#169
Derek sta passeggiando nel parco, un pallone in una mano e Robbie, suo figlio, nell'altra. Il bambino lo sta strattonando per poter arrivare più in fretta dai suoi amici che lo stanno aspettando alle giostre, ma Derek ha un atroce mal di testa e non ha proprio voglia di correre verso dei bambini urlanti. Si gode l'aria, il verde che li circonda e alza gli occhi al cielo ogni qual volta una donna si ferma per ammiccare in sua direzione. Alcune sono proprio sfacciate.
Sta decidendo se fermarsi al chiosco per prendere un caffè nero e amaro, prima di raggiungere le giostre e altre mamme che vorranno sicuramente parlargli, quando Robbie lo strattona ancora più forte.
"Robert! Basta, tra poco arriviamo!" lo rimprovera.
"Ma papà, guarda, c'è il maestro Stiles!" continua a strattonarlo il bambino, indicando un punto alla loro sinistra.
Stiles è il nuovo maestro della classe di Robbie, è arrivato da appena due mesi e suo figlio lo adora. Dal primo giorno, non fa che parlare di lui. Derek lo incontra ormai tutti i giorni, quando va a prendere suo figlio all'ultimo anno di asilo. Stiles è molto giovane, è alla sua prima esperienza ma i bambini stravedono per lui. E' brillante, intelligente e riesce a non farli mai annoiare. Ogni pomeriggio, quando Derek va a scuola, accompagna lui personalmente ogni bambino verso i genitori, con un enorme sorriso. I bambini lo abbracciano sempre prima di salutarlo e lui non si risparmia mai, li stringe a sua volta e sorride a tutti i genitori. Nelle ultime due settimane, suo figlio è sempre stato l'ultimo ad uscire dalla classe, quindi Stiles ha potuto fermarsi a parlare con Derek di quanto sia intelligente Robbie, di quanto sia socievole o semplicemente di cosa ha fatto quel giorno. Derek è sempre affascinato dalle chiacchiere del maestro, dalle sue mani che gesticolano veloce e soprattutto dai suoi occhi.
Okay, Derek è affascinato da Stiles e basta, lo ammette, ma è davvero un bel ragazzo.
Segue il dito di Robbie che indica un punto poco lontano e vede il maestro che sta camminando nella loro direzione, con un enorme cane nero al guinzaglio e un cappellino rosso calato sulla testa.
"Maestro Stiles!" urla Robbie, agitando la mano libera e saltellando al fianco di Derek. Stiles si ferma, si guarda un po' intorno per capire chi lo stia chiamando, poi posa i suoi occhi su Robbie. Derek può chiaramente vedere il suo sorriso allargarsi e la sua mano alzarsi in un saluto.
Robbie continua a strattonarlo e Derek lo lascia fare, gli lascia la mano e il bambino corre verso Stiles, che si abbassa sulle ginocchia e apre il braccio libero dal guinzaglio, per poter accogliere il bambino tra le braccia. Derek cammina, accelerando solo un po' il passo, fino a raggiungerlo.
"Maestro Stiles, questo cane è bellissimo!" sta dicendo suo figlio, indicando il cane, ma senza avvicinarsi. Derek sa che ha sempre avuto un po' paura dei cani, soprattutto se così grandi.
"Lui si chiama Wolf ed è un cucciolone che non fa del male a nessuno. Dai, accarezzalo!" lo esorta il maestro e Robbie fa un passo allungando la mano. Il cane, in risposta gliela lecca. Robbie esplode in una risata e si fa avanti, affondando le manine nel pelo nero.
"Buongiorno, signor Hale!" trilla il ragazzo, alzandosi e rivolgendosi a Derek, sorridendo ancora.
"Buongiorno, maestro Stilinski."
"Papà, voglio un cane!" esclama Robbie, facendo sorridere i due adulti.
"Ho già te, piccola bestiola, mi basti e avanzi" lo prende in giro Derek, scompigliandogli i capelli, mentre il bambino continua a giocare col cane. "Maestro Stiles!" dice, rivolgendosi all'altro. "Cosa fai al parco? Giochi anche tu con la palla?"
Derek vede Stiles sbuffare una risata. "No, Robbie, ho portato Wolf a fare un giro e passeggio con lui fino a quando non si unirà a qualche bambino per giocare con la palla."
Gli occhi di Robbie sembrano illuminarsi. "Io ho la palla, guarda!" dice, indicando il pallone che sta reggendo Derek.
"Ed è davvero una bellissima palla!" risponde Stiles.
"Posso giocare io con Wolf?" chiede, rivolgendosi sia a Stiles che a suo padre.
"Non avevi appuntamento con i tuoi amici?" chiede Derek.
"Ma papà, loro li vedo sempre! Voglio giocare con Wolf!"
"E l'impegno che hai preso con loro?" incalza Derek.
"Facciamo così" si intromette Stiles. "Andiamo dai tuoi amici e giocate tutti insieme. Cosa ne dici?"
Robbie batte le mani entusiasta. "Posso portare io il guinzaglio mentre andiamo?" chiede a Stiles che annuisce e gli lascia il guinzaglio.
Derek inarca un sopracciglio verso il ragazzo. "Non è troppo grande per lui?"
Stiles sorride. "Non si preoccupi, signor Hale. Wolf non tira e non corre, adora i bambini."
Derek annuisce e si avviano verso le giostre, loro affiancati e Robbie pochi passi davanti, insieme al cane.
Quando arrivano, Robbie corre subito verso gli altri bambini, trascinandosi dietro Wolf che non oppone nessuna resistenza. I suoi amici subito lo circondano. Stiles si siede su una panchina poco lontano, battendo con la mano sul legno, per chiedergli di fare lo stesso.
Restano qualche minuto in silenzio ad osservare come il cane si stia lasciando strapazzare dai bambini e come insegua con loro la palla.
"Signor Hale" richiama la sua attenizione Stiles e Derek si volta a guardarlo. "Quel gruppo di mamme la sta fissando. Molto intensamente e in maniera anche inquietante.
Derek sbuffa, lasciandosi andare contro lo schienale, con espressione esasperata.
"Lo so, lo fanno ogni volta" spiega, togliendosi gli occhiali da sole, per grattarsi un occhio, stanco.
"Beh, se fa così, non aiuta certo la cosa" dice Stiles e Derek inarca un sopracciglio in sua direzione.
"Ha degli occhi bellissimi, togliendo gli occhiali peggiora solo la situazione" dice, indicando le donne che ora stanno quasi squittendo.
Derek inarca anche l'altro sopracciglio. "Occhi bellissimi?" chiede.
"Beh, è un dato di fatto che quel verde sia innaturalmente bello" risponde l'altro, muivendo un dito davanti ai suoi occhi. Derek sorride. "Vuole unirsi a quelle donne, per caso?" chiede ghignando. Stiles sembra perdere l'aria sfacciata e arrossisce abbassando lo sguardo, poi lo arialza, determinato.
"Oh, no" dice. "Io sono fortunato, sono già un passo avanti, le sto parlando e sono seduto al suo fianco" e gli fa un occhiolino. Ora è Derek ad arrossire appena.
"Ci sta provando con me, maestro Stilinski?" chiede.
"Papà! Acqua!"
Derek si gira verso Robbie che gli sta correndo in contro, sudato e arrossato.
"Robbie, non correre così tanto che sudi troppo" lo riprende, passandogli la borraccia.
Il bambino beve qualche sorso, poi si rivolge a Stiles. "Maestro Stiles, Wolf è bravissimo con la palla!"
"Hai visto che bravo?"
"Sì! Papà, ho fatto goal due volte!" dice rivolto a Derek, alzando la mano facendo il numero due.
"Bravo ometto!" gli dice, scompigliandogli i capelli. Robert si allunga a schioccargli un bacio sulla guancia, poi torna a giocare.
"Robbie è un bambino straordinario, si vede che la adora" dice Stiles, tenendo ancora lo sguardo sul bambino in lontananza.
"Mh" annuisce Derek. "Siamo molto legati e lui è davvero una forza."
Derek si perde un po' nei pensieri, ricordando tutti i momenti in cui è stato proprio Robbie a farlo ridere, a tirarlo fuori da giornate storte. Gli ha migliorato la vita, decisamente, e non può che esserne più felice.
"Anch'io sono cresciuto solo con papà, da quando avevo otto anni" dice Stiles, interrompendo il silenzio. Derek non sa cosa dire, si gira solo a guardarlo. "Papà dice sempre che se non ci fossi stato io, non sa che fine avrebbe fatto."
Derek annuisce. "Noi siamo soli dal primo giorno, ma sono d'accordo con suo padre."
"Una di quelle donne sta decidendo se venire qui o meno" cambia discorso Stiles. Derek osserva il gruppetto poco distante e stanno tutte circondando una donna giovane, bionda, magra, con un abitino a fiori.
"Non è il mio tipo" sentenzia Derek.
"E quale sarebbe il suo tipo?"
Derek risponde tenendo ancora lo sguardo fisso davanti a sé. "Al momento, direi qualcuno meno femminile." Quasi sogghigna, quando sente Stiles strozzarsi con la propria saliva.
"Sta bene?" gli chiede, ghignando.
"S-sì, sì!" dice riprendendosi. "Saliva di travers-"
"Ciao!" li interrompe la donna bionda, parandosi davanti a Derek.
"Buongiorno signora Hobbs!" risponde Stiles, togliendosi il cappellino.
"Oh, maestro Stiles! Che piacere vederla, Anne sarà felice di vedere che è qui, parla sempre di lei." Stiles sogghigna e la donna si rivolge a Derek.
"Come stai, Derek?"
"Bene, Brittany, grazie" risponde gentile. Quella è pur sempre la mamma della bambina per cui Robbie ha una stratosferica cotta.
"Mi chiedevo se oggni pomeriggio ti andasse di venire da noi con Robbie, Anne ne sarebbe felice."
Derek si trova prreso in contropiede, nessuna è ma stata così diretta e ha messo i bambini in mezzo, non sa come rifiutare. Si irrigidisce, quando sente Stiles avvicinarsi e accoccolarsi al suo fianco, stringendogli le braccia intorno ai fianchi.
"Mi dispiace, signora Hobbs, oggi io Robbie e Derek abbiamo degli impegni" dice, e Derek può quasi vedere il suo sorriso malizioso. Brittany borbotta qualcosa e saluta, allontanandosi veloce. Stiles nons embra intenzionato a staccarsi e Derek abbassa la testa per poterlo guardare.
"Ci sta provando con me, maestro Stilinski?" ripete la domanda di poco prima.
"Ci sto riuscendo, signor Hale?" ribatte con un'altra domanda.
Derek sbuffa, alzando gli occhi al cielo. Muove un braccio per avvolgerlo attorno alle spalle del ragazzo, abbassandosi per parlargli vicino all'orecchio. Sente Stiles sussultare a quel gesto.
"Fin da quando hai cominciato a far uscire mio figlio per ultimo."
Stiles arrossisce di botto, ma stringe un po' la presa, prima di scioglierla e rimettersi a sedere diritto. Derek appoggia il braccio allo schienale.
"Oggi siete davvero impegnati con me, vi preparo il pranzo" ordina Stiles.
Derek, semplicemente, annuisce e sorride.
La parola era "MAESTRO".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top