#215
#writober2022
"I licked it so it's mine."
(L'ho leccato quindi è mio.)
Derek è sempre riuscito a tenere a bada il suo lupo. Anche da piccolo o da adolescente, non ha mai perso totalmente il controllo, non è mai stato un animale.
Solo che quella sera sta seriamente per perdere la testa.
Non sa perché abbia accettato di uscire con quel branco di ragazzini (sì, okay, ormai hanno superato i vent'anni, ma continua a vederli come tali). Fatto sta che è in un bar affollato con Scott, Jackson, Stiles, Isaac e George.
George è un amico che Isaac si è portato dietro dalla Francia e sono in quel posto proprio per conoscere il ragazzo. Nonostante sia un mannaro, i saluti sono stati cordiali e a Derek era sembrato anche una persona a posto. Fino ad un certo punto della serata. Cioè fino a quando George si è seduto alla sinistra di Stiles, concentrando su di lui tutta la sua attenzione. Non fanno altro che parlare e ridere. Soprattutto Stiles ride e il lupo di Derek scalpita, perché non accetta che il suo umano stia ridendo con un altro lupo.
"Quindi sei single?" sente chiedere a Stiles che abbassa lo sguardo e annuisce, sorridendo ancora.
"E tu?" chiede l'umano. Anche George, annuisce, con quel suo irritante sorriso e quei suoi occhi azzurri.
"Derek, tu non vieni a ballare?" chiede Scott e Derek si rende ocnto che si sono alzati tutti. Fa cenno di no, mentre cerca di non tirare fuori gli artigli alla vista della mano di George appoggiata sulla base della schiena di Stiles, mentre lo accompagna al centro della pista. Vorrebbe alzarsi e andarsene, ma non riesco a staccare gli occhi da quella scena.
Stiles è imbarazzato, si muove un po' impacciato, ma balla con quello sconosciuto che fa di tutto per stusciarsi. La musica è fin troppo alta anche per le orecchie mannare di Derek, quindi non riesce a sentire cosa si stiano dicendo. Li vede solo ridere, vede solo le guance arrossate di Stiles, la sua fronte un po' sudata. E soprattutto vede le mani di quel tipo sui suoi fianchi, che stringono, che se lo spingono contro. E vede che Stiles non si oppone, anzi, allaccia le braccia intorno al suo collo.
La musica dopo un po' cambia e le persone in pista diventano troppe, infatti Derek vede Stiles avvicinarsi all'orecchio di George, che annuisce e, poco dopo, si allontanano, verso l'uscita del locale.
La parte istintiva di Derek, il suo lupo, vorrebbe seguirli. Vorrebbe andare lì, prendere Stiles e portarlo lontano da quel tipo, ma per fortuna Derek è anche un essere umano e, anche se con fativa, riesce a starsene seduto, con gli artigli conficcati nel legno dello sgabello, cercando di non perdedre la testa al pensiero di quello che forse sta succedendo tra i due. Ascolta a stento Scott che chissà cosa gli sta dicendo riguardo Isaac, e poi, quando Scott si allontana, è proprio il biondo che gli si avvicina, parlando a sua volta di Scott.
Cerca davvero di ascoltare Isaac, ma tutta la sua attenzione viene catturata da Stiles e George che rientrano. Stiles ha le guance ancora più rosse. Proprio il francese li vede e gli si avvicina, affiancandosi ad Isaac che, guardandolo, inarca un sopracciglio.
"Tutto bene?" chiede a George che guarda Stiles, avvolgendogli un fianco con il braccio, stringendoselo contro. E fa una cosa che fa definitivamente andare in corto circuito ogni raziocinio di Derek: gli lecca una guancia.
"Tutto benissimo" dice. "L'ho leccato, ora è mio!" dice, probabilmente scherzando, penserà poi Derek a posteriori, ma ormai ha perso la ragione. Tutto quello che riesce a fare è alzarsi e mettersi faccia a faccia con il ragazzo, a pochi centimetri.
"Lui è cosa? Ripetilo, per piacere" ringhia, sentendo il verso del suo lupo proprio dal centro del proprio petto.
"Ehi, fratello, stavo scherzando!" cerca di sdrammatizzare lui, ma Derek non ha proprio niente da sdrammatizzare. Gli sta andando a fuoco il cervello.
"Lui non è tuo. Lui non è proprietà proprio di nessuno, ci siamo capiti?"
Il ragazzo lo guarda sconcertato, ma una stretta sul braccio fa girare Derek alla propria destra.
"Derek, basta..." sussurra Stiles. "George scherzava."
E la rabbia di Derek sembra sgonfiarsi come un palloncino al solo contatto con il suo sguardo. La pace, come sempre, lo pervade e il suo lupo si acquieta. Fa un passo indietro, abbassando lo sguardo, poi volta le spalle e se ne va, senza salutare nessuno.
Decide di passeggiare, per permettere al freddo di schiarirgli le idee. Si è comportato come una bestia, lo sa, ma la cosa che più lo sconcerta è la perdita di controllo. Stiles gli ha fatto perdere il controllo, è diventato così importante che non riesce più a trattenere il lupo.
"Derek!" si sente chiamare, alle sue spalle.
Stiles gli sta correndo in contro, avvolto nel suo cappotto nero. Ha il naso rosso per il freddo e il respiro corto per la corsa, è semplicemente bellissimo.
"Cosa ci fai qui? Ti stavi divertendo" gli dice, forse un po' brusco. Ma ha quesi perso le speranze sul controllarsi in sua presenza.
Stiles, infatti, nemmeno risponde a quella velata accusa, ma alza solo un sopracciglio. Poi sbuffa e si avvicina.
"Hai ragione, non sono di proprietà di nessuno" dice. "Quel ragazzo è molto carino e stava scherzando, perché sembra anche molto simpatico. Ma io non sono di nessuno, nessuno può rivendicare la mia proprietà."
Derek lo ascolta attento.
"Ma" continua Stiles, facendo un altro passo "capisco cosa vuol dire essere territoriale, sono praticamente cresciuto con dei lupi e" aggiunge, appoggiando le mani sulle spalle di Derek e alzandosi sulle punte "io voglio che tu sia mio".
Derek sente la sua lingua sulla guancia, una leccata leggera. Stiles rimane lì, sulle punte, lo sguardo nel suo. Il mannaro si sente come congelato, ma il suo lupo non lo è per niente. Una forza istintiva gli fa muovere le braccia, stringendole intorno alla vita di Stiles, in un abbraccio.
"E io voglio essere tuo" dice, finalmente libero.
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