#242
Stiles ama il suo lavoro, davvero. Nonostante lo faccia solo per pagarsi il college, gli piace comunque poter passare qualche ora con la consapevolezza di riuscire a fare del bene a delle persone.
La parte che ama di più, però, è alle sette di sera, quando ha l'ultimo appuntamento. Quello è proprio il suo momento preferito della giornata e per quanto sia ormai routine, l'amozione e la frenesia sembrano quelle della prima volta.
"Buonasera signore" dice, quando il suo ultimo cliente entra nel suo box del centro estetico. A quell'ora sa con certezza che le ragazze della parte estetica stanno mettendo in ordine, che Max alla reception starà al telefono con la sua fidanzata e che, come con ogni altro cliente, nessuno lo sentirà perché il box massaggi è completamente insonorizzato.
"Ciao, Stiles" risponde l'uomo, togliendosi la giacca e poggiandola sull'attaccapanni.
Stiles si lega in vita il camice, mentre è di spalle, poi invita l'uomo a spogliarsi e a stendersi. Aspetta giusto due minuti, prima che l'uomo esca da dietro il paravento, con solo un'asciugamano legato in vita.
"Quale trattamento ha scelto per oggi?" gli chiede, mentre l'uomo si stende sulla schiena.
"Vorrei un massaggio alle gambe" dice, guardandolo negli occhi. Stiles deglutisce, prima di prendere l'olio per massaggi e spalmarselo sulle mani.
"Abbiamo questo nuovo olio" spiega, cominciando a spalmarlo sulle gambe dell'uomo. "Tra un po' dovrebbe cominciare a sentire un leggero calore. Aiuta a sciogliere le tensioni."
L'uomo annuisce e Stiles la prende come affermazione epr continuare. Muove lentamente le mani, cercando di distendere i muscoli dell'uomo che sente tesi sotto le mani. Sente la leggera peluria delle cosce che gli formicola le dita e l'olio cominciare a riscaldarsi contro la pelle.
"Sta diventando caldo" dice infatti l'uomo, mentre Stiles si concentra sulla gamba destra, spingendo i pollici nell'interno coscia. Sente muscoli e tendini e, come ogni volta, prova soddisfazione ogni volta che li sente rilassarsi sotto le mani. Passa poi alla gamba sinistra, ripartendo dalla caviglia e risalendo fino alla parte superiore.
"Come va?" chiede dopo qualche minuto. L'uomo ha gli occhi chiusi e respira calmo.
"Una meraviglia come sempre" risponde.
Stiles procede, versando altro olio sulle cosce.
"Può separare un altro po' le gambe, signore?" chiede, mettendosi in fondo al lettino, una mano su ogni coscia, spingendosi in avanti per massaggiarle tutte, fino all'asciugamano. Non può fare a meno di notare una cosa: l'uomo non indossa biancheria intima e il suo pene è decisamente evidente sotto la stoffa.
Spinge le mani sempre più su, fino ad andare oltre l'ascugamano, spingendo nell'interno coscia e, lo sa, sfiorando l'inguine dell'uomo che divarica ancora un po' le gambe.
"Signore" lo chiama e lui apre gli occhi guardandolo. "Come ben sa, può anche usufruire del trattamento completo" lo informa, infilando di nuovo le mani fino all'inguine dell'uomo.
"Lo sai che è il mio trattamento preferito" risponde l'uomo. "Puoi procedere."
Stiles non se lo fa ripetere due volte. Spinge le mani più su, fino ad arrivare ai suoi fianchi e a sciogliere il nodo dell'asciugamano, lasciando l'uomo completamente nudo e la sua mezza erezione libera.
L'uomo apre ancora le gambe, lasciandole andare oltre il lettino, esponendosi per Stiles che, come invitato, sale sul lettino, in ginocchio tra le sue gambe. Prende la boccetta di olio dal camice, versandosene altro sulle mani, che porta poi all'addome dell'uomo. Lo sfiora, girando attorno al suo membro che ora è perfettamente eretto e, dopo un minuto, lo prende con la mano destra, mentre con la sinistra gli massaggia i testicoli pieni.
"Va bene così, signore?" chiede all'uomo ancora sdraiato, che però lo sta guardando.
"Sei sempre perfetto" risponde. "Puoi continuare con questo massaggio, però voglio il trattamento plus."
Stiles annuisce, continuando a segarlo, l'olio sempre più caldo sulle mani. Il pene dell'uomo è grosso, lucido e una goccia di seme gli cola giù dalla punta. Stiles si abbassa a leccarla via e l'uomo quasi ringhia. Stiles lo prende come un invito a continuare, succhiando piano la punta, prendendone sempre di più.
L'uomo, con un movimento fluido, si alza sui gomiti e Stiles lo guarda negli occhi mentre continua a succhiarlo. Sente una mano sulla testa, leggera ma decisa, che lo spinge sempre più a fondo.
"Sei sempre bravissimo" lo loda l'uomo, ma poi gli afferra delicato i capelli per farli rialzare la testa.
"Vorrei cominciare con il trattamento plus" dice e Stiles scende dal lettino. Si sfila il camice, la maglietta e i pantaloni della divisa e infine i boxer. Riafferra la boccetta di olio e prende una mano dell'uomo, versandogliene un po'.
Quando risale sul lettino, gli dà le spalle, mettendosi carponi.
"Può cominciare a prepararmi, signore" dice e sente subito un dito penetrarlo lento, ma fino in fondo. Gli va in contro, perché anche lui è decisamente eccitato, quell'uomo è bellissimo, dotato e eccita Stiles ogni volta.
Quando l'uomo gli infila dentro il terzo dito, sta urlando di piacere e non ce la fa più. Si sfila dalle dita e si volta.
"Direi che è pronto per il trattamento, signore" dice, mentre l'uomo si posiziona meglio a cavalcioni del lettino e lui gli avvolge le gambe intorno alla vita. Si siede sulla sua erezione, prendendola piano, ma cominciando subito a muoversi. Lo cavalca inesorabile, scivolando perfettamente su di lui grazie all'olio che rende tutto più bollente. La sua erezione sbatte contro gli addominali scolpiti dell'uomo che gli stringe i fianchi e lo esorta a cavalcarlo più veloce.
"Sei perfetto" gli dice contro un orecchio, mordendoglielo. "Guarda quanto sei perfetto per essere scopato da me."
Stiels reclina il collo, ormai al limite. Si muove velocemente e scompostamente, fino a quando l'uomo non comincia a spingere anche lui i fianchi. Vengono insieme, Stiles urla come poche volte ha fatto, poi si accascia su di lui, i corpi unti e sudati.
Mezz'ora dopo, Stiles sta uscendo dal centro estetico, un sorriso sulle labbra e tantissima voglia di tornare a casa. Dovrebbe anche riuscire a studiare, forse. Sorride ancora di più quando, di fianco alla Jeep, trova Scott. Gli va in contro correndo, perché a causa del college riescono a vedersi pochissimo, ma Scott non ricambia l'abbraccio.
"Scott, che succede?" chiede, preoccupato.
"A te cosa succede!" urla Scott. Stiles può giurare di aver sentito un ringhio nel suo tono, quasi da Alpha.
"Cosa intendi?"
"Cosa intendo?" urla ancora. "Stiles, se ti servono soldi chiedi a me, a mamma, a Lydia. Porca puttana puoi chiederli anche a Derek o a PEter, ma perché cazzo fai questo?"
Stiles davvero non capisce.
"Cosa faccio?" chiede sconcertato.
"Sono arrivato un'ora fa perché volevo passare prima alla pasticceria e farmi trovare qui fuori con un dolce al caramello, ma mi sono bloccato mentre passavo qui davanti. Ti ho sentito" urla, "ti ho sentito gemere mentre scopavi con qualcuno, Stiles. Non sono arrabbiato con te, ma perché diavolo lo fai? Ti costringono? Ti obbligano a fare certe cose coi clienti? Possiamo denunciarli, puoi dirlo a tuo padre, non devi vergogn-"
E Stiles scoppia a ridere. Non riesce proprio a trattenersi.
"Scott, frena, frena, frena!" dice, mettendogli le mani sulle spalle. "Non mi prostituisco, te lo giuro!"
Scott lo guarda interrogativo. "Ma io- eri sicuramente tu e lo chiamavi signore e-e stavate scopando, Stiles..."
Stiles cerca di darsi un contegno, perché sa di doversi spiegare. Prende un respiro, poi sente una voce alle sue spalle.
"Ciao, McCall."
Si volta e vorrebbe ridere ancora, anche perché pure l'altra persona ha un sorrisino divertito sul volto.
"Ciao Derek" risponde Scott. "Scusa, ma Stiles ed io parlavamo di una cosa privata."
"Ho notato" risponde Derek. "Ero poco lontano e ho sentito" poi si rivolge a Stiles. "Ti prostituisci e ti servono soldi?"
Stiles quasi soffoca per le risate.
"Ecco, diglielo anche tu!" dice Scott. "Digli che possiamo pagare noi il college, che non deve fare certe cose, che uccidiamo chi lo costringe!"
"Non posso" risponde Derek, ancora sorridendo. Stiles quasi gli dà una gomitata.
"Perché?"
"Perché sono anche io suo cliente. Sai, è molto bravo, non credo di poter rinunciare ai suoi servizi."
E, mentre Stiles si piega in due dalle risate e la gomitata a Derek la dà per davvero dicendogli "Sei un idiota", Scott sembra avere un'illuminazione. Finalemente.
"Voi!" dice. "Oddio voi-eri tu-voi due scopate?"
"Regolarmente da sei mesi" risponde ancora calmo Derek. "Hai solo assistito ad un piacevolissimo gioco di ruol-"
"Fermo! Ho già sentito troppo prima! Dio, che schifo! Sono contento per voi, eh, ma che schifo!"
Stiles, ancora ridendo, lo abbraccia, schioccandogli un bacio sulla guancia.
"Il mio scottino protettivo!" lo prende in giro. Scott sembra arrendersi, stringendolo a sua volta. "Sei terribile" dice. "E tu sei perfido" dice poi a Derek, ridendo a sua volta.
"Dai, McCall, ti offriamo la cena, così ti riprendi" e Derek gli passa un braccio sulle spalle, per poi fare un occhiolino a Stiles che, col labiale e sorridendo gli sussurra un "Ti amo, scemo".
Ciao bellezze, come state?
Io così così, ma in netta ripresa e scrivere questa storia che avevo in mente da un po' è stato decisamente di aiuto.
Spero abbia rallegrato anche voi.
Alla prossima,
Blu.
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