#218

#writober2022

"Relax. Nothing is under control." 

(Rilassati. Nulla è sotto controllo.)

Derek è da tutta la vita che cerca di tenere tutto sotto controllo.

Odia il disordine, odia chi parla a voce troppo alta o che sovrasta gli altri, odia il traffico, odia i luoghi affollati e odia chi invade gli spazi altrui senza essere invitato a farlo.

Odia anche non programmare le cose, uscire di casa senza una meta o prenotare un volo senza anticipo di almeno qualche mese. Odia gironzolare, odia allenarsi senza un piano preciso e odia chi i piani glieli stravolge senza interpellarlo.

Ed è per questo che sta odiando quel preciso momento.

Stiles, suo migliore amico dall'alba dei tempi, si è presentato quella mattina nel suo appartamento con un trolley e due biglietti aerei.

"Der, fai la valigia per tre giorni, clima mite, mettici anche un costume che non si sa mai. Ti porto in un posto per il tuo compleanno" ha detto, mentre entrava in casa sua senza salutare e diretto in cucina. Ha aperto svariate ante, ha tirato fuori caffè e biscotti e si è seduto su uno sgabello guardando Derek.

"Ehi, perdiamo il volo se continui a fissarmi, su! Veloce! Trolley piccolo, che non potevo permettermi la tariffa premium!"

Per questo ora Derek si ritrova in un aeroporto affollato, spintonato da gente di fretta, con Stiles al suo fianco e una fila chilometrica davanti.

"Ti odio" gli dice, infatti.

"Der, ho solo dimenticato di fare il check in online, può capitare. Mezz'ora e siamo al gate giusto in tempo."

La mezz'ora, però, diventa quarantacinque minuti e un ritardo colossale. Derek nom sa nemmeno come diavolo hanno fatto a non perdere il volo. Ha corso così veloce e senza guardarsi intorno, che non è riuscito a leggere la destinazione.

"Dove stiamo andando?" Chiede, mentre riprende fiato.

Stiles si sta allacciando la cintura, con espressione corrucciata e nemmeno lo ascolta. Derek, anche se lo odia, scaccia via le sue mani e lo aiuta a chiuderla.

"Grazie!" Esclama il ragazzo, schioccandogli un bacio sulla guancia. "Non hai letto la destinazione sul tabellone?"

"Ero troppo impegnato a correre e a pensare ai miei polmoni che stavano collassando" risponde piccato.

Stiles gli fa una linguaccia, sorridendo.

"Stiamo andando a Sitka!"

Derek vorrebbe prenderlo a pugni in faccia.

"STIAMO ANDANDO IN ALASKA IN PIENO INVERNO?"

Il volo non è lungo, Derek riesce anche a mangiare qualcosa, considerando che non ha fatto colazione ma non riesce a tornare fuori nessuna informazione. Cosa faranno a Sitka? Perché proprio quel posto? Ha prenotato un alloggio? È ben riscaldato?

"Perchè diavolo mi hai detto che il clima è mite?" Chiede, in un lampo di realizzazione.

Stiles lo guarda, ammiccando con entrambe le sopracciglia.

"Dimmi che non hai messo almeno due maglioni, sciarpa e cappello in valigia."

Derek lo guarda così male che potrebbe incenerirlo.

"Ti conosco, Der, sapevo l'avresti fatto. Così come so che hai preso delle medicine e il dentifricio che io ho sicuramente scordato."

"Ti odio."

Quando scendono dall'aereo, Derek si stupisce di leggere il suo cognome su un cartello retto da un uomo in abito elegante, così come si stupisce alla vista del panorama.

"Puoi dirlo che è un posto meraviglioso, lo puoi ammettere, brontolone che non sei altro!" Gli dice Stiles, dandogli una gomitata nel fianco. Ma Derek non ci pensa proprio a dargliela vinta.

Quando arrivano in hotel, una ragazza gentilissima lì aiuta con il check in, poi li accompagna in camera: una casetta indipendente che affaccia sul lago e sui monti tutti innevati. Sul piccolo patio, una vasca idromassaggio e all'interno è già acceso un camino.

Stiles saluta la ragazza, dopo aver chiacchierato con lei, poi raggiunge Derek che sta guardando fuori dalla finestra. Derek che se ne sta immobile, incredulo.

"Allora? Ti piace il tuo regalo?"

Derek si gira a guardarlo: ha lo sguardo brillante, il naso rosso per il freddo e un sorriso enorme. Potrebbe rispondere di sì, che gli Piace tantissimo quel posto, che fa freddo ma si sta bene, che vorrebbe esplorare i dintorni. Solo che una domanda gli preme.

"Perché hai fatto tutto questo?"

Stiles ha l'espressione di chi si aspettava proprio quella domanda, proprio in quel momento. Infatti sorride e alza gli occhi al cielo.

"Sei il mio migliore amico" dice. "Il mio precisissimo migliore amico. E, Derek, io sono innamorato di te da non so nemmeno più quanto tempo. E so di essere disordinato, caotico, impreciso e che organizzo le cose all'ultimo minuto, ma...ti amo. Ti amo così tanto che ho prenotato questo volo sei settimane fa, ho organizzato due escursioni, prenotato la cena per stasera e domani sera e scelto personalmente questa camera dopo avermi fatto mandare le foto di ogni singolo spazio. E tu mi hai seguito, nonostante non ti avessi detto nulla e ti abbia praticamente rapito, tu mi hai seguito senza batter ciglio."

Derek è così travolto dalle emozioni, che sente il sangue fluire velocissimo, i pensiero che si rincorrono e il cuore battere forte. Non sente nulla al suo posto, le mani sudano e la sua faccia decide autonomamente di sorridere.

Solo che, questa volta, questa precisa è meravigliosa volta, non fa nulla per riprendere le redini in mano.

Lascia andare tutto, lascia libero l'istinto, i sentimenti, la felicità.

Sorride, ride e quasi piange, mentre prende il viso di Stiles tra le mani e lo bacia irruento. 

Derke odia il disordine, odia non avere le cose sotto controllo, odia chi parla tanto e i luoghi affollati.

Ma ama Stiles e tutto il resto passa in secondo piano.

Questa qui è per la cara Gelly, per farmi un po'perdonare per tutte le sofferenze che le ho regalato (e per tutte quelle a venire).

Blu.

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