#204


#writober2022

"Drunk enough to say I love you?" 

(Abbastanza ubriaco per dire Ti amo?) 




Derek corre. Corre come non ha mai fatto e sente i muscoli delle gambe bruciare, così come la gola. L'aria fredda di gennaio gli gonfia i polmoni, glieli congela e gli rende ancora più difficile riprendere fiato. Ma Derek corre e non si ferma.

Si ferma solo quando arriva alla porta di una villetta a schiena di nuovissima costruzione. Una targhetta alla porta ritrae le sagome di due adulti con due bambini, un triciclo è sotto il portico e da dentro proviene un allegro vociare.

Poggia il dito sul campanello con le poche forze che gli sono rimaste e, quando qualcuno va ad aprire, l'unica cosa che fa è accasciarsi, sicuro che sarà sorretto.

Viene portato in casa, fino ad un salotto blu scuro. La persona che l'ha aiutato a sedersi, ora è seduta al suo fianco, l'espressione corrucciata e anche preoccupata.

"Derek, cos'hai? Sembri ubriaco" dice.

Derek ride, senza riuscire a controllarsi.

"E lo sono" risponde. "Ma non è questa la cosa divertente. Ce n'è una che lo è decisamente di più!"

E ride ancora, reclinando la testa contro lo schienale del divano. Sente distrattamente dei passi e un'altra figura entra nel suo campo visivo. Rimane lì, in piedi, di fronte a loro.

"Cosa ci fai alle nove di sera, ubriaco, a casa nostra? Non ti ho mai visto così."

Derek guarda entrambi, ancora l'ombra di un sorriso sul volto. Quasi ride di nuovo vedendoli così seri.

"Scott, Isaac" comincia, "voi lo sapete che la prossima settimana Stiles si sposa?" chiede.

Isaac inarca un sopracciglio.

"Mi sembra ovvio" risponde. "Quindi?"

"E io mi sono fatto di strozzalupo!" esclama, riprendendo a ridere. "E gli ho mandato un messaggio!"

Ora è Scott a parlare, anche un po' agitato.

"Un messaggio? Tu hai scritto a Stiles dopo tre anni di silenzio? Dopo che ti ha detto di amarti e sei scappato? Derek cosa cazzo gli hai scritt-"

Scott non fa in tempo a finire di parlare, che il suono del campanello lo interrompe.

"Resta fermo e zitto" dice a Derek, puntandogli un dito contro. "Che lì fuori c'è sicuramente Stile in preda al panico perché tu sei un coglione!"

Derek sente di voler ridere ancora, ma un'occhiata di Isaac lo blocca. Sbuffa solo qualche risatina, mentre Scott si alza.




"Stiles! Cosa ci fai qu-"

Stiles interrompe Scott, puntandogli lo schermo del cellulare in faccia.

"Leggi, traduci, dimmi cosa c'è scritto perché sono quasi certo di non saper leggere più. Leggi ad alta voce!"

Scott prende il cellulare è ci mette poco a capire tutto.

(Ore 20:45) Stiles sono Derek. Ho saputo che ti sposi e so che è da stronzi ma ho bisogno di dirti una cosa. Mi manchi da morire, mi manca tutto di te. Anche la tua parlantina le tue idee assurde e il tuo sfidarmi e prendermi in giro. Mi manchi e volevo dirtelo. E voglio dirti che ti amo, da molto tempo, da sempre forse. E so che tu l'hai sempre saputo. Quello codardo sono io. Derek.

Scott legge tutto a voce alta, poi guarda Stiles. Si sta mangiucchiando le unghie, ha il pigiama addosso, senza nemmeno una giacca. È in piena crisi, come si aspettava già.

"Hai letto benissimo" dice. "Come stai? Cosa provi?"




"Voglio andare da lui."

Derek prova a liberarsi di Isaac già da qualche minuto, ma non ci riesce, è inamovibile.

"Derek, sei ubriaco, hai fia fatto troppi danni. Stilrs si deve sposare."

"E se io non volessi? Se lo volessi per me? Voglio una famiglia con lui, come tu con Scott. Voglio vivere con lui, nel suo disordine. Voglio litigare e fare la pace, voglio abbracciarlo e, dio, voglio fare l'amore con lui. Isaac" dice, "Stiles è il compagno del mio lupo. È il mio compagno".

Derek non si aspettava quell'espressione sconvolta di Isaac, ma, soprattutto, non si aspettava di sentire la sua voce alle proprie spalle.

"Hai cinque giorni per convincermi."







No, non la continuo.

Blu. 


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