#96
Stiles odia settembre, davvero. E non solo perché ricomincia la scuola, perché deve cominciare il quinto anno, ci sarà il diploma e deve decidere cosa fare della sua vita. Lo odia perché viene subito dopo le vacanze e lui ha appena trascorso quelle più belle di sempre.
E' tornato a casa il venti agosto, dopo essere stato al mare con Scott, Lydia, Liam e Malia. Sono stati insieme venti giorni, dato che avevano trovato questa super offerta per una casa vicinissima all'oceano. Era stato tutto perfetto: nessuna discussione, avevano trascorso giornate intere in spiaggia, altre in giro. Qualche sera si erano ubriacati così tanto da dormire fino al pomeriggio seguente, mentre altre volte se ne erano semplicemente stati a chiacchierare in spiaggia.
Hanno conosciuto anche altre persone e Stiles ancora non crede al fatto di aver perso la sua verginità con un bellissimo ragazzo che era praticamente uno sconosciuto.
"Stiles, ti ho chiesto di passarmi quella chiave!" urla Scott da sotto la propria moto.
Stiles si riscuote dai propri pensieri e gli passa ciò che ha chiesto.
"A che pensi?" chiede Scott, girando qualche bullone.
"A quello che mi sono portato a letto" risponde sincero, rivedendo le scene davanti agli occhi.
"Quale dei tre?" chiede Scott, inarcando un sopracciglio.
Stiles gli fa una linguaccia.
"Il primo! Anche se pure gli altri due non sono stati malaccio, eh."
"Il secondo era quello più simpatico, però."
"Chi, Josh?" chiede il ragazzo. "Beh, era solo più estroverso e l'unico che ha rivolto la parola anche a voi."
Scott annuisce. "Il primo...Derek giusto?" Stiles annuisce. "Beh, lui quasi mi faceva paura. E poi non smetterò di dirti che era troppo più grande di te."
"Solo sei anni, Scottino! Come potevo dire di no a quegli occhi verdi? E poi ho visto come guardavi il suo amico e che avete chiacchierato tutta la notte in spiaggia."
Scott arrossisce fino alle punte dei capelli. "Isaac era interessante, lo ammetto."
Se ne stanno un po' in silenzio, poi Stiles salta in piedi. "Scott!"
"Cosa? Stiles, mi hai spaventato!"
"Scott, guarda!" gli dice, puntandogli il cellulare in faccia. C'è un profilo instagram aperto.
"Cosa? Chi è?"
"Scott! Mi ha seguito su Instagram, mi ha trovato!"
"Chi- Ah, il numero tre. Grandioso. Quello che ci ha provato con te e con Liam."
"Ehi, io non lo sapevo" protesta Stiles. "Secondo il suo profilo abita a venti chilometri da qui. Theo Raeken, vent'anni, modello."
Scott gli prende il cellulare, cominciando a scorrere le foto. "Non so, a me sembra solo un montato di testa. E, vedi? Segue anche Liam."
Stiles sbircia, poi fa spallucce. "Glielo lascio volentieri, è stata una scopata breve e intensa, ma lui non mi piace tantissimo. E Liam lo guardava col suo sguardo da cucciolo."
Scott alza gli occhi al cielo.
15 settembre
Stiles sa bene che svegliarsi presto per il primo giorno di scuola l'ha sempre messo di cattivo umore e il sonno costante non aiuta. Solo che così è troppo.
Hanno appena finito la prima lezione, storia, durata due ore e quasi gli viene da piangere. Ha mal di stomaco, vorrebbe vomitare, se solo i bagni non fossero già troppo sporchi e non sopporta di vedere tutte quelle facce in giro. Si trascina lungo il corridoio, diretto verso l'aula di matematica e un capogiro improvviso lo costringe ad appoggiarsi alla fila di armadietti. Il fresco delle porte lo riscuote un po', ma i conati sono semrpe più vicini e ora i crampi sono passati anche alla pancia. Il corridoio è quasi deserto e nessuno sembra accorgersi che sta male e la cosa lo fa andare in panico. Comincia a sentirsi sempre peggio, gli sudano i palmi delle mani e ha brividi lungo la schiena.
Okay, se quella è la morta, non è per niente piacevole.
Sta per afferrare lo zaino di un primino che gli è appena passato di fianco, quando si sente fin troppo debole e la vista si offusca. Poi è tutto nero.
"Si sta svegliando..."
Oh, okay, non dev'essere morto, perché quella è la voce di Scott. A meno che non sia morto anche Scott. Oddio, no!
Stiles apre di scatto gli occhi, accecato dalla luce e tre volti si avvicinano al suo: Scott, una donna con un cappellino bianco e suo padre. Bene, è solo in infermeria.
"Stiles, stai bene? Cos'è successo?" chiede lo sceriffo, passandogli una mano tra i capelli.
Stiles vorrebbe rispondere che sta bene, davvero, solo che un altro crampo allo stomaco lo coglie impreparato e sibila dal dolore, rannicchiandosi.
"Signore, dev'essere portato in ospedale" suggerisce la donna. "Io qui posso fare ben poco. Potrebbe essere appendicite e dev'essere presa tempestivamente."
Stiles non vuole opporsi, sa che la donna può avere ragione, ma ha il terrore degli ospedali. Stringe la mano di Scott al suo fianco e lo guarda implorante.
"Chiamo mamma e le dico di aspettarci lì, okay? Lei non ti lascerà solo."
Stiles annuisce, poi chiude di nuovo gli occhi per un'altra fitta.
In ospedale ci arrivano in meno di quindici minuti e Stiles riesce anche a camminare fino al pronto soccorso. Come ha promesso Scott, Melissa è già lì e sta con lui per tutto il tempo della visita. Un medico gli tasta la pancia, lo stomaco, poi si rivolge alla donna.
"Potrebbe essere stress, magari per il rientro a scuola. Non trovo nulla di anomalo, oltre ad un irrigidimento, ma non è appendicite e nemmsno una colica. Facciamo comunque un'eco addominale per toglierci ogni dubbio. Poi portami i risultati", poi si rivolge a Stiles, "respira, ragazzo, va tutto bene".
Stiles gli sorride, poi Melissa lo porta in una saletta lì di fianco, trasportandolo con il lettino.
"Stiles, ora ti passo questo sulla pancia, è un po' freddo. Non farà male, giuro."
Stiles annuisce e si ritrae un po' al tocco del gel freddo, ma Melissa gli passa una mano tra i capelli, rassicurante, e si rilassa.
"Bene, ora vediamo il tuo stomaco..." dice, descrivendo quello che stanno vedendo.
"Oltre ad essere a digiuno, qui è tutto okay, ma stampiamo qualche foto per il dottore..."
Stiles fissa lo schermo, annuendo alle parole della donna.
"Scendiamo verso l'intestino...Non vedo nulla di anomalo..."
La donna su sofferma un po' in quella zona, poi continua.
"Ti controllo anche la vescica, dato che siamo qu-"
LA donna si blocca, l'ecografo puntato sul basso ventre.
"Melissa? Sto morendo?" chiede Stiles che comincia ad agitarsi.
"Oh, no, no, aspetta" e si muove freneticamente. Stiles la vede spegnere e riaccendere il monitor, sposta l'ecografo, lo pulisce e poi lo riappoggia nello stesso punto. Lo sposta, guarda nello schermo, ingrandisce e stampa qualche immagine. Non vuole darlo a vedere, ma sembra così in panico che Stiles stesso sta per iperventilare.
"Melissa, ti prego, dimmelo se ho un cancro, ti prego" le dice, quasi le lacrime agli occhi.
Lei spegne tutto, poi lo fa mettere seduto e gli prende il viso tra le mani.
"Tesoro mio, no, no" gli dice. "Non hai nulla di gravem stai bene."
"Ma tu...Stai tremando" le risponde, spostandosi le sue mani dal viso e tenendole tra le sue.
LEi prende le immagini che ha stampato, le mani tremanti, e gliene mostra una.
"Stiles, io sono solo un tecnico di radiologia, ma...Ecco, vedi questa parte qui?"
Stiles annuisce. "Questa nera col puntino bianco?"
"Sì. Vedi...Quello bianco è... beh, so che è folle e...beh"
"Melissa, cosa?"
"Stiles, quello è un feto, al primo mese."
Stiles la guarda allibito. E' impazzita, vero? Lui è maschio! cosa cavolo significa?
"Nel senso che avevo un gemello ed è ancora dentro di me? Ho letto che succedono spesso queste cose."
Lei lo abbraccia ancora.
"No, tesoro. Questo è un feto vero, vivo..."
"Melissa, ti prego, ti scongiuro, dammi una spiegazione scientifica!" Le lacrime ormai stanno bagnando gli occhi di Stiles, le mani tremano più di quelle della donna.
"Non lo so, non è mai successo. Posso farti visitare da un medico, dal ginecologo, magari?"
"NO!" Stiles lo urla, alzandosi dal lettino. "NO, NON VOGLIO! Toglilo! Toglilo tu da...Oddio, è già grande? Quanto è grande?"
Lei lo ferma, le mani sulle spalle.
" A 28 giorni il feto misura 6 millimetri. E potresti ancora interrompere la gravidanza, ma io non posso farlo, serve un medico, tesoro. E serve un medico anche perché è una cosa anomala. Non sappiamo se può farti star male."
Stiles nega col capo, scuotendolo veloce. "No, voglio solo andare a casa mia e magari sparisce, va via da solo, no? Io..."
"Non... non vuoi dirlo a nessuno?" chiede la donna.
"Puoi...puoi dirlo a papà e Scott, solo a loro. Poi capiamo come mandarlo via, okay?" il respiro corto.
"Tesoro, a nessun altro? Hai un...fidanzato?"
"NO, MELISSA! HO PERSO LA VERGINITA' IL EMSE SCORSO E NON SO DI CHI SIA QUESTO BAMBINO! O MAGARI NON E' NEMMENO SUCCESSO CON UNO DI LORO, PERCHE' è FOTTUTAMENTE FUORI DAL NORMALE E NON DEV'ESSERE PER FORZA SUCCESSO COL SESSO!" urla con tutto il fiato, urla così forte che si sente mancare. Prima di vedere di nuovo tutto buio, ricorda solo il volto della donna, la sua seconda mamma, che lo sorregge e lo guarda preoccupata.
La parola era "MOTO".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top