#240


Stiles non ha per niente voglia di prendere quell'aereo e di tornare a casa, alla sua vita. Vuole ancora starsene lì, a New York, in vacanza. Solo che è comunque in fila in aeroporto, per i dovuti controlli, e gli addetti sembrano anche molto scrupolosi e soprattutto lenti. Davanti a lui, una ragazza ha appena dovuto togliersi gli stivali e Stiles quasi prova pietà per lei, perché quel pavimento in marmo dev'essere anche gelido, quando viene chiamato da un uomo alla sua destra. 

"Prego, venga qui" gli dice, porgendogli la cassettina per lo zaino. Stiles mette tutto dentro, cellulare incluso, poi passa attraverso il metal detector che, ovviamente, suona, lampeggiando di rosso. 

"Cintura?" chiede l'uomo. Stiles annuisce, scusandosi, sfilandosi la cintura nera e passando ancora una volta. 

Ancora allarme e luci rosse. 

"Cavolo!" esclama Stiles, tirando fuori dalla tasca un accendino. Fuma così poco che l'aveva totalmente dimenticato. "Mi scusi" dice all'uomo. "Non ricordavo nemmeno di averlo, può anche buttarlo." 

L'uomo prende l'accendino, poi gli chiede di aprire i palmi delle mani e gli passa su un pezzetto di carta bianco, il test antidroga. 

"Pulitissimo" dice Stiles, sorridendo a quell'uomo che è davvero bellissimo. Sarà anche il fascino della divisa, ma quel culo fasciato perfettamente sarebbe meraviglioso qualsiasi cosa avesse addosso. 

"Questo lo lasci dire a me" risponde brusco l'uomo, per poi aggiungere "Potrebbe seguirmi? Devo perquisirla." 

"Io? E perché mai?" 

"Sono controlli campione, signore, nulla da temere. No?" 

L'uomo guarda Stiles con sguardo impassibile, indicandogli una porta alle sue spalle. "Mi segue?" insiste. 

Stiles protesterebbe, ma non ha alcuna voglia di farsi arrestare, quindi obbedisce e lo segue in una piccola stanzetta, in cui ci sono solo un tavolo con sopra uno scanner e due sedie in plastica. 

"Si tolga le scarpe, per piacere" gli chiede l'uomo, di fronte a lui. Stiles si regge sulla sedia, scalciando via le scarpe da ginnastica e rimanendo fermo lì. 

"Le faccia passare sotto lo scanner." 

Stiles obbedisce ancora. Ovviamente nessun allarme, non ha nulla nascosto nelle scarpe. 

L'uomo annuisce, poi gli si fa ancora più vicino. 

"Allarghi le braccia e divarichi le gambe, grazie" ordina ancora. Stiles si mette in posizione, come ha visto fare tante volte nei film, mentre l'uomo prende un aggeggio dalla tasca e glielo passa intorno. Nessun suono sospetto. 

"Tutto okay?" chiede Stiles, anche abbastanza di fretta. Non vorrebbe perdere il volo solo perché un tipo della sicurezza ha deciso di fargli pedere tempo, per quanto bello possa essere. 

"Cosa stai nascondendo?" chiede diretto l'uomo, dandogli del tu e la cosa stranisce Stiles che si mette subito sulla difensiva, allontanandosi di qualche passo. 

"Cosa intende, mi scusi?" chiede, agitato. Quel tipo non gliela conta giusta. 

E, infatti, qualcosa di anormale c'è. Stiles vede i suoi occhi accendersi di rosso, per una frazione di secondo, ma che è abbastanza per fargli capire tutto. 

"Non è niente di pericoloso" gli dice, smettendo di negare. Quello lì è un alpha, avrà sentito l'odore. 

"Non è un odore che riconosco. Puoi farmi vedere cos'è?" ora sembra anche più gentile o forse è solo intimorito. Stiles, mentre parlava, ha lasciato per un attimo andare il suo potere da druido, che di solito nasconde proprio per non farsi riconoscere. 

"No" risponde, arrossendo. "Diciamo che mi è un po' complicato. Puoi fidarti?" 

"Come ti chiami?" chiede l'uomo, non rispondendo alla sua domanda. 

"Stiles." 

"Stiles, ascoltami" dice, avanzando di qualche passo. "Arrivi qui, hai un odore di una sostanza a me sconosciuta, ti rifiuti di mostrarmela e sei praticamente uno sconosciuto. Come pretendi io possa fidarmi di un druido che se ne va in giro con qualcosa di potenzialmente pericoloso?" chiede con tono retorico. "E fidati, se chiamo i miei colleghi con i cani antidroga sentiranno lo stesso odore e saranno decisamente meno gentili. Ti arresteranno e basta." 

"Se ti dicessi che è strozzalupo?" chiede Stiles. 

"Sarebbe lo stesso. Non devo per forza toccarlo e tu non lo userai contro di me qui, in un aeroporto. Voglio solo controllare, poi ti lascio prendere l'aereo." 

Stiles si rilassa impercettibilmente. Non vuole dargli un'impressione ostile, ma allo stesso tempo non ha nessuna intenzione di mostrargli cosa nasconde. Davvero non è nulla di pericoloso, ma non vuole. 

"So dove nascondono le sostanze i corrieri, Stiles" dice l'uomo. "E non sei sicuramente il primo che ispeziono. Lo fai tu o lo faccio io?" e accende di nuovo gli occhi di rosso. Se non fossero in quella situazione, Stiles potrebbe quasi eccitarsi. 

"C'è un bagno?" chiede, ormai arreso. Ma almeno lo farà da solo. 

"No." 

Appunto. 

"Puoi tipo girarti e chiudere la porta a chiave?" 

L'uomo si volta, chiudendo la porta, ma poi si volta verso Stiles. "Porta chiusa, ma non posso girarmi." 

"Come ti chiami?" gli chiede Stiles, come lui poco prima. 

"Derek. Perché?" 

Stiles sbuffa una risata. "Beh, Derek, mi piace conoscere i nomi di chi mi guarda mentre mi infilo due dita nel culo, sai?" sbotta isterico. 

"E' una cosa che succede spesso?" chiede lo stronzo, ma non aspetta la risposta, continuando "Dai, non ho tutta la giornata." 

Stiles lo guarda male, poi sbottona i jeans, infilando una mano per risolvere in fretta quella cosa. Solo che qualcosa non va. 

"Tutto okay?" chiede Derek. 

"Non riesco ad acchiapparlo" risponde Stiles, cercando di contorcersi come può. 

"Forse dovresti togliere i pantaloni" suggerisce lo stronzo. 

"Forse dovresti lasciarmi andare" sbotta ancora Stiles, ma fa come suggeritogli. Toglie i jeans e ci riprova. 

"Io l'avevo detto a Scott che sarebbe finita così" comincia a parlare da solo, con la mano infilata nei boxer. "Ma lui no, era sicuro, perché lo fa così tanta gente Stiles! Certo, lo fanno nei film e magari sono più organizzati, non si fanno incastrare le cose nel culo!" 

Ormai è sudato, quando si rimette composto, le mani sui fianchi. "Non viene fuori, Derek. Dai, ho la faccia da bravo ragazzo e sono anche imbranato, lasciami andare!" 

"I cani ti fermerebbero e nessuno ti toglierebbe quell'affare da lì con gentilezza. Togli i boxer, piegati sul tavolo e lasciami guardare." 

"Ma sei pazzo!" ora Stiles sta proprio urlando. "Giuro che ucciderò Scott." 

"Il tuo alpha?" chiede. 

"Circa, ma non è questo il punto. Non mi infilerai le mani lì." 

Derek alza gli occhi al cielo. 

"Facciamo che guardo solo? Stiles, ho da fare, tu hai un volo. Smettiamola con le gentilezze. Veloce." 

"E se mi rifiuto?" Stiles è quasi in panico. 

"Ti arresto, semplice. Procediamo così, quindi?" 

Arresto, cauzione, tempo perso, fedina penale mai più limpida. Suo padre, lo sceriffo, che lo ammazzerebbe. 

"Okay" risponde arreso. "Ma guardi solo, senza toccarmi, okay? Anche perché questa cosa mi mette ansia e non voglio che sia successo qualcosa." 

Derek annuisce, mentre Stiles si sfila i boxer e si piega impercettibilmente in avanti. Derek, alle sue spalle, ride. 

"Dovresti piegarti giusto un altro po', sai? Così non vedrò mai nulla. 

Stiles prende un respiro, ma obbedisce, ormai l'ansia lo sta logorando. 

"Non vedo nulla" dice Derek, con tono pensieroso. "Puoi...aprirti?" chiede, con tono titubante. 

"Dio, spero nessuno lo venga mai a sapere o mi prenderanno in giro per sempre" dice Stiles, quasi ridendo, mentre si porta le mani alle natiche, separandole. "Va bene?" chiede. 

"Vedo qualcosa di bianco" dice Derek. "Hai sul serio avvolto dello strozzalupo nella pellicola? Non dovrei dirtelo, ma vendono delle capsule anche su amazon per fare queste cose, sai?" 

"Ehi" gli dice Stiles. "Io non faccio il corriere di mestiere, mi sono solo fatto convincere dai miei amici! Basta così?" 

"In realtà, se vuoi, posso tirarlo fuori. La pellicola è mezza srotolata. Poi se ti fidi ad avere quel qualsiasi cosa sia lì, te lo lascio." 

Stiles comincia a sudare. "Intendi che si è aperto? Cavolo mi verrà l'orticaria!" 

Derek si mette diritto. "Quasi aperto. Cosa vuoi fare?" 

Stiles si volta a guardarlo. "Derek, ascolta, io ora mi farò aiutare da te, ma la porta è chiusa, vero? Perché quasi mi metto a piangere per l'ansia e non voglio fare il volo in queste condizioni. Ma ti giuro che non è nulla di pericoloso, è solo una pianta che può aiutare la mia amica banshee a guarire." 

"Okay" risponde l'uomo. "Voltati." 

Stiles obbedisce, piegandosi di nuovo. "Puoi non guardar ementre lo fai?" chiede. 

Derek si mette al suo fianco, annuendo, poi porta una mano dietro Stiles, sfiorando la sua apertura. "Rilassati" dice. 

Certo, col cazzo. Stiles come potrebbe rilassarsi mentre un tizio sta per infilargli le dita dentro per togliergli qualcosa da dietro? Sente la mano calda di Derek, poi un dito che spinge per entrare. 

"Stiles, non respingermi, per piacere" chiede con tono fermo, ma Stiels non riesce a rilassarsi. "Sei troppo stretto" aggiunge l'uomo, sfilando il dito e guardandolo. "Devo inserirne due, ma così anche un dito è difficile e non ho lubrificante. Puoi rilassarti?" 

"Rilassarmi? Sei serio?" chiede Stiles. "Non hai nemmeno, che ne so, una crema mani? Sembri un ragazzo molto curato." 

Derek inarca un sopracciglio. "No" risponde. "V"uoi pensarci tu?" chiede, portando due l'indice e il medio della mano destra davanti al volto di Stiles che lo guarda sbigottito. Sul serio? 

"Io..?" 

"Sì, Stiles. Non è mia intenzione farti male, ma dobbiamo risolvere questa cosa velocemente. Allora?" 

Stiles arrossisce, sa che è diventato viola, ma prende il polso dell'altro, portandosi le dita alle labbra, per poi leccarle. Quella situazione sta prendendo una strana piega e sa di non essere l'unico a pensarlo. Lo sguardo della guardia è pura lussuria. 

Libera le dita di Derek che, senza spostarsi, riporta le sue dita dov'erano prima, cominciando a spingere piano. "Piegati un po' di più" chiede e Stiles si appoggia col petto sul tavolo, aprendo un po' le gambe. "Ce l'ho" dice Derek, poi Stiles si sente divaricare dalle dita, per poi sentire qualcosa venire tirato fuori lentamente. Due secondi dopo, è tutto finito. 

"Strozzalupo giallo?" chiede Derek. "Non è rarissimo? Ecco perché non conoscevo l'odore." 

"Lydia è in coma per un incidente, è l'unica sostanza che guarisce le banshee che sono perse tra la vita e la morte" spiega, rialzandosi. 

"Capisco" dice Derek, porgendogli il pacchetto. "Mettilo nello zaino, nessuno ti fermerà" lo rassicura. Stiles, ancora rosso in viso, annuisce. 

"Tutto okay lì sotto?" chiede Derek, guardando verso il basso. Stiles, seguendo il suo sguardo, si rende conto di due cose. 

La prima è che non si era accorto di avere un'erezione tra le gambe. La seconda è che, spostando lo sguardo, vede che Derek, dentro i pantaloni, non è messo meglio. 

"Vuoi controllare meglio?" azzarda Stiles, ricevendo in cambio uno sguardo acceso di rosso. Scalcia via jeans e boxer che erano arrotolati alle sue caviglie, poi fa un passo verso Derek che, però, gli afferra un polso e lo spinge a voltarsi. In mezzo secondo, Stiles è di nuovo col petto contro il tavolo, piegato a novanta. 

"Vediamo se c'è altro, qui" dice Derek, anzi, lo ringhia, mentre penetra Stiles con due dita, in un unico colpo, fino in fondo, facendolo inarcare da piacere e dolore. "Ti piace rude" sentenzia, mentre Stiles si inarca. 

"Quando non è una perquisizione" riesce a rispondere, mentre Derek comincia a muovere le dita, spingendo sempre più a fondo e piegandole quel tanto che basta per toccare il centro del suo piacere. Stiles cerca di non urlare, portandosi una mano alla bocca, che Derek prontamente sposta. 

"Stanza insonorizzata" spiega. "Voglio sentirti urlare!" 

E Stiles non se lo fa ripetere due volte, andando in contro a quelle dita, scopandosi da solo, mentre il suo membro congestionato sbatte contro il tavolo freddo. 

"Più forte!" chiede, ma una pacca sul sedere lo blocca, lanciandogli scariche di piacere fino al cervello. "Ancora!" chiede e Derek sembra volerlo accontentare, perché gli dà un altro sonoro schiaffo, mentre continua a muovere le dita. 

"Posso scoparti, vero?" chiede Derek, mentre Stiles è travolto dal piacere. 

"Non puoi" dice e le dita di Derek si fermano di colpo. E' Stiles, poi, a spingersi ancora. "Devi" dice. 

Derek gli dà un ultimo colpo, poi sfila le dita e aiuta Stiles a girarsi e a sedersi sul tavolo. Sa di avere l'espressione sconvolta, è sudato ed è lì, con le gambe divaricate in attesa. Derek, piano, apre i suoi pantaloni, quel tanto che basta per tirare fuoriil suo-

"Cazzo!" esclama Stiles. "Sei enorme..." 

"Cambiato idea?" chiede DErek, posizionandosi tra le sue gambe, la punta del membro che già spinge sulla sua apertura. Stiles sa già che lo spaccherà in due. 

"Mi piacciono le sfide" dice, allacciando le gambe intorno alla vita di Derek e tirandoselo contro, facendolo scivolare dentro di sè. Senza lubrificante è sul serio un azzardo, ma quel dolore è fin troppo piacevole per smettere. Derek gli porta le mani sul fianchi, per aiutarlo, spingendosi piano, fino a quando non è totalmente dentro di lui. 

"Tutto okay?" chiede e Stiles un po' si intenerisce. "Corrono via tutti spaventati, dopo vermi visto" spiega poi Derek. 

"Io non sono tutti" è la risposta di Stiles. "Comincia a muoverti piano." 

Derek obbedisce, oscillando piano il bacino. Stiles vede che è teso, nota che si sta trattenendo e, dopo poche spinte, gli porta le mani sul viso, spingendolo a guardarlo negli occhi. 

"Scopami" dice. "Fallo senza trattenerti, voglio che sia così." 

Derek, ancora con gli occhi rossi, ringhia. Un suono sordo che gli esce dal centro del petto, poi comincia a fare sul serio. 

Stiles lo sente ovunque, non si è mai sentito così pieno, dilatato fino al limite, ma allo stesso tempo non ha mai provato così tanto piacere con qualcuno. Derek spinge forte e sa perfettamente come farlo: si muove veloce e forte, gli bacia il collo e lo morde, scende sui capezzoli, pizzicandolo con i denti, poi comincia a segarlo e Stiles quasi rivolta gli occhi indietro per il troppo piacere, quando viene copiosamente nella mano dell'altro. 

"Posso?" chiede Derek, mentre le sue spinte si fanno più veloci e ravvicinate. Stiles gli stringe le gambe intorno ai fianchi, in un muto assenso e in pochi secondi sente i fiotti caldi del suo seme riempirlo. 

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"Tutto okay?" chiede Derek, premuroso ancora, ora che sono entrambi vestiti. 

"Non camminerò bene per giorni e sedermi sarà una tortura, ma va tutto alla perfezione, è stato grandioso!" esclama Stiles, ancora sotto l'effetto dell'orgasmo. 

Derek accenna un sorriso, poi gli passa lo strozzalupo. "Ma ti ho fatto perdere il volo." 

Stiles ghigna, furbo. "Vorrà dire che rimarrò qui ancora una notte. Tu che programmi hai?" 

Derek gli si avvicina, abbassandosi per sfiorargli le labbra, in un lieve contatto. "Ho in programma di portarti fuori a cena e poi a casa mia. Sei d'accordo?" chiede. 

Stiles sorride, alzandosi sulle punte per approfondire il bacio. 

"Sono molto d'accordo." 






Ehilà! 
Questa storia è nata ieri, mentre facevo i controlli in aeroporto (sì, mi hanno fatto togliere le scarpe) e mentre parlavo con Pampu lei mi ha detto "ODDIO SCRIVIMI UNA FIC COSI CON STILES IN AEROPORTO E DEREK CHE GLI FA TOGLIERE LE SCARPE E FINISCONO PER FARE COSACCE". 
Quindi eccola qui, per lei, perché io sono un dolcetto e le faccio regali belli! 

Spero sia piaciuta anche a voi.
Alla prossima, Blu. 

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