#271

Un milione di prime volte con te.
Questo è quello che voglio.
(Fabrizio Caramagna)

"Ti sei sporcato di maionese." 

Derek si allunga verso Stiles, seduto di fronte a lui, e gli sfiora l'angolo destro delle labbra per ripulirlo. Stiles accenna un sorriso, poi gli fa una linguaccia e continua a mangiare le sue patatine. 

Sono a casa da soli quel pomeriggio, hanno appena finito di studiare perché Stiles ha l'esame di maturità e Derek è tornato a casa dal college per preparare uno degli esami del primo anno. Aveva bisogno di stare qualche giorno a casa, di stare con la sua famiglia e soprattutto di stare con Stiles. 

Stanno insieme da sei mesi, si sono conosciuti l'anno prima a scuola, quando Derek si era trasferito dalla scuola privata a quella pubblica per l'ultimo anno. Non erano diventati amici subito, anzi si sopportavano davvero poco e Derek deve anche ammettere che era scontroso con chiunque. Solo che poi Stiles aveva abbattuto tutte le sue barriere e, piano piano, avevano cominciato ad avvicinarsi.

Il primo appuntamento non era cominciato come tale. Si erano incontrati per caso al parco ed erano rimasti lì a chiacchierare fino a sera; solo il freddo li aveva distratti dall'altro e Derek lo aveva accompagnato a casa, baciandogli una guancia sotto il portico. 

Il primo bacio era arrivato dopo due settimane di incontri pomeridiani. Andavano al parco o al cinema, avevano fatto shopping insieme e si erano anche seduti in silenzio sul cofano dell'auto di Derek nella riserva. Si erano baciati proprio in auto quella sera, prima di ripartire per tornare a casa. Derek ricorda che prima di mettere in moto, si era girato verso Stiles e l'aveva trovato lì, seduto, sorridente e bellissimo. Si era sporto verso di lui, gli aveva preso il mento tra le dita e, dopo aver accennato un sorriso, aveva sfiorato le sue labbra. Il bacio era stato uno sfiorarsi, un conoscersi. Derek ricorda di aver sentito il tremito dell'altro, di aver sentito il suo respiro sul viso e di aver chiuso gli occhi, lasciandosi trasportare per la prima volta completamente dalle sue sensazioni. Quando si erano separati, Stiles sorrideva luminoso com enon mai, con le guance rosse e le labbra lucide. "Mi piaci, capitano" aveva detto. Derek gli aveva baciato la fronte e poi lo aveva riaccompagnato a casa in orario per il coprifuoco dello sceriffo. 

Al loro terzo mesiversario, Derek si era trasferito al campus per frequentare il college e quindi sono tre mesi che la loro relazione a distanza va avanti tra alti e bassi. Stiles è geloso, Derek forse lo è anche di più. Stiles sente la sua mancanza, Derek sente la mancanza delle sue chiacchiere, delle sue mani, del semplice contatto con la sua pelle. Stiles lo ama, Derek lo sa anche se non se lo sono mai detti; Derek non ha mai amato nessuno così come ama Stiles. 

E ora hanno fritto insieme le patatine e sono seduti al bancone della cucina mentre la luce arancione del tramonto di primavera invade la stanza. 

Derek non ha tanta fame, si limita a mangiare qualche patatina, ma la sua attenzione è tutta per il suo ragazzo, non riesce a smettere di guardarlo. Stiles non sta facendo niente, non indissa nulla di strano, è lo stesso Stiles di sempre, ma Derek pensa che potrebbe guardarlo per ore lì, semplicemente vivere. 

"Perché mi fissi?" chiede. "sono ancora sporco?" e si passa la mano sulla bocca. 

Derek gliela ferma, incrociando le dita alle sue. "Non sei sporco" dice. 

"E perché mi fissi come se avessi qualcosa di strano sulla faccia?" 

Derek alza gli occhi al cielo, poi lo tira per il braccio, spingendolo ad alzarsi in piedi tra le sue gambe. Non sa cosa succede, ma Derek sente il cuore esplodergli, quasi si sente fremere per quello che prova, non ha mai provato sensazioni del genere. Abbassa lo sguardo sulle loro mani intrecciate e prende dei respiri profondi. 

"Der, stai bene? Cosa succede?" il tono di Stiles è così preoccupato che Derek quasi lo ama un po' di più. 

"Non succede nulla" risponde senza però alzare lo sguardo, perché teme che possa trasparire troppo, che possa diventare tutto troppo per Stiles e che soprattutto possa rendere lui ancora più vulnerabile. Si porta la mano di Stiles alle labbra e ne sfiora il dorso. "Non succede proprio nulla." 

Stiles sembra rassicurarsi, stringe un po' le dita, poi Derek sente un suo bacio tra i capelli. 

"Va tutto bene" ripete Stiles ed è il tono rilassato e sereno a far alzare lo sguardo di Derek. 

Due occhi caramello liquido lo stanno aspettando sorridenti, incoraggianti. Stiles è pace, è quello che ha sempre desiderato ed è lì nonostante tutto, nonostante le sue barriere, nonostante i momenti bui. Derek scioglie la presa sulla sua mano e le porta entrambe a circondargli il viso, Stiles sorride ancora quando si sporge a baciarlo. Un bacio a stampo, puro e semplice. 

E Derek esplode. Esplode il suo cuore, il suo sangue, la sua pelle. Esplode di amore o di qualcosa che non ha un nome. Esplode di sentimenti, di protezione, di affetto. Si sente bene, al sicuro come mai prima di quel momento; gli tremano le mani, sente il respiro corto come se il suo corpo non riuscisse più a decidere per sé. Tutto è guidato dal sangue, dai nervi, dall'istinto. 

"Ti amo" sussurra contro quelle labbra carnose. Sente il respiro di Stiles fermarsi sulla propria pelle prima ancora di sentirlo con le orecchie. Sente il suo corpo irrigidirsi e vede i suoi occhi sbarrarsi prima che tutto il suo viso si illumini grazie ad un sorriso enorme e Stiles lo stringa in un abbraccio fortissimo. 

"Puoi ripeterlo, per piacere?" sente la voce di Stiles contro il proprio petto. "Questa...questa è la prima volta che qualcuno me lo dice." 

Derek rilascia in uno sbuffo di risata tutta la tensione che non sapeva nemmeno di avere, ricambia l'abbraccio e bacia il petto di Stiles. Contro il cuore gli sussurra di nuovo quelle due parole, sentendo il battito dell'altro contro le labbra. 

"Ti amo anch'io" risponde e Derek se prima pensava di stare per esplodere, ora non sa nemmeno come definire quello che sente. Non sa dare un nome a qualcosa che non ha mai sentito, qualcosa che è così forte che lo fa stringere a Stiles come un'ancora. Stiles lo ama, ama lui così com'è, così come non si è mai mostrato a nessuno, ma lo ama lo stesso. Lo ama nonostante. 

Alza lo sguardo per incontrare di nuovo quei meravigliosi occhi e li ritrova lucidi di lacrime mal trattenute, ma sa che si tratta di lacrime di felicità. 

"Puoi ripeterlo anche tu?" chiede, sentendosi un po' comeun bambino che chiede altre caramelle, ma non se ne vergogna. 

"Ti amo" dice Stiles guardandolo. "Ti amo" ripete dopo un bacio sulla fronte. "Ti amo" dice ancora contro le sue labbra, poi sulle guance, sugli occhi, sulla punta del naso facendogliela arricciare. Stiles lo ripete e ride e lo bacia e piange e lo stringe. E Derek lo ama sempre di più.

Lo ferma prendendogli di nuovo il viso tra le mani perché ha bisogno di approfondire quel contatto, di baciarlo sul serio, di mordergli le labbra mentre il sapore di Stiles gli esplode nella bocca e alla bocca dello stomaco. Si alza, perché ama la loro differenza di altezza, ama quando Stiles si alza sulle punte e gli avvolge le braccia intorno al collo per essergli più vicino, per essergli più addosso. Derek gli passa le mani tra I capelli, mentre le loro lingue si sfiorano; scende poi lungo la schiena che sente inarcarsi sotto le dita, fino a prendere quei fianchi sottili e stringerlo.
Si stringe Stiles addosso perché vicino non è mai troppo vicino, quel bisogno impellente di sapere che è lì, che è carne, che è muscoli e ossa tra le sue mani. Il bisogno di sapere che Stiles è reale.

Petto contro petto, respiro nel respiro che accelera, poi si placa per poi accendersi di nuovo. E Stiles morde, stringe a sua volta, graffia con le unghie e ansima, reclinando il collo in un chiaro invito.
Si inarca sotto la lingua di Derek che non si lascia pregare e accarezza quella pelle liscia e bianca che sa di buono. Stiles non sa di nulla che non sia se stesso e Derek si sente inebriato, drogato. Ansima a sua volta, lasciandogli un morso sulla giugulare, poi rimane fermo lì, in quel posto del suo corpo, a prendere un respiro per calmarsi.

"Non fermarti" è però la richiesta di Stiles. "Io...io non voglio che ti fermi."

E Derek, nonostante il cervello annebbiato, sa bene cosa intende, sa cosa vuol dire continuare e cosa gli sta chiedendo Stiles. Ne hanno parlato solo una volta, quando Stiles gli aveva chiesto se fosse mai stato con un ragazzo.

Se Derek non dovesse fermarsi, quella sarebbe la sua prima volta con un ragazzo e la prima volta in assoluto per Stiles. E Derek sa che non riesce a fermarsi, non se non è Stiles a farlo, perché desidera con tutto se stesso fare l'amore con lui. 

"Sei sicuro?" chiede quindi, separando giusto un po' il corpo da quello del suo ragazzo, quel tanto che basta per dare ad entrambi un po' di lucidità in più. Stiles sembra infatti per un attimo disorientato, poi il suo sguardo diventa risoluto. E' come quando sfida Derek a fare qualcosa di stupido o come quando si mette in testa di fare qualcosa di difficile. Quello è semplicemente Stiles e annuisce, e sorride. E infine dice di sì. 

"Fermami in qualsiasi momento se mai dovessi cambiare idea." 

Derek sa di essere troppo premuroso, ma vuole che sia bello. che sia memorabile, che sia magico e che sia come raccontano nei romanzi che compra Cora. L'ha sempre presa in giro e ora prova quelle stesse sensazioni che sente descrivere da giovani autori quando sua sorella legge a voce alta in camera. E non si sente stupido, non si sente in imbarazzo. Si sente se stesso nonostante sia una versione tutta nuova di sé. 

"Hale, fare l'amore con te, essere tuo e sentirti mio è tutto ciò che voglio ora e che vorrò per le prossime ore. Andiamo di sopra?" 

E Stiles lo spiazza sempre. Gli prende la mano e senza che Derek risponda lo conduce su per le scale, fino alla camera di Derek. Chiude la porta poi sembra perdere un attimo di spavalderia quando si ferma al centro della stanza, di fronte al letto. Derek lo stringe da dietro, schioccandogli un bacio sul collo. 

"Come vuoi farlo?" gli chiede. A lui andrebbe bene in qualsiasi modo. 

Vede la guancia di Stiles farsi rossa, prima che risponda. "Voglio...stare sotto? Così si dice?" 

Derek lo bacia ancora nello stesso punto del collo. "Non so come si dica, ma ho capito. E a me va bene se va bene a te." 

Stiles sembra farsi ancora più piccolo. "Io, beh, ho visto solo tanti porno gay e dubito sia tutto così facile e perfetto. Io..."

Derek scioglie l'abbraccio e gli si mette di fronte. 

"Ho il lubrificante" dice. "E io oltre i porno mi sono anche informato, da quando sto con te. Cercherò di..." non sa come dirlo. 

"Sarai perfetto" conclude per lui Stiles, alzandosi di nuovo sulle punte. "Sarai la mia perfetta prima volta." 

Il fuoco impiega poco ad accendersi di nuovo. Non è la prima volta che si ritrovano a stretto contatto, spesso le mano sono finite oltre i boxer, o le bocche, ma nessuno dei due si è mai spinto a toccare l'altro come non avevano mai fatto. Solo che ora, lì, nudi sul letto, Derek si sente come se fosse la cosa più naturale del mondo. E forse lo è, o forse è il fatto che sia con Stiles a renderla tale. 

Prende il tubetto di lubrificante mentre Stiles è steso a pancia in su, le gambe aperte e lo guarda dal basso. Se ne spreme un po' sulle dita, lo scalda, poi le porta tra le sue gambe, massaggiando piano. Ha bisogno di guardare Stiles negli occhi, quindi lo sovrasta e appoggia la fronte contro la sua quando lo penetra con il primo dito. Spinge piano, ma non si ferma e gli interessa solo capre se le espressioni del suo ragazzo siano di piacere o di dolore. 

"Mi-mi piace" ansima per fortuna Stiles, continua a muoverti. 

E Derek non se lo lascia chiedere di nuovo. Muove il dito per attimi infiniti, prima che Stiles gli chieda di prepararlo per bene, di usare il secondo e poi il terzo. Derek è teso, lo sa, è concentrato su quello che sta facendo e ha anche una leggera ansia, ma non è come con le ragazze e non vuole sbagliare. 

Stiles sembra contorcersi dal piacere quando all'improvviso si ferma e prende il volto di Derek tra le mani. 

"Hale" ringhia quasi. "Sei qui con me?" 

Derek annuisce, confuso. 

"E allora non pensare, lasciati andare. Non sono fatto di cristallo, non mi farai del male e sarà bellissimo. Ma ti voglio qui con me, va bene?" 

Derek annuisce, investito da quelle parole. 

"Scusa" sussurra, per poi baciarlo. "Ci sono, sono qui." 

"Bene" sorride Stiles, rispondendo al bacio e muovendo il bacino. "Sono pronto." 

Lo sguardo di Stiles è così sicuro che a Derek sembra di aver ricevuto un pugno nello stomaco. Sta per fare l'amore con lui, con il ragazzo che ama e che gli ha fottuto anima e corpo. Stanno per unirsi in una cosa sola e...

"Sono pronto anch'io" gli dice ricambiando il sorriso. Si allinea all'apertura di Stiles e comincia a spingere. Non è così facile come sembra nei porno, è difficile proprio come descrivevano i commenti nei blog che ha letto, ma fa come gli ha chiesto Stiles, si lascia andare. 

Spinge piano, ma non si ferma, continuando a baciare il suo ragazzo, continuando a sussurrargli che è bravissimo, che è felice stia succedendo, che è tutto perfetto. Sembra servire, perché Stiles si rilassa e lo accoglie dentor di sé come se quello fosse sempre stato il suo posto. Sono fronte contro fronte quando Derek spinge entrandogli dentro del tutto; due lacrime bagnano gli angoli degli occhi di Stiles e Derek si affretta a baciarle via. Porta una mano tra di loro, fino al membro di Stiles e comincia a toccarlo piano, mentre dondola per capire se gli sta facendo male o meno. 

Un gemito lascia le labbra di entrambi, i loro respiri si infrangono l'uno nell'altro e le loro voci si incontrano a metà strada di quell'incontro di carne e piacere. Derek comincia a muoversi con più libertà, Stiles va in contro alle sue spinte e il piacere travolge entrambi. Gemono, si mordono, Derek sente i graffi di Stiles sulla schiena nuda, sente i propri muscoli flettersi ad ogni spinta e vuole dargli sempre di più. Già dipendente dal suono della voce di Stiles che gli chiede di più, dallo sbattere delle loro pelli sudate, dai respiri che riempiono la stanza insieme ai loro odori. 

Stiles gli avvolge le gambe intorno ai fianchi, inarcandosi e portandogli le mani tra i capelli, Derek gli morde il collo  e non si ferma. 

"Sei la mia anima" Stiles lo dice tra gli ansiti e Derek non sa nemmeno se se ne sia reso conto, ma gli infuoca il cuore. 

"Perché tu sei la gemella della mia" risponde quasi ringhiando perché il piacere arriva ad ondate al suo cervello. 

Stiles lo incita a non fermarsi e Derek non ha nessuna intenzione di farlo; si pntella sulle ginocchia perché vuole guardarlo bene negli occhi, perché ama vederlo venire e sa che quella volta sarà ancora più bello del solito. 

"Così, bravo, sei perfetto" lo incita quando Stiles comincia a toccarsi allo stesso ritmo delle spinte di Derek. 

"Vieni con me" gli chiede ed è come se quella richiesta avesse acceso qualcosa in Stiles che grida, si inarca e viene schizzando il suo piacere sul petto di Derek che come trainato dalla sia stretta, si riversa in lui, crollando poi distrutto sul suo petto. 

Rimangono lì attimi infiniti, solo i loro respiri a riempire il silenzio. 

"St-" cerca di dire, ma Stiles lo interrompe. 

"Sto bene!" dice, baciandogli una spalla nuda. Derek si alza giusto un po' per guardarlo, ma senza spostare il proprio peso dal suo corpo, perché Stiles gli stringe subito intorno le gambe. "E non guardarmi male" aggiunge, "abbiamo appena fatto l'amore, hai l'espressione post orgasmo e quella da lupo antipatico non ti viene bene." 

Derek gli bacia la punta del naso. 

"Con te non mi è mai venuta bene l'espressione antipatica" ammette. 

Stiles se lo ritira di nuovo addosso e Derek lo capisce benissimo, anche lui vuole continuare a sentire i loro corpi totalmente in contatto, il calore della pelle di Stiles sembra essere calmante. 

"Der?" chiede Stiles dopo qualche attimo. 

"Dimmi." 

"Non voglio sembrare il fidanzato appiccicoso o quello che ti segue o quello che fa quello che fai tu e che non ti lascia le tue libert-" 

"Stiles" lo interrompe. "Dimmi." 

"Mi è arrivata la risposta di tre college, mi hanno accettato tutti e tre." 

Derek sente una speranza accendersi, sente il respiro fermarsi. "E quale hai scelto?" chiede. 

"New York." 

Quello di Stiles è un sussurro, ma derek lo sente come se avesse urlato. Si alza di scatto e Stiles si mette a sedere di fronte a lui al centro del letto. 

"Non l'ho fatto per te!" dice. "Cioè, non solo. Lì mi piace e mi piaci tu e-"

Derek decide di interromperlo ancora. Ama i suoi deliri, ma deve. 

"Ti amo" dice. "E non sei appiccicoso, non mi tieni in catene. Averti a New York è...è un sogno, Stiles. Solo il pensiero di averti lì tra quelle strade, di passare gli anni del college insieme, di non saperti a centinaia di chilometri di distanza, di non sentire la tua mancanza costantemente mi rende così felice." 

"Davvero?" 

Stiles è così tenero che Derek gli schiocca un bacio a stampo. 

"Davvero" dice. "Non vedo l'ora." 

.

.





Ehilà! 
Come state? 
Lo so, è taaaaanto che manco in questo posto, ma la giustificazione della vita che si mette nel mezzo è sempre valida. Oggi avevo qualche attimo libero e ho chiesto "ispirami, dimmi cosa posso scrivere", ed eccoci qui. 

Quindi è d'obbligo dedicarla a chi l'ha ispirata e non solo nella richiesta di oggi. Questa è per chi l'ha ispirata del tutto, nella realtà e nella parte di fantasia, perché io credo nelle anime gemelle, continuo a crederci a quella possibilità di esserci ancora. 

Per tutt* voi, un grazie enorme per essere ancora qui, per aver letto anche questa volta. Grazie davvero. 

Blu. 

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