#249
"Scusa, puoi ripetere? Credo di essere diventato sordo o pazzo."
Questa è la risposta che Stiles dà a Derek quando il mannaro finisce di parlare. E c'è da dire che non l'ha mai sentito parlare così tanto in dieci anni che si conoscono. Derek, dal canto suo, inarca un sopracciglio, perché pensa di essere stato abbastanza esplicativo, diretto e di aver dato tutte le spiegazioni del caso.
Tutto è iniziato un'ora prima: Stiles era appena entrato in casa sua, il suo nuovo appartamento di Beacon Hills, quando aveva subito avvertito che qualcosa non andasse. E, infatti, una figura era seduta nel buio del salone, sul suo nuovo divano.
Derek era lì solo da dieci minuti, ricordava che Stiles aveva detto di dover lavorare fino a tardi ed era arrivato alle undici di sera. Avrebbe dovuto aspettare in strada, certo, ma le persone continuavano a guardarlo sospetti e quindi era entrato dalla finestra.
"Colpa tua che non chiudi le finestre" aveva infatti esordito così, dopo che Stiles aveva acceso la luce e lo aveva solo guardato male, con le braccia incrociate sul petto.
"E a cosa devo questa gentile visita?" Stiles glielo aveva chiesto sfilandosi le scarpe e dirigendosi in cucina. Aveva preso due birre, passandone una a Derek che però non aveva accettato.
"Sono venuto perché ho un piacere da chiederti" a quanto pare il mannaro andava anche di fretta, quindi Stiles si era seduto al suo fianco e l'aveva esortato a continuare.
E ora è ancora seduto sul suo divano, con lo sguardo sconvolto e col dubbio di non aver capito benissimo la richiesta di Derek.
"Stiles, ho parlato quasi un'ora, non mi ripeterò. Hai capito bene, è questa la mia richiesta."
Stiles prende un lungo sorso dalla birra, poi un respiro, poi beve di nuovo e infine guarda Derek.
"Perché io? Questo non me l'hai spiegato."
Derek si aspettava quella domanda e forse è la cosa più complicata da spiegare.
"Non potrei mai chiederlo a qualcun altro del branco" ammette. "E, in più, tu sei gay."
"Me lo chiedi solo perché agli altri non si alzerebbe? Beh, trovati un estraneo allora!" Stiles sente la rabbia arrivare come un'ondata. Già la richiesta gli sembra assurda, se poi quello è il motivo...col cazzo!
Fa per alzarsi e chiudersi in camera, ma Derek gli afferra un polso.
"Mi fido di te" riesce ad ammettere, con estrema difficoltà. "Mi mostrerei in quel modo solo a te, il mio lupo è tranquillo con te, anche se sono vulnerabile. Questo è il vero motivo."
Stiles guarda i suoi occhi, ormai riesce ad interpretare bene quello sguardo e in quel momento è limpido. Timoroso, sì, ma sincero.
"Ho capito le tue motivazioni e, beh, è una cosa bella. Così come credo al motivo per cui l'hai chiesto a me, ma, Der..."
"Lo so" Derek lo interrompe, lasciandogli il polso, ora sa che Stiles non scapperà. "Puoi pensarci quanto vuoi, anche mesi, okay? Vorrei solo non mi rispondessi subito di no, ma che ti prendessi del tempo per pensarci."
"E se la mia risposta non dovesse cambiare?"
Derek sa che quella è un'opzione, certo che lo sa, nonostante speri il contrario. Lui ci ha pensato tanto prima di andare da Stiles e vuole che Stiles faccia lo stesso.
"Andrebbe bene e il nostro rapporto non cambierebbe, so che ti sto chiedendo qualcosa di importante, ma ti ripeto che se mai dovessi dirmi di si, la tua vita rimarrebbe la stessa. Non dovresti fare altro."
Stiles annuisce, riafferrando la birra e finendola. "Dio, Sourwolf, se qualcuno mi avesse raccontato questa scena dieci anni fa, ci avrei creduto ancora meno dell'esistenza dei mannari."
Derek non stenta a credere che Stiles si senta veramente in quel modo e non si aspettava altro. Sbuffa un sorriso, poi si alza per andarsene. "Sei stanco morto, non pensarci stasera e riposa, okay?"
Stiles annuisce ancora con il sorriso sulle labbra. "Der?" lo chiama, quando è quasi alla porta. Derek si gira, inarcando un sopracciglio.
"Spero che, se anche io dovessi dirti no, tu possa riuscirci. Te lo meriti."
Derek sente una stretta all'altezza del cuore, ma si limita ad un cenno del capo e va via, lasciando Stiles da solo, stanco e confuso.
Confusione che non lo lascia per tutta la notte e i sette giorni seguenti. Stiles non fa che pensarci e, nonostante la sua risposta sarebbe stata subito negativa, forse la sua sicurezza comincia a vacillare. Derek gli ha chiesto una cosa assurda, è vero, ma non ha altri metodi per esaudire quel suo desiderio, Stiles ne è consapevole. E crede sul serio alle motivazioni che gli ha dato quella sera. Mentre fa la spesa, si ritrova proprio davanti l'oggetto dei suoi desideri.
Derek sta spingendo il carrello stracolmo di cibo, considerato che non fa la spesa da un po', e l'odore di Stiles raggiunge le sue narici ancora prima di vederlo in fondo alla corsia. Gli fa solo un cenno di saluto, aspettando che sia il ragazzo a decidere se avvicinarsi o meno.
"Sourwolf, devi sfamare un esercito?" chiede Stiles quando gli è di fronte, indicando il carrello.
"Considerato che siete sempre a casa mia e mangiate senza sosta, direi più un branco di mezzi adolescenti."
"Ehi, ho quasi trent'anni!" protesta, ma sorridendo. "A proposito, domani siamo da te, Scott ha litigato con Isaac per la cinquantesima volta e il territorio neutrale di casa tua li fa sempre riappacificare."
"Finiranno mai di punzecchiarsi?" chiede il mannaro retorico.
"Forse solo quando scoperanno" è la risposta sincera di Stiles che lo fa ridere.
"Tu lavori e ci raggiungi dopo?"
Stiles sorride ancora di più. "No! Vengo presto perché ho delle meritate ferie perché sono un genio nel mio lavoro!"
"Mai messo in dubbio" ammicca Derek, poi sembra volersi congedare, ma Stiles ha qualcosa da dirgli e forse gli viene fuori un po' troppo impetuoso.
"Lo farò!" urla quasi.
Derek lo guarda interrogativo, stupito da quel cambio di tono e sinceramente non capisce subito cosa voglia dire.
"Quello che mi hai chiesto. Posso farlo e voglio farlo."
E nemmeno aveva ancora deciso prima di incontrarlo, ma sa che è la cosa giusta, sente che è così.
"Davvero?"
Lo sguardo stupito di Derek è come una ricompensa. Lo vede sconvolto, sì, ma anche contento per quella risposta.
"Davvero, sì, lo faccio. Quando?" Stiles si sente quasi frenetico.
"Quando ti senti pronto."
"Allora domani!"
Stiles non sa nemmeno perché non aspetta risposta, ma si volta e ripercorre la corsia allontanandosi. Le mani che tremano e il cuore che batte troppo veloce.
Ehilà!
Innanzitutto giuro che la continuo!
Pooooi un avviso: questa sera Pampu ed io cominceremo a pubblicare sul nostro account @pampu_blu una nuova storia un po' diversa dal solito. Sarà una storia interattiva, avrete modo di parlare direttamente con Stiles, durante ogni momento della giornata, e di decidere insieme a lui il corso della storia. Vi chiederà un sacco di consigli, quindi dovrete essere una parte super attiva.
Come? Su Telegram. Se volete partecipare, scrivetelo qui nei commenti e vi invio il link in privato. Stiles ha già fatto un paio di domande che richiedono risposta e questa sera pubblichiamo il primo capitolo!
A preso, Blu.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top