#206
#writober2022
"It's not me. It's you."
(Non sono io. Sei tu)
"Hai una storia con Brittany" sputa fuori velenoso Stiles, "perché diavolo continui a flirtare con me? Sono il tuo passatempo del momento?"
Derek rimane lì, seduto sugli spalti, con lo sguardo basso, senza il coraggio di guardare Stiles negli occhi. Sa che il ragazzo ha ragione. Non fa che fare battutine, cercare un minimo contatto fisico con lui, stuzzicarlo e, appunto, flirtare. Solo che è più forte di lui, non sa cosa gli prende. Quando Stiles è nei paraggi, è come se il mondo non esistesse. Niente fidanzata, niente lavoro, niente campionato mondiale di basket. Solo Stiles, i suoi occhi e il suo carattere mai arrendevole. Proprio come ora, mentre gli sputa la sua furia esasperata addosso.
"perché lo fai, Derek? Da quando ho iniziato a fare il fisioterapista della squadra, non mi stacchi le mani di dosso, fai sempre battute, mi stuzzichi e giochi con me perché, cavolo, lo sai che mi piaci da sempre. Perché fai così?"
La risposta più ovvia sapere dirgli che è perché Stiles a Derek piace davvero tanto, ma non sarebbe abbastanza. Ha pur sempre una fidanzata che ogni sera lo aspetta a casa.
"Ti piaccio, Der?" chiede ancora. "Perché se ti piaccio, allora il problema sei tu, non io che sto impazzendo e ho le allucinazioni e sarebbe già un buon punto di partenza, credo."
"Punto di partenza per cosa?" chiede Derek, parlando per la prima volta quel pomeriggio.
"Che ne so" sbotta Stiles. "Se due si piacciono, di solito ci provano, no?"
"Tu vorresti una storia con me?"
Ora Stiles lo guarda stranito. "Derek cosa del fatto che mi piaci nom ti è chiara? Mi piaci in senso romantico del termine e anche sessuale, se proprio vogliamo dirla tutta. Quindi si, la vorrei, vorrei provarci. Ma tu cosa vuoi? Non puoi tenere un piede in due scarpe."
Derek allunga una mano, afferrando quella di Stiles in piedi di fronte a lui.
"Sento sempre il bisogno di averti vicino e se ti ho vicino sento il bisogno di toccarti. Mi piace parlare con te, mi piace flirtare con te e vedere come rispondi quando ti provoco. Mi piace anche quando mi rimproveri se sforzo un muscolo infiammato e come ti prendi lo stesso cura di me. Mi piace quando ridi, quando sei pensieroso o concentrato. Mi piacciono i tuoi occhi e le tue mani" dice, tutto di un fiato, senza nemmeno sapere da dove ha tirato fuori quel discorso. "E hai ragione" continua, "il problema sono io, e non perché tu ti sia immaginato tutto, ma proprio perché hai ragione e io ho una compagna, una casa e una vita già scritta."
"Questo cosa significa?" chiede Stiles. Ora lo sguardo basso è il suo, puntato sulle loro mani intrecciate.
"Significa che ho bisogno di tempo per mettere tutto in ordine. Che la mia vita è scritta, ma le pagine di un libro si possono sempre strappare. E io non voglio che tu sia il mio amante, non ci proverò con te e cercherò di non provocarti più. Ti chiedo solo di avere pazienza, di darmi modo di mettere tutto al suo posto."
"Mi stai chiedendo di aspettarti?"
"Sì" risponde Derek. "Così come, inconsapevolmente, ci siamo aspettati fino ad ora."
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