#182
"Signor Hale, suo figlio ha imbrattato l'intera mensa e si è anche firmato."
Robert Hale, quarantasette anni, di cui tante ore passate in uffici di presidi per "merito" di suo figlio Stiles.
Si passa una mano tra i capelli, esasperato. "Mi dispiace, preside. posso pagare qualcuno per farla riverniciare. Stiles sarà in punizione fino alla fine dei suoi giorni."
Stiles, suo figlio adottivo dall'età di tre anni (in realtà è solo in affido, perchè Robert conosceva i suoi genitori morti in un tragico incidente e loro avevano scelto la sua famiglia in caso fosse successo qualcosa di tragico) e già da piccolo una vera peste. Robert aveva dovuto ridipingere le pareti di casa per almeno dieci volte ed erano passati solo quattordici anni. Aveva cominciato con i gessetti, poi con le penne e le matite. Poi era passato agli acquerelli, le tempere e per finire, le bombolette spray.
"No, non c'è bisogno di ridipingere" lo interrompe la preside. "Farà bene a punirlo e dovrò sospenderlo per un giorno, ma ho un'idea."
Robert annuisce per farla continuare.
"Veda, Stiles ha un talento. Il disegno che ha fatto è davvero bello. Vorrei che facesse la stessa cosa in palestra e nei laboratori di scienze e matematica."
"Davvero?" chiede l'uomo, sbalordito.
La donna sorride. "Sì, davvero. Magari così la smette di venire qui dentro di notte spaventare il custode."
Roberto sorride. Chiacchierano un altro po', poi esce dall'ufficio e va a casa, ad aspettare qual mezzo delinquente.
....
Quando Stiles entra in casa, al fianco di Derek che già gli ha fatto la ramanzina più lunga della storia, lo fa a testa chinata e un'espressione da cucciolo bastonato. Entra in salotto e trova Robert e Talia seduti, che con il solo sguardo lo stanno già rimproverando.
"Lo so, ho sbagliato. Lo so, è illegale e lo so, non dovrò farlo più" esordisce, senza alzare lo sguardo e sente lo sbuffo di Derek che si siede sulla poltrona.
"Stiles" dice Talia, "è anche pericoloso, oltre che illegale. Se fossi caduto da uno di quei banchi in piena notte e nessuno ti avesse sentito?"
Stiles abbassa ancora di più lo sguardo.
"C'eri anche tu, vero?" il tono di Robert è quasi rassegnato, quando si rivolge a Derek.
Stiles guarda l'altro ragazzo e lo vede annuire, alzando gli occhi al cielo.
"Okay" dice l'uomo, alzandosi, "siete entrambi in punizione per tutto il mese. Andrete a scuola e tornerete qui, nessuna deviazione e nessuna uscita nel weekend!"
I due ragazzi annuiscono insieme. "Però" continua l'uomo, indicando Stiles, "tu ogni sabato sarai a scuola. La preside vuole una delle tue opere in palestra e in due laboratori".
Lo sguardo di Stiles si illumina e quasi saltella. "Davvero? Le sono piaciuti i disegni?"
"Andatevene di sopra e studiate!" risponde Robert e Stiles, ancora saltellando, obbedisce, seguito da Derek.
....
"I miei disegni in tutta la scuola!"
Stiles ora sta saltellando direttamente sul letto di Derek, mentre lui lo guarda con braccia incrociate e sopracciglia alzate.
"Hai insistito così tanto che ti sei fatto ascoltare, ragazzino" lo prende in giro, allungando le mani davanti a sé, per farlo scendere e afferrarlo. Stiles salta giù con un balzo, diritto davanti a Derek.
"Però così non andremo più in giro di notte" dice, con un broncio.
Derek si avvicina e afferra il suo labbro inferiore tra i denti. "Non volevi fare qualcosa sulla vetrina del macellaio? Il signor Robbs?" gli soffia sulle labbra.
"Mi piaci quando appoggi le mie follie!"
Derek lo stringe, sperando che anche Stiles, tra un anno, possa appoggiare la sua follia. Vuole che vadano nello stesso college, che possano affittare una casa e vivere insieme, davvero insieme, come una coppia.
La parola era "IMBRATTATO".
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