#130

Derek sta correndo nella riserva, quando il cellulare comincia a squillare. 

"Pronto?"

"Derek, sono Scott!"

"Lo so. Perché urli?"

"Stiles, Stiles sta per partorire! Cioè lo faranno partorire, corri!"

"E perché dovrei correre?"

"Perché è un membro del tuo fottuto branco! E perché io sono a un'ora da lì, Lydia è a New York e suo padre è in tribunale e sta per arrivare. Corri!"

"Okay, okay."

Derek non aspetta nemmeno che Scott risponda e chiude la chiamata. 

Non vede Stiles da almeno due mesi, da quando era stato all'ultimo allenamento prima che Deaton e Melissa gli ordinassero di stare a riposo. Prima di allora si vedevano praticamente ogni giorno. Il ragazzo sembrava stare meglio lì, a Villa Hale in biblioteca a leggere, che a casa sua, con suo padre che lo assillava di continuo. 

Qualche volta Derek gli faceva anche compagnia, era capitato che scambiassero due chiacchiere, prima che il fidanzato di Stiles, Kevin, lo passasse a prendere per uscire la sera. 

Kevin sembrava essere un tipo a posto, nonostante fosse anche lui un mannaro. Stavano insieme da poco meno di un anno, Stiles lo aveva incontrato ad una conferenza su erbe e cose da druidi ed avevano cominciato ad uscire. Derek ci aveva anche parlato qualche volta, quando il ragazzo parcheggiava davanti casa sua e lui si trovava per caso fuori. Qualche convenevole prima che l'umano uscisse e andasse via sorridendo. Era affabile, gentile e Stiles sembrava sereno. 

Derek non sa perché Scott gli abbia messo tutta quella fretta, lui sarà sicuramente lì con Stiles. Sarà una sua fissazione sul "branco prima di tutto" e cose così. 

Derek passa per casa, si cambia le scarpe e si infila in macchina, spedito verso la clinica. 

Sente le urla di Stiles ancora prima di parcheggiare. 

"PORCA TROIA, FA MALISSIMO!" 

Quando entra, in quella che ora è una vera e propria clinica per creature sovrannaturali (celata dietro l'insegna di un veterinario), una ragazza bionda lo accoglie. 

"Ciao Derek, sei qui per il tuo beta?"

"Ciao Tracy, sì, sono qui per St-"

"UCCIDETEMI!"

"In fondo a destra" gli dice, sorridendo, la ragazza. 

Derek segue la voce di Stiles, fino a ritrovarsi di fronte una porta. La apre senza bussare. 

"DEREK HALE, COSA CAZZO CI FAI TU QUI?!" 

Derek avanza e richiude la porta. 

"Mi è stato ordinato dall'altro Alpha. Fa male?" chiede. 

"MALE? MI CHIEDI SE FA MALE? NON LO SENTI?!"

E si, in effetti Derek sente la puzza di dolore che impregna la piccola stanza. Stiles sta camminando freneticamente, è sudato, ha le guance porpora e gli occhi lucidi. 

E la pancia è molto più evidente dall'ultima volta che l'ha visto. 

"TI SEI INCANTATO?" gli urla l'umano. 

"Sei enorme" non riesce a trattenersi Derek. 

"BEH, SAI? SONO IN DOLCE ATTESA. DI DUE, DEREK, DUE CUCCIOLI!" 

Derek non sapeva che Stiles aspettasse due bambini, non se ne era mai accorto. 

"Due?"

"ESATTAMENTE! E VORREI CHE USCISSERO IN FRETTA! CAZZO!"

Derek sente nettamente un'impennata del dolore di Stiles. Dev'essere una contrazione, perché il ragazzo si siede sul letto, tenendosi la pancia. Gli si avvicina, piegandosi sulle ginocchia davanti a lui, per guardarlo negli occhi. 

"Ehi, tra poco arriva Scott. Mi ha chiamato che era già in macchina." 

Stiles lo fissa. 

"Vo-voglio farli nascere subito..."

"Perché non sei ancora in sala operatoria?"

"Perché ero qui vicino quando sono iniziate le contrazioni, ma il medico no e sta arrivando. Abita a mezz'ora da qui..." 

"Okay" dice risoluto Derek e fa per alzarsi, ma Stiles gli afferra un polso, conficcandogli le unghie nella carne. 

"PORCA PUTTANA!" 

Un'altra contrazione. 

"NON HO UNA VAGINA, COSA DIAVOLO STANNO ASPETTANDO? CHE ME NE CRESCA UNA? VOGLIO CHE MI TAGLINO LA PANCIA!" 

Derek è confuso. 

"Hai appena detto che stai aspettando il med-"

"LO SO COSA HO DETTO, MA LI DEVONO FAR USCIRE ORA! E TU COSA DIAVOLO SEI A FARE QUI? NON DOVRESTI, CHE NE SO, CHIAMARE LE INFERMIERE, FARMI DARE UN ANTIDOLORIFICO...NON SERVI A NULL-"

"EHI, SE NON LA SMETTI DI URLARMI ADDOSSO, TE LA APRO IO LA PANCIA. CON I DENTI!"

"FALLO!"

"TACI, IDIOTA!"

"TACERE? MA SE STO SOFFRENDO COME UN CA- Oh, bellissimo, non sento più nulla..."

"Prego!"

"Oh, ti ho graffiato, mi- mi dispiace. Alzati."

Derek si solleva, senza però lasciare la mano di Stiles. Lo aiuta a stendersi, poi gli si siede di fianco. 

"Va meglio?" chiede, cercando di celare il dolore. 

"Basta, Sourwolf, non puoi prendermi il dolore così tanto, ti stai facendo male."

Derek lo zittisce con uno sguardo. Stiles risponde con una linguaccia, portandosi le mani alla pancia. 

"Sono spaventatissimo" sembra dire più a se stesso che a Derek. 

Derek si concentra, invece, sui due battiti che ora riesce a sentire distintamente. Sono forti, sembrano due cuori perfetti e in salute. 

"Stanno bene" dice senza pensare.

"Li senti?" 

"Mh."

Stiles si calma, smette di sudare e di urlare. 

"Giuro che non mi farò più mettere in situazioni simili!" borbotta l'umano. 

"Bah, potevi pensarci due volte prima di farti ingravidare" risponde sarcastico Derek. "A proposito, il tuo ragazzo dov'è?" chiede. 

Stiles sposta lo sguardo. "Ci siamo lasciati due mesi fa."

"Mi disp-" risponde, ma viene interrotto da due infermiere. 

"Signor Stilinski? Il dottore è pronto, li facciamo nascere?" 

Derek sente una presa ferrea, di nuovo, intorno al suo polso, ma Stiles non sta provando dolore ora. Si volta a guardarlo e nota solo paura nel suo sguardo. 

"Andrà tutto bene" gli dice, con tono fermo. Poi si abbassa e gli lascia un bacio sulla fronte che fa arrossire Stiles. 

"Okay!" trilla il ragazzo, "andiamo a tirare fuori questi due mostriciattoli!" 

Mezz'ora dopo, Derek è seduto in sala d'attesa tra Scott e lo sceriffo. Scott sta battendo furiosamente un piede sul pavimento, lo sceriffo si alza e si mette a sedere di continuo da quando è arrivato. Derek, semplicemente, aspetta. 

Un primo pianto squarcia il silenzio e fa alzare tutti e tre di colpo. Derek lo sente come fosse lì, il bambino piange, urla forte e il suo cuore è una mitragliatrice. Qualcosa nello stomaco di Derek si forma, come un masso pesante, per poi depositarsi sul fondo. Un senso di tristezza, angoscia, che non va via nemmeno quando il secondo pianto si unisce al primo. 

Derek sente il anche il cuore di Stiles, sta bene, è sveglio. Vede Scott dire quelle stesse cose allo sceriffo e li vede abbracciarsi, ma si sente estraniato. 

Pochi minuti dopo, il medico esce dalla sala. 

"Signori, è tutto andato liscissimo. Stanno bene tutti e tre. I due bimbi sono in perfetta salute, hanno tanti capelli neri e il papà sta già straparlando" e stringe la mano allo sceriffo, "congratulazioni, nonno!". Sceriffo che scoppia in lacrime, seguito da Scott. 

"Possiamo vederli?" chiede quest'ultimo. 

"Dateci qualche minuto, poi faremo entrare" e sparisce di nuovo verso la sala, nello stesso momento in cui un urlo arriva dal fondo del corridoio. 

"DEREK!"

Derek si gira. Cora gli corre in contro, allacciandogli le braccia intorno al collo. 

"Cora, cosa ci fai qui?" le chiede, stringendola. 

"Mi ha avvisata Scott, dato che tu non l'avresti mai fatto" gli sussurra. "Come stai?" 

Derek la stringe un po' di più, affondando il viso tra i suoi capelli. 

"Stiles sta bene" risponde Derek, mentre sua sorella si sposta per guardarlo negli occhi. 

"Der..." dice solo. 

"Cora, sto bene" le dice, anche se sa che Cora capisce che sta mentendo. Ma cosa può mai dirle? Che è distrutto perche il suo compagno, il compagno del suo lupo, ha appena avuto due cuccioli da uno che l'ha anche lasciato? 

Cora gli accarezza la guancia e questa volta è un'infermiera ad uscire dalla sala. 

"Possiamo entrare?" chiede lo sceriffo. 

"Sì, ma Stiles ha chiesto di far entrare prima Derek Hale."

Derek si volta di scatto, poi fissa Cora. 

"Vai, fratellone" gli dice lei sorridendo. 

Derek segue l'infermiera. Stiles è in un'altra camera, grande, assolata e con tende colorate. Ha lo sguardo rivolto verso il basso, verso due fagotti da cui spuntano manine paffute. 

Derek si chiude la porta alle spalle, Stiles alza lo sguardo verso di lui. Ha gli occhi lucidi, ancora le guance rosse, ma, a differenza di prima, un sorriso gli illumina il volto. 

"Ehi, Sourwolf, non ti avvicini?" chiede, e Derek fa qualche passo verso il letto. 

I due bambini hanno ancora gli occhi chiusi, sono piccolissimi e aveva ragione il medico, hanno entrambi i capelli neri e folti. 

"Siediti accanto a me" gli ordina quasi Stiles. "Il letto è abbastanza grande."

Derek obbedisce, mettendosi alla sua sinistra. 

"Stai bene?" gli chiede. 

"Mh, mh. Anche se ancora non mi sento le gambe e forse sono un po' drogato" dice, senza distogliere lo sguardo dai bambini. "Non sono bellissimi?" 

Derek non può far altro che annuire. 

"C'è un lui" ed indica col capo il bambino che regge a destra, "e una lei" e sorride alla bambina a sinistra. 

Derek sente il peso sullo stomaco diventare ancora più pesante, ad ogni sorriso di Stiles. Non che non sia felice per lui, ma fa male. 

"Sveglia, Der" gli dice Stiles, beccandosi uno sguardo interrogativo. "Rimetti in moto i tuoi sensi da lupo" e ora Stiles sorride. 

Derek fa come gli  è stato detto. Comincia ad ascoltare: sente chiaramente i battiti di Stiles, un po' accelerati, ma perchè il ragazzo è totalmente felice, anche se con un pizzico di...timore. 

Sente i battiti dei due bambini, battono quasi all'unisono. 

Sente il calore del corpo di Stiles contro la sua spalla destra, la coperta soffice contro le dita e la freschezza delle lenzuola. 

"L'olfatto, Der" lo sprona ancora Stiles e Derek si concentra su di lui. 

Ha lo stesso odore di sempre, come fosse caramello, ma un po' più fresco. Un profumo che fa ululare il suo lupo, che lo spinge verso Stiles, ma si trattiene. 

Abbassa di nuovo lo sguardo sui due bambini e si concentra su di loro. Il piccolo ha un odore frizzante, come fosse un agrumeto in piena fioritura; la bambina, invece, sembra zucchero filato. Subito dopo i loro odori, Derek non si stupisce di sentire quello di Stiles: ognuno ha su di sé l'odore dei propri genitori. Quello che stupisce Derek è altro. Alza di nuovo lo sguardo in quello di Stiles che ha le lacrime agli occhi. 

"Lo- lo sapevo. Non ho mai vauto nessun dubbio, poi Deaton me l'ha confermato e ora...ora me lo stai confermando tu" e sorride tra le lacrime. 

Derek si rende conto che questa volta il lupo non si è fermato, appena ha riconosciuto il suo proprio odore su quei bambini, ha sporto una mano, accarezzando prima la piccola, poi l'altro cucciolo. La sua mano li sta ancora sfiorando, mentre calde lacrime gli bagnano il viso. 

"Der, mi dispiace" comincia Stiles. "E non solo mi dispiace di non avertelo detto, ma mi dispiace di aver tradito Kevin con te, nove mesi fa. Mi dispiace di averti fatto credere che loro fossero suoi e di averlo fatto credere anche a lui. Ero...ero spaventato a morte. Dopo quella notte, ti ho lasciato al loft da solo non perché non ti volessi, ma perché non sapevo come...come uscirne e poi è diventato tutto più grande di me. Lui ha sentito da subito la mia gravidanza, era felicissimo e io sapevo che erano tuoi, lo sapevo! Sono umano e questo" dice Stiles guardando i bambini, "questo può succedere solo con un compagno Alpha, un alpha che ti ha scelto come suo compagno. E...e Kevin dal primo istante era consapevole di non avermi scelto e un po' ha finto anche lui. Non ne sono sicuro ma...Io avevo scelto te, io Ho scelto te da sempre e sono stato stupido...uno stupido senza precedenti. E sto straparlando e non ha senso nulla di quello che ho detto, ma...loro sono i tuoi figli..." 

Derek continua a guardare quelle due creature meravigliose che hanno i suoi stessi capelli. 

"I nostri figli" sussurra tra sé e sé. 

Poi guarda Stiles, che sta ancora piangendo e profuma di speranza, di aspettativa e ancora di felicità. L'umano si azzarda a sorridere, un leggero movimento di labbra. 

"Sarei stato al tuo fianco per tutti e nove mesi, Stiles..."

"L'hai fatto. Venivo sempre da te e tu eri lì, anche se non eri obbligato. Ti sei preso cura di me e i nove mesi li abbiamo trascorsi insieme..."

Derek si sporge, gli sfiora piano una tempia con le labbra. 

"Mi permetti, quindi, di non allontanarmi più da voi?" chiede a Stiles. 

"Derek, è l'unica cosa che voglio. La nostra famiglia."

"Bene." 

E il peso sullo stomaco, semplicemente, si dissolve. 

La parola era "SVEGLIA". 

Questa è per lilias14 che mi ha chiesto di loro in sala parto e per  Acata_ che mi ha ispirata un po'. 

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