#258

Si sporge in avanti per urlargli qualcosa contro, ma qualcosa non va. Si è sporto, sì, ma ha rudemente appoggiato le labbra su quelle dell'altro e le loro lingue hanno già cominciato una danza di cui entrambi ricordano fin troppo bene i passi. 

Derek lo solleva con un unico movimento, senza sforzo e Stiles non lascia andare le sue labbra nemmeno un attimo. Bacia, morde, graffia con le unghie la sua ampia schiena e in pochi secondi si ritrova premuto contro la parete del salone, con la propria erezione costretta nei pantaloni e quella di Derek che preme contro la coscia. 

"Mi devo fermare?" chiede inaspettatamente il più grande, interrompendo il bacio ma non il contatto tra i loro corpi. Stiles si ritrova a fissare quegli occhi verdi che ha così tanto amato in passato, diperatamente amato. Sono sempre gli stessi, lo stesso verde trasparente, ma c'è dell'altro. C'è il Derek adulto, c'è sicurezza, che una fermezza che non ha mai visto. C'è responsabilità. E anche lui deve prendersi la sua parte di quella responsabilità. 

"No" risponde sicuro. Sicuro del disastro in cui si sta ficcando, sicuro della voglia che ha, sicuro di volerlo sentire e sicuro di star facendo qualcosa di tremendamente immorale. 

"Allora dimmi dov'è il letto." 

Essere a letto con Derek, però, per quanto la loro chimica sembri immutata negli anni, è completamente diverso. Stiles sa di essere più a suo agio col proprio corpo e che quello è uno dei motivi di quel cambiamento, ma Derek...Derek è cento volte meglio rispetto ai suoi diciotto anni. Stiles si sente prezioso tra le sue mani, si sente adorato. Derek sembra sapere esattamente cosa fare, cosa dire, dove mettere le mani e in che modo farlo. Stiles si inarca sotto i suoi tocchi, non riesce a trattenere i gemiti e non si vergogna di chiedere di più, sempre di più. 

"Sei bellissimo" si sente sussurrare all'orecchio mentre Derek comincia a spingere in lui. "Il tuo profumo e i tuoi gemiti mi mandano fuori di testa." 

E Stiles urla ancora di più, stringendogli le gambe intorno ai fianchi. Vuole sentirlo dentro, deve sentirlo, ne ha bisogno. 

"Di più" chiede e Derek spinge sempre più forte e il cuore di Stiles quasi si ferma quando sente le sue labbra contro la fronte e una mano a circondargli il viso. Derek rimane così, spingendo fino a quando Stiles si inarca, venendo tra i loro stomaci, e venendo a sua volta nel preservativo. 

"Posso dormire qui?" è la domanda di Derek, mentre Stiles è appoggiato al suo petto. Hanno ripreso fiato in silenzio, ma Derek non ha mai smesso di passargli una mano tra i capelli. 

Stiles gli bacia il petto nudo, poi gli stringe un braccio intorno ai fianchi, consapevole di avere il sorriso sulle labbra. 

"Buonanotte" gli sussurra contro la pelle, mentre Derek affonda il naso nei suoi capelli. 

Il mattino seguente, Stiles si risveglia così intontito che impiega qualche minuto a realizzare cosa sia successo la sera prima. Si alza di scatto, guardandosi intorno. Il lato sinistro del eltto è vuoto, non ci sono tracce di vestiti non suoi e sul comodino c'è il suo cellulare che lampeggia per una notifica. 

(Ore 07:34) Sono andato via poco fa, devo prepararmi per la gara. Spero tu non ti sia pentito e che vorrai vedermi ancora. Buongiorno, ragazzino. DH 

Stiles non risponde, ma si allunga di nuovo verso il comodino e ascolta il messaggio in segreteria telefonica. Mike. 

"Ehi, dormiglione! Non darmi buca per la mia prima gara con Derek Hale, eh! Ti aspetto in palestra!" 

Stiles si lascia cadere a peso morto sul letto, le mani tra i capelli e un grido di frustrazione bloccato tra stomaco e gola. 

PErò, dopo un'ora è al palazzetto in cui si terrà l'incontro. Nemmeno sa chi dovrà affrontare Derek, ma c'è tantissima gente e fa quasi fatica a raggiungere il suo posto in prima fila. Si guarda intorno per cercare Mike e lo trova poco dopo: è poco lontano che chiacchiera con altre persone. Stiles sventola una mano per salutarlo, per farsi vedere, ma Mike gli sorride e, dopo aver detto qualcosa alle altre persone, lo raggiunge. 

"Hai fatto le ore piccole?" chiede, sporgendosi e baciandogli le labbra. "Hai le occhiaie." 

Stiles sorride quasi isterico. "Forse la tua gara mi agitava" cerca di sorridere. "Come stai?" chiede, cambiando discorso. 

"Un po' agitato, ma bene. Derek è un professionista e questa è la nostra prima gara, ma possiamo tranquillamente farcela a vincere." 

Stiles sorride ancora, senza sapere cosa dire e per fortuna ci pensa la voce dello speaker a toglierlo dagli impicci. Stava cominciando a sudare freddo. Mike gli fa un occhiolino correndo via e, dopo circa dieci minuti, in un silenzio quasi surreale per quanta gente c'è, i due atleti in gara salgono sul ring. Derek non guarda nessuno, ha gli occhi fissi sul suo avversario, è concentrato e bellissimo. Stiles non riesce a togliergli gli occhi di dosso, non riesce a non pensare a quello che è successo quella notte. 

Appena la gara comincia, un boato rompe il silenzio e le tifoserie sembrano impazzire. Derek sembra avere subito la meglio, l'altro prende colpi senza riuscire nemmeno a pararli e dopo poco è quasi spalle al ring. Solo che dopo alcuni minuti qualcosa cambia. La situazione sembra ribaltarsi clamorosamente e precipitare. Derek schiva i colpi, ma non sembr aavere un perfetto equilibrio, manda alcuni dei suoi colpi al vento e ad un certo punto inciampa. 

E' in quel momento che Mike chiama il primo time out. Derek torna al suo angolo e Stiles può vedere il suo ragazzo prendergli il viso tra le mani e inginocchiarglisi davanti. Quella è la classica espressione preoccupata di Mike. Derek annuisce, sembra ritrovare la sua espressione concentrata e la gara riprende. Solo che nulla sembra cambiare, anzi, cambia in peggio. Derek sbatte contro le corde, si piega visimilmente affaticato e, mentre si rigira l'avversario lo colpisce nel fianco destro e poi sul volto. Stiles sa che i pugili sono abituati a prendere colpi sul viso, che sanno come attutirli, ma lì è evidente che qualcosa sia andato storto. Derek sembra stordito, ha lo sguardo quasi perso e, in un paio di secondi. il suo sopracciglio destro si colora di rosso e il sangue gli cola lungo la guancia. Mike dichiara la resa. 

Stiles si alza di scatto appena vede Derek andare verso gli spogliatoi. Sa che non deve, sa che ci sono dei medici, sa che qualcuno gli medicherà la ferita, ma è preoccupato per il suo sguardo stordito, non sembrava quasi cosciente. Spintona qualcuno fino a raggiungere gli spogliatoi: per fortuna sono in casa e tutti lì lo conoscono, così nessuno gli sbarra la strada. Quando entra nello spogliatoio, la prima cosa che sente è un colpo sordo, poi un altro. Segue il rumore e trova Derek seduto su una delle panche, mentre sbatte i pugni ancora stretti nei guantoni, sulla superficie in legno. 

"Ehi" sussurra quasi, avvicinandosi. Lo sguardo di Derek si punta nel suo e, Stiles ne è sollevato, ora sembra essere in sé. Molto arrabbiato, ma almeno in sé. 

"Quel tuo fottuto fidanzato ha dichiarato la resa! Per me! Il campione della boxe che si arrende!" 

Stiles si avvicina ancora fino ad essergli di fronte. "Derek, ti ha colpito fortissimo alla testa, pensavo stessi perdendo conoscenza, avevi uno sguardo vacuo." 

"Stavo bene!" 

Stiles vorrebbe urlargli addosso, ma mantiene la calma. "Non stavi bene, lui è il tuo allenatore e deve pensare alla tua incolumità." 

Derek sembra quasi sgonfiarsi come un palloncino e Stiles prende coraggio. Gli si avvicina ancora, inginocchiandosi davanti a lui, per guardarlo negli occhi. 

"Rimani comunque un campione e non credo sia la prima gara che hai perso. Succede." 

Derek accenna un sorriso. "Era la prima gara con te nel pubblico, però." 

Stile alza gli occhi al cielo, anche se il suo stomaco ha fatto una capriola, e prende delle garze che ha rubato al volo dall'armadietto fuori dallo spogliatoio. 

"Mi fai pulire quella per capire se devi essere ricucito?" 

Derek annuisce, ma si sporge e Stiles sente le sue labbra calde contro la fronte. "Scusa se ti ho fatto spaventare." 

La ferita per fortuna non sembra aver bisogno di punti e Stiles sta cercando il modo per legargli almeno la garza intorno alla testa quando la porta dello spogliatoio si apre con un tonfo e la voce di Mike li raggiunge ancor prima che lui entri nel loro campo visivo. 

"Ti avevo detto di riposare, di non guardare nemmeno un film ieri sera porca puttana!" urla, mettendosi davanti ad entrambi. Ha le guance rosse e le pupille dilatate. "E invece cosa scopro? Che sei uscito di casa praticamente di notte e sei tornato solo stamattina! Ti hanno fotografato all'entrata e all'uscita! Imbecille!" 

Stiles si alza di scatto, appena Derek fa lo stesso. Conosce Mike da arrabbiato, ma sa anche quanto era calda la testa di Derek quindici anni prima. 

"Dai, Mike, parlatene con calm-" prova a dire, ma Mike lo interrompe. 

"E tu cosa cazzo ci fai qui? Ci sono i nostri medici!" 

Stiles si sente quasi investito da quelle parole e fa per rispondere, ma Derek gli si para davanti. Stiles, anche se vede solo le sue spalle, può giurare di sentirlo fremere. 

"Tu non ti rivolgi a lui così" tuona, con voce ferma. Non urla, è il suo corpo a farlo per lui. 

"Ah, no? Io parlo al mio ragazzo come mi pare e piace e tu dovresti pensare alla tua carriera, non ad andare in giro chissà dove la notte prima di una gara. Non rispetti il tuo allenatore, il tuo team e nemmeno te stesso. Sapevo fossi un buono a nulla, si legge di te sui giornali tutti i giorni, ma credevo fossi un buon atleta. Mi viene il dubbio sul come tu abbia vinto tante gare dopo averti visto su quel ring!" 

Stiles cerca di poggiare una mano sulla spalla di Derek epr bloccarlo, ma lui avanza di qualche passo verso Mike. 

"E tu dovresti farmi la paternale? Un pugile fallito dopo che ha quasi ammazzato di botte un suo avversario sul ring perché, a quanto vedo, ha davvero problemi con la gestione della rabbia? Non ti volevo come allenatore, ma la lega ha deciso per me. Non volevo lo scarto di questo sport." 

"Ragazzi, dai, cammiamoc-" 

"Un fallito? E tu?" anche Mike ora è a pochi centimetri da Derek. "Donnaiolo, buono solo per le copertine dei giornali che ieri sera sarà andato a scoparsi qualche chissà chi e che non sa nemmeno gestire una gara post scopata!" 

"Vuoi sapere dov'ero ieri sera?" chiede Derek. 

Stiles sente il pericolo, lo percepisce proprio sulla pelle. Si mette tra i due, rivolto verso Derek, le mani sul suo petto. Non sa cosa dire, ,cosa fare, ma con lo sguardo gli sta implorando di non parlare, di non andare oltre. Solo che Derek è furioso, lo si vede dai tratti contratti del suo viso, dalla rabbia che ne traspare. 

"Sì, sono molto interessato alla tua vita sessuale, sai?" 

Il sorriso che gli rivolge Derek è praticamente un ghigno e una prima lacrima lascia gli occhi di Stiles. 

"Ero a scoparmi il tuo ragazzo." 

E il silenzio si fa pesante, Stiles lo sente sulle spalle, sul petto. Sente l'aria mancargli, mentre un'altra lacrima gli bagna la guancia e sposta le mani dal petto di Derek che si gira e torna a sedersi sulla panca. 

"Stiles" è la voce di Mike, quasi un sussurro. Stiles si gira verso di lui e sa che la verità è scritta sul suo volto, che Mike non ha bisogno di fargli altre domande. 

Il colpo arriva così veloce e soprattutto inaspettato, che Stiles un attimo prima è in piedi e quello dopo è steso con la faccia contro il pavimento e un dolore allucinante al lato destro del viso. Non sa cosa sia successo e cosa stia succedendo in quel momento, perché sente solo un rombo nelle orecchie e il sangue che cola dalla bocca. E' un medico, lo sa che è stato colpito, che gli si è spaccato il labbro e che il rombo è dovuto al colo e allo shock, ma non riesce comunque a fare niente. Prova solo terrore. 

Pochi attimi dopo, o ore dopo, due braccia lo sollevano dal pavimento e lo poggiano su una superficie più comoda. Stiles vorrebbe aprire gli occhi, davvero, ma è terrorizzato all'idea di ritrovarsi davanti gli occhi furiosi di Mike. 

"Sono io." 

La voce di Derek è strana, sembra strozzata, ed è quella stranezza a fargli riaprire gli occhi di scatto. 

Derek ha la voce strana perché sta singhiozzando, perché ha un labbro spaccato e il sopracciglio perde di nuovo sangue. 

"Sei al sicuro" dice tra i singhiozzi. "Scu-scusami, Stiles. Io..." 

Stiles sa di non avere abbastanza forze in quel momento, ma ci prova lo stesso. Alza un braccio e colpisce quella guancia già sporca di sangue in quella che però è quasi una carezza. 

"Non dovevi dirglielo. Non-non così...lui, io lo sapevo che- io glielo avrei detto con-con calma" 

"Shhh" lo ferma Derek, quelle labbra di nuovo contro la sua fronte. "Hai ragione. L'ho istigato, non sapevo fosse-non sapevo potesse farti del male, Stiles. Ti-ti prego, perdonami." 

"Mi porti a casa?"  

"Devo portarti in ospedale, hai il labbro spaccato." 

Stiles quasi sorride, ma il bruciore al labbro lo blocca. "Sono un medico, ma odio gli ospedali. Mi porti a casa e poi rimani con me?" 

"PEr tutto il tempo che vorrai."  

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top