#147
Lydia non ha paura, è solo un po' tesa. Ha preso appuntamento con lo studio dell'avvocato sotto falso nome, ma non avrebbe potuto dare il suo o non l'avrebbero mai fatta entrare.
Saluta la ragazza nella reception e segue le sue indicazioni, seconda porta a destra, nel corridoio del secondo piano, sulla porta c'è scritto Derek F. Hale - Avvocato divorzista.
La porta è aperta, quindi dà un leggero colpetto per annunciarsi e la voce di Derek, da un'altra stanza, le dice di accomodarsi e che arriva a breve.
Dopo due minuti, Derek entra, da una porta in fondo alla stanza e si blocca a fissarla.
"Ciao, Derek" esordisce la donna.
Derek avanza, fino a sedersi di fronte a Lydia, la scrivania nel mezzo.
"Salve, Signora Lee. O forse è meglio Signora Stilinski, giusto?" attacca subito l'uomo.
"Mi dispiace Derek, ma se ti avessi detto il mio vero nome, ora non sarei qui, lo sai bene."
Derek annuisce. "Cosa vuoi, Lydia?" chiede.
Lei sorride. "Beh, è ovvio, no?"
Derek inarca le sopracciglia.
"C'è qualche pericolo imminente e vi serve il mio aiuto? Ve l'ho detto quattro anni fa che non metto più piede in quella città" risponde duro.
"No, Derek, niente affatto. Sono qui solo perchè mi serve un avvocato."
"Lydia, mi occupo di divorzi."
Lei sorride ancora. "Appunto."
Ora Derek sembra preso in contropiede.
"Stiles ed io andiamo d'accordo, molto, ma ci siamo resi conto che non siamo fatti per essere una coppia, per niente. Siamo sposati da un anno e non facciamo nemmeno più l'amore. Siamo come fratello e sorella."
"E tra tanti avvocati, proprio me?"
"Sei il migliore, lo sai. E poi...Voglio farvi incontrare?"
Derek ora sembra arrabbiato.
"Posso passare il tuo caso ai miei colleghi, sono del mio studio e sono bravi quanto me."
Lydia sembra perdere un po' di compostezza.
"Derek, per piacere. Voglio che sia tu a seguire la cosa, non sarà nemmeno lungo. Siamo entrambi d'accordo, ci serve solo qualcuno che si occupi delle scartoffie."
"Appunto. Può farlo chiunque."
Lydia prende un lungo sospiro.
"Ti ama, okay? Ti ama ancora, da sempre. Ogni tanto guarda una tua foto che ha sul cellulare, sai?"
Ora è Derek a respirare profondamente, come per calmarsi.
Due settimane dopo
"Ehi, Lyds, è in ritoardo l'avvocato?"
Lydia guarda l'orologio che ha al polso. "Solo di due min- Oh, eccolo!"
Derek entra nella caffetteria quasi deserta. Hanno deciso per un posto neutro e informale.
La ragazza sente la stretta di Stiles su un polso. "Lyds..."
Lei fa finta di non sentirlo.
"Ciao Derek!"
"Lydia. Ciao, Stiles."
Derek sembra perfettamente rilassato; si siede di fronte ai due e tira fuori dalla borsa dei fogli.
"Dovreste firmare entrambi tutti i fogli. Potete anche leggerli, ma, in breve, dichiarate che site in pace e che nessuno dei due chiede niente all'altro. Così come mi ha chiesto Lydia."
Stiles afferra i fogli e comincia a leggere, annuendo. Lydia, non vista, rivolge un sorriso a Derek che, stranamente, ricambia appena.
"Okay" li interrompe Stiles, "io...ehm, non ho una penna".
Derek gli allunga la sua. "Tieni, usa questa."
Stiles incrocia il suo sguardo per la prima volta e, stupendo sia se stesso che Derek, gli sorride, prendendo la penna.
Stiles sta firmando l'ultimo foglio quando Lydia si alza. "Bene, io ho firmato tutto, ma ora devo correre a lavoro" si sporge verso Stiles, baciandogli una guancia, "ciao, tesoro mio. Ciao, Derek!".
Non hanno nemmeno modo di rispondere, che la ragazza si è già avviata verso l'uscita.
Stiles finisce in un solo sorso il suo cappuccino.
"Da quando bevi caffè?" non riesce a frenarsi dal chiedere Derek.
Stiles sorride. "Da quando stanotte l'ho passata al telefono con Scottie e Lydia mi avrebbe ucciso se avessi sbadigliato mezza volta."
"Scott sta bene?" si trova a chiedere Derek.
"Sì, benissimo. Allison è al termine della gravidanza e lui è solo un papino in ansia" sorride. "Tu come stai, Derek?"
"Sto bene" risponde. "Sono...sereno ora."
Stiles sorride ancora. "Ne sono felice, davvero. Ti meriti di stare bene."
"E tu?"
Stiles abbassa lo sguardo. "Credo di stare bene. Dovrò abituarmi a non avere Lydia in casa e morirò soffocato nel disordine, ma sto bene."
La conversazione sembra morire lì, così Derek fa per alzarsi, ma Stiles gli blocca un polso.
"Ho ancora paura di Lydia, quindi...beh, se ti lascio andare non me la perdonerà mai."
Derek inarca un sopracciglio.
"Ti va di cenare insieme una sera, Derek?"
Il più grande annuisce. "Ho tutti i tuoi dati e il tuo indirizzo. Ti passo a prendere stasera, dopo ti scrivo l'ora."
Stiles lo lascia andare, annuendo e sorridendo.
La parola era "AVVOCATO".
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