#252
Isaac ha capito che aria tirava appena ha messo piede nel loft.
Di solito è sempre palese di che umore sono i padroni di casa, non è difficile decifrarli dopo tanti anni. Se si stanno urlando addosso, è quasi tutto normale, sarà successo qualcosa di irrilevante e smetteranno a breve. Ma se sono nella situazione in cui sono adesso, la cosa è grave.
Stiles è seduto sulla poltrona da solo, le gambe strette contro il petto e lo sguardo rivolto alla tv. Saluta appena quando lui e Scott entrano con le pizze e poi torna a rivolgere la sua attenzione a qualsiasi cosa stia guardando. Derek, invece, è seduto sul divano, lontano di Stiles, con lo sguardo truce rivolto proprio verso l'umano, come se stesse aspettando qualcosa da parte sua. Sicuramente delle scuse, pensa Isaac, perché Stiles ha quasi sempre torto.
"Mangiamo?" dice, per rompere il silenzio. Quella sera sono solo in quattro, ma il giovedì con il branco è quasi sacro per tutti loro. Stiles scioglie la presa sulle proprie gambe e si mette seduto composto, allungandosi verso il tavolino, prendendo un pezzo di pizza. Derek, nello stesos momento, fa lo stesso e appena le loro mani su dirigono sullo stesso pezzo di pizza, Isaac può quasi giurare di aver visto fulmini partire dagli occhi di entrambi. E non è tanto l'aria tesa o gli sguardi truci a far capire al biondo che tra brutta aria, ma altro.
Anche quando litigano per sciocchezze, se stanno discutendo, c'è una cosa sola che non cambia mai durante quelle serate: Derek è sempre seduto sul divano e Stiles è sempre seduto sulle sue ginocchia, con le braccia del mannaro a cingergli la vita e a baciarlo ogni tanto. Da quando stanno insieme, Isaac raramente li ha visto seduti separati, sembrano non riuscire a stare lontani e ormai tutti ci hanno fatto l'abitudine.
I primi tempi era stato un po' strano per tutti, non per il gesto in sé, ma perché nessuno aveva mai visto Derek così affettuoso con qualcuno. Isaac ricorda benissimo la prima volta: erano al loft che aveva ancora le sembianze di una catapecchia distrutta, c'era solo un vecchio divano con la TV davanti. Erano seduti quasi tutti sul pavimento, chiacchieravano tranquillamente e Stiles era arrivato dalla cucina reggendo una confezione di birre da sei. Le aveva poggiate a terra, poi si era guardato intorno, per capire dove sedersi. Isaac ricorda di aver visto Derek allungare un braccio, dal suo posto sul divano di fianco a Lydia, e di averlo trascinato sulle proprie ginocchia. Stiles lo aveva solo guardato, aveva sorriso e aveva appoggiato la testa sulla sua spalla. Stavano insieme da poco più di un mese e ora, due anni dopo, quella è ancora la stessa posizione ogni volta.
Tranne quando litigano.
Cominciano a mangiare in silenzio, Isaac dà un colpetto nel fianco a Scott che guarda sia Stiles che Derek stranito. Meglio non infierire.
"Quale film guardiamo stasera?" chiede Isaac, cercando di intavolare almeno una discussione. Solo che Derek continua a fissare Stiles, mentre Stiles mangia imbronciato.
"Una commedia romantica?" chiede Scott, beccandosi un'altra gomitata. "Un horror?" si corregge subito.
"Sì, uno di quelli in cui c'è tanta violenza, sangue e la gente si ammazza a vicenda!" risponde Stiles che ora la pizza la sta azzannando. Derek non risponde, nonostante fosse un qualcosa detto ovviamente a lui, ma Isaac lo vede abbassare finalmente lo sguardo. Solo che sembra avere un'espressione sofferente, mentre afferra uno dei cuscini del divano e se lo stringe contro, rimanendo seduto. Sembra quasi aver preso il cuscino per sopperire alla mancanza di Stiles sulle sue gambe.
Continuano a mangiare in silenzio, poi è Isaac a scegliere un film e a mettere play. Rimane seduto sul pavimento con Scott, nonostante il divano ora sia più grande e comodo rispetto ad anni prima e quasi si appisola mentre il suo ragazzi gli passa le mani tra i ricci. Un movimento però lo risveglia: Stiles, che ora sta guardando Derek, gli dice palesemente col labiale "Chiedimi scusa."
Isaac percepisce un leggero ringhio dal petto del suo alpha e si volta a guardarlo, ha ancora il cuscino in grembo, lo sguardo su Stiles e gli occhi accesi di rosso. Anche lui sente l'agitazione del suo alpha, quindi si azzarda a parlargli.
"Derek, hai bisogno di qualcosa?" chiede, ma non riceve risposta, lo sguardo di Derek è ancora su Stiles ed è a lui che l'alpha rivolge la parola.
"Ti prego..." è un sussurro, ma Isaac lo sente perfettamente e di sicuro anche Stiles. E anche Scott, che si alza, porge la mano ad Isaac e dopo un breve cenno a Stiles se ne vanno.
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Derek vede Stiles alzarsi lentamente, anche se lo sente ancora arrabbiato. Stiles arriva di fronte a lui e, piano, gli sfila il cuscino dalle braccia. Derek lo lascia fare, senza distogliere lo sguardo dal suo e, quando Stiles gli si mette a cavalcioni, con la testa appoggiata sulla sua spalla, Derek gli stringe di istinto le braccia intorno alla vita, come sempre.
"Der, cosa succede?" chiede in un sussurro.
Derek sfrega il naso contro il suo collo, beandosi di quel contatto, prima di rispondere.
"Non volevo risponderti male, prima, ma il mio lupo sta impazzendo."
"Cosa intendi?"
"Che lo so di averti detto di non aver bisogno del legame, ma-"
"Ma il tuo lupo sì, testone."
"Lo sapevi che sarebbe successo?"
"Leggo molto, io" lo prend ein giro stiles, separandosi quel tanto che basta per guardarlo negli occhi. "Sapevo che il tuo lupo avrebbe reclamato il suo compagno prima o poi e stando praticamente sempre vicini e appiccicati, è successo relativamente in fretta."
"Io non voglio obbli-"
"Der!" lo interrompe ancora Stiles e Derek lo guarda male. "Stiamo insieme da due anni, conviviamo da un anno e mezzo e tra due mesi è pronta la nostra casa nella riserva. Stiamo pensando ad una famiglia, all'adozione e abbiamo già firmato svariate scartoffie. Dio, Der, tra tre mesi ci sposiamo e credi sul serio che io mi senta obbligato ad accettare il morso del tuo lupo? Ti amo, ti amo da morire, sei la mia ragione di vita, sei l'uomo migliroe che potessi incontrare, la persona migliore che io abbia mai conosciuto. Sei il mio compagno, mio amico. Voglio che tu sia anche ufficialmente il mio alpha."
Derek si specchia in quegli occhi sinceri, lucidi e pieni d'amore. Si perde in quei due specchi dei suoi stessi sentimenti e sa che Stiles sta dicendo la verità, in fondo l'ha semrpe saputo. Ha solo voluto dare a se stesso il tempo di abituarsi all'essere amato così, senza secondi fini, senza pretese ed incondizionatamente, come fa Stiles.
"Va bene" dice. "Ora andiamo a letto?"
"Lo farai stasera?" chiede stiles, forse un po' troppo elettrizzato.
Derek lo stringe, tenendolo ancora sulle proprie ginocchia, baciandogli il collo.
"No" risponde. "Stasera no, ma presto."
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