#217
#writober2022
"What's your poison?"
(Qual è il tuo veleno?)
Quando Derek incontra Amber, cerca di evitarla in tutti i modi. Sa che è un mannaro, sa che non ha un alpha e non ha nessuna intenzione di farla avvicinare a sé. Quindi, semplicemente, la ignora quando lo chiama dall'altra parte della strada.
La seconda volta che la vede, è a Central Park, sta correndo e lei è seduta su una panchina. LA vede alzarsi e, poco dopo, sta correndo anche lei al suo fianco. Derek accelera, cercando di distanziarla, ma lei è forte, è veloce e non demorde.
"Cosa vuoi?" le chiede, fermandosi di colpo.
"Non ho un alpha, sono sola, spaventata e sono stata trasformata solo un anno fa. Ho bisogno di te" dice.
Derek la guarda.
"Tu sei pazza. Non mi conosci, non ho nessuna intenzione di avere un branco. Stammi lontana" le ringhia contro, riprendendo la corsa. Lei, per fortuna, non lo segue.
Quattro giorni dopo, Derek la riconosce subito. Lei è riversa a terra, con il viso in una pozza lurida, i capelli rossi incrostati di sangue e non si muove. Le corre subito di fianco, voltandola e sollevandola. Ha il labbro spaccato che fa fatica a guarire, così come il sopracciglio. Sta gemendo di dolore, ma non apre gli occhi e non si regge. Derek la prende in braccio e torna a casa, poggiandola sul divano.
La ripulisce, la aiuta a guarire e le poggia una coperta addosso, mentre lui rimane seduto ai piedi del divano tutta la notte.
"Tu sei come me" la sente dire alle prime luce dell'alba. Si è appena svegliata, ma lui non ha chiuso occhio. "Sei rotto come me, Alpha."
"Tu perché sei rotta?" le chiede, senza guardarla.
"Ero una prostituta e non sapevo che il mio protettore fosse un Alpha. Ho vent'anni, sono scappata dalla Colombia pensando di trovare una vita migliore. Lui mi ha morsa quando ho compiuto vent'anni, perché non gli servivo più, ormai ero troppo grande per i suoi clienti. So di essere diventata più forte con il morso e sono tornata da lui, stanotte, per dargli una lezione e liberare le altre ragazze, ma non ci sono riuscita. Ho sete di giustizia, è un po' il mio veleno. Fa del bene a piccole dosi, ma quando mi fa perdere la testa mi fa del male, perché sono istintiva."
Derek la ascolta attento, sentendo le dita delle mani fremere. Non voleva essere coinvolto, ma ora lo è fin troppo.
"Qual è il tuo veleno?" chiede lei.
Derek ci pensa, pensa a come rispondere, perché la risposta la conosce bene.
"L'amore" dice. "L'amore per lui è il mio veleno" ed indica davanti a sé, dove, su un mobile, c'è una foto incorniciata. Un selfie che ha fatto con Stiles due anni prima. Entrambi sorridono e sono felici.
"Perché non state più insieme?"
"Perché porto solo buio e pericolo e non potevo permettermi di trascinarlo nel baratro con me."
"sono Amber" dice lei, cambiando discorso. "E appena smetto di avere la nausea giuro che vado via, ma ti ringrazio per avermi aiutata."
Derek si alza, porgendole una mano e aiutandola a mettersi in piedi.
"Andiamo in cucina, hai bisogno di mangiare" le dice, guidandola piano. "Io sono Derek."
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