"PADRE!"

"Stiles, stai calmo." 

"SONO UN PADRE, DEREK!"

"Sì, lo so, anche io, da sei anni."

"E PERCHÉ' NON STAI URLANDO?"

"Perché non ne vale proprio la pena."

"Derek, ma ti rendi conto di cosa ha detto?"

"Sì, infatti non manderemo Tommy in quella scuola."

"ASSOLUTAMENTE NO!"

"Quindi perché continuare ad urlare a girare per casa sbraitando?"

"PErché quella stronza mi ha offeso!"

"Stiles..."

"Lo so, okay? Ma non si può permettere di dire che MIO figlio è vestito in modo strano!"

"No, non può, infatti Tommy andrà in un'altra scuola."

"Cioè, che cosa le cambia se mio figlio ha fatto i capricci e ha voluto per forza uscire col mantallo di Superman anche se non è carnevale? EH?"

"Dio, Stiles, dai..."

"Uffa, e va bene..."

"Ora ti siedi qui con me?"

"Sì..."

"E mi aiuti a sfogliare questi cataloghi per capire come arredare la Villa?"

"La facciamo una stanza gialla?"

"Poi vedremo."

"Uff!"

La parola era "PADRE".