#269



Derek deve parlare con Claudia. Sta rimandando consapevolmente da sei mesi, inconsapevolmente da un anno.

Tutto è cominciato l'estate dell'anno prima, quando è andato in vacanza proprio con lei, la sua migliore amica da quando erano alle scuole superiori, e suo figlio diciottenne. Claudia ha quarant'anni, madre single di Stiles, migliore amica di Derek, suo coetaneo.

Frequenta casa loro da sempre, è stato vicino a Claudia nei momenti più difficili. Era solo una ragazzina quando ha avuto Stiles e Derek ha cercato di sostenerla come meglio ha potuto, quasi un adolescente anche lui. Ora, all'alba dei quarant'anni, hanno maggiore consapevolezza, Claudia è una mamma perfetta, una donna in carriera, ma Derek no. O, almeno, credeva di essere un adulto fino all'anno prima, fino a quella fottuta vacanza in cinque.

Derek, le sue sorelle, Claudia e Stiles un mese al mare. Un disastro.

Era cominciato tutto alla perfezione, Derek era felicissimo di passare tempo con loro, di non essere al lavoro, di rilassarsi e aveva anche accettato di passare quel mese al mare, pur odiando il mare. I presupposti erano tutti perfetti, e forse era stata quella perfezione a fargli tenere bassa la guardia. Si era reso conto di cosa stesse succedendo solo quando ormai non avrebbe mai più potuto tirare un freno.

Precisamente tutto era crollato dopo quindici giorni. Quindici giorni di mattinate al mare, pranzi insieme e pomeriggi sommerso da libri per l'ammissione al college di Stiles. Si era offerto di aiutarlo a studiare, perché gli faceva davvero piacere, ma non si aspettava succedesse quello.

E per "quello" non intende l'aver trovato Stiles interessante e intelligente, quello avrebbe potuto accettarlo, era un dato di fatto. Il "quello" a cui si riferisce Derek è l'aver realizzato dopo dieci giorni di quanto Stiles fosse anche carino, sexy addirittura, e di quanto il ragazzo ammiccasse in sua direzione e flirtasse palesemente con lui.

In particolare, se ne era reso conto un pomeriggio alle sedici, quando Stiles aveva sbattuto la testa sul libro di fisica e aveva emesso un gemito sofferente.

"Dai, ti mancano solo due esercizi sulla potenza" gli aveva detto Derek.

"Ma sono un diciottenne in vacanza, mi merito di stare i giro, di scopare a destra e a manca, non di stare qui" poi aveva alzato lo sguardo. "Pure tu dovresti scopare a destra e a manca, invece di stare qui."

Derek aveva alzato gli occhi al cielo, un accenno di fastidio all'idea di Stiles che andasse in giro a farsi gente. "Studia!" aveva detto.

"Oppure potremmo scopare insieme, unendo l'utile al dilettevole" aveva aggiunto Stiles, quasi come se fosse una cosa normale, detta distrattamente. Poi si era alzato e aveva preso la limonata dal frigo. "Vuoi?"

Solo che da quel momento per Derek era stato un disastro e Stiles sembrava aver perso qualunque filtro cervello bocca avesse avuto attivo fino ad allora. 

Quindi, ora, a un anno di distanza da quella estate, è di nuovo agosto e sta per parcheggiare sul vialetto di casa di Claudia. Lei dev'essere sola, perché non vede la Jeep di Stiles. Aspetta cinque minuti buoni prima di trovare abbastanza coraggio per scendere dall'auto e poggiare il dito sul campanello. Non che il coraggio sia quello necessario, ma deve assolutamente farlo. 

Claudia va ad aprirgli con il suo solito sorriso e si sta asciugando le mani con uno strofinaccio tutto sporco di vernice, stava sicuramente dipingendo nel suo studio. 

"Derek!" lo saluta, baciandogli una guancia. "Cosa ti porta qui con questo caldo? Non lavori oggi?" 

Derek la segue in cucina. "No, ho preso un giorno di ferie." 

Claudia si blocca al centro della stanza. "Ferie? Tu? Stai bene? Non ti assenti nemmeno se sei malato." 

Derek accenna un sorriso, poi le indica una sedia, invitandolo a sedersi e fa lo stesso, mettendosi al suo fianco. 

"Derek, comincio a preoccuparmi sul serio. Cora e Laura stanno bene?" 

Derek annuisce. "Certo, stanno benone e sto bene anch'io" dice. Per poi aggiungere "Sto molto bene, in realtà. Sono felice." 

Claudia strabuzza gli occhi e apre la bocca in una O stupita. Derek rivede così tanto suo figlio in quella espressione che a stento trattiene una risata. 

"Stai con qualcuno!" 

Non è una domanda, Claudia lo conosce perfettamente e Derek in tutti quegli anni non le ha mai detto una cosa del genere. In realtà non si è mai sentito in quel modo, non si è mai sentito pienamente felice come nell'ultimo periodo. Quindi, semplicemente, abbassa lo sguardo sotto quello indagatore della sua amica. 

"Ed è una cosa importante, perché non mi hai mai parlato di chi ti porti a letto e sappiamo che non sono stati in pochi e in poche. Quindi? Chi è?" 

Derek prende un altro respiro lungo, ma gli si bloccano le parole in gola, non ci riesce. 

"Qualcuno che non sopporto? Se piace a te a me va bene se ti rende felice, sai?" continua la donna e a Derek si stringe un po' il cuore. 

"No, io credo ti piaccia" gracchia con la bocca secca. "Vedi, Claudia, lui è-" 

"STILES!" grida Claudia e Derek sente il sangue gelarsi. Come fa a saperlo? Ce l'ha scritto sulla faccia che è innamorato di suo figlio? 

"Dove vai?" chiede poi Claudia e Derek sente ora il sangue sciogliersi. Claudia ha semplicemente chiamato Stiles che stava passando nel corridoio alle sue spalle. 

"Vado da Scott" risponde ed entra nella stanza. "Ciao, Derek." 

"Ciao, Stiles."

"Hai finito di studiare?" chiede Claudia a suo figlio. 

"Sì!" Stiles risponde esasperato. "E dovrei essere già da Scott, sarei dovuto uscire prima che arrivasse De...rek..." Stiles, come sempre, non ha filtri tra cervello e bocca. Derek spera con tutto se stesso che Claudia non abbia sentito l'ultima parte, ma sa anche fin troppo bene che la sua amica è molto sveglia. 

"In che senso?" chiede infatti. "Sapevi sarebbe venuto Derek? E perché non saresti dovuto esserci?" 

Derek vede Stiles arrossire, diventare quasi fucsia e sa che quella è sua mamma, che hanno sì un rapporto aperto, ma è pur sempre sua mamma. Quindi decide di salvarlo in qualche modo. 

"Possiamo continuare la nostra chiacchierata mentre va da Scott?" suggerisce, ma Claudia incrocia le braccia al petto. Brutto, brutto segno. 

"Mio figlio sa che stai con qualcuno e io no? Ti confidi con lui ora?" 

Derek sa che non è arrabbiata, che non è nemmeno offesa, ma si sente comunque in ansia, perché glielo deve dire, ora deve farlo per forza. 

"Stiles, puoi salire di sopra, per piacere?" 

Stiles alza lo sguardo, accenna un sorriso timido e annuisce, correndo su per le scale. Claudia continua a fissare Derek. 

"Ho conosciuto questa persona l'estate scorsa" comincia a raccontare. "Lui è spiritoso, sarcastico, maturo e un ragazzino allo stesso tempo. Ha avuto una vita non sempre facile, ma in questo anno molto spesso è stato lui a darmi consigli sensati. Mi fa stare bene come mai nessuno ha fatto prima, mi fa ridere con le lacrime agli occhi e mi fa sentire speciale. Con lui sento di meritare di essere amato." 

Claudia torna a sedersi, facendosi seria. "E tu cosa sei per lui?" chiede. 

"Un amico, un confidente. Sento di volerlo proteggere da ogni male del mondo e ci provo con ogni parte di me. Tengo a lui...più che alla mia stessa vita ed è una cosa che mi spaventa e mi entusiasma allo stesso modo. Mi sento vulnerabile, sento di avere sempre paura di perderlo, ma so cosa provo e cosa prova per me. Sono sicuro che proviamo le medesime sensazioni." 

Ora è Claudia a prendere un respiro profondo. 

"Com'è successo?" chiede. "Come vi siete avvicinati?" 

E Derek decide di essere completamente sincero, ormai è evidente che Claudia non abbia bisogno che faccia il nome. 

"Mi sono reso conto di essere troppo coinvolto quando ormai era troppo tardi. Al mare, mentre studiavamo il pomeriggio. E, perdona la brutalità, credevamo fosse solo qualcosa di fisico." 

Claudia poggia la fronte contro il tavolo, sospirando. "Avete gli stessi anni di differenza che ci sono tra me e lui. E io sono sua madre." 

"Il che vuol dire che potrei essere suo padre, sì" finisce Derek per lei. "Mi dispiace, Claudia." 

"Di cosa?" chiede, tornando a guardarlo. 

"Di non avertelo detto. Potrei dirti che mi dispiace essermi innamorato di lui, ma non è così. Mi ha reso una persona migliore." 

"Uffa!" sbotta lei. "Allora, innanzitutto tu sei già meraviglioso di tuo, è solo l'amore che ti fa vedere te stesso con gli occhi innamorati dell'altro e poi... vi amate sul serio, Der?" 

Derek annuisce. "Sul serio" dice. 

"Un anno?" chiede ancora lei. 

"Sì. C'è stato un breve periodo in cui ci siamo detto che fosse sbagliato. In cui l'ho detto io in realtà" e sorride al ricordo di Stiles che gli urla addosso. 

"Quanto è durato questo periodo?" 

"Tre giorni?" ed è Claudia a sorridere e a sbattere di nuovo la testa contro il tavolo. 

"Meglio un vecchio che un teppista con la moto e piano di tatuaggi, no?" mormora e Derek si sente un calore nel petto. 

"Io la moto ce l'ho" azzarda e Claudia lo guarda fulminandolo con lo sguardo, ma poi ride e l'atmosfera sembra rilassarsi impercettibilmente. 

"Anche Stiles è felice con te. Credevo stesse con qualcuno della scuola, ma ero comunque certa stesse con qualcuno. Troppo profumo, troppe uscite serali, troppi pochi racconti su Scott, anche se ha sempre detto di uscire con lui. Dio, come ho fatto a non accorgermene?" 

"Lui è un ragazzino, io no. So stare attento." 

Claudia gli fa una linguaccia. "Dai, lo so che sei nascosto sulle scale!" grida verso il corridoio e pochi attimi dopo Stiles è di nuovo lì, le guance rosse e si sta mangiucchiando le unghie. Derek di istinto come fa sempre alza un braccio e gli sposta la mano. Stiles lo guarda e arrossisce ancora di più, se possibile. 

"Io e te dobbiamo fare un lungo discorsetto, ragazzino!" 

"Mamma, scusa, so che dovevo dirtelo, ma non riguardava solo me e Derek è tuo amico e poi ha quarant'anni e sai pensavo fosse un problema e non sapevo come gestir-" 

"Stiles!" lo interrompe Claudia alzando gli occhi al cielo. "Parliamo stasera a cena, stai tranquillo." 

Stiles annuisce e serra le labbra. 

"Vi voglio bene, ma per piacere non fatevi del male" dice seria, poi si rivolge a Derek. "Lui è il mio bambino, okay?" 

Derek si alza, porgendole una mano che lei non gli rifiuta. Derek se la trascina addosso, abbracciandola forte. 

"Lo amo" le sussurra. La sente annuire contro la sua spalla, poi scioglie l'abbraccio e Claudia abbraccia Stiles, baciandogli una tempia. 

"Torno a dipingere che devo calmarmi. Voi rimanete in spazi con porte aperte, okay?!" 

Derek scoppia a ridere, mentre lei si allontana, lasciandoli da soli, ed è lui ad accarezzare una guancia di Stiles. 

"Quindi è sul serio andata bene" dice il ragazzo, stringendolo in un abbraccio. Derek gli bacia i capelli, stringendolo a sua volta. 

"Tua mamma è una grande donna" dice. 

"E tu sei un uomo meraviglioso. Hai detto delle cose bellissime." 

Derek gli prende il viso tra le mani. "Merito tuo" dice sincero, per poi baciarlo piano. 

"LE MANI SOPRA IL TAVOLO" grida Claudia dall'altra stanza, facendo ridere sonoramente entrambi. 

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