#81

Non è reale, non è reale...

Stiles se lo ripete come un mantra da almeno dieci minuti. Si trova in un bosco, è buio e tutto intorno c'è solo vegetazione. Sente chiaramente qualcosa che gli si sta avvicinando, sente i passi sul terreno, ma non vede niente. 

L'ansia gli sta per chiudere la gola, i passi sono sempre più vicini e il buio è sempre più soffocante. Sta cominciando a sudare e ha stretto i pugni. Quello è un attacco di panic-

"Okay, okay! Basta! Spegnete quest'affare!"

Derek gli toglie il visore di realtà virtuale dagli occhi e lo lancia sul divano, colpendo Isaac. Stiles riprende a respirare e si sente anche un po' stupido per essersi spaventato così, ma è stato irrazionale. 

Scott spegne la console, Isaac mette a posto i cuscini del divano ed entrambi se ne vanno nelle loro stanze senza fiatare. Derek si è seduto sulla sua poltrona, con espressione corrucciata e braccia conserte. 

"Sourwolf? Stai bene?" chiede l'umano.

"Tu stai bene?" ribatte con una domanda il mannaro. 

Stiles si lascia cadere ai piedi della poltrona, afferrando le patatine che stava mangiando poco prima e appoggiando la testa contro un ginocchio di Derek. 

"All'inizio era divertente, poi il bosco è diventato troppo opprimente. La realtà virtuale non fa proprio per me" spiega. "Grazie", aggiunge, battendo un colpo contro il polpaccio dell'altro.

Derek gli passa una mano tra i capelli, è il suo modo di dire prego e Stiles lo sa. Sorride impercettibilmente e allunga il pacchetto di patatine verso l'altro. 

"Non mi piacciono queste schifezze. E non dovrebbero piacere nemmeno a te, fanno male!"

"Ehi, Sourwolf, non puoi preoccuparti per me due volte in una sera, potrei innamorarmi di te!" ribatte Stiles, ridendo. 

Potrei innamorarmi ancora di più di te, si corregge, poi, solo nei pensieri. 

La parola era "REALE".

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