccole fughe in cui vagava per il villaggio la vicino vestita da uomo, era un'attività che faceva fin da bambina ma di cui solamente Kenta era a conoscenza. Non osava immaginare cosa avrebbe subito se fosse mai stata scoperta.
Honoka appena sentì la voce del fratello fu prima di tutto sorpresa e credette di aver avuto solamente una allucinazione uditiva ma quando la voce del fratello non cessò di parlare capì che in realtà Kenta era davvero lì, quasi gli occhi si riempirono di lacrime ed era subito pronta nel correre nelle braccia del fratello. Quando però era sulla porta atterrò di scatto, riconoscendo la voce di Chou. Honoka non aveva mai capito il perché ma Chou la detestava dal profondo, non lo mostrava, almeno non sempre, ma spesso Chou la accusava ingiustamente di cose mai fatte e la trattava davvero molto male. Così tanto che spesso perfino la moglie del capo clan prendeva le difese della concubina.
Ora le fu tutto più chiaro, mentre ascoltava in silenzio il dialogo del fratello e di Chou capì che si amavano o almeno che si erano amati. Non fu molto sorpresa, conosceva la capacità di Kenta di riuscire ad attratte ogni donna, ma non avrebbe mai pensato che Chou fosse la tipa che cascava nelle parole dolci ma chiaramente false del giovane.
Il suo sguardo passò velocemente su entrambi, sperando che Chou se ne andasse presto per poter abbracciare il fratello. Odiava ammetterlo ma le era mancato davvero molto e non se n'era accorta se non in quel momento, quando era così vicino a lei. Eppure ora sembrava più lontano che mai, il modo in cui guardava la sua rivale era pieno di passione. Che Kenta amasse Chou? Poteva anche essere, odiava ammetterlo ma Chou era davvero una bella donna e piena di un certo fascino.
Chou si aspettava anche quella risposta e avanzò verso il giovane, entrambi potevano sentire il respiro dell'altro: Kenta sentiva l'odore pungente di muschio bianco della donna mentre Chou sentiva l'odore di foresta e pioggia appena caduta dell'uomo.
Kenta si sentì un pò adisagio ma mascherò perfettamente la cosa, in quel momento la priorità era sua sorella non quella donna, doveva trovare il modo di mandarla via ma sapeva che non sarebbe stato facile.
<<Vesti lavorative hai detto?- chiese Chou, ricordandosi che Kenta era l'ambasciatore reale. Chissà come ma questo ricordo le era del tutto fuggito dalla mente- giusto... Che notizia porti al me e al clan?>>
La donna finse di sembrare interessata al bene del clan, in realtà voleva solamente sapere perché Kenta era lì per un suo capriccio personale, niente di più e ora una certa curiosità la divorava.
Kenta riconobbe la curiosità della donna, la conosceva bene ormai, fu davvero tentato di dirle la verità anche perché era sicuro che tanto Chou sarebbe riuscita a trovare un modo per scoprirlo lo stesso.
<<Tranquilla, non disperarti- disse con una punta di ironia nella voce, quasi per prenderla in giro- tanto saprai presto perché>>
Chou si arrabbiò e aggrottò la fronte per poi guardare Kenta con aria quasi cagnesca, provò a non arrabbiarsi. Odiava davvero molto essere presa in giro ma quella forse era un occasione interessante per divertirsi un pò ed uscire dagli schemi.
Chou sorrise maligna ma non come prima, sorrise con divertimento.
<<Spiegati meglio- disse Chou con un tono quasi infastidito allontanandosi da lui- voglio sapere>
In quel momento sembrava esattamente una bambina viziata che voleva essere accontentata, a volte Chou era anche quello, ma non vuol dire che le bambine non potessero essere forti.
Anche Honoka ora era più che curiosa, voleva sia riabbracciare il fratello ma sapeva che quest'ultimo poteva portare un messaggio davvero di vitale importanza, aveva sentito qualcosa al villaggio ma voleva avere conferma. Non era la tipa che ascoltava le voci di corridoio.
<<Te l'ho appena detto, lo saprai presto- Kenta aveva intenzione di vincere quella partita e se voleva vincerla, l'avrebbe vinta.- prepara le valigie>>
Kenta si allontanò spintonandola con la spalla, si fermò poi a metà via.
<<Ci rivedremo presto, molto presto. Ne sono sicuro>> ammise l'uomo ridacchiando.
La donna capì all'istante, o meglio le donne. Sia Honoka che Chou avevano capito tutto, allora era tutto vero.
Mentre Honoka accennò a un timido sorriso, così poteva restare vicino al fratello e magari trovare un modo per fuggire dal clam Yoshida, allo stesso tempo però Chou era più che sorpresa. Non che gli importasse davvero tanto del precedente imperatore, però poteva essere un problema per suo fratello e quindi anche per lei.
Chou rimase un attimo ferma lì immobile e pestò un piede per terra dalla rabbia, forse per ora Kenta era riuscito a vincere ma presto lei si sarebbe vendicata in un modo o nell'altro. Chou però ora voleva andare infondo alla cosa e corse a cercare il fratello, stranamente era preoccupato per Shun, lo conosceva bene e sapeva in che stato poteva essere ora.
Kenta osservò ridscchiando la donna, e riprese a camminare cercando Honoka, voleva rivederla così tanto e finalmente adesso nessuno glielo avrebbe impedito. Eppure continuava a pensare a Chou, perché? Forse lo sapeva bene, era preoccupato conosceva lo spirito di vendetta della donna e poteva essere davvero crudele quando voleva.
All'improvviso venne afferrato con forza, Honoka lo stava abbracciando fortissimo con quasi le lacrime agli occhi.
<<Honoka!>> esclamò Kenta stringendola a sé e bacindole la fronte, le era così mancata per tutto quel tempo. Finalmente la stava abbracciando.
<<Ero così in pensiero per te- confessò l'uomo cercando di non commuoversi, ora doveva lui dare coraggio alla sorella- come stai tu? Come ti hanno trattata fino ad ora?>>
Honoka osservò il fratello per poi chiudere la porta della camera, non voleva che qualcuno li vedesse.
<<Anche io ti ho pensato spesso- ammise la concubina con un sorriso- sono felice di vederti, sto bene, davvero sto bene. Però ora parlami di te, abbiamo poco tempo>>
Quell'ultima frase spezzò il cuore del giovane, sapeva anche lui che avevano così poco tempo e ora che anche Honoka l'aveva detto il suo cuore ormai era frantumato.
Kenta allora annuì scoraggiato e le accarezzò una guancia <<Tranquilla mia dolce sorella- disse osservandola con dolcezza, le labbra alzate in un sorriso e gli occhi lucidi- ti prometto che ti riprenderò ad ogni costo.>>
Honoka sorrise leggermente, sebbene si trovasse abbastanza bene la, l'unica pecca era quella donnaccia di Chou, voleva assolutamente andare via e tornare a stare con suo fratello. Ormai Kenta era la sua famiglia, aveva perso tutti quelli che le stavano a cuore, tra l'altro lei e Kenta erano fratelli solo da parte di padre, quindi la cosa era ancora più complicata.
Dei passi avvanzarono lungo il corridoio e purtroppo l'ambasciatore capì che era arrivata l'ora di andare.
<<Devi andare>>l'anticipò Honoka con un triste sorriso guardando verso il basso, stranamente gli sarebbe mancato di più adesso che quando era partita la prima volta per diventare una concubina.
Kenta le accarezzò i capelli dolcemente <<lo so, purtroppo è così ma ci rivedremo preso e appena ci rivedremo non ti lascerò più andare via, leggeremo ogni sera fino a tardi e non ti costringerò a sposarti...>>.
Era una promessa molto azzardata, anzi più che una promessa era un'affermazione del tutto impossibile, detta sul momento per la immensa goia e il grande amore.
La ragazza sorrise felice, era così felice, presto sarebbe tornata ad essere libera e a vivere felicemente con suo fratello eppure una parte di lei sapeva che quello che suo fratello aveva appena detto era davvero una grande bugia, ma voleva continuare a crederci almeno un pò, così da avere un motivo felice per alzarsi.
Kenta la salutò ancora una volta con un veloce bacio sulla fronte per poi uscire in fretta e furia con un sorriso sul volto, era riuscito nel suo obbiettivo e sua sorella sembrava stare abbastanza bene, era una delle giornate più belle della sua vita.
Osservò bene il corridoio per vedere da dove venisse quel suono di passi, notò allora che una serva stava semplicemente passando per le stanze con in mano un enorme cumolo di coperte.
Kenta tirò un sospiro di sollievo, per poi girarsi un'ultima volta verso la camera della sorella, non poteva farla scappare ora, sarebbe stato certamente scoperto all'istante sopratutto ora che si era messo Akame contro.
L'ambasciatore non poté non pensare un'ultima volta allo sguardo freddo che quella donna gli aveva rivolto appena prima di uscire, era più che sicuro che un giorno o l'altro avrebbe provato ad ucciderlo... E lui si sarebbe fatto trovare pronto per affrontarla.
Ora che aveva terminato ogni suo compito, morale e politico, poteva finalmente andarsene per tornare al Palazzo, i suoi doveri erano terminati e poteva finalmente rilassarsi, anche se era più che sicuro che a palazzo Chou gliene avrebbe fatte passare di tutti i colori.
ANGOLO AUTRICE
Ciao ragazzuoli e ragazzuole,
Scusatemi dell'attesa qwq so che ora volete uccidermi e so che vi stavate organizzando per venire con i forconi sotto casa ma ho avuto davvero moooooolto da fare ma per farmi perdonare ho organizzato una sorpresa u3u.
Chou vi è piaciuta?--->
Kenta?--->
Kenhou (Kenta X Chou) o Kenoka? (Kenta X Honoka) --->
Che ne pensate di Honoka? --->
Teorie--->
Critiche--->
Trama--->
Cosa potevo togliere o aggiungere?--->
Cosa succederà nel prossimo capitolo?--->
Personaggio preferito?(TUTTI GLI OC SONO BELLI A MODO LORO!) --->
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