#186
"Ehi, scimmia!"
Stiles afferra al volo Arya, la figlia di Laura Hale, che gli corre in contro appena lo vede passeggiare nel parco.
"Zio Stiles!" esclama la bambina, di tre anni, appena lui la solleva e la fa roteare, facendola ridere.
"Come stai, principessa?" chiede, scoccandole un bacio su una guancia, facendola arrossire.
"Sto benissimo! Oggi mamma mi ha comprato la palla!"
"Che ha già quasi perso. Ciao, Stiles!" saluta Laura, raggiungendoli.
"Ciao, Lau" ricambia Stiles, baciando anche lei. "Non lavori oggi?" chiede. Sa che Laura a quell'ora del mattino, di mercoledì, dovrebbe essere in ufficio.
"No, zio! Mamma oggi non lavora perché è venuto zio Der Der!" risponde per lei la bambina, facendo irrigidire Stiles. Laura gli rivolge uno sguardo di Scuse.
"Ci ha fatto una sorpresa, ci ha avvisate solo ieri sera e stamattina presto è arrivato" spiega.
Stiles le sorride. "Beh, allora vi lascio andare dallo zio" dice, sorridendo e lasciando scendere la bambina che, però, afferra i suoi jeans.
"Ma no! Zio Der Der è lì!" dice, indicando un punto alla loro destra. Stiles volge lo sguardo e lo vede, seduto su una panchina, che li guarda.
Non vede Derek da tre anni, da quando ha avuto un lavoro con primario in un ospedale di New York e hanno litigato, perché Stiles l'ha saputo solo una settimana prima della partenza.
Si conoscono da quando Stiles aveva sei anni e Derek undici, sono cresciuti insieme, le loro famiglie sono cresciute insieme e Stiles se ne è innamorato quando aveva quindici anni. Ora ne ha trenta e lo ama ancora come quando era un adolescente. Probabilmente Derek lo ha sempre saputo, ma ha sempre fatto finta di non sapere. Forse per non ferire i suoi sentimenti.
Stiles vede Derek alzare una mano, in un saluto timido, senza però alzarsi.
"Vieni, zio Stiles!" lo riscuote la bambina, tirandolo per una mano, verso Derek. Stiles si lascia trascinare, ancora sotto shock e seguito da Laura.
Derek si alza, quando lo raggiungono.
"Zio Der Der, guarda, è zio Stiles!"
Derek sorride ad Arya, scompigliandole i capelli.
"Sì, lo vedo. Ciao, Stiles" lo saluta, continuando a sorridere.
Stiles crede che in tutti quegli anni, Derek non sia mai stato tanto bello.
"Ciao, Derek. Come stai?"
"Sto bene, tu?"
Stiles si passa una mano dietro la nuca. Odia essere imbarazzato. Dovrebbe essere ancora arrabbiato!
"Sto bene anche io, grazie."
"Tesoro della mamma, non volevi un gelato?" li interrompe Laura, prendendo sua figli ain braccio, che batte le manine contenta. "Bene, andiamo. Der, ci vediamo dopo" dice, rivolta al fratello.
Stiles infila le mani in tasca, ancora più in imbarazzo ora. Si trova lì, di fronte al suo grande amore, bello come il sole e non riesce a guardarlo negli occhi.
Sente un dito sotto il mento e Derek lo costringe ad alzare lo sguardo. Oh, non era così vicino, prima. Stiles sa di essere anche arrossito, ora.
"Mi dispiace" dice solo l'uomo, spostando il tocco fino alla guancia calda di Stiles che ora ribolle.
"E a me dispiace averti detto che non saresti mai diventato un medico di successo. Ho visto tutte le tue interviste su tutte le ricerche che hai fatto" confessa, ammettendo anche le sue colpe.
Derek sorride, senza fermare la carezza.
"Ho combinato un casino quel giorno. Non riuscivo a dirti della partenza, perché non sapevo come dirti che ti volevo lì con me."
Stiles spalanca gli occhi.
"Con te? A New York? E Perché?"
La man di Derek si sposta dietro la sua nuca, stringendo la testa di Stiles contro il suo petto. Stiles sente le sue labbra tra i capelli, un bacio lieve.
"Perché ti amo, Stiles. Sono solo un codardo."
Stiles ritrova il senso del movimento e stringe a sua volta le braccia intorno alla vita di Derek. alzando la testa per guardarlo negli occhi.
"Sei proprio un idiota" gli dice, prima di appoggiare le labbra sulle sue.
LA parola era "SCIMMIA".
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